(S. Valdarchi) – Nella calda serata romana, la Roma si sveglia dall’incubo in cui era immersa e torna alla vittoria contro il Parma per 2-1. Al gol iniziale di Kucka su rigore, rispondono Mkhitaryan e Veretout. Tre punti importanti per i capitolini, oltre che per il morale per la classifica, con la squadra di Fonseca al quinto posto a quota 51 insieme al Napoli. Non c’è tempo però per festeggiare, visto che il prossimo impegno è fissato sabato alle ore 19:30 al Rigamonti di Brescia, contro una squadra che sarà costretta a fare punti per alimentare le speranze salvezza.
I numeri
Nonostante un avvio di gara shock, contro i ducali la Roma riesce ad imporsi, occupando costantemente la metà campo avversaria e mantenendo il pallino del gioco, fino al gol del vantaggio di Veretout. L’unica frazione di gara in cui gli ospiti hanno vinto il confronto sul possesso palla, infatti, è stata quella che va dal 30′ del secondo tempo al fischio finale (6’47” contro 3’54”), con la squadra di Fonseca avanti nel punteggio. Guardando invece la gara nel suo complesso, i capitolini hanno mantenuto il possesso palla per il 56% del tempo effettivo di gioco, tradotto in 29 minuti e 34 secondi con la sfera tra i piedi. Il 65% di questi nella metà campo avversaria, dato che fa capire l’atteggiamento passivo del Parma e la costante pressione offensiva dei padroni di casa. Il baricentro medio della Roma è stato di circa 53 metri, oltre la linea del centrocampo.
Al di là delle polemiche in casa Parma, i numeri legittimano il successo della Roma, che costruisce e crea molto di più rispetto agli avversari e termina la gara con un vantaggio esiguo per la mole di chance a disposizione. 17 a 4 la conta dei tiri totali, con i giallorossi in grado di calciare 9 volte nello specchio della porta avversaria. Serata inoperosa per Pau Lopez che, dopo aver subito il gol su rigore, deve compiere una sola parata, a differenza del collega Sepe. L’estremo difensore crociato, infatti, è chiamato a 6 interventi, 4 dei quali decisivi. 8 a 1 le occasioni da gol e 449 a 307 il computo dei passaggi riusciti. 66 a 28 per la Roma le azioni offensive imbastite.
Le prestazioni individuali
Partendo dal basso, bene Gianluca Mancini che, oltre al tocco con il braccio o con la spalla per cui il Parma reclama un calcio di rigore, gioca una partita pulita, da leader difensivo in assenza di Chris Smalling. Il numero 23 vince 4 duelli aerei e recupera il pallone per ben 16 volte, condividendo la palma del migliore in campo in questo dato con Darmian. L’ex Atalanta si trova a suo agio nella difesa a tre, tenta spesso l’anticipo e non ha paura di avanzare palla al piede, quando gli avversari gli concedono un po’ di spazio. Al 96esimo ha la forza e la brillantezza di fare 80 metri per andare a calciare in porta, sfiorando il gol del 3-1 a causa di una prodezza di Sepe.
Un altro romanista sugli scudi è sicuramente Jordan Veretout. Fonseca lancia dal primo minuto Diawara, liberando il francese dal ruolo di filtro davanti alla difesa. Guardando la sua posizione media in campo, si nota che il numero 21 ha agito spesso da incursore nella zona centrale del campo, sfruttando i movimenti ad allargarsi di Mkhitaryan e Pellegrini. Proprio da questo movimento è nato il gol-vittoria, in occasione del suo unico tiro in porta. Gioca 64 palloni e, ancora una volta, è il giocatore della Roma ad aver corso di più, con 11,226 km percorsi.
Chiudiamo con Henrikh Mkhitaryan. Contro il Parma l’armeno colleziona un gol ed un assist, mettendo la sua firma sui tre punti. L’ex Arsenal raggiunge quota 8 gol in campionato, a cui vanno aggiunti i 4 assist. Con 18 presenze all’attivo in Serie A, non tutte da titolare, Mkhitaryan si è reso protagonista di 12 reti. Oltre alla classe sulla trequarti, che lo porta a calciare per 3 volte, di cui 2 in porta, sorprende la dedizione del numero 77, il quale in questo nuovo modulo di gioco ideato da Fonseca, spesso rincorre gli avversari fino alla propria trequarti difensiva. Questo spirito di sacrificio lo porta a recuperare ben 10 palloni, tantissimi per una seconda punta.
(S. Valdarchi)