Europa League, ai sedicesimi sarà Roma-Gent

Alice Dionisi – L’urna di Nyon ha decretato gli accoppiamenti per i sedicesimi di finale di Europa League. La Roma affronterà i belgi del Gent, mentre l’Inter se la vedrà con il Ludogorets. I giallorossi, in seconda fascia, hanno evitato il pericolo Manchester United, mentre l’Inter, retrocessa dalla Champions League, schiva avversari più ostici come il Leverkusen e lo Shakhtar Donetsk. L’Istanbul Basaksehir, qualificatosi in prima fascia dal girone in cui era presente anche la Roma, affronterà lo Sporting Lisbona. Dall’Inghilterra il Manchester United, l’Arsenal e il Wolverhampton se la vedranno rispettivamente con Club Brugge, Olympiakos ed Espanyol. I sorteggi hanno inoltre decretato che il Porto dovrà affrontare il Bayer Leverkusen, l’Ajax gli spagnoli del Getafe e il Celtic se la giocherà contro il Copenaghen, mentre il Siviglia affronterà il Cluj e il Basilea l’Apoel. Lask- AZ Alkamaar, Francoforte-Salisburgo, Shakhtar Donetsk- Benfica, Wolfsburg-Malmoe e Rangers-Braga le altre sfide ai sedicesimi.

La gara di andata si giocherà il 20 febbraio alle ore 21 allo Stadio Olimpico, ritorno in Belgio il 27 febbraio alle 18.55. Presenti a Nyon per rappresentare la Roma, Manolo Zubiria, Chief Global Sporting Officer, e Gianluca Gombar, team manager. “Tutte le squadre presenti a questo punto della competizione sono squadre forti, noi eravamo pronti per qualsiasi avversario” ha commentato Zubiria, “Vogliamo andare lontano in Europa League, quindi saremo pronti per le due sfide con il Gent. Ci siamo prefissati l’obiettivo di andare più lontano possibile, vogliamo giocare fino alla fine“.

Mantiene la concentrazione alta Paulo Fonseca, consapevole che il Gent, insieme al Braga, è stata l’unica squadra ad uscire imbattuta dalla fase a gironi della competizione. Bilancio favorevole ai giallorossi quello contro le squadre belghe in Europa: in 14 precedenti, sono arrivate 8 vittorie per la Roma, 4 pareggi e 2 sconfitte. Nella stagione 2009/2010 le vittorie per 3-1 e per 7-1 ai danni del Gent. Ha commentato così il sorteggio Fonseca: “Il Gent è una buona squadra, è terza in campionato e ha ottenuto il primo posto in un girone difficile con avversarie come Wolfsburg e Saint-Etienne. Abbiamo davanti due gare complicate, che sono sicuro affronteremo con il coraggio e l’ambizione di chi vuol vincere”.

Alice Dionisi

La Roma travolge la Spal per 3-1 e si prepara a un Natale da favola

Pagine Romaniste (F. Belli) – La Roma torna a vincere dopo i due pareggi con Inter e Wolfsberger. La formazione di Fonseca, dopo essersi trovata sotto 0-1 a fine primo tempo con il gol di Petagna (44′) su calcio di rigore, è entrata con il giusto atteggiamento in campo nella seconda frazione. I giallorossi hanno subito riequilibrato il punteggio con la rete di Pellegrini (53′), per poi mettere la testa avanti con Perotti tredici minuti più tardi: terza trasformazione su tre tentativi su calcio di rigore per il Monito in stagione. A chiudere i conti ci ha pensato Mkhitaryan, al quale sono bastati tre minuti dal suo ingresso in campo per marchiare a fuoco il match al minuto 83. La Roma sale così a 32 punti, a meno uno dalla Lazio terza, che dovrà vedersela domani con il Cagliari. A tratti, però, è sembrato di rivedere tracce della squadra svogliata in Europa League e chissà che tra gli esclusi iniziali (Spinazzola, Under e Mkhitaryan) non ci sia chi “Non ha meritato di giocare questa partita“, parole di Fonseca giovedì sera. Allo stadio si respiravano anche riverberi della compravendita tutta americana della società. Il programma iniziale di Friedkin prevedeva di festeggiare il closing venerdì con Fiorentina-Roma. Oggi tutta la vicenda pare appesa alla sindaca Raggi e al parere sullo stadio. erano in tutto 17 i precedenti tra le due formazioni nella Capitale: il bilancio recitava 9 vittorie romaniste (ora 10), 6 pareggi e 2 successi dei ferraresi. Questa l’analisi di mister Fonseca: “Sono soddisfatto della squadra, abbiamo creato molte occasioni anche se non le abbiamo concretizzate tutte. Nel primo tempo la squadra ha giocato con intensità, aggressività e velocità. Abbiamo avuto la possibilità di fare due-tre gol. Penso che non fosse giusto il risultato all’intervallo perché la squadra ha giocato bene. Giocatori come Mkhitaryan e Perotti sono importanti in questo momento. Sanno prendere le giuste decisioni e sono importanti. Un problema con Florenzi? Io non mi aspettavo una domanda su Florenzi ma non c’è nessun problema. Se ci fosse qualche problema con Florenzi non giocherebbe e invece sta giocando. Oggi ha fatto una buona partita”.

Francesco Belli

La Roma travolge l’Istanbul Basaksehir del presidente Erdogan

Pagine Romaniste (F. Belli) – Tutto come da programma: termina con un sonoro 0-3 la gara tra Istanbul Basaksehir e Roma. Gli uomini di Fonseca hanno chiuso la gara già nel primo tempo grazie alle reti di Veretout, KluivertDzeko. Episodio spiacevole al 54’, quando dagli spalti dei tifosi di casa è stato scagliato un oggetto, che ha colpito Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista è uscito temporaneamente dal campo, per poi rientrare dopo qualche minuto senza problemi particolari. Nota positiva: dal 72’ Chris Smalling, alla dodicesima partita con la maglia della Roma, ha indossato la fascia da capitano con la gentile concessione di Dzeko. Lo sguardo di Recep Tayyip Erdogan era cupo in tribuna mentre la Roma in campo prendeva a schiaffi il suo Basaksehir. Tre gol in un tempo, affondando con una facilità spiazzante la squadra di Istanbul tanto cara al Presidente, o meglio al Sultano. Del resto lui era in campo a giugno 2014 per la cerimonia di inaugurazione del club. Club che porta gli stessi colori del suo partito, l’Ak Parti. Lo 0-3 ad opera della Roma sembra quasi a una risposta sportiva alle gravi ingiustizie che hanno prodotto da settimane le scelte di Erdogan, con le offensive militari della Turchia contro il popolo curdo, al confine con la Siria. Un attacco che ha smosso le coscienze in occidente e sollevato un movimento trasversale che chiede all’Uefa di togliere a Istanbul l’organizzazione della finale di Champions League il prossimo 30 maggio. Ma limitandosi a qualcosa di più piccolo, la Roma potrebbe almeno aver tolto al Basaksehir la possibilità di passare il turno in Europa League. Tornando alle questioni di campo, questa l’analisi a fine gara di mister Fonseca: “Sono molto soddisfatto. Era molto importante vincere qui contro una squadra che per me è forte. Negli ultimi tempi avevano perso solo con noi. Abbiamo fatto un primo tempo molto buono in tutti i momenti di gioco. Nella ripresa abbiamo gestito la partita, sono soddisfatto. Dobbiamo vincere la prossima partita. Abbiamo tempo per pensare al Wolfsberger. Ora dobbiamo pensare al Verona che è una partita molto difficile. Prova di maturità? Si, abbiamo gestito bene la partita. Per me quello che è più importante è l’atteggiamento della squadra. Abbiamo fatto una partita con grande coraggio e ambizione. Dzeko? Dobbiamo trovare un equilibrio per lui. Devo dire che lui è importantissimo se vogliamo pressare più alto. Ha fatto un lavoro importante per la squadra. Ha fatto due gol in queste due partite e sono contento perché Dzeko lavora molto per la squadra“.

Francesco Belli

Roma, cambio di proprietà all’orizzonte? Ecco chi è Dan Friedkin

Alice Dionisi – In una lettera ai tifosi scritta a maggio 2019 James Pallotta dichiarava che il club non era in vendita. A sei mesi di distanza, il proprietario della Roma, il quale aveva promesso che sarebbe stato più presente, non è più tornato nella Capitale e la sua gestione sembra essere arrivata al capolinea. Si fa avanti un altro statunitense e la Roma potrebbe passare nelle mani di Dan Friedkin. Ma chi è l’americano che sta cercando di insediarsi al posto di Pallotta? Definito “L’uomo Toyota”, il ricco magnate texano (di adozione, ma californiano di nascita) ha l’esclusiva per la distribuzione delle automobili giapponesi negli Stati del Golfo (Texas, Arkansas, Louisiana, Mississipi e Oklahoma). Ha assunto la guida del “The Friedkin Group” dopo la morte del padre Thomas, avvenuta nel 2017, dopo aver ricoperto la carica di amministratore delegato dal 1995 all’interno dell’azienda. Nella classifica stilata da Forbes, Dan è al 187º posto tra i 400 americani più ricchi, mentre nella lista mondiale dei miliardari nel 2020 ricopre il 504º posto, con un patrimonio di circa 4.1 miliardi di dollari. Laureato alla Georgetown University di Washington, è un grande appassionato di cinema, campo in cui ha investito: ha prodotto, tra le altre cose, “The Square” (candidato all’Oscar come miglior film straniero e vincitore della Palma d’Oro a Cannes nel 2017) e nel 2019 si è cimentato come regista in “Lyrebird”, con un cameo in “Dunkirk”, il colossal diretto da Christopher Nolan nel 2017. Gli interessi di Dan Friedkin non finiscono qui, perché ha deciso di espandere il proprio business anche al settore alberghiero, con una catena di hotel di lusso, Auberge Resorts Collection, che vanta strutture negli Stati Uniti, in Messico, alle Fiji, in Grecia, Svizzera, Nicaragua e Costa Rica. L’americano ha ereditato dal papà Thomas anche la passione per l’aviazione, che lo ha portato a prendere la licenza di pilota, la quale gli ha permesso essere uno dei soli 9 civili statunitensi a poter prendere parte alla formazione dei voli acrobatici dell’Air Force. La collezione di vecchi aerei da guerra di Dan è la più grande d’America.

Alice Dionisi

Viaggiando nella Hall of Fame: Gabriel Omar Batistuta, il leone tricolore

Pagine Romaniste (F. Belli) – E’ meglio vivere un giorno da leone che cent’anni da pecora”, dice un proverbio. A Roma un leone, o meglio un re leone, l’abbiamo avuto. E il suo ruggito è stato imponente: si tratta di Gabriel Omar Batistuta. Non è sempre stato il predatore più famoso della savana però: da ragazzo era chiamato “el gordo“, il grasso, per il peso sopra la media. Quando inizierà a correre sui campi in erba si trasformerà nel “camion”, non molto lusinghiero anche questo. Il suo avvicinamento al calcio, soprannomi a parte, è stato una marcia trionfale: prima al Newells Old Boys con Bielsa, poi al River Plate e infine al Boca Juniors. Nel 1991 si trasferisce a Firenze e, superando l’iniziale scetticismo, legherà per sempre la sua vita ai colori viola: “Scrivete pure che farò sempre il tifo per la Fiorentina. E per chi altro lo dovrei fare?”, dirà qualche anno più tardi. Le assenze però lasciano segni e solchi che nessuna aggiunta può colmare, e quella di un trofeo importante pesa come un macigno. Ed è qui che il suo destino entra in congiunzione con quello della Roma, che nell’estate del 2000 si trova a dover gestire un ambiente in subbuglio per lo scudetto appena vinto dalla Lazio. Franco Sensi spende un patrimonio sul mercato e solo per l’argentino circa 70 miliardi di lire. Sarà una stagione leggendaria che culminerà con lo scudetto che mancava nella Capitale dall’era di Falcao meravigliao. E’ anche vero però che i gol non si contano ma si pesano. E i suoi gol pesano, e pure tanto, su quel tricolore.

L’inizio della fine: lo scudetto e l’avvicinarsi della malattia

La partita più iconica è forse quella contro la sua Fiorentina dell’ottava giornata d’andata. La partita è bloccata sullo 0-0 e nulla sembra poter cambiare lo stato delle cose. E’ proprio il re leone però che a pochi minuti dalla fine sblocca il match con un gol meraviglioso da fuori area, scoppiando in un pianto liberatorio. Un Orfeo dei tempi moderni, che si è girato volontariamente verso la sua amata Euridice ben conscio del fatto che non si può cambiare il passato, ma tanto vale aprirsi la strada per un nuovo roseo futuro. Insieme alle gioie sul campo e alle mitragliate in panchina però, cosi amava esultare, si fa strada anche un male oscuro, che lo tormenterà negli anni a venire. Inizia con un piccolo dolore alle caviglie, curato già nell’anno dello scudetto con continue infiltrazioni come anche testimoniato da diversi compagni. Si tratta della cartilagine, Gabriel non ne ha e praticamente poggia i suoi oltre ottanta chili sulle ossa. Un dolore che col tempo cresce, fino a diventare un vero e proprio tormento insopportabile: “Ero così disperato che sono andato dal medico per dirgli che doveva amputarmi le gambe. Mi ha risposto che ero pazzo, ma ho insistito. Sentivo un dolore che non riuscivo a descrivere”. Anche per questo dopo quella magica stagione il re leone smette di ruggire, e dopo poco si ritira. E’ finita così la carriera di Gabriel Omar Batistuta, come era iniziata, tra mille avversità. Ma proprio chi non affronta le avversità non conosce la propria forza. – Pagine Romaniste (F. Belli)

La Roma vince e convince, buio Napoli

Alice Dionisi – La Roma vince 2-1 contro il Napoli e, soprattutto, convince. Fonseca e i suoi superano l’esame di maturità allo Stadio Olimpico e riescono a strappare i tre punti ai partenopei, che erano usciti vincitori dagli ultimi tre scontri diretti nella Capitale. Ci pensa Nicolò Zaniolo a sbloccare la partita dopo 19’ di gioco: il numero 22 raccoglie il pallone di Spinazzola e lo spedisce all’incrocio dei pali, spiazzando Meret. Dopo cinque minuti, l’arbitro Rocchi fischia il tocco in area di Callejon, concedendo il rigore alla Roma, ma Kolarov sbaglia dal dischetto, sprecando l’occasione di portare la partita sul 2-0 già al 25’. All’Olimpico è un match da cardiopalma: prima il palo di Milik, poi quello di Kolarov, poi Zielinski, ma Pau Lopez e la difesa della Roma si fanno trovare pronti. Nella ripresa tocco di braccio in area di rigore da parte dell’ex Mario Rui e Rocchi fischia un altro rigore in favore dei giallorossi. È Jordan Veretout questa volta a presentarsi davanti a Meret, che intuisce la traiettoria del pallone, ma non è abbastanza: è 2-0 Roma. Anche Kluivert si unisce alla crossbar challenge e dal limite dell’area calcia il pallone sulla traversa. Al 72’ Milik illude il Napoli di poter riaprire la partita segnando il gol del 2-1, ma il risultato finale rimarrà a favore dei giallorossi. Uniche note negativa della giornata: l’espulsione in appena 3 minuti di Mert Cetin per doppia ammonizione (93’ il primo cartellino, 95’ l’espulsione) e la sospensione della partita per alcuni minuti a causa dei cori discriminatori. Una vittoria sofferta, tra pali e occasione sprecate, ma che certifica il momento di forma della Roma, così come anche quello di crisi del Napoli.

Alice Dionisi

La Roma rimane in 10 e travolge l’Udinese, sorpassato il Napoli

Alice Dionisi – Non c’è storia a Udine: la Roma batte 4-0 la formazione di Tudor nonostante l’inferiorità numerica e si porta in solitaria al quarto posto della classifica, scavalcando il Napoli. Saranno proprio i partenopei i prossimi avversari dei giallorossi, attesi sabato 2 novembre allo Stadio Olimpico per lo scontro diretto. Gli uomini allenati da Fonseca rimangono in inferiorità numerica dopo appena mezz’ora di gioco, con Irrati che espelle Fazio per un presunto fallo da ultimo uomo ai danni di Okaka. Secondo l’arbitro di Pistoia si tratta di chiara occasione da gol, ma non è fallo. Il direttore di gara non va a rivedere l’azione al VAR e i giallorossi restano in dieci, con Fazio che salterà la sfida contro il Napoli. Nicolò Zaniolo mette a segno la prima rete in trasferta, sfruttando l’errore difensivo di Samir e battendo Musso col mancino. Nella ripresa Tudor non riesce a sfruttare la superiorità numerica e la Roma fa una prova di grande carattere. In meno di 3 minuti arrivano il gol del raddoppio e quello del 3-0: al 51’ Smalling sfrutta il calcio d’angolo e trova la porta dopo la deviazione di Lasagna; 150 secondi dopo la ripartenza dei giallorossi permette a Pastore il cross in area per Kluivert, che calcia di destro sul primo palo, trovando la terza rete. Al 63’ Irrati indica il dischetto: fallo di mano di Becao in area, rigore per la Roma. Kolarov dagli 11 metri trova la rete del 4-0 e chiude definitivamente la partita. Grande prova di carattere per la squadra di Fonseca, che nonostante abbia disputato oltre 60’ di gara in inferiorità numerica, ha trovato il poker contro un’Udinese quasi nulla. Si complimenta anche il presidente James Pallotta, che ha commentato su Twitter: “Mi è piaciuto come la nostra squadra abbia reagito dopo il cartellino rosso. Abbiamo giocato duro fino alla fine, è stato bello da vedere. Complimenti alla squadra e allo staff”. Contento anche Smalling, che trova il suo primo gol in giallorosso: “Sono molto contento di questo gol, già nelle partite precedenti lo avevo sfiorato. È bello dare il mio contributo alla squadra anche in termini di gol. La squadra ha dimostrato di essere forte mentalmente, riuscendo a vincere anche con un uomo in meno”. Il difensore bene si è adattato bene nella Capitale: “Mi piace lo spirito della squadra, sin dal primo giorno ho capito che c’era voglia di vincere e fare bene. Non abbiamo ancora fatto nulla, la stagione è lunga, qui c’è un club ambizioso ed un mister intelligente, vogliamo fare molto bene in ogni competizione”.

Alice Dionisi

La Roma travolge l’Udinese nonostante l’inferiorità numerica

Pagine Romaniste (F. Belli) – La Roma conquista la quinta vittoria in campionato, la seconda di fila dopo il successo casalingo contro il Milan di Pioli, e vola al quarto posto in classifica in virtù del pareggio tra Napoli e Atalanta. Partono bene i giallorossi che trovano il vantaggio al 14′ con Zaniolo, poi l’espulsione di Fazio al 32′ sembra poter cambiare l’inerzia del match. Gli uomini di Fonseca resistono per tutto il primo tempo e nella seconda frazione la Roma preme sull’acceleratore: dopo nove minuti della ripresa i giallorossi sono già 3-0 grazie ai gol di Smalling prima e di Kluivert poi. A spegnere ogni speranza friulana ci pensa Kolarov al 66′ realizzando il penalty del 4-0. Impresa della Roma che nonostante l’inferiorità numerica per oltre 50′ riesce a portare a casa i tre punti. Questa l’analisi di Fonseca: Cetin contro il Napoli vista l’espulsione di Fazio? Non abbiamo molte soluzioni in questo momento, vediamo. Cetin è un’opzione, non ne abbiamo molte in questo momento. Riguardo la prima domanda, questo è lo spirito di squadra che noi vogliamo. Anche con un giocatore in meno ha giocato bene e ha creato situazioni da gol, con grande carattere e grande atteggiamento da parte di tutti. È una vittoria importante per noi. Abbiamo fatto una buona partita, abbiamo avute molte occasione anche con un giocatore in meno. Penso che abbiamo meritato di vincere. Carattere? Il carattere di questi giocatori è grande, hanno capito che serviva difendere ma anche attaccare con molto pericolo. Quando tu stai in 10 la tendenza è di difendere, ma noi noi. Volevamo fare più gol. Mancini a centrocampo? Per me è una vera sorpresa, devo pensare che nella prossima partita non avrò Fazio quindi deve pensare se usare Mancini come difensore o centrocampista. Lui mi sta stupendo“. Secondo Tudor invece la pessima prestazione dei suoi deriva soprattutto dalla testa dei suoi giocatori che non ha ancora lasciato Bergamo. Ora testa al Napoli, con i partenopei che sono in pessima forma e arriveranno all’Olimpico con la fame di terminare il periodo negativo che ormai Ancelotti si porta dietro da mesi. Gli uomini di Fonseca dovranno restare concentrati, anche perché a breve ricominceranno anche gli impegni in Europa League, con la gara interna contro il Wolfsberger. Forse non sarà una cattiva idea quella di fare turnover.

Francesco Belli

La Roma vince contro il Milan e si porta a -1 dalla zona Champions

Alice Dionisi – La Roma di Paulo Fonseca vince 2-1 in casa contro il Milan e rimane in corsa per un posto in zona Champions, con il Napoli che adesso dista solo un punto. Sprofonda invece il Milan, che adesso si trova a -7 dal quarto posto. Fonseca è costretto, tra infortuni e squalifiche, ad adattare i suoi calciatori per ovviare all’emergenza a centrocampo, schierando Mancini mediano davanti alla difesa (composta da Smalling e Fazio, con Kolarov e Spinazzola ai lati), mentre Perotti torna titolare per la prima volta in stagione.

Nel primo tempo i rossoneri provano a farsi pericolosi con una conclusione di Leao e un gol, annullato per fuorigioco, di Paqueta. Suona l’allarme per la Roma, che reagisce e risponde con Pastore, per poi trovare la rete del vantaggio al 38’ con un Edin Dzeko versione “Batman” (il bosniaco indossava la mascherina al carbonio a causa della doppia frattura allo zigomo). Sullo sviluppo di un corner battuto da Veretout, Mancini fa la sponda per Dzeko che colpisce di testa e trova il vantaggio dei giallorossi, il suo quinto gol stagionale in campionato. Prima dell’intervallo Pastore ha l’occasione per il raddoppio, ma Donnarumma salva i rossoneri. Nella ripresa il Milan pareggia al 55’ grazie ad una rete di Theo Hernandez, che si accentra in aerea e sfrutta la deviazione di Smalling per spiazzare Pau Lopez. Il risultato resta sulla parità per meno di cinque minuti, perché ci pensa Nicolò Zaniolo a riportare in vantaggio la Roma. Al 59’ il numero 22 sfrutta gli errori di Calabria e Musacchio per calciare di sinistro al limite dell’area. I giallorossi tornano alla vittoria dopo il doppio pareggio contro Sampdoria e Cagliari. Si unisce alla festa all’Olimpico anche un esordiente Mert Cetin, entrato al 77’ al posto di Spinazzola. La Roma reagisce compatta, da squadra, e riesce a portare a casa i tre punti nonostante le tante assenze. Il Milan fallisce l’aggancio agli avversari e il bottino rimane di un solo punto nelle ultime due partite.

Alice Dionisi

La Roma torna alla vittoria col Milan: mancava dal 16 settembre

Pagine Romaniste (F. Belli) La Roma torna a vincere in campionato dopo quasi un mese. I giallorossi battono 2-1 il Milan di Pioli: all’Olimpico decidono le reti di Dzeko e Zaniolo. Per i rossoneri non basta la rete di Theo Hernandez. Con questa vittoria la squadra di Fonseca sale a quota 16 punti al quinto posto in classifica.  La vittoria mancava addirittura dal 16 settembre. Lo scorso anno il match dell’Olimpico contro il Diavolo si disputò in pieno inverno. Era il 3 febbraio 2019 e la gara terminò 1-1: al vantaggio di Piatek nel primo tempo rispose Nicolò Zaniolo, a segno sotto la Sud. L’ultimo successo rossonero risale al 25 febbraio 2018: 0-2 con guizzi di Cutrone e Calabria. Nella panchina della Roma c’era Eusebio Di Francesco. Per ritrovare una vittoria della Roma dobbiamo tornare al 12 dicembre 2016, gol di Radja Nainggolan e allenatore Luciano Spalletti (contro Vincenzo Montella). Questa l’analisi di Fonseca: “Dzeko? Sono molto contento, non è facile giocare con la maschera. La visione non è perfetta, ma lui ha fatto gol di testa. E’ un grandissimo giocatore, ha lavorato molto a livello difensivo aiutando la squadra. Florenzi? Non ha nessun problema, è stata una mia scelta. Penso che noi abbiamo fatto una buona partita, abbiamo creato 4-5 occasioni per fare un altro gol. Ma in certi momenti è necessario soffrire, abbiamo controllato bene la partita. Cosa ho apprezzato? Non possiamo dimenticare che pressare alto non è sempre facile, abbiamo iniziato bene dopo nel finale è stanca, abbiamo giocato sempre con gli stessi giocatori. Il Milan non ha giocato durante la settimana a differenza nostra, abbiamo meritato la vittoria, tre punti importanti. Da domani iniziamo a pensare all’Udinese“. Si, ora testa all’Udinese: alle porte c’è il turno infrasettimanale ed un impegno sulla carta piuttosto complicato, contro i bianconeri di Tudor che vorrà e dovrà necessariamente riscattare l’umiliante batosta per 7-1 rimediata domenica a Bergamo. Per la Roma sono 45 i precedenti in Serie A in casa dei friulani. Il bilancio recita 19 vittorie, 11 pareggi e 15 sconfitte con 61 gol fatti e 51 subiti. Una curiosità: contro il Milan, all’Olimpico, era presente anche Francesco Totti che si è dichiarato molto emozionato nel tornare dopo mesi.

Francesco Belli