Roma-Athletic Bilbao 2-2, le pagelle. Errore di Diawara sul gol, la punizione di Kolarov è da cineteca

Luca Fantoni – Dopo l’amichevole vinta in rimonta contro il Lille, la Romapareggia 2-2 contro l’Athletic Bilbao e lo fa giocando metà del secondo tempo in superiorità numerica. I giallorossi nel primo tempo hanno faticato tantissimo e sono andati sotto a causa di un gol di Muniain, ben servito da Williams che era stato bravo ad approfittare di un errore in impostazione di Diawara. Nella ripresa Kolarov ha pareggiato con una bellissima punizione. Dopo l’espulsione di Yuri per un brutto fallo su Defrel, i baschi si sono riportati avanti grazie al rigore di Raul Garcia, causato da un fallo di mano di Mancini. Nel finale viene fischiato un penalty anche per la Roma, realizzato da Pellegrini, che però non c’era perché è Zaniolo a toccare il pallone di mano e non il difensore spagnolo.

ROMA

Mirante: 6 – Oggi gioca al posto di Pau Lopez ma, al contrario dello spagnolo contro il Lille, deve fare pochissimi interventi. Sul gol non ha nessuna colpa trovandosi in mezzo a due giocatori dell’Athletic.

Florenzi: 6.5 – Prestazione sicuramente migliore di quella di quattro giorni fa. Spinge sulla fascia destra e si intende alla perfezione con Pellegrini che un paio di volte pesca alla perfezione i suoi inserimenti.

Mancini: 5.5 – Nessun errore in particolare per l’ex Atalanta. Mezzo voto in meno per il rigore causato.

Juan Jesus: 6 – Come il compagno di reparto non è molto impegnato ma ha il merito di compiere una bellissima chiusura su Williams lanciato a rete.

Spinazzola: 6.5 – Prestazione senza infamia e senza lode. Spinge meno del collega sull’altra fascia ma quando lo fa si rende pericoloso. Da una sua percussione nasce l’unico tiro del primo tempo.

Diawara: 4.5 – Sbaglia una prima volta e viene graziato. Alla seconda Williams si invola verso Mirante e la appoggia a Muniain che realizza. Non è il primo errore di questo tipo nelle amichevoli in cui lo abbiamo visto in campo. Questo aspetto è sicuramente da migliorare.

Pellegrini: 7 – Preciso nei passaggi ed è l’unico centrocampista che prova la giocata. Bellissimi i due lanci che trovano gli inserimenti di Florenzi nel primo tempo. Nel finale segna il rigore (che non c’era) del 2-2.

Under: 5.5 – Lontano parente dell’Under visto in tutto il precampionato. Non incide mai e non riesce a creare situazioni pericolose. L’atteggiamento della squadra nella prima frazione sicuramente non lo aiuta.

Antonucci: 5.5 – Il giovane ragazzo del vivaio giallorosso non riesce ad entrare nel vivo del gioco toccando pochissimi palloni. Ha sul piede l’unica occasione del primo tempo ma calcia male.

Perotti: 5.5 – L’argentino rischia parecchio in fase difensiva quando tiene troppo il pallone tra i piedi e in fase offensiva prova qualche dribbling senza troppa fortuna.

Defrel: 5.5 – Il francese davanti riceve pochissimi palloni giocabili ma quelli che ha non riesce a trasformarli in occasioni pericolose. Protagonista del bruttissimo intervento di Yuri che poteva causargli un brutto infortunio.

Pau Lopez (dal 46′): S.V. – Lo spagnolo è ancora meno impegnato di Mirante.

Fazio (dal 46′): 6.5 – Segnali di ripresa per l’argentino che è sempre attento nelle chiusure e si avventura anche in avanti con un paio di dribbling da brividi ma riusciti.

Kolarov (dal 46′): 7.5 – L’ex Manchester City dimostra ancora una volta quanto sia educato il suo piede sinistro. La punizione con cui pareggia il risultato è una perla rara.

Cristante (dal 46′): 6 – Difficilmente tenta la giocata in verticale ma almeno non sbaglia.

Zaniolo (dal 46′): 6.5 – Sicuramente più in palla rispetto alla partita di Lille. Sulla destra tiene impegnati tutti i difensori spagnoli.

Kluivert (dal 68′): 5.5 – Sulla sinistra non si vede mai. La situazione del manto erboso per lui non è proprio il massimo ma questo non può essere un alibi.

Dzeko (dal 68′): 5.5 – Al contrario di Lille non riesce a spaccare la partita. Il bosniaco viene poco a prendersi la palla e resta spesso in area di rigore ma i palloni non arrivano e per lui è difficile riuscire a rendersi pericoloso.

Luca Fantoni

Kolarov abbraccia la Roma: corsa e gol per dimenticare il passato

Gianluca Notari – Il suo è uno dei nomi che ciclicamente, ogni anno, viene accostato alla Roma. Finalmente questa litania terminerà, visto che Aleksandar Kolarov è ufficialmente un giocatore giallorosso. Il serbo torna nella Capitale dopo sette stagioni passate con la maglia del Manchester City, ma stavolta approda sulla sponda giusta del Tevere. Fu Walter Sabatini a portarlo alla Lazio ormai 10 anni fa, spendendo circa un milione di euro per strapparlo all’OFK Belgrado, squadra in cui il serbo ha militato solamente un anno dopo l’esperienza al Cucaricki Stankom e alla Stella Rossa, club in cui il nuovo acquisto giallorosso è cresciuto.

L’ACQUISTO – Chiamato a coprire un ruolo stregato per la Roma, Kolarov è il 12° terzino sinistro che il club giallorosso acquista in 7 anni: decisamente qualcosa non ha funzionato, ma la speranza è che l’ex City possa rappresentare un’assoluta garanzia per coprire finalmente quella posizione in maniera adeguata. Con l’infortunio di Palmieri sarà certamente lui a ricoprire il ruolo da inizio anno, almeno fino a quando l’italobrasiliano non sarà in grado di tornare a giocare e garantire una continua staffetta con il collega.
Per assicurarsi Kolarov, la Roma ha versato nelle casse del City ben 5 milioni di euro e 2,5 milioni per tre anni al giocatore. Una mossa che la Roma spera possa garantire una certa tranquillità alla squadra di Eusebio Di Francesco, sapendo quanto fondamentale sia il ruolo degli esterni nell’idea di calcio dell’allenatore ex Sassuolo.

PASSATO – Come detto, Kolarov non è nuovo nella Capitale. In pochi si saranno dimenticati della militanza del terzino tra le fila della Lazio, e in molti ricorderanno anche un gol che il serbo siglò in un derby terminato poi 4-2 per i biancocelesti. Probabilmente il nuovo acquisto giallorosso dovrà, almeno per i primi tempi, tapparsi le orecchie per evitare di ascoltare qualche critica di troppo per il suo passato.

CARATTERISTICHE – Fisico, veloce e con un gran piede sinistro: Kolarov è il terzino che ogni allenatore vorrebbe in squadra. Arriva alla Roma non più giovanissimo, ma le 40 presenze stagionali dello scorso anno con Guardiola dimostrano come il serbo abbia ancora diversi anni di calcio nelle gambe. Inoltre, molte di queste partite sono state giocate da difensore centrale, sintomo anche di una grande duttilità e di una sicura esperienza che certamente Kolarov metterà a disposizione della squadra. Ma oltre alla fase difensiva, è certamente in quella offensiva che il terzino riesce ad esprimersi al meglio: negli ultimi 30 metri Kolarov sa essere devastante, sia per il gran tiro di sinistro di cui è dotato sia per la precisione dei suoi cross, di cui Dzeko ha già beneficiato proprio al City: insieme hanno già vinto due Premier League, e chissà che i due non vogliano ripetersi in Italia.

Gianluca Notari