Alice Dionisi – La Roma è scesa in campo per la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions Leaugue contro il Porto dell’ex laziale Sergio Coinceçao schierando 7 italiani su 11. Anzi, 8 con l’ingresso di Santon all’87esimo. Di questi, 3 provengono dal settore giovanile giallorosso. De Rossi, Florenzi e Pellegrini portano in alto la tradizione di romani e romanisti e il messaggio è chiaro: il calcio italiano non è morto! Nonostante l’esclusione dal Mondiale del 2018, l’Italia c’è e non è del tutto nel pallone. Mirante tra i pali, Florenzi terzino e un centrocampo tutto tricolore, con Pellegrini e Cristante a fianco del capitano De Rossi, mentre in attacco Zaniolo ed El Shaarawy sosterranno il bomber bosniaco Edin Dzeko.
Nella gara disputata contro i portoghesi, tra tutti, è stato proprio il giovane classe 1999, 5 gol finora tra Serie A e Coppe, a far parlare di sé. Nicolò Zaniolo è diventato il più giovane italiano di sempre a segnare una doppietta in Champions League, decisiva per conquistare la vittoria all’Olimpico, in attesa del ritorno allo stadio do Dragão.
Buffon lo ha definito un predestinato, per la Uefa è un bambino prodigio, i tifosi della Roma durante la sua presentazione allo Store di Via Del Corso hanno intonato il coro “Che ce frega de Ronaldo, noi c’avemo Nicolò”. Il ct Mancini lo ha convocato in Nazionale ancor prima del suo debutto in serie A e un veggente Eusebio Di Francesco lo ha fatto esordire contro il Real Madrid, al Bernabeu, nella fase a gironi di Champions League. Il giovane calciatore è arrivato a Roma quest’estate, nell’anonimato, nell’operazione che ha portato Nainggolan all’Inter. La cessione del Ninja e l’arrivo della combo Santon-Zaniolo non sono andate giù ai tifosi, ma la giovane promessa non ha di certo fatto rimpiangere i giallorossi la scelta fatta dal club.
Alice Dionisi