Simone Burioni – Tutte le gare valgono tre punti, sì, ma esistono partite che possono significare molto di più. Per diversi motivi, Roma-Inter è una di queste: da Spalletti a Santon, da Zaniolo a Nainggolan. Da qualunque parte la si osservi, questo Roma-Inter sarà uno di quei Roma-Inter: non più decisivo per lo scudetto come fino a qualche anno fa, ma ugualmente emozionante ed estremamente importante.
Passato, presente e futuro – Partiendo dagli ex, la gara tra nerazzurri e giallorossi di quest’anno non può non avere il nome di Radja Nainggolan: dopo tre stagioni di amore, il Ninja ha dovuto lasciare la Capitale per scelte calate dall’alto. Non ci sarà, ma se Nanni Moretti ci ha insegnato qualcosa, forse la sua assenza sarà notata più della sua presenza.
L’altro grande ex della serata sarà Luciano Spalletti: dopo la prima, bellissima esperienza nei primi anni 2000, il tecnico di Certaldo è tornato dalle parti di Trigoria nel gennaio del 2016, rimanendo per un anno e mezzo sulla panchina della Roma e siglando il record di punti della storia del club, 87. Andato via tra le polemiche per il burrascoso rapporto con Totti, Spalletti si è accasato all’Inter, dove sembra aver finalmente trovato la quadra.
Un altro ex, ma a casacche invertite, è Davide Santon. La sua storia è quella di un talento sbocciato in giovanissima età, bruciatosi in un club troppo grande per lui, emigrato all’estero e poi tornato a casa per cercare il riscatto. Ma Roma-Inter è da sempre una partita dove è facile che i destini che si insi incrocino: Santon arriva a Roma nell’operazione Nainggolan e, insieme a lui, Nicolò Zaniolo: enfant prodige classe 2000, Zaniolo è stata la carta che ha convinto Monchi a cedere il belga all’Inter. Fino ad ora il giovane trequartista ha convinto tutti, dimostrando una maturità difficile da trovare in un ragazzo di appena 18 anni.
A caccia di punti – Se l’Inter gode di una certa tranquillità, per quanto riguarda la classifica della Roma la situazione è molto differente: i giallorossi sono momentaneamente al nono posto, ma vincendo tornerebbero in zona Europa, a meno 3 punti dal Milan quarto. Le tante assenze certo non aiutano, ma Di Francesco dovrà necessariamente inventarsi qualcosa: non solo per non perdere di vista le prime quattro della classifica, ma anche per restare saldamente sulla panchina dei capitolini. Uomo avvisato.
Simone Burioni