Roma-Torino, l’assenza di Lukic pesa ma occhio al centrocampo

Francesca Palmeri – Nell’ultimo turno prima della pausa per il Mondiale la Roma affronta in casa il Torino. I giallorossi sono alla ricerca della vittoria per chiudere in positivo questa prima parte di stagione. L’animo non è dei migliori, dopo la sconfitta nel derby è arrivato il pareggio al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Nello spogliatoio dopo le parole di Mourinho a fine gara sembra esserci un pò di tensione, inoltre c’è sempre da tener conto il fattore assenze. Lo Special One deve fare a meno di tre elementi importanti Pellegrini, Spinazzola e Wijnaldum.

Focus Torino 

I granata stanno attraversando un momento positivo. Nelle ultime quattro giornate di Serie A la squadra di Juric ha conquistato ben 9 punti. Da sottolineare però per il Torino è la differenza tra gare interne ed esterne: ha perso quattro delle cinque gare fuori casa disputate in Serie A da settembre, incassando 10 reti. Un fattore che va a favore dei giallorossi è quello di avere nei granata la preda preferita in campionato. La squadra di Juric è quella contro la quale i giallorossi hanno vinto più incontri in Serie A, ben 67.

I numeri dei granata 

Al momento il Toro si trova al nono posto in classifica a quota 20 punti, di questi: 11 realizzati in casa e 9 in trasferta. Punto di forza, e anche di grande qualità, è il centrocampo. I giallorossi dovranno stare attenti alla facilità con la quale i giocatori del Torino riescono ad aggredire con continuità l’area di rigore avversaria (pesa l’assenza di Lukic). Le reti realizzate finora sono 15 con una media di 1,07 a partita. I gol subiti sono 16: 4 in casa e 12 in trasferta. Due i giocatori da temere: Vlasic e Radonjic. Il secondo è anche un ex giallorosso, militò proprio nel settore giovanile romanista nel 2015 quando aveva 19 anni.

Sassuolo-Roma, la velocità di Laurentiè e gli inserimenti di Frattesi

Francesca Palmeri – Quattordicesima giornata di Serie A, trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo per la Roma al Mapei Stadium. Dopo la terribile prestazione nel derby di domenica, i giallorossi devono necessariamente rialzarsi e ricominciare a lottare anche in campionato. Tante le assenze per lo Special One: si è aggiunta anche quella di Lorenzo Pellegrini che sarà indisponibile fino a gennaio per una lesione di primo grado al flessore destro. I tre punti in palio sono importanti per entrambe le squadre, ma rappresentano obiettivi diversi: per i giallorossi evitare due sconfitte di fila nel massimo campionato e recuperare i punti sulle prime tre della classifica. Per i neroverdi invece rilanciarsi dopo i due ko con Napoli ed Empoli.

Focus Sassuolo 

Gli emiliani a differenza degli scorsi anni si sono dimostrati vulnerabili e non molto continuativi. Il calendario non è stato di certo dalla loro parte. Sono stati tanti i ko contro le big del campionato, poi è arrivato il successo con il Verona. Alti e bassi per la squadra di Dionisi. Un fattore che però sorride ai neroverdi è il mancato successo della Roma al Mapei dal 2018. Dopo aver vinto le prime cinque trasferte in casa del Sassuolo, i giallorossi non hanno ottenuto alcun successo nelle seguenti quattro. Da quel momento tre pareggi e una sconfitta per 4-2 nel febbraio 2020.

I numeri dei neroverdi 

Tredicesimo posto in classifica con 15 punti per gli uomini di Dionisi: 4 le vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte. La maggior parte dei punti guadagnati sono al Mapei, 10 contro i 5 in trasferta. La manovra offensiva della squadra di Dionisi si sviluppa bene sulle fasce, ma anche per vie centrali: sono 1,08 la media gol a partita. Di questi 10 realizzati in casa e 4 fuori. Le due squadre che si scontrano al Mapei sono due delle cinque con il numero più alto di conclusioni nello specchio. Per la fase difensiva sono 18 i gol subiti con una media di 1,38 per match. Dal punto di vista realizzativo gli uomini da temere sono Frattesi e Armand Laurienté. L’attaccante francese vanta due reti e due assist nel campionato in corso e tutte realizzate nelle gare casalinghe. Il classe ’99 invece ha siglato tre gol in sei partite al Mapei in questa prima fase di Serie A. Un occhio di riguardo anche per Pinamonti che ha nella Roma la sua preda preferita: tre centri contro i giallorossi con le maglie di Frosinone, Genoa ed Empoli. 

Roma-Lazio, assenze importanti per i biancocelesti. Sarri punta tutto su Zaccagni

Francesca Palmeri – Oggi alle ore 18.00 presso lo Stadio Olimpico di Roma scendono il campo le due rivali per eccellenza: Roma e Lazio. Il giorno dei giorni: è il giorno del derby. Due allenatori, due squadre e due tifoserie completamente diverse si sfidano per il primato della Capitale. Da una parte la Roma che dalla sua avrà il supporto di gran parte dello Stadio. In fase positiva i giallorossi che arrivano dalla vittoria in Europa League contro il Ludogorets per 3-1, che le ha permesso il passaggio ai playoff. Dall’altra la Lazio che dopo la sconfitta contro il Feyenoord per 1-0 non è riuscita a passare il turno in Coppa e si troverà ad affrontare la Conference. Ma come tutti sanno il derby è una partita a sé, nulla è scontato o già deciso.

FOCUS LAZIO 

Il morale dei biancocelesti è stato in qualche modo turbato dopo le sconfitte di questi giorni: prima in Serie A con la Salernitana e poi in Europa. A dare ulteriore preoccupazioni a Sarri sono le importanti assenze di Milinkovic-Savic (squalificato) e Immobile (infortunato). I due pilastri fondamentali per la formazione della Lazio. Dubbi anche sulla presenza di Luis Alberto. Il derby però non può essere sbagliato, sia per il morale che per i tre punti. Nella classifica generale quello che divide le due squadre è un solo punto. Chi vince continuerà a lottare per la zona Champions garantendosi così un primo piccolo vantaggio rispeto all’altra.

I NUMERI

La Lazio in campionato sta facendo molto bene. Attualmente i punti in classifica sono 24: 2 le sconfitte, 7 le vittorie e 3 i pareggi. I biancocelesti sono molto offensivi, 24 sono le reti realizzate in tredici partite con una media di quasi 2 gol a partita. Di queste ben 13 realizzate allo stadio Olimpico e 11 in trasferta. La fase difensiva è positiva: 0,67 è la media delle reti subite, di queste 7 in casa e 1 fuori per un totale di 8. Come detto le due assenze di Milinkovic-Savic e Immobile pesano sulla formazione biancoceleste, ma dal canto suo Sarri può fare affidamento su un giocatore che sta dimostrando di valere tanto: Mattia Zaccagni. Al momento il numero 20 ha eguagliato il numero di gol segnati lo scorso anno, ma non è ancora arrivato quello in Europa. Una cosa è certa: l’esterno può essere quel valore aggiunto dei biancocelesti, un leader autentico di cui adesso si sente molto la necessità.

Roma-Napoli, è duello sui calci piazzati

Francesca Palmeri –  Questa sera allo Stadio Olimpico si giocherà il big match tra Roma e Napoli. Mourinho contro Spalletti. Tifosi e giocatori a confronto tra due delle più grandi rivali delle Serie A. La posta in gioco è alta: per il Napoli vincere significherebbe volare ancora più in alto in classifica e arrivare a 11 vittorie consecutive (in tutte le competizioni), il miglior avvio di stagione in un campionato. Per i giallorossi tre punti che valgono un sogno, -1 dal primo posto, zona Champions assicurata e papabile lotta per lo scudetto. Ambizioni importanti da entrambe le parti. Per la Roma grande assenza, quella di Paulo Dybala. Per gli azzurri due assenze, Rrahmani Anguissa, giocatori apparentemente sostituibili.

Focus Napoli 

Il Napoli quest’anno fa paura, questo bisogna riconoscerlo. Il gioco di Spalleti è armonioso, totalmente diverso da quello giallorosso. La loro fase offensiva potrebbe portare seri problemi a quella difensiva della Roma. Una cosa in comune però c’è: il gioco dei campani, come quello della Roma, è contraddistinto soprattutto dall’efficacia realizzativa sui calci piazzati. Sono le due squadre, a partire dal precedente campionato, ad aver segnato più reti su palla inattiva. Altro fattore importante a favore dei partenopei da tenere in considerazione è il numero dei marcatori. Nessuno ha paura di tirare, tutti cercano la porta e in tantissimi la trovano. Sono ben 15 i calciatori del club a bersaglio in questa stagione. Se si dovesse poi fare un confronto di duelli, il Napoli risulterebbe comunque in ogni caso superiore alla Roma. Risaputo è che il calcio è strano e sorprendente: lo scorso anno il Napoli venne fermato proprio dai giallorossi. Entrambe le partite terminarono con un pareggio.

I numeri dei partenopei 

Primo in classifica il Napoli vanta 26 punti con 8 vittorie e due pareggi. Non ha ancora incontrato la parola sconfitta. I gol realizzati sono tanti e tutti da diversi marcatori, 25 reti con una media di 2,5 a partita: 12 in casa e 13 in trasferta. Anche i numeri delle reti subite sono buoni: 9 in totale, 4 in casa e 5 fuori. Capocannoniere la novità dell’anno: Kvaratskhelia. Il ventunenne di Tbulisi ha preso parte a 13 marcature in 14 partite in questa stagione con il Napoli, in tutte le competizioni, meglio di qualsiasi giocatore in Serie A. Se a sinistra la Roma dovrà fare un doppio lavoro, non va dimenticato un altro giocatore importantissimo: Victor Osimhen. Contro la Roma è ancora a secco, ma da quando è arrivato a disputare il campionato italiano ha bucato il portiere ben 27 volte.

Sampdoria-Roma, la prima vera prova per mister Stankovic

Francesca Palmeri –  Nel posticipo di questa sera la Roma di José Mourinho affronterà la Sampdoria di Dejan Stankovic. Partita importante per entrambe le squadre. I giallorossi hanno bisogno di guadagnare punti visto che al momento si trovano in grande lotta per un piazzamento Champions, mentre per i blucerchiati c’è la necessità di allontanarsi dall’ultimo posto e dalla zona retrocessione. Sono simili gli stati d’animo delle due squadre entrambe reduci da un pareggio. La Roma arriva dal match di giovedì in Europa League contro il Betis finito 1-1. La Samp, stesso risultato, con il Bologna in Serie A. 

Focus Sampdoria 

La Sampdoria affronta la prima vera prova della gestione Stankovic. La partita contro il Bologna è stata preparata in un solo giorno, con l’aggiunta del cambiamento di modulo: passando dal 4-5-1 di Giampaolo al 4-2-3-1. L’ex giocatore dell’Inter deve lavorare su tutti gli aspetti della sua nuova squadra. Da sottolineare è il fatto che il Ferraris sia da sempre un campo difficile, una trasferta temuta da tutti. I blucerchiati hanno reso la vita difficile a squadre di fascia superiore, come Atalanta, Juventus e Lazio. Dalla loro parte ci sarà sicuramente uno stadio pieno di tifosi pronti a sostenere gli 11 uomini blucerchiati. La richiesta è quella di un cambio d’atteggiamento e di tornare a vincere.

I numeri dei blucerchiati

Il trend è negativo, tre punti in nove partite e ancora nessuna vittoria. Al momento la Sampdoria è all’ultimo posto in classifica a 4 punti dalla zona salvezza: con 3 pareggi e 6 sconfitte. Per quanto riguarda la media gol realizzati è di 0,56: 2 in casa e 3 in trasferta. Le reti subite sono tante, ben 17 in nove partite: 8 al Ferraris e 9 fuori casa. I punti di forza restano quei calciatori di qualità che finora non sono riusciti per vari motivi a esprimersi al meglio o con continuità, come Villar, Gabbiadini, Sabiri, Djuricic, Caputo e Quagliarella. Tra gli obiettivi del nuovo mister c’è sicuramente quello di tornare a far brillare questi ragazzi, in modo da poter guadagnare punti e risalire la classifica.

Dybala, confermata la lesione alla coscia: addio Mondiale?

(Federico Sereni)La lesione è confermata, i tempi di recupero ancora incerti. Nonostante ci fosse un velato ottimismo, gli esami strumentali a cui si è sottoposto Paulo Dybala hanno evidenziato la lesione al retto femorale sinistro. Il Mondiale rimane l’obiettivo per l’argentino,  ma al momento non è sicuro visto che tutto dipenderà dal Ct. Scaloni.

Per avere dei tempi certi la Joya dovrà aspettare un’altra risonanza a cui si sottoporrà tra circa una settimana. L’ex Juve ha già iniziato il percorso di recupero vista la volontà di entrare tra i convocati per Qatar 2022. La cosa certa è che la lesione non è così grave da estrometterlo automaticamente (potrebbe essere di secondo grado): anzi, la speranza della Roma e del calciatore è di riuscire ad entrare 1 o 2 partite delle 9 che i giallorossi dovranno giocare prima della sosta, contro il Sassuolo o Torino (9 o 13 novembre).

La volontà c’è, bisogna vedere come risponderà il corpo. Le settimane di stop potrebbero essere quantificabili in 5-6. La paura di Dybala è quella di rimanere fuori, soprattutto perché le alternative stanno facendo bene: tra questi anche Simeone con il Napoli. Sicuramente l’infortunio avrebbe potuto avere esiti peggiori, dunque c’è solo da sperare.

Betis-Roma, le probabili formazioni. Zalewski ancora a destra. Belotti-Abraham davanti

(Federico Sereni) – Orfana di un Paulo Dybala che potrebbe restare ai box per diverse settimane, la Roma scende in campo al Benito Villamarin di Siviglia consapevole dell’oggettiva mancanza di alternative. Assicurarsi un futuro in Europa League si traduce nel fare risultato contro quel Betis che una settimana ha fatto bottino pieno all’Olimpico, e che davanti al pubblico di casa vanta uno “storico” favorevole: finora imbattuto in campionato (quattro vittorie su quattro, con Elche, Osasuna, Villareal e Girona), e con una striscia di dieci risultati utili consecutivi – sei successi e quattro pareggi – nelle ultime dieci uscite casalinghe in Europa League. Gli spagnoli, in caso di successo e di contemporaneo pareggio tra Ludogorets ed Helsinki, potrebbero addirittura archiviare la pratica qualificazione agli ottavi di finale con 180’ di anticipo. E per il segno X in Bulgaria tifa anche la Roma, a prescindere dal risultato che otterrà a Siviglia: la strada per il primo posto resta in salita, perché anche in caso di vittoria col Betis rimane legato ai risultati degli iberici nelle ultime due giornate. Quella per il secondo posto è ancora sgombra, a patto di portare a casa un risultato utile, meglio se un successo invertendo il trend negativo delle ultime tre trasferte in Spagna (0-2 con l’Atletico Madrid, 1-4 col Barcellona e 0-3 con il Real Madrid.

Betis-Roma, le scelte di Pellegrini

Pellegrini dovrebbe ripartire dall’undici che ha espugnato l’Olimpico sette giorni fa, tenendo conto però delle indisponibilità non solo di Juammi, ma anche di Fekir alle prese con un problema muscolare che lo bloccherà per qualche settimana. Possibile una linea di trequartisti formata da Joaquin, Canales e Rodri a supportare William José il quale rileverà Borja Iglesias. La diga mediana sarebbe quindi affidata a Guardado e Rodriguez, con William Carvalho a rifiatare e Akouokou dalla panchina, mentre tra i pali si accomoderà il portiere di coppa Claudio Bravo. Comparto arretrato con Ruibal e Miranda preferiti ai titolari di campionato Moreno e Montoya (quest’ultimo non in lista europea), mentre al centro possibili straordinari per Pezzella, in considerazione dello stop in campionato che gli verrà inferto dal giudice sportivo dopo l’espulsione rimediata nell’ultimo turno della Liga (0-0 a Valladolid). Accanto all’argentino favorito l’ex Lazio Luiz Felipe, con le alternative rappresentate da Gonzalez e Ruiz.

Betis-Roma, le scelte di Mourinho

La tegola dell’infortunio di Dybala, unita alla squalifica rimediata da Zaniolo nella sfida di andata, obbliga il tecnico giallorosso a valutare due alternative per il fronte offensivo: Pellegrini ed El Shaarawy a supportare uno tra Abraham e Belotti, oppure il centravanti inglese ed il “Gallo” a comporre il tandem d’attacco con il capitano alle loro spalle a rifinire. Binari laterali occupati da Spinazzola – ancora dirottato a destra per far fronte agli infortuni di Celik e Karsdorp – e Zalewski, il quale sostituirà a sinistra Vina utilizzato nell’ultima di campionato, mentre la retroguardia sarà ancora affidata a Mancini, Ibanez e Smalling. Tra i pali Rui Patricio, Shomurodov dalla panchina pronto a dare man forte a gara in corso.

Betis-Roma, le probabili formazioni

Betis Siviglia (4-2-3-1): Claudio Bravo, Ruibal, Luiz Felipe, Pezzella, Miranda, Guardado, Rodriguez, Joaquin, Rodri, Canales, Willian José. All. M. Pellegrini

Roma (3-4-1-2): Rui Patricio, Mancini, Smalling, Ibanez, Spinazzola, Cristante, Matic, Zalewski, Pellegrini, Abraham, Belotti. All. Mourinho

Vendetta Roma Primavera: l’Inter battuta 3-1

(Federico Sereni)Vendetta servita per la Roma Primavera. A Trigoria i ragazzi di Guidi superano l’Inter per 3-1 prendendosi la rivincita dopo la finale del campionato Primavera persa ai supplementari lo scorso 31 maggio. La squadra giallorossa balza così al terzo posto in classifica e mette in crisi i campioni d’Italia che sono in piena zona rossa. E pensare che il tutto è successo sotto gli occhi di Mourinho che ha visto brillare tutta la squadra, ma in particolare Claudio Cassano. L’esterno ha segnato un gol davvero pregevole, quello del momentaneo 2-0, controllando un pallone in volo prima di scaricare un destro fulmineo. L’attaccante sta vivendo sicuramente un ottimo momento dopo una stagione da gregario. I numeri descrivono bene: 5 gol e 3 assist in 7 presenze. Chissà che possa essere convocato nella prossima sfida di Europa League contro il Betis vista l’emergenza lì davanti. Sempre più bomber invece Satriano, con una doppietta, e l’impatto di Pisilli in corsa, decisivo anche lui con un assist di testa per l’attaccante calabrese.

Roma-Lecce, salentini letali con le ripartenze: occhio a Strefezza e Banda

Francesca Palmeri – In questa giornata di Serie A la Roma torna all’Olimpico ed affronta il Lecce di mister Baroni. Dopo la vittoria in trasferta contro l’Inter per 2-1, la strada dei giallorossi sembrava essere cambiata, quasi più in discesa. Giovedì, però, c’è stata una brusca frenata a livello m9ntale, quella per via della sconfitta contro il Betis in Europa League. Dopo aver dominato per buona parte della partita, sono bastati due gravi errori a mandare in down i giallorossi. Destabilizzante per la squadra dello Special One è stato l’infortunio dell’esterno Celik dopo soli 5 minuti di gioco. A questo si aggiunge l’assenza fondamentale del capitano Lorenzo Pellegrini e l’espulsione del numero 22 Nicolò Zaniolo a pochi minuti dal fischio finale. La Roma ha bisogno di ritrovare se stessa e la lucidità necessaria per poter guadagnare punti fondamentali in campionato. Cosa non facile da raggiungere con il prossimo avversario: il Lecce.

Focus Lecce 

Il Lecce è tornato in Serie A dopo tre anni di assenza. Obiettivo della squadra di Baroni quest’anno è quello sicuramente di evitare la retrocessione e continuare la propria permanenza nel massimo campionato. L’esordio stagionale al momento è passabile, per una squadra neo promossa: con 7 punti raccolti in otto giornate, a più due sulla zona rossa. Nota negativa invece la Coppa Italia: è arrivata l’eliminazione con la sconfitta per 3-2 in casa contro il Cittadella ai supplementari. Per quanto riguarda la Serie A il Lecce arriva dal pareggio ottenuto con la Cremonese (1-1). La squadra di Baroni al momento sembrerebbe aver trovato la sua dimensione rimanendo imbattuta nelle sfide casalinghe contro il Monza e la stessa Cremonese. 

I numeri dei salentini

La squadra salentina non è un’avversaria facile per i giallorossi di Mourinho. Gli uomini di Baroni costruiscono le proprie azioni da rete ribaltando velocemente il fronte e attaccando verticalmente gli avversari. Altra nota a favore è la gestione della fase finale della prima frazione di gioco: i pugliesi hanno realizzato ben quattro delle loro sette marcature negli ultimi 15 minuti di gioco del primo tempo. Sono secondi solo al Napoli. Due giocatori da temere sono Gabriel Strefezza e Lameck Banda. Il primo è capocannoniere del Lecce a quota 3 gol in Serie A. Il secondo è il calciatore che ha completato più dribbling in questo torneo, almeno 16. Sul fattore numeri e statistiche: sono 7 i punti della squadra di Baroni al 13° posto in classifica. I gol realizzati (7) sono 0,88 a partita: 4 in casa e 3 fuori. Mentre per le reti subite la media è più alta: 1,93 con 9 gol totali.

Inter-Roma 1-2, le pagelle: Dybala mister X. Smalling, ti te dominet. Zaniolo vapore

Roberto Gentili – O mia bella Roma, ti te dominet Milan. Quella nerazzurra. La Roma fa sentire la propria voce. San Siro, pieno, si inchina ad una squadra che mostra carattere e maggiori idee. Di sicuro c’è la voglia. Perché se al 29’ si va sotto, dopo la rete annullata all’ex Dzeko, con il gol di Dimarco e si rimonta la vittoria è soprattutto di grinta. Il pari è di gran classe: Spinazzola calibra un cross perfetto per Dybala, la Joya getta ad Handanovic, e simbolicamente a chi lo ha abbandonato, un sinistro perfetto che non lascia scampo.

Si arriva poi al 75’, minuto in cui la Roma alza la testa. Dopo che Smalling la spinge per siglare il vantaggio su punizione perfettamente calciata dal recuperato Pellegrini.  Nel foglio dei rimandati ci sono Rui Patricio e Celik: entrambi per il gol subìto. Si accoda Zaniolo, mai pericoloso e per questo nervoso.

Roma ora quarta a 16 punti. In attesa degli altri risultati: Milan, ad Empoli, ed Udinese e Atalanta, rispettivamente contro Verona (lunedì) e Fiorentina (domani alle 18).

LE PAGELLE

Rui Patricio 5 – Non imprime la forza necessaria sul tiro di Dimarco, su cui in leggero ritardo. Calhanoglu lo spaventa due volte: con un tiro da lontano di un soffio fuori e con l’incrocio dei pali colpito su piazzola. Su cui era rimasto fermo.

Mancini 6,5 – Segue Lautaro quando Barella imbuca per Dimarco, ma soprattutto Dzeko durante la gara. Anticipi ben dosati, senza farsi prendere da inutile foga. Le fughe di Lautaro nella ripresa la fanno riemergere, così come il giallo dal taschino di Massa. Ottiene la punizione della vittoria.

Smalling 8 – Il dominet Milan, la sponda nerazzurra del Naviglio. Che circumnaviga con la consapevolezza dell’esperienza. Un solo brivido, quel pallone mal masticato ad inizio area nei primi minuti, per poi pulire le macchie che intaccano la difesa. Che sia in diagonale o, soprattutto, in anticipo, Chris si fa sentire. Dzeko ne è testimone. E l’Inter tutta. Incorna di testa un pallone che vale tre punti e tanta consapevolezza. Maestoso nel finale: scaccia dalla porta il pareggio.

Ibanez 6,5 – Di ritorno dalla gioia dell’esordio con la Seleçao, indossa la maglia giallorossa come l’aveva lasciata. Allunga la gamba ai cross di Dumfries, la lascia andare sulle ripetitive e poco utili aperture per Celik.

Celik 5,5 – Vociferata una possibile panchina, Mourinho – e Foti con lui – si saranno quasi pentiti. Soprattutto fino al pareggio. In ordine: la Roma arriva poco in area nerazzura, nell’occasione che poteva allarmare Handanovic il cross calibrato è all’indietro; si perde Dimarco poi calcia goffamente un pallone respinto dalla difesa. Il cross per Abraham è più che apprezzabile.

Cristiante 6,5 – Si muove con i tempi sbagliati sul vantaggio: Barella lo capisce e mangia la sua pedina: dalla zona abbandonata parte l’assist per Dimarco. Unico abbaglio in una partita vissuta da solito equilibratore, nella quale ha cercato di abbassare i giri nerazzurri ed alzare quelli giallorossi. Risultati dignitosi.

Matic 6,5 – La calma che ne ha contraddistinto la giornata, lo abbandona quando decide di sganciarsi: sballati i tempi, cerca di recuperare il terreno perduto ma Barella viaggia a tutt’altra velocità. Lui, quel ritmo elevato, lo ha nella mente.

Spinazzola 7 – Rimasto a Trigoria per recuperare la forma, il lavoro lo ripaga. La versione sembra quella buona. Dal pie’ veloce, lui e Dumfries. L’olandese incontra diverse spine nei tentativi di affondo, che lui sa costruirsi. Intercetta la girata di Calhanoglu, si spinge avanti aspettando l’arrivo di Dybala sulla destra: lo trova con il perfetto assist.

Pellegrini 6,5 – Recuperato nella sosta, contro il nerazzurro milanese va un po’ meglio rispetto a quello bergamasco. Fa il suo, senza grandi guizzi. Fin quando non mira la testa di Smalling, che gira per siglare il gol vittoria. (Dall’80’ Camara 6,5 – Solita grinta, questa volta anche collettiva, ed anche di mestiere per conservare il risultato).

Zaniolo 5,5 – I colori non gli sono indifferenti. Sembra sempre sul punto di far nascere qualche giocata, senza però mai trovarla. Fatica per costruire un paio di azioni, arrivando ad impensierire Handanovic più con uno scatto. Come quello di frustrazione, quando calcia dopo che Massa ha fischiato rimediando giallo. (Dall’85’ Belotti 6 – Spinge Abraham in porta, ci prova a lui ma viene bloccato).

Dybala 7,5 – Mourinho sorprende, lui recupera e va in avanti. Prende il posto di Abraham e può pungere chi lo ha sedotto ed abbandonato. Tre prove: la prima alta, l’altra – doppia – trova Handanovic. Ed allora scaraventa lo stesso portiere nerazzurro in porta con un sinistro al volo da cecchino. Esce per affaticamento, tranquillizzando subito l’immediata allarmata panchina. (Dal 59’ Abraham 5 – Tenuto sorprendentemente, si capisce presto il perché. Il momento non è dei migliori. Si nota quando appoggia sulle mani di Handanovic il cross di Celik e poi mandando a lato a tu per tu. Aiuta a tenere la squadra).

Mourinho (Foti in panchina) 7 – Mou è nascosto – sul pullman, si saprà poi – ed in panchina va Foti. Il vice conferma l’etichetta di amuleto. Si alza dalla panchina e la Roma ottiene la terza vittoria in cui il commando passa a lui. Questa è la vittoria più importante, nata soprattutto dall’intuizione di non mettere Abraham dall’inizio. Tattica – che bella quella densità e le marcature a uomo – ma non solo. C’è tanto, tanto carattere. E San Siro, interista, torna a colorarsi di giallorosso. Finalmente, dopo cinque anni.