Tor di Valle, Roma estranea ai fatti. Baldissoni: “Fare lo stadio è un nostro diritto”

Gianluca Notari – Sembra non finire mai l’epopea legata allo Stadio della Roma. Il 20 marzo scorso, il Comune di Roma è stato travolto da un altro scossone: il reato è quello di corruzione e tra gli indagati risulta anche Marcello De Vito, uomo di spicco del Movimento 5 Stelle e soprattutto presidente del consiglio comunale cittadino. Secondo l’accusa, De Vito sarebbe colpevole di aver intascato tangenti da Luca Parnasi, arrestato a inizio indagini nello scorso giugno e proprietario di Eurnova, azienda a sua volta proprietaria dei terreni di Tor di Valle su cui dovrà sorgere il nuovo Stadio della Roma. Ciò che più colpisce, nei giorni seguenti alla disposizione dell’arresto per De Vito, è stata una comunicazione quantomeno distorta che ha fatto risaltare in modo inesatto il progetto sul nuovo stadio. Titoli di giornale, lanci d’agenzia, servizi al telegiornale: ovunque era riportata la dicitura “Stadio della Roma“, senza che però il progetto fosse minimamente invischiato nelle carte della Procura. Infatti, nonostante De Vito e Parnasi siano persone invischiate nel progetto dello stadio, l’iter non è stato in alcun modo toccato dalla vicenda, come confermato a giugno da Paolo Ielo, pubblico ministero a capo delle indagini: «Non ci sono atti amministrativi relativi allo stadio per cui si ravvisano alterazioni. La Roma non c’entra nulla».

Fatto sta che la il club di Pallotta, estraneo a tutti i fatti relativi alle indagini, si troverà nuovamente a dover difendere un diritto già acquisito due volte, tante quante sono state le delibere di pubblica utilità fornite dal Comune di Roma, prima con la giunta Marino e poi con quella targata Raggi. I dirigenti giallorossi intanto continuano a lavorare per trovare una nuova impresa a cui affidare la costruzione dell’impianto: le ultime voci parlano soprattutto della Salini Impregilo, colosso dell’ediliza romana, ma non sono da escludere anche altre ipotesi come alcune aziende del nord Italia.

Per la Roma, a commento della vicenda, ha parlato Mauro Baldissoni, curatore ormai a 360° del progetto di Tor di Valle: «Per noi non è un’aspettativa ma un diritto veder realizzato lo Stadio nei tempi più rapidi possibili visto che la conferenza di servizi l’ha approvato oramai da 15 mesi. Da un punto di vista giuridico non c’è alcun motivo per un rallentamento del processo». Purtroppo, con i tempi della burocrazia italiana, qualche rallentamento probabilmente ci sarà. La Roma, tuttavia, è ancora seriamente intenzionata a costruire la sua nuova casa e le parole di Baldissoni, alle orecchie dei tifosi, suonano come una promessa solenne.

Gianluca Notari

Stadio Roma, Parnasi: “Mai dato soldi a Civita, lui ha operato sempre nell’interesse della Regione. Palozzi chiedeva sempre soldi”

(K.K.) – «Conosco Michele Civita da circa 20 anni ed è una persona che stimo molto. Ha sempre fatto gli interessi dell’amministrazione. La conferenza di servizi era già stata chiusa e già c’erano state le elezioni quando con estremo imbarazzo mi ha chiesto di trovare un lavoro per suo figlio». È quanto afferma il costruttore Luca Parnasi nel corso dell’interrogatorio con pm di Roma parlando del rapporto con l’ex assessore regionale del Pd, indagato nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Il verbale, in gran parte omissato, è stato depositato dalla Procura in occasione dell’udienza davanti al tribunale del Riesame che deve decidere sulle istanze di attenuazione delle misure cautelari sollecitate dai difensori di Civita e dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Adriano Palozzi. «Io ho fatto un colloquio al figlio e l’ho proposto ad Acherman della Be Consulting – aggiunge Parnasi – Gli ho fatto un favore mettendomi nei suoi panni come padre. Non ho mai sostenuto Civita con erogazione di denaro».

«Civita ha operato sempre nell’interesse della Regione Lazio. Io ho sostenuto Civita con il voto, a lui dato anche da parte dei miei familiari. Politicamente la Regione e di conseguenza Civita erano favorevoli alla realizzazione dello Stadio. Era il nostro punto di riferimento nella conferenza di servizi ed a lui, sia che io che Caporilli e Baldissoni, ci rivolgevamo per la soluzione di eventuali problemi» – continua Parnasi. «Non sono in grado di dire se il suo atteggiamento di disponibilità fosse finalizzato ad avanzarmi in seguito la richiesta di assunzione del figlio. Per la conoscenza che ho di Civita credo che non sia così. Ho fatto la promessa di assunzione del figlio perché a lui legato da rapporti personali, nella consapevolezza del suo ruolo pubblico».

Parnasi parla anche dell’ex vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio di Forza Italia Adriano Palozzi, indagato nell’inchiesta sullo stadio della Roma: “Adriano Palozzi mi ha chiesto con estrema insistenza un aiuto economico. L’ho conosciuto in occasione della vicenda di Ecovillage, in quanto era sindaco del Comune di Marino. Lo avevo sostenuto nella precedente campagna elettorale, almeno 6 anni addietro, erogando in suo favore se non ricordo male 10mila euro. Si trattava di un’erogazione regolare, con delibera e iscrizione in bilancio da parte di una società del gruppo». Nel corso dell’interrogatorio, il costruttore aggiunge che «nell’ultima campagna elettorale Palozzi mi chiamava continuamente chiedendomi un contributo ed abbiamo concordato il contratto con la Pixie, al fine di giustificare la dazione della somma di denaro. Non avevo bisogno di quel contratto nè di quei servizi. Tuttavia – aggiunge il costruttore – non volevo fare figurare il mio nome accanto a quello di Palozzi proprio perchè stavo tentando di costruire un rapporto con i Cinque Stelle. La società Pixie ha svolto un’attività di consulenza consistente nella documentazione che esibisco». L’ex presidente di Eurnova spiega, inoltre, che non aveva «alcun interesse alle funzioni di Palozzi» e che il denaro devoluto «aveva il solo scopo di evitare di avere problemi con lui che continuava a richiedermi dette somme. Quanto alle ragioni di tale erogazione, devo dire da un lato che essa è intervenuta per evitare di avere un nemico, tale era la mia percezione delle cose, dall’altro era connessa alla sua funzione pubblica, nel senso che acquisivo la disponibilità della sua funzione ove essa si fosse resa necessaria per il perseguimento degli interessi miei e del mio gruppo».

Fonte: Ansa

Roma, Stadio: altro ritardo? Il progetto definitivo rischia di essere approvato dopo le elezioni

Simone Burioni – Odissea? No, Stadio della Roma. La storia dell’impianto giallorosso, che prima o poi sorgerà a Tor di Valle, sembra essere una disavventura senza fine. Arriva un altro prolungamento imprevisto, questa volta causato dalle imminenti elezioni politiche.

4 MARZO – Il 4 marzo l’Italia sarà chiamata al voto per le elezioni politiche, ma quel giorno per i tifosi romanisti potrebbe diventare una data dalla doppia importanza: la definitiva approvazione del progetto sullo stadio di Tor di Valle potrebbe slittare – come reso noto dal giornalista di Radio Radio Alessio Di Francesco – fino a dopo le elezioni.

ENNESIMO RITARDO – E sì, dopo più di cinque anni si parla ancora di ennesimo ritardo su un progetto che fin dall’inizio sembrava non voler trovare la via della luce (anche le rane si erano messe di mezzo), ma che adesso, con gli ultimi faticosissimi sforzi sembra poter diventare realizzabile, anche se non nell’immediato. Mauro Baldissoni, dg della Roma, disse che “Puntiamo ad iniziare i lavori in primavera” e che “L’obiettivo è iniziarli per fine aprile, inizio maggio 2018”. Al momento queste parole potrebbero diventare inverosimili se l’Assemblea Capitolina deciderà di far slittare l’approvazione del progetto a dopo le elezioni, visto che il verbale della Conferenza dei Servizi sarebbe ancora in fase di revisione e di armonizzazione con le osservazioni arrivate in Regione.

PONTE DI TRAIANO – Si attendono notizie anche per il Ponte di Traiano, nodo fondamentale del progetto. Il governo sembrava essersi impegnato a contribuire con 100 milioni di euro alla realizzazione dell’opera e si attendono ancora conferme. Ma… Ipse dixit.

Simone Burioni

Malagò: “Stadio della Roma? Spero solo si risolva tutto. Dal primo giorno sono un sostenitore del progetto”

Luca Fantoni – Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato una breve battuta sullo Stadio della Roma a margine dell’evento svoltosi all’Acqua Acetosa sul sostegno dell’impiantistica pubblica e privata. Queste le parole raccolte dai nostri inviati:

 Stadio della Roma?
Dal primo giorno sono un sostenitore del nuovo stadio della Roma, così come dello stadio della Lazio. Non mi mettete in mezzo a queste faccende burocratiche, spero solo si risolva tutto.
Luca Fantoni