(S. Valdarchi) – Alessio Romagnoli è al momento uno dei più forti difensori centrali italiani. Paragonato spesso a Nesta per qualità fisiche e tecniche, a 25 anni è il capitano del Milan ed ormai da qualche tempo nel giro della Nazionale. Nato nel 1995 ad Anzio, Romagnoli è cresciuto nelle giovanili della Roma, squadra con la quale ha esordito nel calcio professionistico. Sul suo futuro ci sono alcuni dubbi: società come Barcellona ed Inter hanno manifestato il loro interesse per il centrale, che ha un contratto in scadenza a giugno 2022. Prima di scoprire i prossimi passi della sua carriera però, concentriamoci sul suo passato, partendo proprio dagli anni a Trigoria.
Gli undici anni di Roma
Nato e cresciuto ad Anzio, sul litorale romano, Alessio Romagnoli viene notato dagli osservatori giallorossi molto presto e portato al Fulvio Bernardini nel 2003, a soli 8 anni. Con il club capitolino, il centrale compie tutta la trafila del calcio giovanile, arrivando in Primavera a 16 anni. Tuttavia, le presenze con la squadra di De Rossi sono poche (15), perché viste le sue doti, il classe ’95 viene messo fin da diciassettenne a disposizione della prima squadra. Stimato da Zdenek Zeman, Romagnoli trascorre tutta la stagione 2012/13 con la rosa guidata dal boemo, che in undici giorni, dall’11 al 22 dicembre 2012, lo fa esordire prima in Coppa Italia da titolare e poi in Serie A. L’esordio dal primo minuto nel massimo campionato, invece, arriva quando sulla panchina romanista è già arrivato Aurelio Andreazzoli, in occasione di un Roma-Genoa del 3 marzo 2013. “Buona la prima” si direbbe in un set: il centrale quella sera trova anche il primo gol in Serie A, mettendo in rete di testa, su cross di Francesco Totti.
Nella stagione successiva, con Rudi Garcia come allenatore, Romagnoli colleziona 11 presenze in Serie A, prima di lasciare la Capitale nell’estate del 2015.
Il prestito alla Sampdoria
Nel luglio del 2015, Alessio Romagnoli viene acquistato dalla Sampdoria in prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto in favore della Roma. L’annata in blucerchiato porta i risultati sperati, con il centrale di Anzio che acquisisce esperienza in un club importante di Serie A. A Genova, infatti, il ventenne gioca 30 partite in campionato. Da subito mostra anche la sua affinità con la porta avversaria, visti i due gol ed assist realizzati.
Da giovane a capitano, la crescita nel Milan
Nonostante l’ottimo rendimento, la Sampdoria sceglie di non riscattare Romagnoli, facendolo tornare a Roma. A Trigoria però, il centrale resta poche settimane, tempo di fare nuovamente le valigie e ripartire, questa volta destinazione Milano. Il Milan infatti decide di puntare pesantemente sul difensore, investendo 25 milioni di euro ed assicurandosi le sue prestazioni. Così, dall’estate del 2015 ad oggi, il prodotto del vivaio romanista difende i colori rossoneri. In annate non proprio gloriose per il Milan, Romagnoli ha rappresentato e rappresenta tuttora un punto di riferimento. Dalla scorsa stagione, inoltre, è stato nominato capitano del club a soli 23 anni, dopo il ritorno di Leonardo Bonucci alla Juventus. Queste le statistiche con i lombardi: 181 partite giocate, 7 gol ed un assist.
“Romagnoli, cuore laziale”
Passati pochi mesi dalla sua partenza per Milano, comincia a circolare sui social un selfie di Alessio Romagnoli con la maglia della Lazio. Tra lo stupore generale, la voce viene confermata: il difensore, nonostante le undici stagioni a Trigoria, è fin da bambino un tifoso della Lazio. Una passione che si manifesta il 28 febbraio del 2018, in occasione della semifinale di ritorno di Coppa Italia tra il Milan ed i biancocelesti all’Olimpico. Per decretare la finalista occorrono i rigori ed il tiro decisivo tocca proprio al centrale romano che non fallisce. Un gol pesante, ma Romagnoli non esulta e rimane impassibile davanti alla gioia dei compagni. Proprio per questo episodio, la Curva Nord nel successivo Lazio-Milan di campionato gli dedica uno striscione: “Romagnoli, cuore laziale”.
(S. Valdarchi)