Tre nomi per il dopo Petrachi

Alice Dionisi – Non sarà Morgan De Sanctis il direttore sportivo della Roma la prossima stagione. L’ex portiere potrebbe accettare la proposta dell’Ascoli e diventare il direttore generale del club di Serie B e salutare quindi i giallorossi quest’estate. 40 giorni dopo il comunicato con il quale la società annunciava la sospensione con effetto immediato di Gianluca Petrachi dalle sue mansioni, il club è alla ricerca di un nuovo direttore sportivo per sostituirlo. Sono tre i profili valutati dalla Roma, due dei quali sono vecchie conoscenze del club.

FABIO PARATICI

Una carriera da calciatore alle spalle, militando in club di Serie C1 e C2 fino al 2004. Diventa osservatore per la Sampdoria, fino a quando Marotta -che trova in lui il suo uomo di fiducia- non lo nomina capo degli osservatori dei blucerchiati. Dopo aver ottenuto la licenza alla FIGC, diventa direttore sportivo del club ligure, dove rimarrà fino al 2010. Sempre in compagnia del mentore Marotta passa alla Juventus, dove i due rimangono insieme per 8 anni prima del passaggio di quest’ultimo all’Inter, a dicembre 2018, con la nomina di amministratore delegato. In seguito all’uscita di scena di Marotta, viene nominato Chief Football Officer della Juventus, club con il quale ha appena conquistato il nono scudetto consecutivo. Il suo nome resta il primo sulla lista dei desideri della Roma, ma solo qualora il dirigente dovesse terminare il suo rapporto con i bianconeri. Nel 2018 è stato protagonista dell’operazione di mercato che ha portato Cristiano Ronaldo al club piemontese, tra gli altri trasferimenti, prima del portoghese, quello di Carlos Tevez dal Manchester City, Paul Pogba dallo United a parametro zero, Paulo Dybala dal Palermo e Andrea Pirlo, dopo dieci stagioni al Milan. La sua candidatura a prossimo d.s. della Roma, per adesso, resta un’ipotesi.

FREDERIC MASSARA

Terminata l’attività da calciatore, intraprende quella di vice-allenatore per alcuni anni, prima di iniziare a collaborare con Walter Sabatini, prima nel Palermo, poi alla Roma. La sua esperienza in giallorosso è caratterizzata da alti e bassi: nel 2016 viene nominato direttore sportivo, per sostituire lo stesso Sabatini con il quale aveva iniziato la sua carriera da dirigente, salvo poi decidere di seguirlo alla guida dell’area tecnica delle squadre di proprietà di Suning, (l’Inter e il Jiangsu Suning) nel 2017, quando alla Roma arriva Monchi. A giugno del 2018 torna a Trigoria come braccio destro dello spagnolo, per poi essere nominato nuovamente direttore sportivo del club giallorosso a marzo del 2019, quando Monchi rescinde il suo contratto con la società. L’incarico però dura solo qualche mese: a giugno dello stesso anno arriva la risoluzione ufficiale del suo contratto con la Roma, per poi diventare direttore sportivo del Milan nella stessa estate. “E’ sempre stato dedito alla causa del Club. Nel corso delle sue due esperienze con noi, ha sempre operato con la massima professionalità”, aveva commentato James Pallotta in seguito al suo secondo addio. Dopo un solo anno al Milan, potrebbe fare di nuovo ritorno nella Capitale e il suo profilo piace a Franco Baldini. In occasione della sfida contro i rossoneri lo scorso 28 giugno a San Siro, il ds ha avuto un lungo colloquio con il vicepresidente della Roma, Mauro Baldissoni. In coppia con Sabatini ha portato Javier Pastore al Palermo, tra le operazioni di mercato per la Roma invece figurano i nomi di Lamela, Pjanic, Marquinhos, Benatia e Nainggolan.

NICOLAS BURDISSO

131 presenze con la maglia della Roma, dal 2009 a gennaio 2014, ha segnato 6 gol in giallorosso, prima di essere ceduto al Genoa, a 6 mesi dalla scadenza del suo contratto. Si è ritirato dal calcio giocato nel 2018, dopo un anno al Torino, per poi essere nominato nello stesso anno direttore sportivo del Boca Juniors, club dove ha giocato dalle giovanili fino all’esordio in prima squadra. Conclude il suo rapporto con gli xeneizes a dicembre 2019, prima di vedere la squadra vincere il titolo in Primera Division. “Da quando sono uscito dal Boca sto aspettando delle possibilità per tornare, spero in Europa, il calcio che mi piace più. Spero però che prima o poi il mio percorso e quello della Roma si possano incontrare” ha dichiarato l’ex difensore, commentando la possibilità di tornare nella Capitale in veste di direttore sportivo. Complice il rapporto con Daniele De Rossi, con il quale ha condiviso lo spogliatoio durante i suoi anni da calciatore alla Roma, Burdisso è stato fondamentale per portare l’ex centrocampista in Argentina. Dei tre profili presi in considerazione, al momento il suo è l’unico disponibile.

Alice Dionisi

La Roma dei cambi: i ds giallorossi nell’era americana

Alice Dionisi – Fuori Gianluca Petrachi. Dopo un solo anno nella Roma, il direttore sportivo salentino è stato licenziato “per giusta causa”, voto unanime del cda del club a seguito di una sospensione immediata da tutti i suoi incarichi. Un fraintendimento con Pallotta e dei messaggi infuocati che il presidente non ha digerito: così finisce la sua avventura in giallorosso. Quattro ds nel corso dell’era americana, da Walter Sabatini a Monchi, il “doppio” Massara e Petrachi.

Sabatini

Alla Roma dal 2011 al 2016, la sua è stata l’esperienza più longeva nel corso della gestione a stelle e strisce. L’uomo delle plusvalenze: ha portato nella Capitale tanti giocatori che hanno fatto sognare i tifosi, ma il suo mercato è stato anche caratterizzato da alcuni flop. Tra i nomi “top”, figli della sua intuizione, Miralem Pjanic, (comprato dal Lione nel 2011 per 11 milioni di euro e ceduto alla Juventus per 32 milioni), Erik Lamela (acquistato per 17 milioni dal River Plate, venduto al Tottenham per 30), Marquinhos (7,2 milioni al Corinthians, rivenduto al PSG per 31,4), Benatia (una plusvalenza di 13 milioni), Nainggolan, Dzeko, Salah, Alisson, Strootman e Rudiger. Tra le “macchie” sul suo curriculum, Iturbe, Destro, Gerson e Ashley Cole. Nell’ottobre del 2016 rescinde consensualmente il suo contratto con il club.

Monchi

Meno di due anni nella Capitale per il direttore sportivo ex Siviglia (dove poi è tornato), accolto alla Roma con entusiasmo per le premesse di un operato brillante nel club spagnolo, ma uscito di scena senza applausi. Monchi ha portato in giallorosso Kolarov, Pellegrini, Under, Cristante, Kluivert e  Zaniolo, la punta di diamante del suo mercato alla Roma. Il malumore nei confronti del suo operato deriva, soprattutto, dalle cessioni fatte e dalle sostituzioni di quest’ultime. Su tutti Alisson, rimpiazzato con Olsen. Tanti i flop durante il suo corso: dal lungo contratto di Pastore, a Schick, da Nzonzi a Moreno, Bianda, Marcano, Gonalons e Coric. Anche nel suo caso, rescissione consensuale del contratto a seguito dell’eliminazione dalla Champions League.

Massara

L’uomo “nel mezzo”, il traghettatore dei direttori sportivi. Braccio destro di Walter Sabatini, lo affianca prima al Palermo, poi alla Roma. Proprio nella Capitale prende il posto del suo “maestro” nel momento delle sue dimissioni, salvo poi seguirlo all’Inter al termine della stagione. Un anno dopo fa il suo ritorno alla Roma e nel marzo del 2019, dopo l’addio di Monchi, gli viene nuovamente affidato il timone, tornando a ricoprire il ruolo che aveva prima dell’arrivo dello spagnolo. Ha il merito di aver scoperto, insieme a Sabatini nel Palermo, giocatori del calibro di Abel Hernandez, Josip Ilicic e Javier Pastore.

Petrachi

Arrivato dal Torino di Cairo (non senza lasciare attriti con il presidente granata), la sua esperienza in giallorosso è durata appena un anno. Nel mercato estivo del 2019 ha messo a segno ben trenta colpi, tra cessioni e acquisti, ed è stato in grado di rimediare ad alcuni degli errori commessi dai suoi predecessori. Ha portato alla Roma, tra i tanti, Smalling, Mkhitaryan, Spinazzola, Veretout e Mancini, riuscendo a cedere gli esuberi che affollavano Trigoria, da Schick a Nzonzi e Gerson. Sotto la sua gestione sportiva è arrivato anche il rinnovo di Edin Dzeko, quando il bosniaco sembrava essere ad un passo dall’Inter.

Alice Dionisi