Zaniolo illumina l’Olimpico: “Serata indescrivibile per me”

Alice DionisiUna doppietta di Zaniolo per sfatare il taboo Porto. La Roma nelle 4 precedenti gare disputate contro i portoghesi non aveva mai vinto, ma ci ha pensato il classe 1999 a scrivere una nuova pagina nella storia delle coppe europee. Nicolò Zaniolo è diventato l’italiano più giovane di sempre a segnare una doppietta in Champions League, andando a segno due volte in sei minuti (la sua prima volta in Europa). Il numero 22 è stato protagonista della gara tra le mura di casa dello stadio Olimpico, davanti al ct Roberto Mancini e al ds bianconero Paratici. “Serata indescrivibile per me, un sogno che avevo sin da bambino e l’ho realizzatoha dichiarato Zaniolo nel post-partita. “Sono felicissimo, soprattutto per la vittoria, che ci serviva. Era importante iniziare bene queste due partite. Il ritorno sarà duro, come ogni partita in Champions, ma andremo a giocarci le nostre carte. Se giocheremo come sappiamo fare, passeremo”. La vittoria ha un retrogusto amaro, perché il gol del 2-1 segnato al 79’ da Adrian Lopez ha rovinato la festa ai giallorossi. Di Francesco dovrà mantenere alta la concentrazione dei suoi giocatori per il ritorno in Portogallo, in programma il 6 marzo. “Ai ragazzi ho fatto i complimenti per come hanno interpretato la partita, creando anche diverse occasioni” le parole del tecnico giallorosso, “L’unico rammarico resta il gol subito. Siamo stati sfortunati per come è nato, visto che non è stato un nostro grande errore. La squadra ha fatto bene, escludendo qualche errore tecnico. Al ritorno giocheremo per segnare almeno un gol perché se pensiamo solo a difendere è alto il rischio di essere puniti al minimo errore. Serve equilibrio ma allo stesso tempo osare per fare il secondo step”.

Alice Dionisi

Giallo, rosso e rosa

Alice Dionisi – La fondazione Roma Cares ha abbracciato il progetto di crescita e di sviluppo dell’AS Roma femminile. A Scuola Di Tifo e Che Talento Queste Ragazze sono le iniziative presentate dalle calciatrici giallorosse Valentina Casaroli ed Angelica Soffia nelle scuole, per raddoppiare la comunicazione con i giovani studenti e sensibilizzare l’opinione pubblica sul calcio a tinte rosa. L’iniziativa è stata immediatamente sposata dall’Istituto Artemisia, che ha aperto le proprie porte al progetto per la prima volta, ospitando le calciatrici per propagandare, attraverso il loro esempio, lo spirito del Calcio da loro giocato. L’appuntamento si è svolto in due giornate, il 31 gennaio e il 5 febbraio. Entrambi gli incontri hanno voluto sottolineare l’importanza di credere nel talento femminile e nell’uguaglianza. La supremazia per ora è tutta al maschile, ma si iniziano a contare sempre più bambine che scelgono il calcio come sport.

Anche Hyundai ci crede e annuncia la collaborazione come back sponsor per le ragazze allenate da Bavagnoli, dopo aver annunciato la sponsorship per la prima squadra già a luglio 2018. La società ha annunciato questa collaborazione con un video che vede protagoniste Serturini, Swaby, Di Criscio, Bernauer e l’allenatrice Bavagnoli, dimostrando di non fare distinzioni neanche per quanto riguarda le attività social. È stato abbracciato il mondo del calcio maschile a 360 gradi in ogni aspetto che oggi lo riguarda, compresi i media.

Le partite delle giallorosse possono essere seguite anche in diretta streaming su Twitter laddove non è possibile farlo su Roma Tv. Si gioca -di norma- il sabato alle 3 allo Stadio Tre Fontane, lo stesso dove gioca anche la Primavera. Le gradinate dell’impianto all’EUR non sono ancora piene, ma iniziano ad affollarsi… e non solo grazie a parenti e amici!

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha dichiarato che “Il calcio femminile è importante per tutta la generazione e per il calcio italiano, stiamo incentivando questo progetto, abbiamo previsto delle retribuzioni come per chi avvia il progetto nel calcio dilettantistico. Stiamo cercando di creare entusiasmo e supporto, non solo dobbiamo valorizzare il calcio femminile, ma anche manifestarlo con i comportamenti, è un progetto straordinario, è il futuro“. La nazionale azzurra delle donne quest’estate prenderà parte al Mondiale e sfiderà le campionesse in carica statunitensi, cercando di riscattare l’assenza maschile al Mondiale russo del 2018.

Alice Dionisi

La Fiorentina dilaga contro la Roma, 7-1 al Franchi

Alice Dionisi –  La Roma viene eliminata dalla Coppa Italia per mano della Fiorentina, che umilia la formazione allenata da Eusebio Di Francesco allo stadio Artemio Franchi. Al termine della partita il tabellone recita 7-1 per i viola, che conquistano la qualificazione per le semifinali, dove incontreranno la vincente tra Atalanta e Juventus. Giallorossi disastrosi, con Edin Dzeko che al 72’ abbandona il campo dopo aver ricevuto il cartellino rosso per proteste verso l’arbitro Manganiello. Neanche mezz’ora di gioco per il bosniaco, che era subentrato a fine primo tempo a Javier Pastore. Chiesa sblocca subito il match, insaccando la rete dell’1-0 dopo appena 7’ di gioco. Risponde Cristante, che trova il palo al 9’ colpendo di testa su calcio d’angolo. Al 18’ una ripartenza in contropiede della Fiorentina permette a Federico Chiesa di replicare e segnare il gol del 2-0. Un primo tempo pieno di emozioni, con Kolarov che regala l’illusione di poter riaprire la partita. Il serbo spiazza il portiere Lafont e sigla il 2-1, ma è Muriel a spegnere le speranze dei giallorossi prima della fine del primo tempo, con la rete del 3-1. Nella ripresa Eusebio Di Francesco fa entrare in campo Edin Dzeko e Lorenzo Pellegrini, al posto rispettivamente di Pastore e Nzonzi, ma neanche i nuovi entrati riescono ad aiutare la Roma a risollevarsi. La Fiorentina va a segno altre 4 volte: Benassi (66’), Chiesa (74’) che firma quindi la tripletta e Simeone (79’, 89’). Difficile per il tecnico Di Francesco commentare la gara a fine partita: “C’è solo da chiedere scusa ai tifosi che sono venuti, faccio fatica a dare spiegazioni. Una gara gestita malissimo sotto tutti i punti di vista, una prestazione vergognosa”. Gongola invece Stefano Pioli:Una serata bellissima, forse la migliore della mia carriera. Sono contento per i ragazzi, perché so quanto lavorano”. Adesso a Trigoria dovranno essere fatte tutte le valutazioni del caso, nonostante Di Francesco in conferenza stampa abbia smentito l’ipotesi dimissioni.

Alice Dionisi

Atalanta-Roma 3-3, un tempo ciascuno. I nerazzurri rimontano tre gol

Alice Dionisi – La Roma affronta l’Atalanta allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia per la seconda partita del girone di ritorno di Serie A. I giallorossi arrivano da tre vittorie consecutive in campionato contro Sassuolo, Parma e Torino; l’Atalanta aspetta la sua vittima preferita: 125 i gol segnati dai nerazzurri in 113 sfide disputate contro la Roma. 3-3 il risultato finale, come nel match d’andata, con il club capitolino che si fa rimontare il 3-0 iniziale. Edin Dzeko sblocca subito il risultato al terzo minuto di gioco grazie all’assist di Nicolò Zaniolo, beffando Berisha che non può fare nulla per salvare il risultato: è 0-1, ma l’Atalanta cerca subito di recuperare e si rende pericolosa con Ilicic e Zapata. Manolas e Karsdorp si fanno trovare pronti e salvano il risultato. Mezz’ora dopo la prima rete, al 33’ Dzeko raddoppia per la Roma. Il bosniaco raccoglie il lancio in profondità di Nzonzi e insacca alle spalle di Berisha. Al 40’ i giallorossi ripartono in contropiede e Stephan El Shaarawy sfrutta il cross dell’assist-man Zaniolo per segnare il gol dello 0-3. Il primo campanello dall’allarme per gli uomini di Eusebio Di Francesco però arriva allo scadere del primo tempo, con Castagne che supera Olsen e accorcia le distanze, portando il risultato sull’1-3 ad un minuto dall’intervallo. Nella ripresa Toloi di testa sul primo palo trova subito la rete del 2-3 (59’). Contatto tra Kolarov e Ilicic in area e con l’ausilio del VAR l’arbitro Manganiello assegna il rigore all’Atalanta, dopo aver inizialmente ammonito il calciatore nerazzurro per simulazione. Zapata sbaglia dal dischetto al 70’, ma l’illusione di poter portare a casa i tre punti dura poco per i giallorossi, perché appena un minuto dopo il penalty sbagliato, è proprio Zapata a siglare la rete del pareggio dei padroni di casa, rimontando la partita. Di Francesco fa entrare Fazio e schiera la difesa a tre per salvare il risultato, ma la Roma paga il calo fisico nel secondo tempo. Situazione analoga al girone di andata, dove i giallorossi erano riusciti a recuperare il 3-1 dell’Atalanta. Dzeko non ci sta: “Sbagliano un rigore, sei sul 3-2, puoi vincere la partita e prendi gol: è inspiegabile, non so che dire. Noi non abbiamo giocato nel secondo tempo, non abbiamo fatto 2-3 passaggi di fila e così non si può giocare”.

Alice Dionisi

Roma-Torino 3-2. I granata tentano la rimonta, ma il Faraone dice “no”

Alice Dionisi – Inizia il 2019 e torna la Serie A, con la Roma che ospita il Torino allo stadio Olimpico per la prima giornata del girone di ritorno. I giallorossi sono reduci dalle due vittorie contro Parma e Sassuolo, con il Torino che invece nel turno precedente ha fermato la Lazio, proprio all’Olimpico, con un pareggio per 1-1. Con Florenzi indisponibile, il tecnico Di Francesco è stato costretto a schierare Karsdorp (uscito all’80’ per lasciare il posto a Santon), insieme a Fazio, Manolas e Kolarov davanti alla porta protetta da Robin Olsen. Cristante e Pellegrini dietro al trio composto da Under, Zaniolo (preferito a Pastore) e Kluivert, a loro volta alle spalle di Edin Dzeko. Per i granata invece Mazzarri è stato costretto ad ovviare all’assenza di Izzo -squalificato- con Lyanco e schierando Parigini in attacco al fianco di Belotti e Iago Falque. Dura appena una manciata di minuti la partita di Cengiz Under, costretto a chiedere il cambio per un problema muscolare ed El Shaarawy subentra al suo posto. Dopo un quarto d’ora di gioco, la Roma si porta in vantaggio con una rete incredibile di Nicolò Zaniolo. Da una punizione di Kolarov, Fazio la mette in mezzo per il 22 che calcia col sinistro, ma trova i guantoni di Sirigu. Il portiere granata respinge sui piedi del calciatore della Roma: Zaniolo si gira da terra e mantiene palla, poi col sinistro la spedisce sotto la traversa, trovando la rete del vantaggio. Al 32’ Sirigu atterra El Shaarawy in area e per l’arbitro Giacomelli non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Trasforma Kolarov dal dischetto, trovando la rete del 2-0. Palo del Torino prima dell’intervallo, ma i granata accorciano le distanze nella ripresa, con Rincon che al 51’ segna la rete del 2-1. Al 67’ è Ansaldi a trovare la rete del momentaneo pareggio, dopo aver già colpito il palo qualche minuto prima, calcia di prima dopo una respinta di Manolas e riapre la partita. Al 73’ è il Faraone, Stephan El Shaarawy, a regalare alla Roma i tre punti con un filtrante che non lascia scampo a Sirigu.

 

Alice Dionisi

Roma-Torino 3-2. I giallorossi inciampano ma si rialzano, terza vittoria di fila in Serie A

Gianluca Notari – Non convince, ma vince la Roma che batte il Torino per 3-2. Gara complicata dall’inizio per i giallorossi, che dopo i primi minuti di sofferenza riescono però a mettere la testa fuori dalla propria metà campo. Poco dopo, in una delle prime azioni pericolose, arriva il gol di Nicolò Zaniolo: sugli sviluppi di una punizione calciata dalla trequarti da Kolarov, Fazio fa la sponda sul secondo palo per l’accorrente Zaniolo, ma il suo tiro è ribattuto da Sirigu. Ma il giovane centrocampista è lesto nell’andare sulla palla vagante, e dopo l’aggancio con la suola del piede destro, infila il portiere granata con un sinistro da terra che si infila sotto la traversa: 1-0 Roma. La squadra di Mazzarri accusa il colpo e comincia a sbandare: così, dopo una palla geniale di Karsdorp, El Shaarawy anticipa Sirigu che butta giù il classe ’92. Dal dischetto si presenta Kolarov, che prende la mira e batte l’ex PSG. Il primo tempo si conclude sul velluto per gli uomini di miste Di Francesco, che lasciano spazio anche ad alcuni preziosismi come il dribbling sulla trequarti di uno Zaniolo sugli scudi.

Ma come troppe volte accade, la Roma si trasforma e nel secondo tempo torna sul campo di gioco molle ed impacciata. Il Torino ne approfitta dopo pochi minuti e trova il gol con Rincòn, che sfrutta la ribattuta della difesa giallorossa dopo una conclusione del capitano granata, Andrea Belotti. I capitolini accusano il colpo e non riescono a ritrovare il filo del gioco, complice anche una pioggia torrenziale che si abbatte sullo Stadio Olimpico. Gli uomini di Mazzarri capiscono che il momento è propizio e si fiondano in avanti cercando il gol del pari, che non tarda ad arrivare: dopo una punizione dal limite di Ansaldi che sfiora il palo alla sinistra di Olsen, è lo stesso argentino a punire il portiere svedese con un sinistro da fuori, sul quale l’estremo difensore ex Copenaghen si fa trovare leggermente impreparato, complice anche la foresta attraverso cui sfila il pallone. La Roma però non si dà per vinta, in primis il suo allenatore: fuori uno spento Kluivert e dentro Patrik Schick, che dopo pochissimi minuti dal suo ingresso in campo riceve palla sulla destra, smista al centro per Pellegrini il quale serve una palla perfetta in verticale per El Shaarawy che segna e raggiunge quota 6 reti in campionato.

Il finale della partita non vede particolari momenti di interesse, con una Roma attenta e con la difesa sempre alta, che non permette al Torino di avvicinarsi troppo alla porta difesa da Olsen nonostante la trazione super-offensiva data dagli ingressi in campo di Zaza, Edera e Berenguer. La Roma vince quindi la terza vittoria di fila in Serie A, tante quante nelle ultime 10 partite del torneo. Per il Torino, invece, arriva la prima sconfitta in trasferta.

Gianluca Notari

Di Francesco, poco allenatore e poco condottiero

Gianluca Notari – Non sono un granché le condizioni meteo a Cagliari: l’umidità è molto alta, la temperatura invece è bassa e tira un forte vento di maestrale. A Roma, dalle parti di Trigoria, il meteo invece non è un granché ormai da settimane. Mala tempora dicevano i latini, ma non serve certo la lingua dei nostri avi per raccontare una situazione così barbara. Gli spunti negativi che purtroppo regala questa partita sono tanti: le scelte dell’allenatore, gli errori individuali, la mancanza di personalità, l’ennesimo pareggio. Ciò che invece non si è visto dalle parti della Sardinia Arena è stata l’umiltà.

Quella dei giocatori, ad esempio: il Cagliari, sulla carta, è una squadra inferiore alla Roma. Anche il campo ha raccontato che per 70 minuti i capitolini sono di un’altra categoria, ma anche i più giovani dovrebbero aver contezza che le partite ne durano 90, di minuti. Ha quindi poco senso la difesa a metà campo al minuto 95, specialmente se ci sono 6 difensori in campo, e poco senso ha anche la mancanza di coraggio nella gestione della palla quando il campo ti ha dimostrato che sei superiore.
Ma non si tratta di una novità, perché oltre alle gare disastrose con Spal, Chievo, Bologna e Atalanta, sono state le parole dei giocatori, a più riprese, a destare imbarazzo. Come quelle di Dzeko, che qualche settimana fa ha dichiarato che comunque, in qualche modo, la Roma arriverà quarta. O come quelle di Cristante, che ha ripetuto la stessa cosa appena due giorni fa.

Ma c’è un’altra persona che meriterebbe un bagno di umiltà: Eusebio Di Francesco. Dopo la partita, il tecnico ha detto che “Certo, delle colpe le avrà anche il tecnico, ma certi gol non si possono prendere“. La frase di per sé non ha nulla di terribile, si può essere d’accordo o meno. Ciò che fa specie è lo sparare a zero contro la propria squadra: i migliori tecnici hanno spesso utilizzato la propria figura come paravento per il proprio gruppo, tenendo al riparo il gruppo dalle critiche e dalla gogna mediatica. Invece Di Francesco dimostra di pensare solamente a sé, a difendere le proprie idee e la propria immagine, quando un po’ di sana autocritica – e di umiltà – sarebbe evidentemente necessaria. Perché il modo migliore di difendere la propria immagine è quello di vincere le partite. E per quello non servono le parole, tanto meno il latino. Ma i fatti.

Gianluca Notari

Roma, quanti errori con il Real Madrid. E l’infermeria è sempre più piena

Simone Burioni – Poteva essere la partita della svolta, invece è stato solamente un altro buco nell’acqua. Certo, sembra strano avere recriminazioni in un Roma-Real Madrid, ma le tante occasioni sprecate e gli errori grossolani lasciano ai tifosi sensazioni di amarezza che difficilmente riusciranno a mandar giù.

Ci sono stati, però degli aspetti positivi: il primo da annoverare è sicuramente quello del passaggio agli ottavi di Champions. Nel pomeriggio, la vittoria del Plzen sul campo del CSKA Mosca aveva infatti sancito il passaggio al prossimo turno sia dei giallorossi che dei blancos, che all’Olimpico si giocavano il primo posto e con questo la possibilità di affrontare, nel turno successivo, una squadra più abbordabile rispetto ai top club europei.
Altra nota positiva sono state alcune (poche) prestazioni individuali: Under, fino all’erroraccio nel finire di primo tempo, ha giocato su livelli discretamente alti dimostrando una certa affidabilità. Conferme sono inoltre arrivate da Zaniolo, decretato unanimemente come migliore in campo, e da Florenzi, che ha coperto bene e attaccato con continuità nonostante gli avversari che si ritrovava di fronte non fossero dei più facili da affrontare. In ripresa anche Cristante, nonostante sia ancora lontano da quello ammirato nella scorsa stagione.

Passiamo alle note dolenti. Il primo punto è che la difesa continua a traballare: oltre ai meccanismi collettivi che necessitano di una profonda revisione, gli errori individuali cominciano ad essere un problema non più trascurabile. Prima Jesus in Udinese-Roma, ieri lo sciagurato retropassaggio di Fazio: così diventa troppo facile per gli avversari e troppo difficile per i giallorossi. Specialmente se quando vai in attacco poi non la butti dentro: tante le occasioni sciupate dalla squadra di Di Francesco, su tutte quella di Under, che non può permettersi leggerezze in nessun momento, figurasi con il Real Madrid.
Ultimo aspetto da dover considerare sono gli infortuni: nelle ore prima della gara la Roma ha saputo di non poter contare su Dzeko, fermato da un fastidio muscolare, mentre durante il match si è fermato anche El Shaarawy. Entrambi, saranno difficilmente recuperati per la partita di domenica contro l’Inter.

La situazione in infermeria si fa sempre più critica, così come quella in campo. Di Francesco è chiamato a trovare soluzioni, ed in fretta anche: il tempo passa e la Roma non può permettersi ulteriori passi falsi.

Simone Burioni

Un segno di rossetto contro la cultura del bomber

Simone Burioni – In un sabato di pioggia, oltre all’acqua, a piovere sono le accuse contro la Roma, che perde 1-0 a Udine e compie un passo indietro rispetto alla vittoria contro la Sampdoria. Unica nota positiva, anche se passata sotto traccia, la manifestazione contro la violenza sulle donne. In occasione della giornata mondiale contro questa indicibile pratica, i giocatori della Roma, dell’Udinese e anche la squadra degli arbitri hanno sfoggiato un segno rosso di rossetto sulla guancia sinistra proprio in segno di vicinanza verso la donna, spesso vittima di una cultura che troppo spesso la relega ad un ruolo subalterno.

Per molti sarà stato un frivolo segnale di disturbo che interrompe la linea retta dell’attenzione tra poltrona e televisore, altri non l’avranno neanche notato, mentre altri ancora avranno pensato ad un’inutile perdita di tempo. In effetti, cosa c’entra il calcio con la violenza sulle donne?

Eppure, la cultura del machismo e del bomberismo, che ha le proprie basi nelle più becere menti del tifoso medio, si è resa spesso complice silente di un immaginario in cui la donna è arredo del salotto televisivo in cui si discute di un rigore o di un fuorigioco, o che ha reso il calcio femminile un ‘non sport‘. Oppure, più comunemente, la donna nel calcio è sempre stata il perfetto corredo all’idolo sportivo di turno, rapace in area di rigore così come a letto.
Veline, letterine, modelle, wags: ce n’è sempre stato per tutti i gusti, dalla mora alla bionda, dallo stile nostrano a quello esotico. Ciò che nel mondo del calcio invece non c’è mai stata, per la donna, è la dignità.
Risale a poche settimane fa il volantino distribuito nella Curva Nord della Lazio, la zona più calda – e a quanto pare più stupida – della tifoseria biancoceleste, in cui veniva ordinato alle donne di non posizionarsi nelle prime dieci file del settore poiché il tifo è roba da uomini, che non siamo mica al centro commerciale. Oppure, non sono rari i commenti da parte di aitanti ragazzoni che, nei profili delle sezioni femminili di alcuni club di Serie A come Roma e Juventus, si improvvisano cabarettisti di second’ordine twittando cose come “la domenica dovreste stare in cucina” o “tornate a stirare le camicie“.
Ogni commento a questo tipo di esternazione risulta superfluo. Probabilmente, non è con una striscia di rossetto sulla guancia che si combatte questo genere di subumani (che speravamo ormai estinto nel terzo millennio). La speranza, però, è che almeno qualcuno, seduto sulla poltrona di casa o sul seggiolino dello stadio, abbia notato quel segno rosso sul viso e, per un momento, sia stato fiero di essere profondamente diverso dallo spettatore seduto al suo fianco.

Simone Burioni

Calciomercato Roma, ufficiale l’arrivo di Marcano. Svincolato, contratto fino al 2021

Gianluca Notari – Il calciomercato non è ancora ufficialmente iniziato, ma i movimenti tra i club sono già entrati nel vivo. La Roma, sempre molto attiva con il suo direttore sportivo Monchi, ha infatti già ufficializzato Ivan Marcano:Il Club rende noto di aver raggiunto con il difensore un accordo per le prossime tre stagioni sportive con rinnovo automatico, condizionato al verificarsi di determinate situazioni sportive, per un’ulteriore stagione“, si legge sul sito del club capitolino.

Marcano è cresciuto nel Racing Santander, per poi giocare in patria con Getafe e Villarreal. Poi le esperienze all’estero con Olympiakos, con il quale vince due campionati e una Supercoppa di Grecia, poi Rubin Kazan, con il quale ha vinto anche la Supercoppa di Russia, fino all’approdo, nel 2014, al Porto. Qui il centrale classe ’87 diventa presto uno dei leader dei Dragões, arrivando a vincere anche il camponato lusitano nella stagione 2017/2018. L’esperienza in Portogallo si chiude quindi con la bellezza di 157 presenze, di cui 28 in Champions League, mettendo a segno ben 14 reti. “Sono molto felice di essere qui perché la Roma è un grande Società che sta lavorando molto bene, seguendo un progetto sportivo ben definito. Credo inoltre che la filosofia di gioco della squadra si sposi bene con le mie caratteristiche” ha dichiarato Marcano, il quale – salvo sorprese – comporrà insieme a Manolas, Fazio e Juan Jesus un pacchetto di centrali difensivi di assoluta affidabilità. Per lo spagnolo, che arriva da svincolato, un contratto da circa 2 milioni a stagione.

Con l’ingaggio di Marcano arriva un calciatore che arricchirà la rosa della Roma con le sue qualità, le sue doti atletiche e la sua esperienza internazionale. Gli auguro le migliori fortune“. Queste le parole di Monchi rilasciate al sito del club, che mette dunque a segno il secondo colpo di questa sessione di mercato dopo quello di Ante Corìc, centrocampista classe 1997 prelevato dalla Dinamo Zagabria.

Gianluca Notari