Gianluca Notari – Il suo è uno dei nomi che ciclicamente, ogni anno, viene accostato alla Roma. Finalmente questa litania terminerà, visto che Aleksandar Kolarov è ufficialmente un giocatore giallorosso. Il serbo torna nella Capitale dopo sette stagioni passate con la maglia del Manchester City, ma stavolta approda sulla sponda giusta del Tevere. Fu Walter Sabatini a portarlo alla Lazio ormai 10 anni fa, spendendo circa un milione di euro per strapparlo all’OFK Belgrado, squadra in cui il serbo ha militato solamente un anno dopo l’esperienza al Cucaricki Stankom e alla Stella Rossa, club in cui il nuovo acquisto giallorosso è cresciuto.
L’ACQUISTO – Chiamato a coprire un ruolo stregato per la Roma, Kolarov è il 12° terzino sinistro che il club giallorosso acquista in 7 anni: decisamente qualcosa non ha funzionato, ma la speranza è che l’ex City possa rappresentare un’assoluta garanzia per coprire finalmente quella posizione in maniera adeguata. Con l’infortunio di Palmieri sarà certamente lui a ricoprire il ruolo da inizio anno, almeno fino a quando l’italobrasiliano non sarà in grado di tornare a giocare e garantire una continua staffetta con il collega.
Per assicurarsi Kolarov, la Roma ha versato nelle casse del City ben 5 milioni di euro e 2,5 milioni per tre anni al giocatore. Una mossa che la Roma spera possa garantire una certa tranquillità alla squadra di Eusebio Di Francesco, sapendo quanto fondamentale sia il ruolo degli esterni nell’idea di calcio dell’allenatore ex Sassuolo.
PASSATO – Come detto, Kolarov non è nuovo nella Capitale. In pochi si saranno dimenticati della militanza del terzino tra le fila della Lazio, e in molti ricorderanno anche un gol che il serbo siglò in un derby terminato poi 4-2 per i biancocelesti. Probabilmente il nuovo acquisto giallorosso dovrà, almeno per i primi tempi, tapparsi le orecchie per evitare di ascoltare qualche critica di troppo per il suo passato.
CARATTERISTICHE – Fisico, veloce e con un gran piede sinistro: Kolarov è il terzino che ogni allenatore vorrebbe in squadra. Arriva alla Roma non più giovanissimo, ma le 40 presenze stagionali dello scorso anno con Guardiola dimostrano come il serbo abbia ancora diversi anni di calcio nelle gambe. Inoltre, molte di queste partite sono state giocate da difensore centrale, sintomo anche di una grande duttilità e di una sicura esperienza che certamente Kolarov metterà a disposizione della squadra. Ma oltre alla fase difensiva, è certamente in quella offensiva che il terzino riesce ad esprimersi al meglio: negli ultimi 30 metri Kolarov sa essere devastante, sia per il gran tiro di sinistro di cui è dotato sia per la precisione dei suoi cross, di cui Dzeko ha già beneficiato proprio al City: insieme hanno già vinto due Premier League, e chissà che i due non vogliano ripetersi in Italia.
Gianluca Notari