Primavera, le pagelle di Roma-Inter 3-3: Bove tuttofare, bentornato Diawara

(S. Valdarchi) – Una Roma da montagne russe, come del resto lo è stata per tutta la stagione, pareggia per 3 a 3 contro l’Inter in un Tre Fontane vuoto a causa del Coronavirus. La squadra di Alberto De Rossi produce molto dal punto di vista offensivo, ma ogni volta che viene attaccata rischia. Da evidenziare, con un’accezione negativa, l’aspetto mentale dei giovani romanisti, ancora una volta incapaci di gestire il vantaggiofacendosi rimontare per due volte nel corso del match. I padroni di casa sbloccano subito la gara al sesto, quando D’Orazio scappa sull’out di sinistra e dal fondo lascia partire un cross teso dove Riccardi colpisce di prima intenzione, battendo Stankovic. Il resto della prima frazione scorre senza particolari emozioni. Da segnalare la prova positiva di Diawara, per la prima volta in campo dopo l’infortunio dello scorso 23 gennaio. Il centrocampista guineano sembra in forma, non ha paura di andare di andare a contrasto e la sua qualità di gioco spicca tra i colleghi più giovani. Buona notizia per Fonseca in vista dei prossimi impegni.

Nella ripresa l’Inter entra in campo con un altro piglio, spingendo fin dalle prime battute alla ricerca del pareggio. A trovare la rete, però, è ancora una volta la squadra di casa: sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla destra, Stankovic si scontra con Pirola, lasciando il pallone a Bianda che, da pochi passi, trasforma. I nerazzurri non demordono e in pochi minuti pareggiano. Al 57′ Mulattieri, servito in area da Satriano, sfrutta un errore in copertura di Semeraro e mette alle spalle di Cardinali con il destro. 4 minuti più tardi, su cross di Gianelli dalla destra, Parodi devia nella propria porta realizzando il 2 a 2. La gioia dura poco, perché al 64′ Bove, al termine di una lunga manovra romanista, riceve da Simonetti e spiazza con il destro Stankovic per il nuovo vantaggio della Roma. Non basta neanche il terzo gol ai giallorossi per portare a casa i tre punti. Da quel momento in poi in campo c’è solo l’Inter, la Roma si chiude nella propria trequarti sperando di sentire al più presto il triplice fischio. Ad annullare le speranze di vittoria è Agoumé, che a tre minuti dal 90′ lascia partire un tiro violento dal limite per il definitivo 3 a 3. Nel recupero sono ancora gli uomini di Madonna ad andare vicini al gol. Oristanio gira di testa su suggerimento di Agoumé, ma la traversa salva Cardinali e la Roma. Un punto a testa dunque, con la formazione di De Rossi che rimane quinta a quota 32, aspettando la gara di domani tra Sampdoria ed Empoli.

Cardinali 6: due buoni interventi tra i pali, uno per tempo, ma risulta incerto nelle uscite. Non ha grosse colpe sui tre gol interisti, fatto salvo forse il primo in cui potrebbe accelerare l’intervento in presa bassa su Mulattieri.

Parodi 4,5: soffre l’estro di Schirò ad inizio partita, tardando spesso il rientro in difesa dopo le sue avanzate offensive. Viene ammonito per un fallo ingenuo al 37′ ed è lo sfortunato protagonista dell’autogol che regala il momentaneo pareggio all’Inter.

Trasciani 5,5: riesce a neutralizzare per quasi tutta la durata della gara Satriano, avversario difficile da contenere. Andando avanti cala fisicamente ed è poco reattivo ad uscire su Agoumé in occasione del 3 a 3.

Bianda 6,5: il migliore del pacchetto arretrato romanista. Gioca da leader, guidando la linea sul fuorigioco e chiamando sempre le marcature ai compagni. Bene anche in fase di impostazione, dove dimostra coraggio nelle uscite palla al piede. Sua la rete di rapina del raddoppio romanista.

Semeraro 5: scopre di dover scendere in campo nel corso del riscaldamento, quando Calafiori si ferma per un affaticamento al quadricipite destro. Si propone spesso in avanti, ma commette un errore grave in marcatura in occsaione del 2-1, facendosi passare alle spalle Mulattieri.

Simonetti 6,5: instancabile. Gioca una partita intensa, pressando costantemente il portatore di palla avversario. Ha poche chance per mettersi in luce in attacco, ma riesce comunque a servire l’assist a Bove per il 3 a 2.

Diawara 6,5: un’ora di gioco per lui, al rientro dal brutto infortunio al menisco esterno datato 23 gennaio. Segnali positivi per la Roma, il mediano va a contrasto senza paura e la sua frequenza di passo aumenta con il passare dei minuti. Dal 16′ st Tripi 5,5: da quando prende il posto di Diawara, la Roma fatica ad uscire palla al piede e soffre gli attacchi avversari per vie centrali.

Bove 7: il migliore in campo per quel che riguarda la squadra di casa. Recupera una serie infinita di palloni, riuscendo quasi sempre a capovolgere l’azione creando superiorità numerica. Bravo e lucido davanti a Stankovic al 64′, quando lo batte con l’interno destro. Dal 17′ st Nigro 5,5: con una Roma arroccata nella propria trequarti, non si riesce a mettere in mostra, limitandosi alla fase di copertura.

Riccardi 6: ha il merito di sbloccare il risultato, con un bel tiro di prima intenzione dall’interno dell’area di rigore. Dopo però si innervosisce e le sue giocate appaiono confuse. Sbaglia, come gli altri attaccanti, qualche scelta in contropiede, graziando l’Inter sul 3 a 2.

Providence 5: agisce da prima punta, ma con le sue caratteristiche fisiche non riesce ad imporsi. Perde praticamente tutti i duelli aerei contro i centrali interisti. Nella ripresa ha un buono spunto sul centro sinistra, ma sfiora il palo lungo della porta difesa da Stankovic. Dal 17′ st Zalewski 5: con l’uscita di D’Orazio diventa l’unico riferimento in avanti per la Roma, al fianco di Riccardi, ma non si fa mai trovare dai lanci lunghi dei suoi compagni.

D’Orazio 6: parte in quarta con l’assist al bacio per Riccardi, al termine di una bella percussione solitaria sulla sinistra. Cala durante la partita, fino a sbagliare clamorosamente il gol all’inizio dell’azione che porta poi alla rete di Bove. Dal 36′ st Buttaro SV

All. De Rossi 5: un copione già visto, la sua Roma gioca e diverte in attacco, ma fa paura al livello difensivo. Negli ultimi venti minuti rinuncia completamente ad attaccare, dando fiducia ad un’Inter in palese difficoltà.

(S. Valdarchi)

La Roma vince a Cagliari ma soffre tanto: finisce 4-3 alla Sardegna Arena

Pagine Romaniste (F. Belli) – La Roma vince a Cagliari in una gara valida per la ventiseiesima giornata di Serie A 2019-2020. Gli uomini di Fonseca erano andati sotto a causa del gol di Joao Pedro, salvo poi recuperare e rimontare con una doppietta di Kalinic. Nel secondo tempo Kluivert ha allungato le distanze, ma ci ha pensato Pereiro a riaprirla di nuovo. A dieci minuti dal termine Kolarov sembrava averla definitivamente chiusa, ma nel finale Joao Pedro ha siglato il terzo gol per i padroni di casa, aprendo le porte a un finale tesissimo. Gol che si è però dimostrato inutile, visto che i giallorossi sono riusciti a mantenere il 4-3. Una statistica interessante: era da ottobre del 2015 che i giallorossi non vincevano due gare di seguito in Serie A segnando almeno 4 gol (Roma-Carpi 5-1 e Palermo-Roma 2-4). La Roma torna una pretendente seria per la qualificazione alla prossima Champions League, anche se resta un problema non da poco: quello degli infortuni. In 26 gare di campionato disputato, la somma degli infortuni della squadra di Fonseca (27 muscolari e 18 di origine traumatica) hanno portato i giocatori a non essere disponibili per un totale di 139 partite. Un dato incredibile se rapportato agli altri club. Il Napoli, secondo in questa speciale classifica, è fermo a 98. Poi seguono la Juventus a 94, il Milan a 66, l’Inter a 58 e la Lazio a 55. Da studiare il caso Atalanta, con appena 21 partite (e la metà, 10, sono dovute allo strappo muscolare rimediato da Zapata con la Nazionale). Bisogna comunque ribadire che il 3-4 alla Sardegna Arena per la Roma somiglia alla luce in fondo al tunnel e ad una vendetta: quella di Kalinic che non segnava dal gennaio del 2019 e che in maglia giallorossa poteva sbloccarsi già nella gara di andata. Due gol e un assist di pregevole fattura per il gol Kluivert. Altra grande prestazione anche per Mkhitaryan. Per il riscatto dell’armeno se ne parlerà a fine stagione. Questa l’analisi di Fonseca a fine gara: “Penso che non dobbiamo soffrire così. Abbiamo fatto una buonissima partita, abbiamo avuto tante occasioni per chiuderla prima. Non sarebbe stato giusto se non avessimo vinto oggi. Quarto posto? L’Atalanta è molto forte. Quando gli altri sono forti dobbiamo dirlo e loro offensivamente lo sono. Sono in un buon momento come sempre in questa stagione ma noi vogliamo lottare fino alla fine per il quarto posto. Dobbiamo crederci, dobbiamo lottare e giocare per arrivare in salute fino alla fine con l’Atalanta“.

Francesco Belli

Agli ottavi il Siviglia dell’ex Monchi

Alice Dionisi – Da Nyon arriva il verdetto per le italiane in Europa League, che sono chiamate ad affrontare due spagnole agli ottavi di finale. La Roma pesca il Siviglia dell’ex direttore sportivo Monchi, mentre l’Inter si giocherà il passaggio del turno contro il Getafe. Il 12 marzo i giallorossi voleranno in trasferta in Spagna, per poi giocare il ritorno allo stadio Olimpico la settimana successiva, il 19 marzo. Al contrario, nelle stesse date i nerazzurri affronteranno la gara d’andata a San Siro e il ritorno in trasferta. Per quanto riguarda le altre avversarie ancora in corsa per la finale a Danzica il 27 maggio, i sorteggi hanno decretato che l’Istanbul Basaksehir, qualificatosi come primo nel girone che ospitava anche la Roma, affronterà il Copenaghen, mentre l’Olympiakos sfiderà il Wolverhampton. Strada spianata per il Manchester United, accoppiato contro il Lask Linz. Estratte Rangers-Leverkusen e Wolfsburg-Shakhtar, mentre il Basilea affronterà la vincente tra Eintracht Francoforte e Salisburgo.

Dopo aver eliminato il Gent ai sedicesimi (1-0 in casa e 1-1 in Belgio al ritorno), la Roma ritroverà il tanto contestato ex direttore sportivo Monchi, tornato a Siviglia dopo l’esperienza fallimentare in Italia. Gli andalusi, che al momento occupano il terzo posto in Liga, a pari punti con l’Atletico Madrid, si erano qualificati primi nel girone A, affrontando poi il Cluj ai sedicesimi. Dopo l’1-1 in Romania, gli spagnoli hanno pareggiato 0-0 nel ritorno allo stadio Ramón Sánchez-Pizjuán, con il brivido all’87’ del gol -poi annullato dal VAR- che li avrebbe eliminati dalla competizione. “Questa sfida ha un lato sentimentale per alcuni di noi” ha dichiarato il capo dell’area sportiva giallorossa Manolo Zubiria, “ma si tratterà soprattutto di due belle partite. Avrei preferito affrontare il Siviglia in finale”. La sfida contro gli andalusi allenati da Lopetegui sarà tutt’altro che semplice, dato che è la squadra che detiene il record per il maggior numero di vittorie nella competizione. Ogni qual volta che sono arrivati in finale, gli spagnoli hanno poi vinto il titolo (per ben cinque volte) che invece manca in Italia dalla stagione 1998-1999, quando fu il Parma ad alzare il trofeo. “La Roma non è certamente un piccolo rivale, ma noi abbiamo un feeling speciale con questa competizione e speriamo di andare avanti. So che per il nostro direttore sportivo Monchi queste partite saranno ancora più particolari” ha dichiarato il vice-direttore generale del Siviglia Jesus Arroyo.

Alice Dionisi

La Roma è agli ottavi di Europa League ma la prestazione col Gent non è sufficiente

 

Pagine Romaniste (F. Belli) – La Roma è agli ottavi di fnale dell’Europa League. E’ questo il verdetto della Ghelamco Arena, dove il match col Gent è terminato 1-1. David ha portato in vantaggio i belgi nel primo tempo, ma dopo appena 5 minuti Kluivert ha siglato il gol qualificazione grazie a uno splendido assist di Mkhitaryan. La Roma ha passato il turno di Europa League ma non c’è molto da sorridere per Fonseca. La prestazione ricalca molto quelle di questo inizio di 2020. Poco gioco, poche idee e un atteggiamento difensivo che non dovrebbe essere quello che chiede il mister portoghese. In un difesa che fa acqua, Smalling continua a dimostrare di essere l’unico impermeabile. Nel prossimo turno ci vorrà sicuramente una prestazione diversa per poter sperare di arrivare ai quarti.  La squadra di Fonseca ha mostrato i consueti errori individuali e di tenuta mentale visti nell’anno solare 2020 e cancellati solo nella breve parentesi col Lecce di domenica scorsa. I belgi hanno preso in mano il pallino del gioco per tutta la partita e hanno trovato il vantaggio su una dormita colossale di Mancini grazie a un’intuizione di David, il ragazzo di New York che potrebbe aver segnato l’ultimo gol alla Roma di Pallotta da Boston. Già qualche minuto prima lo stesso giocatore aveva mandato in fumo il pressing sia di Spinazzola sia dello stesso Mancini, che possiamo quindi dire che non ha giocato una bella partita. E va detto che al Gent manca un rigore per trattenuta in area di Smalling nemmeno rivista al Var. Sembrava l’inizio dell’ennesima tragedia vista già con Juve, Sassuolo e Bologna. Anche nella ripresa, David e compagni hanno preso d’assedio la porta di Pau Lopez senza trovare il gol della speranza come accaduto all’andata. Forse merito dell’estremo difensore giallorosso, ma anche del poco cinismo degli avversari sotto porta. Fonseca ha intuito il momento di difficoltà e ha irrobustito la coperta inserendo prima Santon e Fazio e poi Villar. Mosse azzeccate, almeno le prime due. Questa l’analisi a fine gara del mister: “È una squadra che può essere migliorata, ma non è facile avere stabilità quando ci sono continui infortuni. All’inizio della stagione ne abbiamo avuti tanti e negli ultimi tempi Diawara era tra i migliori in campo e si è infortunato, così come Zaniolo. È assurdo, i giocatori ne risentono. Scenderemo in campo tra meno di settantadue ore non capisco il perché”.

Francesco Belli

 

La Roma perde con l’Atalanta e si allontana dal quarto posto

Pagine Romaniste (F. Belli) – Quasi un’ultima spiaggia per la Roma quella contro l’Atalanta. I giallorossi hanno perso 2-1, nonostante fossero passati in vantaggio nel primo tempo con Dzeko. I nerazzurri hanno infatti rimontato nel secondo tempo grazie a Palomino e a Pasalic, quest’ultimo a 19 secondi dall’entrata in campo. Una sconfitta che brucia, visto che gli uomini di Fonseca sono ora a sei punti dal quarto posto a pochi mesi dal termine del campionato. In realtà i punti di distacco sarebbero 7, con il settimo che è invisibile ma pesa, perché è il vantaggio negli scontri diretti. Dopo un errore che regala il gol ai giallorossi, nasce un quarto d’ora furioso che ribalta la contesa. Terza sconfitta consecutiva per la Roma: non accadeva dal 2014. Le altre due sconfitte sono altrettanto pesanti e sono arrivate contro Bologna e Sassuolo. L’unico tiro in porta è stato quello di Dzeko. Non è bastato il 4-1-4-1, con Mancini a vegliare sulla difesa e il bosniaco appena oltre il centrocampo. I giallorossi finiscono in vantaggio nel primo tempo perché un passaggio di Hateboer viene stoppato male da Palomino, che però non è tipo che si abbatte, così dopo l’intervallo pareggia di testa. L’Atalanta può pensare al Valencia, la Roma non fa più male da tempo. La nota positiva rimane Edin Dzeko, che timbra il gol numero 101 con la maglia della Roma, avvicinandosi a Montella (102). L’inseguimento del quarto posto leva tante energie ma giovedì sarà di nuovo Europa League e i giallorossi si giocheranno l’andata contro il Gent. Questa l’analisi di Fonseca a fine gara: In questo momento è importante lavorare sulla testa dei giocatori. Non è facile giocare qui, l’Atalanta è molto forte. Oggi non abbiamo permesso loro molte occasioni da gol, abbiamo fatto una buona partita dal punto di vista strategico e difensivo, ma dopo il primo gol la squadra ha passato un momento difficile. Non posso dire nulla di negativo sull’atteggiamento e sul coraggio della squadra. La partita è stata decisa da dettagli, abbiamo fatto difensivamente una buona partita. Quarto posto? Mancano 14 partite, credo sia possibile, è difficile, ma in questo campionato molte squadre perdono molti punti. Ma penso sia possibile”.

Francesco Belli

La Roma scende in campo al fianco dei cittadini

Alice Dionisi – La Roma per Roma. Attraverso la Onlus Roma Cares, fondata dal club nel 2014, la società si è impegnata nel sociale, schierandosi al fianco dei più bisognosi, sfruttando l’eco mediatico dei calciatori e sostenendo lo sviluppo sano dello sport e della cultura. Tra i progetti promossi dalla Fondazione c’è “A Scuola di Tifo”, dedicato agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori, volto a promuovere il rispetto reciproco e la sana aggregazione. Non c’è spazio per bulli e razzisti nella vita: i ragazzi delle scuole coinvolte ne discutono insieme nel corso di un laboratorio didattico, al termine del quale ricevono la visita a sorpresa di uno o più calciatori della Roma, ai quali possono mostrare cosa hanno imparato e domandare il loro punto di vista su tematiche che (purtroppo) tengono banco sia fuori che dentro il campo da calcio. Un pensiero speciale anche per le associazioni sportive dilettantistiche, che vengono coinvolte nel progetto “Calcio con il cuore”. Roma Cares si impegna a fornire alle società dei corsi di primo soccorso, che alla fine ricevono in dono un defibrillatore che rimarrà in dotazione alla struttura partecipante. Tra i progetti più emozionanti sostenuti dalla Fondazione c’è anche il “Toys Day”, una giornata speciale in cui i calciatori si impegnano a visitare bambini e ragazzi ricoverati negli ospedali della Capitale, portando loro in dono i regali raccolti presso le scuole calcio AS Roma o i Roma Store. “Calcio insieme” invece è un’iniziativa rivolta ai ragazzi dai 6 ai 16 anni affetti da disabilità che attraverso il calcio possono migliorare il livello di integrazione con gli altri ragazzi, ma anche quello motorio. Attraverso il sito della Roma, nella sezione dedicata alla Fondazione, è possibile partecipare alle aste di beneficenza (si possono trovare spesso le maglie indossate dai calciatori durante le gare) per poter finanziare le iniziative promosse. È possibile anche donare il 5×1000 per offrire il sostegno ai progetti a sostegno dei più bisognosi.

Alice Dionisi

La Roma perde in casa col Bologna: Bergamo è ormai l’ultima spiaggia

Pagine Romaniste (F. Belli) – Dopo la debacle contro il Sassuolo, la Roma perde anche contro il Bologna. All’Olimpico finisce 3-2 per i rossoblu, decisivo Orsolini e la doppietta di Barrow. Inutili invece l’autogol di Denswil e il gol di Mkhitaryan che nel secondo tempo ha acceso per un attimo le speranze dei tifosi capitolini. Nel finale è stato espulso anche Cristante, che salterà quindi la trasferta di Bergamo.  Si tratta di un’altra batosta pesantissima e inaspettata. Nel nuovo anno solare, la formazione di Paulo Fonseca ha collezionato ben 5 sconfitte in 8 gare ufficiali, oltre a 2 vittorie (con Parma in Coppa Italia e Genoa in campionato) e il pareggio nel derby. I giallorossi inanellano la 4^ partita interna consecutiva senza vittoria (un pari e 3 ko). L’ultimo trionfo risale ormai al 15 dicembre: 3-1 contro la Spal di Semplici. Una striscia così lunga di gare casalinghe senza successi non si verificava dalla stagione 2014-2015: 6 pareggi con Sassuolo, Milan, Lazio, Empoli, Parma e Juventus e la sconfitta (0-2) contro la Sampdoria, peraltro allenata proprio da Sinisa Mihajlovic. Quella serie di risultati negativi, che stavano compromettendo il secondo posto dell’allora squadra allenata da Rudi Garcia, fu poi accantonato con la vittoria contro il Napoli (1-0, gol di Pjanic). I bolognesi avevano ben 6 assenze pesanti: Medel, Poli, Dijks, Krejci, Sansone e Santader. La squadra di Fonseca, invece, non esprime più calcio, non ha più il controllo del gioco ormai da mesi (con l’eccezione del derby, giocando su alti livelli in modo più che convincente). La prossima gara è contro l’Atalanta a Bergamo e rappresenta quasi l’ultima spiaggia per la corsa al quarto posto. Questa l’analisi di Fonseca: “Sono preoccupato per una questione di fiducia della squadra e dei giocatori. Abbiamo accusato molto la sconfitta col Sassuolo ed oggi la squadra è entrata poco tranquilla. E’ evidente che è successo. Anche il modo in cui abbiamo preso i tre gol è una situazione di poca tranquillità. Questa stagione abbiamo fatto grandi partite, se lo abbiamo fatto è perché abbiamo capacità. Ora è una questione mentale. Una squadra vincente non può accusare come noi la sconfitta col Sassuolo. Ho parlato coi giocatori prima della partita e gli ho detto che l’ultima cosa che voglio vedere è la paura. Io ho visto paura oggi in questa squadra. E’ l’ultima cosa che dobbiamo fare: giocare con paura. Di cosa? E’ difficile, devo lavorare sulla testa dei giocatori perché penso sia il principale problema. Perché ho sostituito Veretout e non Cristante? Con un risultato negativo di 3-2 ho pensato che di far entrare Kalinic e che con Mkhitaryan il francese non era molto offensivo. Senza di lui c’era più libertà per Mkhitaryan per andare avanti, ma dopo Cristante è stato espulso. L’ho fatto per giocare in maniera più offensiva”.

Francesco Belli

La Roma crolla a Sassuolo, le pagelle: poche le sufficienze, Dzeko predica nel deserto

Pagine Romaniste (F. Belli) – La Roma non da seguito alla buona prestazione del derby e crolla a Reggio Emilia. Il match contro il Sassuolo, ventiduesima giornata di Serie A 2019-2020, è finito 4-2 per i neroverdi. Decisive le reti di Caputo (doppietta), Djuricic e Boga. Inutile la centesima rete di Dzeko e quella di Veretout, che ha riaperto momentaneamente il match. Ora i giallorossi dovranno subito dimenticare questo brutto stop e pensare al Bologna. Di seguito le pagelle dei giallorossi:

PAU LOPEZ: 5.5 Sul primo gol potrebbe uscire e arrivare prima di Caputo sul pallone ma decide di non farlo e poi prende il gol. Subito dopo un’altra indecisione su un’azione di Obiang. Non commette errori come quello del derby ma sembra mancare di sicurezza.

SANTON: 5.5 In fase di spinta è completamente innocuo. Fonseca gli chiede di fare il terzo centrale quando la Roma imposta ma stare così basso è troppo. Rischia seriamente di farsi espelle e se l’allenatore portoghese non lo togliesse a inizio ripresa non avrebbe quasi sicuramente fino la partita.

SMALLING: 6 Nel naufragio totale della difesa romanista, l’inglese è forse l’unico a salvarsi. Deve mettere le pezze anche a tutti gli errori di Mancini ma non è facile. Fa quel che può.

MANCINI: 4 Facciamo finta che questa serata non sia mai esistita. Sul primo gol fa l’unica cosa che un difensore non dovrebbe fare, andare con il sedere per terra. Sul secondo ripiega troppo verso la porta e lascia libero Caputo. Sul terzo sbaglia il lancio e poi tiene tutti in gioco. Sul quarto si fa saltare da Boga come se fosse un birillo. Prende 4 come gli errori decisivi.

SPINAZZOLA: 6 Continua sulla scia delle buone prestazioni dopo il passaggio saltato all’Inter. Non brilla certo come le scorse partite ma è uno dei pochi a salvarsi. Sulla sinistra è uno dei più pericolosi e questo è tutto dire.

VERETOUT: 6 Vince per distacco il confronto con il suo compagno di reparto. Segna il rigore con freddezza e in mezzo al campo cerca di dare atletismo con risultati alterni. Sbaglia anche lui il posizionamento nel passaggio di Berardi per Djuricic sul gol.

CRISTANTE: 4 Forma la coppia horror della serata insieme a Mancini. Sul secondo gol non riesce a fare fallo su Djuricic mentre sul terzo perde il contrasto aereo. Nel mezzo tantissimi errori in fase d’impostazione e un apporto quasi nullo davanti. Deve riattaccare la spina che ha staccato dopo l’infortunio.

UNDER: 6 Inizia la partita con vivacità, risultando il più pericoloso nella sterile fase offensiva giallorossa. Alla distanza si spegne ma probabilmente non era lui quello da dover cambiare nei tre dietro a Dzeko.

PELLEGRINI: 4.5 Qualcuno lo ha visto in campo? Non basta il cross per il gol di Dzeko per riscattare una prestazione totalmente anonima e, anzi, caratterizzata da molti sbagli sia in fase di tiro che di passaggio, oltre all’espulsione che, seppur esagerata, gli fa saltare la prossima e lo mantiene anche in diffida. Non è neppure la prima di queste ultime settimane. L’inizio del 2020 non ha sorriso

KLUIVERT: 5 Fumoso, come in tutte le altre apparizioni di questo inizio anno. Non riesce ad azzeccare un dribbling in tutta la partita e non si capisce come possa restare in campo a discapito di Under.

DZEKO: 6 La prima da Capitano non è la migliore delle partite. Nel primo tempo gli arrivano probabilmente due palloni di numero. Nella ripresa viene servito meglio e riesce anche a segnare. Predica nel deserto.

BRUNO PERES (Dal 45′): 6 Due buone diagonali in chiusura con i giocatori del Sassuolo lanciati verso la porta. forse è uno di quelli che ci mette più voglia.

CARLES PEREZ (Dal 66′): S.V. Ha toccato qualche pallone?

VILLAR (Dal 80′): S.V. Poco tempo per il giovane spagnolo ma qualche passaggio semplice gli riesce e nella giornata di oggi non è una cosa così scontata.

ALL.FONSECA: 5 Tre gol in 25 minuti contro il Sassuolo non sono accettabili. Toglie Under al secondo tempo quando Pellegrini e Kluivert stavano giocando decisamente peggio. Peggior prestazione stagionale per la sua Roma.

Francesco Belli

Maledette vacanze

Alice Dionisi – Il 2019 della Roma si era concluso con la vittoria per 4-1 ai danni della Fiorentina, con il poker calato da Dzeko, Kolarov, Pellegrini e Zaniolo. Ma il 2020 dei giallorossi si apre con uno scenario differente: l’anno solare comincia con una sconfitta per 0-2 contro il Torino, con la doppia firma di Belotti. Una striscia di cinque risultati utili consecutivi per gli uomini di Fonseca, interrotta dalla sosta natalizia e dai granata. Nell’ultima partita del girone di andata la Roma ha poi incontrato la Juventus, incassando però un’altra sconfitta: 1-2 per i bianconeri che sbloccano il match dopo appena 3 minuti di gioco. Contro il Genoa un sospiro di sollievo: i giallorossi ritrovano la vittoria, conquistando i 3 punti al Marassi grazie alle reti di Under e Dzeko. L’entusiasmo però dura poco, perché gli uomini di Fonseca sono di nuovo chiamati ad affrontare la Juventus per disputare i quarti di finale di Coppa Italia, ma vengono eliminati dai bianconeri che vincono 3-1 allo Juventus Stadium. In campionato arriva una grande prestazione contro la Lazio nel derby capitolino, ma la Roma non riesce ad andare oltre l’1-1. Il turno successivo conferma l’incubo giallorosso, con la sconfitta per 4-2 in casa del Sassuolo, incassando tre gol nei primi 26′. Sei partite disputate, quattro sconfitte, un pareggio e una vittoria. In tutte le partite giocate prima della sosta natalizia erano arrivate soltanto tre sconfitte: contro Atalanta, Parma e Borussia Monchengladbach. Nel 2020 i giallorossi hanno collezionato soltanto quattro punti: clamoroso crollo fisico e mentale degli uomini di Fonseca, che spazzano via le certezze di inizio stagione. Adesso il quarto posto è a rischio, in attesa dell’Atalanta.

Alice Dionisi

 

 

 

 

De Rossi si maschera e assiste al derby in Curva Sud. Un amore viscerale per la Roma

Alice Dionisi – Una truccatrice professionista e il derby da spettatore, accanto i tifosi che lo hanno sempre amato. Attraverso un video pubblicato dalla moglie Sarah su Instagram, Daniele De Rossi rivela di essersi mascherato per poter assistere in incognito alla stracittadina, insieme all’amico Valerio Mastrandea. Parrucca, occhiali, cappello e sciarpa, così l’ex calciatore ha coronato il suo sogno e si è seduto sui seggiolini della Curva Sud allo Stadio Olimpico.

L’addio da calciatore alla sua Roma il 26 maggio 2019, ma mai da tifoso. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, a seguito della breve parentesi con il Boca Juniors, il numero 16 torna nella Capitale e non perde l’occasione per ribadire, ancora una volta, il suo amore per i colori giallo e rosso. Nel corso della sua carriera, più di 600 presenze con il club, De Rossi ha più volte scaldato il cuore dei tifosi con le sue dichiarazioni.

Nella conferenza stampa in cui annunciava il suo “addio” alla Roma, disse: “Sulla mia decisione di rimanere sempre fedele a questa squadra non tornerei indietro, non cambierei una virgola”. Inizia a giocare in prima squadra l’anno dopo lo scudetto, senza mai riuscire a conquistare il titolo da protagonista, ma nel corso della sua carriera vince con i giallorossi due volte la Coppa Italia e una volta la Supercoppa. Si laurea campione del Mondo con la nazionale italiana nel 2006, segnando uno dei rigori decisivi con la Francia.

La frase che descrive meglio la meravigliosa storia d’amore tra De Rossi e la Roma l’ha detta lui stesso: “Ho un unico rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera”. Dopo la vittoria per 3-0 sul Chelsea nella fase a gironi in Champions League, nella stagione della cavalcata giallorossa fino alla semifinale contro il Liverpool, i commentatori della gara nel post-partita gli chiesero se in serate come quella ringraziava di essere romanista. La risposta, di classe: “Noi non viviamo serate di gloria in Champions League, io ricordo ancora la vittoria sul Chelsea di dieci anni fa. Abbiamo preso tante batoste, ma dobbiamo ringraziare di essere nati romanisti anche dopo i 7-1”.

Protagonista della rimonta per 3-0 al Barcellona, da capitano, con la C maiuscola, si è preso la responsabilità di andare a calciare il rigore -quello del secondo gol- dopo l’autorete nella gara d’andata al Camp Nou. “Ai compagni ho detto, ‘se loro [i tifosi, ndr] ci credono, dobbiamo crederci come loro. Male che vada non passiamo, le tragedie sono altre’. Una delle serate più belle della mia carriera”.

“La Roma la amo troppo, viene dopo mia figlia. Non è ruffianeria. Quando segno non posso fare le orecchie alla Toni, non ci riesco. Mi viene da baciarla la Roma” (Roma-Inter 2-1, 2010).
“Io sono di proprietà dei tifosi della Roma” aveva dichiarato nel 2018, quegli stessi tifosi che, nonostante la situazione delicata, ha voluto rassicurare anche nella sua conferenza stampa di addio: “Tanti dicono per strada: ‘Ha smesso Francesco, se smetti anche tu siamo rovinati’, ma la Roma va avanti, è andata avanti dopo Di Bartolomei, dopo Bruno Conti, dopo Giannini, dopo Falcao, dopo le peggiori partite perse e le peggiori delusioni. Stiamo andando avanti anche senza Francesco, forse la cosa più dolorosa per un tifoso della Roma, figuratevi se non si può superare il post carriera del sottoscritto”.

Alice Dionisi