Roma-Juventus 2-0, tre punti per crederci ancora

Gianluca Notari – Quella per il quarto posto sta diventando una delle corse più belle degli ultimi anni. L’accesso diretto in Champions League fa gola a tutti e al momento la Roma deve vedersela con Atalanta e Milan, vincitrici due giorni fa rispettivamente contro Genoa e Fiorentina.

Proprio la Roma ieri sera ha battuto i campioni d’Italia della Juventus, vincendo con un 2-0 che permette agli uomini di Ranieri di continuare a sperare ancora. La partita è partita male per i giallorossi, che per quasi tutto il primo tempo hanno reistito – soprattutto grazie ai miracoli di Antonio Mirante – agli attacchi dei bianconeri. Nei primissimi minuti della gara infatti, dopo un’uscita sbagliata della difesa di casa, Cuadrado riceve da Emre Can e si ritrova faccia a faccia con l’estremo difensore giallorosso, miracoloso nel deviare in corner un tiro a botta sicura del colombiano. Dopo alcuni minuti è ancora la Juventus a rendersi pericolosa: Cristiano Ronaldo semina avversari come birilli, scarica sulla destra per Dybala ma sul tiro dell’argentino è ancora Mirante a mantenere il risultato sullo 0-0. Subito dopo è finalmente la Roma a rendersi pericolosa, con Pellegrini che scheggia l’incrocio dei pali dopo una bella combinazione con El Shaarawy. Poco dopo è ancora il numero 7 giallorosso a cercare la via del gol, ma la sua conclusione termina alta. Al minuto 29 è invece la Juventus ad andare vicina al gol, con Dybala che carica il sinistro al volo e colpisce il palo dopo l’ennesima deviazione di Mirante.  Il primo tempo si conclude con un’azione di El Shaarawy che salta Caceres ma si fa chiudere in extremis dal salvataggio di Chiellini.

Nella ripresa lo schema della partita sembra cambiare, con la Roma più aggressiva e la Juventus più scarica: la prima azione della seconda frazione è infatti a firma giallorossa, con El Shaarawy che calcia alto dopo aver raccolto l’assist di Kluivert. Dopo la rete annullata a CR7 per fuorigioco è ancora l’italoegiziano a impensierire gli avversari, ma il suo tiro a giro è deviato da Szczesny in corner. Dopo alcune sostituzioni sia tra i padroni di casa che tra gli ospiti, la Roma riesce finalmente a trovare il vantaggio: Chiellini perde una palla sanguinosa nella propria trequarti, raccoglie Florenzi che dopo uno scambio con Dzeko supera il portiere avversario in uscita con un delizioso cucchiaio. Corsa sotto la Sud e abbraccio ideale ai tifosi, con i quali il rapporto sembra si stia lentamente ricucendo.
La Juventus prova l’assalto finale anche con l’inserimento in campo di Cancelo e Alex Sandro, ma è proprio con un contropiede che gli uomini di Ranieri siglano il 2-0 con Dzeko che raccoglie il passaggio di Under e insacca con il piatto destro.

Triplice fischio di Massa e tre punti vitali per i giallorossi, che dovranno tifare proprio la Juventus nella prossima giornata di campionato, visto che Allegri e i suoi dovranno vedersela con l’Atalanta. De Rossi e compagni sperano, consapevoli che la lotta Champions non è ancora finita.

Gianluca Notari

 

Roma, nuovo allenatore e mercato in uscita: gli scenari per una stagione senza Champions

Gianluca Notari – Con il match di lunedì tra Napoli e Atalanta – vinto dai bergamaschi per 1-2 – si è concluso il 33° turno di Serie A. Giornata importante specialmente per l’Europa: è andata in scena, infatti, la sfida tra Inter e Roma, terminata 1-1. Le contendenti cercavano punti importanti in ottica Champions League, ma oltre alle reti di El Shaarawy e Perisic si è visto poco altro. Tutto sommato, i nerazzurri posso ritenersi soddisfatti di aver superato indenni una gara che poteva rivelarsi una trappola: la squadra capitolina, in fiducia dopo la cura Ranieri, per larghi tratti della partita è sembrata davvero in grado di agguantare il bottino dei tre punti, salvo poi commettere l’ennesima ingenuità difensiva che ha permesso al croato di segnare la rete del definitivo pareggio. La situazione di classifica parla chiaro: l’Inter, a quota 61 punti, è già con un piede nella prossima Champions, mentre la Roma, ferma a 55, vede allontanarsi il treno del quarto posto, occupato attualmente da Milan e Atalanta, entrambe a 56 punti.

I giallorossi, dopo un’annata funesta che ha visto anche l’allontanamento di Eusebio Di Francesco e Monchi, si prepara per la concreta possibilità di non giocare la prossima Champions. Dopo cinque anni di presenza continua nella competizione – e dopo l’insperata semifinale dello scorsa edizione – il club  di Pallotta si prepara ad un passo indietro che sa di ridimensionamento. Senza quegli introiti gli obiettivi perseguibili sono sostanzialmente due: abbattere il monte ingaggi o realizzare un tot di plusvalenze che permettano di mantenere lo status quo. Come detto, però, al momento i giallorossi hanno un allenatore con le ore contate (è stato chiaro fin da subito che Ranieri avrebbe diretto la squadra solamente fino al termine del campionato) e un ds ad interim, Ricky Massara, che probabilmente comunicherà le proprie dimissioni il giorno dopo di Roma-Parma, ultima partita della stagione.

ALLENATORE – Insomma, una squadra da ricostruire a partire da chi dovrà ricostruire, ovvero allenatore e direttore sportivo. Per il ruolo da ds la scelta sembra ormai orientata sul nome di Petrachi del Torino, mentre per quanto riguarda il tecnico i nomi più in voga sono al momento tre: Conte, Sarri, Gasperini, anche se tutti e tre, per motivi diversi, non sembrano così vicini alla panchina giallorossa. Conte, oltre alla causa ancora in essere contro il Chelsea, si è affermato negli ultimi anni come un top coach di livello mondiale: ovunque sia andato ha vinto e la Roma al momento non sembra avere il giusto appeal per garantire al tecnico salentino un progetto vincente e duraturo. Un’altro scoglio potrebbe essere poi rappresentato dall’ingaggio: l’ex Juventus nell’ultimo anno al Chelsea guadagnava circa 10 milioni di sterline all’anno, somma a cui i dirigenti di Trigoria non possono nemmeno avvicinarsi. Inoltre, il probabile domino delle panchine europee della prossima estate potrebbe presentare scenari più appetibili rispetto a quello di una Roma fuori dalla Champions. Per Sarri il discorso è simile: anche lui, dopo l’esperienza al Napoli e il conseguente approdo al Chelsea, ha assunto una dimensione più grande rispetto a tre anni fa, quando fu molto vicino alla panchina giallorossa. Inoltre, Sarri è al momento in piena corsa sia per rientrare nei primi quattro posti della Premier League che per la vittoria dell’Europa League. Non è affatto scontato che Abramovich e soci decidano di separarsi da Sarri a fine stagione, anche se non è un segreto che l’amore tra il tecnico e l’ambiente Blues non sia mai scoppiato. Infine, rimane il profilo di Gasperini: il suo è certamente un nome più spendibile rispetto ai colleghi sopracitati e l’avventura con la Roma potrebbe rappresentare finalmente quella chance di allenare una grande che l’ex Genoa non ha mai avuto. Il legame con l’Atalanta è però forte, sia in termini affettivi che contrattuali, per questo non sarebbe facile per lui distaccarsi dal club orobico.

CESSIONI – Come detto, tornando al discorso sul bilancio, le strade percorribili dalla Roma sono essenzialmente due, ma portano in ogni caso allo stesso risultato: cessioni. Bisognerà però capire la linea che i giallorossi intendono intraprendere: da una parte c’è l’esigenza di liberarsi da ingaggi pesanti come quelli di Dzeko, Pastore, Nzonzi, Perotti, dall’altra c’è l’opportunità di perseguire la strada delle plusvalenze. In questo caso, il nuovo ds permetterebbe al club di ripartire da alcuni fermi, privandosi però di alcuni talenti che garantirebbero una certa futuribilità al progetto Roma come Zaniolo, Pellegrini e Under. La sensazione è che si cercherà di trovare una via di mezzo tra le due linee, ma è certo che i nuovi addetti ai lavori del club dovranno lavorare tanto per far dimenticare ai tifosi questa brutta stagione.

Gianluca Notari

L’Inter-Roma degli ex finisce 1-1. Il pareggio fa sorridere il Milan

Alice Dionisi – Un pareggio equo dopo una gara altrettanto equilibrata, che permette al Milan di mantenere il quarto posto in solitaria. Nella trentatreesima giornata di Serie A Inter e Roma si affrontano nello scontro diretto per un posto in Champions League, nel tentativo di sfruttare gli errori di Lazio e Milan, rispettivamente contro Chievo e Parma. I giallorossi affrontano l’ex tecnico Spalletti, che preferisce Lautaro Martinez ad Icardi, mentre Ranieri è costretto a fare a meno anche di Manolas (risentimento muscolare nel riscaldamento), dopo aver rinunciato anche a De Rossi, che segue il match dalla tribuna. Dentro Juan Jesus insieme a Fazio, panchina per l’altro grande ex del match, Nicolò Zaniolo, a cui il tecnico testaccino ha preferito Cengiz Under. Nei primi minuti di gioco ci provano Dzeko e Kolarov, ma Handanovic si fa trovare pronto, poi Mirante nega il gol a Lautaro Martinez su cross di Lautaro, salvando il risultato. Al 14’ i giallorossi passano in vantaggio grazie ad uno tiro a giro di El Shaarawy che sorprende il portiere nerazzurro. Il numero 92 giallorosso trova il gol grazie ad un’azione personale, da sinistra supera palla al piede D’Ambrosio e si accentra, inganna la difesa interista e da fuori area la spedisce di destro in rete. Nella ripresa dentro Zaniolo per Pellegrini, che serve Pellegrini la palla per il potenziale raddoppio, ma il numero 7 non trova la conclusione. Esce Nainggolan, spento contro la sua ex squadra, per fare posto ad Icardi. Al 61’ i nerazzurri trovano la rete del pareggio grazie ad un gol di Perisic, che batte di testa Mirante sul secondo palo. Un risultato giusto, figlio delle occasioni mancate da entrambe le squadre: brivido nel finale (90’) con il sinistro in diagonale di Kolarov, che però non riesce a trovare la porta. Nel post-partita Spalletti si dichiara soddisfatto del risultato: “Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, siamo stati più ordinati. Potevamo fare di più, ma per noi è un risultato prezioso visto come si era messa la partita.

Alice Dionisi

Calciomercato, inizia l’estate dei colpi milionari

Gianluca Notari – La stagione sta per finire e l’estate comincia timidamente ad affacciarsi nelle case di tutti i tifosi. Senza Mondiali o Europei, quella che ci apprestiamo a vivere sarà un’estate molto lunga, probabilmente all’insegna dei grandi colpi di calciomercato. Tanti i club reduci da annate rivedibili: le due di Manchester hanno fallito i propri obiettivi, così come il Bayern Monaco e il Real Madrid, entrambe fuori prematuramente dalla Champions League così come l’Atletico. Spostandoci in Italia, chi metterà pesantemente mano al portafogli sarà la Juventus, ancora scottata dall’eliminazione in Champions contro l’Ajax: gli olandesi hanno dimostrato ancora una volta che il potere economico non significa vittoria e che Cristiano Ronaldo non è sinonimo di trofei.

Ma oltre a CR7, autore in ogni caso dell’ennesima stagione da urlo, i bianconeri hanno probabilmente sbagliato qualcosa in fase di costruzione della rosa: il ritorno di Bonucci non ha garantito quella sicurezza difensiva di cui si aveva memoria, mentre il centrocampo si è dimostrato spesso in difficoltà. Per questo, l’obiettivo è Paul Pogba: il suo ritorno a Torino potrebbe aggiustare le cose nella mediana di Allegri, ma il suo nome è da tempo sul taccuino di Zinedine Zidane. Il Real dovrà affrontare in estate una piccola rivoluzione, visto che il primo anno post-Ronaldo non è andato come sperato. Oltre al colpo Hazard, sempre più vicino ai Galacticos e con il Chelsea che si è già assicurato l’arrivo di Pulisic, a Madrid i tifosi si preparano per i fuochi d’artifico: poche settimane fa Florentino Perez aveva ammesso l’interesse sia per Mbappé che per Neymar, facendo capire le intenzioni dei Blancos per il prossimo mercato.

In Inghilterra, invece, si guarda alle difese: City e United sarebbero entrambe interessate a Koulibaly, valutato però da De Laurentiis non men di 100 milioni. Per i Red Devils una soluzione low cost potrebbe essere Manolas della Roma, il quale si potrebbe liberare facilmente grazie alla clausola rescissoria da 36 milioni di euro. Restando in Serie A, continua a tenere banco la situazione di Mauro Icardi: l’argentino è tornato in squadra dopo il periodo passato in quarantena, ma nonostante le rassicurazioni della moglie-agente Wanda Nara – “Mauro rimarrà all’Inter” ha detto la show girl in settimana – si intensificano le voci su un possibile scambio con Dybala, ridimensionato in bianconero con l’arrivo di CR7 e autore di una stagione da dimenticare: appena 5 reti in campionato, certamente un bottino non indimenticabile. L’Inter dal canto suo si assicurerebbe un campione che potrebbe comporre un tridente niente male insieme a Lautaro e Dzeko, visto come prima alternativa per il post-Icardi.

Gianluca Notari

Roma Femminile, sconfitta con la Fiorentina nell’ultima stagionale. Appuntamento al prossimo anno

Simone Burioni Si conclude la prima stagione ufficiale della Roma Femminile: una realtà partita in sordina, ma che con il tempo è riuscita ad attirare gran parte dei tifosi capitolini, i quali durante la stagione hanno dimostrato sempre più il loro sostegno alla formazione giallorossa.
Il loro campionato si è purtroppo concluso con una sconfitta sul campo della Fiorentina, seconda in classifica e qualificatasi alla fase preliminare della prossima Champions League. A decidere la partita il gol di Vignali, arrivato nei minuti di recupero della gara dopo le reti, entrambe su calcio di rigore, di Mauro per le toscane e di Pugnali per le ospiti.

Così Betty Bavagnoli, allenatrice delle giallorosse, ai microfoni di Roma Tv a fine gara:
Sono molto orgogliosa della squadra. Le mie ragazze hanno dimostrato quello che possono dare e soprattutto hanno ascoltato le nostre indicazioni dopo la sconfitta di mercoledì. Meritano il progetto della Roma. Nonostante tutto siamo entrate in campo un po’ contratte per l’emozione, ricordiamo però che l’avversario era di grandissimo livello. Piano piano abbiamo dimostrato una capacità di reazione che non è mai mancata durante tutta la stagione; abbiamo presentato un spettacolo bello e divertente. La Fiorentina non avrebbe avuto bisogno del rigore per vincere, questo ha lasciato un po’ di amarezza generale. Con la mentalità della società e gli investimenti che si potranno fare in futuro potremo toglierci grandi soddisfazioni. Dovremo avere l’accortezza di continuare a costruire come abbiamo fatto in questa stagione”.

Più caustica invece Federica Di Criscio, difensore della formazione capitolina:
La Fiorentina non avrebbe avuto bisogno di alcun tipo di regalo e invece la partita è stata decisa da episodi. Usciamo comunque a testa alta, abbiamo dimostrato che anche una squadra giovane può fare strada in questo campionato perché abbiamo dimostrato il nostro valore durante tutta la stagione. Pensando alla partita di mercoledì e a quello che invece siamo riuscite a fare oggi possiamo dire che l’errore è stato nostro nell’atteggiamento, nell’approccio alla partita troppo reverenziale. Ma tutto questo ci farà crescere. Per molte di noi era la prima semifinale mentre per loro è un’abitudine giocare a questi livelli. Credo che con la determinazione messa oggi e con l’impegno dimostrato durante l’anno possiamo toglierci soddisfazioni anche nel prossimo anno“.

Appuntamento al prossimo anno dunque, quando per la Roma sarà più difficile interpretare il ruolo dell’outsider, dovendo mantenere le premesse di questa stagione.

Simone Burioni

La Giovine Roma, Ranieri riparte dai ’99. Kluivert e Zaniolo per risorgere

Simone Burioni – Un punto per ripartire. Come nella Giovine Italia di Giuseppe Mazzini, momento fondamentale per il Risorgimento italiano, Claudio Ranierivuole riportare la Roma a brillare e per farlo ricomincia – mantenendo la richiesta di supporto alla Curva Sud – dal punto conquistato con la Fiorentina di Stefano Pioli (2-2) dove Nicolò Zaniolo e Justin Kluivert hanno trascinato i giallorossi nella doppia rimonta completata dal gol di Diego Perotti. Il tecnico romanista si è detto soddisfatto dei due classe ’99 al termine del match: “Bene i due ragazzini, ho fiducia in Kluivert, è acerbo ma ha velocità e fa buoni cross. Avevo bisogno di coprire e attaccare Biraghi e lo ha fatto molto bene”. E se prima l’olandese veniva richiamato sulla tattica, adesso si riscopre attento anche alla fase di non possesso. 

Inoltre anche le statistiche pendono dalla parte di Justin. Con lui in campo dal primo minuto la Roma ha conquistato 6 delle 13 vittorie finora realizzate in Serie A (rispettivamente con Sampdoria, Genoa, Parma, Torino, Bologna nel match di ritorno ed Empoli). Altri due punti ottenuti (con Cagliari e Fiorentina) nelle 5 partite rimanenti dove Kluivert è partito titolare. Ammontano invece a tre le sconfitte, registrate con Bologna (nel match di andata), Udinese e SPAL. La media punti in campionato con il giovane orange in campo dall’inizio è di 1,8 punti a partita, quasi due vittorie ogni tre match, superiore alla media punti totale realizzata dalla squadra giallorossa che ammonta a 1,6 punti a partita.

Tutto questo sembra esser stato notato da Claudio Ranieri che ha schierato titolare Kluivert in tre delle quattro partite di campionato disputate fino ad oggi con la Roma: l’attaccante infatti non è partito dall’inizio solo nel match con il Napoli. La percentuale di utilizzo dal primo minuto dell’esterno olandese dal tecnico giallorosso è del 75%, mentre con Eusebio Di Francesco l’ex Ajax era partito dal fischio iniziale solamente 8 volte su 26 gare di Serie A, per una percentuale pari a circa il 30%. Intanto chi è sicuro del posto è Nicolò Zaniolo che si gode il quarto sigillo in campionato e ha chiarito la situazione rinnovo attraverso un post su Instagram: A pochi minuti dal fischio finale mi sono espresso in una maniera che è stata male interpretata. Sono un giocatore della Roma, un professionista e mi esprimo in campo. Poi ci sono altri professionisti, come il mio agente e la dirigenza, che si occupano dei contratti e che sapranno gestire al meglio la situazione”. 

Simone Burioni

Botta e risposta all’Olimpico. Roma-Fiorentina 2-2

Alice Dionisi – Dopo la sonora sconfitta contro il Napoli (e quella inaspettata contro la Spal), la Roma non riesce ad andare oltre il pareggio con la Fiorentina. Ranieri è costretto a fare a meno di Manolas, squalificato, schierando così Juan Jesus al fianco di Fazio in difesa, davanti a Mirante, preferito tra i pali allo svedese Olsen. Sulle fasce Kolarov e Santon, centrocampo a Nzonzi, Zaniolo e Cristante, con Kluivert e Perotti a supporto di Dzeko. Pioli schiera il “Cholito” Simeone in attacco, in coppia con Muriel (rimane in panchina Chiesa). Alle spalle di Gerson il centrocampo formato da Dabo, Veretout e Benassi. In difesa, davanti ai pali protetti da Lafont, Biraghi, Hugo, Pezzella e Milenkovic. È un botta e risposta ravvicinato quello tra Roma e Fiorentina, che si affrontano dopo la debacle giallorossa in Coppa Italia. Le squadre segnano un gol per tempo ciascuno, con i viola che entrambe le volte passano in vantaggio e la Roma che riesce a recuperare. Al 12’ Pezzella trova il gol del momentaneo 0-1, sfruttando il calcio d’angolo di Biraghi e anticipando Kolarov. Due minuti dopo risponde Nicolò Zaniolo, pareggiando di testa su un cross di Kluivert, con la palla che finisce prima sul palo e che poi supera la linea della porta prima che Dzeko possa rispedirla in rete. Nella ripresa è l’ex Gerson (in prestito secco ai viola) a siglare la rete del vantaggio della Fiorentina fuori dall’area (51’). L’ex giallorosso trova la sua terza rete in Serie A e porta in vantaggio i suoi. Al 57’ risponde Diego Perotti con una rete strepitosa che spiazza Lafont. Amareggiato per il risultato che smuove poco la classifica, Claudio Ranieri è comunque soddisfatto della risposta dei suoi: “In questo momento non ce ne va bene una, ma devo dire che la squadra mi è piaciuta per orgoglio, per reazione. I tifosi devono essere contenti”. Il tecnico però deve continuare a fare i conti con gli infortuni: “Incredibile, ne recupero due e ne perdo altri due, ma dobbiamo essere più forti di quello che sta accadendo”.

Alice Dionisi

Una serie di (s)fortunati eventi

Alice Dionisi – Oltre il danno, la beffa. La Roma esce sconfitta in casa del Porto nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, ma oltre al dispiacere per la sconfitta c’è anche il fattore infortuni. Daniele De Rossi, autore del gol del momentaneo pareggio, è stato costretto ad uscire dal campo per un problema al polpaccio destro a ridosso dello scadere del primo tempo. In campo al suo posto Lorenzo Pellegrini, anche lui destinato a chiedere la sostituzione a Di Francesco nei supplementari, prima del termine della gara. Si allunga così la lunga lista degli infortuni in casa Roma dall’inizio della stagione. Dopo l’eliminazione dalla Champions è arrivata la conferma da parte della società: esonerato Eusebio Di Francesco, reduce anche dalla sconfitta nel derby. “Vorrei ringraziarlo per l’impegno profuso. Ha sempre lavorato con un atteggiamento professionale e ha messo al primo posto gli interessi del Club rispetto a quelli personali. Gli auguriamo il meglio per la sua carriera” ha commentato il presidente Pallotta tramite il sito del club. Rescissione contrattuale per il ds Monchi: la direzione sportiva verrà affidata a Massara, ma non finiscono qui gli addii in casa Roma. Dopo sette anni, lascia anche il medico sociale Riccardo Del Vescovo, dopo un’animata discussione con Fienga, Baldissoni, Massara e Tempestilli. Con lui anche il capo dei fisioterapisti, Damiano Stefanini. È rivoluzione per la società di Pallotta, dello staff di Eusebio Di Francesco rimane solo il preparatore Franchini. Claudio Ranieri risponde presente alla richiesta d’aiuto del club e accetta di tornare allenare i giallorossi fino al termine della stagione. L’aria di cambiamento potrebbe aiutare la Roma ad ingranare la giusta marcia in campionato e ottenere la qualificazione per la prossima edizione di Champions League. Il tecnico testaccino nel suo (secondo) esordio però dovrà fare i conti con gli infortuni. Nella sfida casalinga contro l’Empoli l’allenatore non avrà a disposizione Under, Manolas, De Rossi e Pellegrini, oltre agli squalificati Fazio, Kolarov e Dzeko. Anche la Roma Primavera è chiamata ad aiutare “i grandi” contro il club toscano: in panchina Semeraro, Cargnelutti, Riccardi, Pezzella e Celar. La voglia di esordire davanti ai proprio tifosi e mettersi in luce con il nuovo tecnico potrebbe essere l’arma in più di Ranieri in questa nuova sfida nella Capitale.

Alice Dionisi

Roma, Panucci in pole per il dopo Di Francesco

Gianluca Notari – Sono giorni caotici quelli della Roma, che deve fare i conti con l’eliminazione dalla Champions League – fatale la sconfitta di Oporto – e, soprattutto, la ricerca forsennata di un nuovo allenatore pronto a rimpiazzare Eusebio Di Francesco. A questo punto della stagione non è cosa semplice: la priorità è quella di trovare un uomo che, visto il poco tempo che rimane alla fine dell’anno sportivo, sia in grado di lavorare principalmente sulla testa e sullo spirito della squadra più che sul gioco e sui tatticismi. Il problema, però, è che in questo momento non sembrano esserci tecnici liberi che riescano a convincere del tutto la Roma. Le strade percorribili dalla dirigenza giallorossa sono due: o prendere un allenatore che firmi un contratto di quattro mesi e che dopo una stretta di mano lasci la squadra senza pretese, oppure ingaggiare un tecnico su cui poter puntare anche nel prossimo anno. Dalle parti di Trigoria filtra una netta preferenza per la prima opzione, ma se già sono pochi gli allenatori liberi, ancor di meno sono quelli che accetterebbero senza riserve una soluzione di questo tipo.

PANUCCI – Per convincere un allenatore a firmare per soli quattro mesi – e in questa situazione – è evidente che le armi a disposizione della società siano ben poche. Una di queste, però, potrebbe essere il senso di appartenenza e la dedizione alla causa giallorossa. Per questi motivi, si stanno sondando i nomi di numerosi ex i quali, legati alla Roma da questioni sentimentali, potrebbero accettare l’incarico di traghettatore. Il nome che più sembra in voga al momento è quello di Christian Panucci, ex difensore della Roma e attuale ct dell’Albania.

Panucci, da quanto filtra, sarebbe entusiasta di giocarsi le proprie chance, e svincolarsi dal ruolo di ct non sarebbe un problema irrisolvibile. Lo spogliatoio – guidato da De Rossi – e parte della dirigenza – con Totti in prima fila – sembrano orientati verso questa scelta, anche se quello di Panucci non è l’unico nome in lizza.

RANIERI – Un altro tecnico a cui la dirigenza affiderebbe la guida tecnica della Roma fino a fine stagione è Claudio Ranieri. A lui i tifosi romanisti guardano sempre con ammirazione e con un pizzico di nostalgia, complice quello scudetto sfiorato nella stagione 2009/2010, quando l’allenatore testaccino subentrò a Luciano Spalletti. Reduce da un’esperienza piuttosto negativa con il Fulham, Ranieri è tornato disponibile solamente da pochi giorni: una sua risposta affermativa alla chiamata alle armi non è scontata, anche se il sentimento che lega Ranieri alla Roma potrebbe rappresentare un fattore.

ALTERNATIVE – Altre piste percorribili sono quelle che portano i nomi di Fabio Capello e Roberto Donadoni: per il primo sarebbe un clamoroso ritorno nella Capitale dopo il travagliato addio nel 2004, mentre per il secondo l’avventura sulla panchina della Roma rappresenterebbe un incredibile upgrade rispetto alle sue ultime esperienze. Infine, rimane appesa ad un filo la candidatura di Paulo Sousa: il suo nome è stato accostato prepotentemente alla Roma nei giorni precedenti all’ottavo di finale di Oporto, ma il tecnico portoghese non accetterebbe un contratto di soli quattro mesi. I dirigenti, dal canto loro, non sono affatto sicuri di voler puntare su di lui anche nella prossima stagione, per questo Sousa si sta allontanando sempre di più dalla Roma e si appresta a dire sì al Bordeaux.

Gianluca Notari

La Roma soffre in casa del Frosinone, vittoria all’ultimo respiro

Alice Dionisi La Roma vince in rimonta all’ultimo minuto al Benito Stirpe contro il Frosinone grazie ad una doppietta di Edin Dzeko. La formazione allenata da Baroni non era mai riuscita a segnare alle squadre che occupano le prime sei posizioni in classifica in questo campionato, ma si porta in vantaggio dopo appena cinque minuti di gioco grazie ad una rete di Ciano, che sfrutta un errore di Nzonzi e calcia verso Olsen. Male la reazione del portiere giallorosso: respinge il pallone che però rimbalza e torna dietro la linea della porta, decretando il vantaggio dei padroni di casa. Al 10’ il Frosinone attacca ancora, colpendo la traversa con Beghetto. Alla mezz’ora di gioco la Roma trova il gol del pareggio grazie alla prima rete di Edin Dzeko, che si fa strada in area in mezzo alla difesa dei padroni di casa e sfrutta la disattenzione di Goldaniga. Appena un minuto dopo, i giallorossi si portano in vantaggio con Lorenzo Pellegrini: Dzeko in contropiede serve El Shaarawy, a tu per tu con Sportiello, che calcia il pallone verso la porta, poi spedito in rete dal numero 7 della Roma, in scivolata. Esultanza alla Francesco Totti dedicata alla moglie Veronica, in dolce attesa. Nella ripresa, a dieci minuti dalla fine, Andrea Pinamonti, in prestito al Frosinone dall’Inter, trova il gol del pareggio che accende il Benito Stirpe: sfrutta l’assist di Ciano e beffa Olsen di piatto davanti alla porta. La Roma riesce a portare a casa la vittoria con il gol di Edin Dzeko sullo scadere dei minuti di recupero. Al 95’ De Rossi serve El Shaarawy di prima, il numero 92 la mette in mezzo per il bosniaco che va a festeggiare la doppietta sotto il settore ospiti. I giallorossi, in extremis e con una vittoria sofferta, confermano la striscia di risultati positivi: 6 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 8 gare disputate. Adesso testa al derby e al ritorno di Champions League contro il Porto. “Ci sono stati alcuni errori ma il bicchiere è pieno vista la vittoria -commenta l’allenatore Eusebio Di Francesco-. Sul gol De Rossi si è trovato in una posizione sbagliata e questo non deve accadere. In passato però partite così non le avremmo vinte. Nel derby sono convinto che faremo una grande partita perché possiamo solo migliorare. Ansia quarto posto? No, la Roma deve ambire alla Champions League con le pressioni. L’ambiente è destabilizzante ma dobbiamo gestirlo”.

Alice Dionisi