Gianluca Notari – Un anno sportivo da ricordare in ogni caso, anche se il finale è stato diverso da quello in cui i tifosi, ad un certo punto, hanno davvero sperato. A riavvolgere il nastro di questa stagione è stato il capitano della Roma, Daniele De Rossi, ai microfoni di Roma Tv. Quella del numero sedici al canale ufficiale del club di Trigoria è un’intervista sincera, fatta di parole e frasi che lasciano alle orecchie di chi ascolta un senso di malinconia, figlio dell’ennesima stagione che poteva essere ma che invece, come ormai da troppi anni accade, non è stata. Ma questa, rispetto a quelle scorse, è stata un’annata uguale nella forma ma diversa nel contenuto. A confermarlo è proprio De Rossi: “Siamo contenti della nostra stagione, ma continuo a non dormirci la notte, perché potevamo fare qualcosa di più. Fa male. Posso avere paura che non mi ricapiti più“. Eh sì, perché se ti chiamo AS Roma una stagione in cui raggiungi una semifinale di Champions League non te la scordi tanto facilmente.
L’anno era però partito molto tempo prima: “Lo scorso 28 maggio, il giorno dopo l’addio al calcio di Totti. E’ iniziata una nuova vita, per Francesco ma anche per i romanisti. Non vederlo più in campo con la fascia è scioccante per i tifosi ma anche per noi. La prima stagione senza di lui in campo è stata complicata. Sono contento che sia andata molto bene come risultati e atmosfera, perché non era facile togliere un simbolo così grande a tanta gente e riuscire a ricreare questo entusiasmo senza lui in campo a deliziarci“.
L’intervista del centrocampista di Ostia prosegue, soffermandosi sulla partita chiave della stagione, Roma-Barcellona: “I tifosi alla partita con il Barça non erano venuti per fare le foto a Messi ma erano consapevoli che potessimo farcela, loro più di noi. E’ stato un crescendo di intenti tra noi e loro, deve essere un amore così. La forza di questa squadra è il gruppo, i giocatori che magari non sono stati protagonisti, ma che guardandoli in faccia capiamo quanto hanno voluto questo passaggio del turno, questo sogno. Sapevamo che ci voleva un miracolo“. Tanta amarezza, invece, per il mancato passaggio del turno contro il Liverpool, che avrebbe significato arrivare alla finale di Kiev: “La fine di un sogno. Ci siamo andati vicino, facendo una grande partita. Se avessimo fatto il 3-2 sul rigore con espulsione per loro… Chi lo sa come sarebbe finita“.
La Roma, e De Rossi lo sa, dovrà adesso ripartire da questo punto: “Andiamo avanti su quello che abbiamo creato. Spero che sia un futuro immediato, perché non mi resta tanto. Ma può essere la base per i prossimi 10 anni“. Il capitano non si pone limiti e, nel racconto dell’anno che è stato, si sofferma anche su Juve-Roma, uno dei turning-point della stagione giallorossa: “Hanno una potenza societaria ed economica che li rende quasi imbattibili, almeno per ora. Puntiamo a farlo. Potevamo tranquillamente pareggiarla quella partita, ma loro hanno questa concentrazione e attenzione da cui noi dobbiamo imparare. Forse è solo quella che ci manca. L’obiettivo è continuare a giocare come quest’anno, la prossima stagione ci conosceremo meglio e perderemo meno punti per strada. Vogliamo dargli fastidio fino alla fine del campionato, magari togliendogli lo scudetto dal petto“.
Come detto, anche questa stagione è stata l’ennesimo grande ‘poteva essere‘. I giallorossi terminano con zero titoli, qualche rimpianto e alcune certezze. Una su tutte: quest’anno deve essere un punto di partenza per la Roma che sarà. Da qui, non si torna più indietro: firmato, Daniele De Rossi.
Gianluca Notari