Genoa-Roma, le probabili formazioni e dove vederla. Torna Pellegrini dal 1’. Karsdorp insidia Kristensen

Francesca Palmeri – Con l’amaro in bocca, la Roma si prepara alla prossima sfida di Serie A. Appuntamento infrasettimanale giovedì 28 settembre alle ore 20,45 al Luigi Ferraris. Roma contro Genoa, Mourinho contro Gilardino.

I giallorossi arrivano dal pareggio contro il Torino, una sfida che li ha visti protagonisti fino a cinque minuti dal fischio finale, quando la rete di Zapata ha infranto il sogno della vittoria. Dal punto di vista Europeo l’animo è più sereno dopo la vittoria per 1-2 contro il Servette. Le neopromossa rossoblu quest’anno è una squadra più completa che preoccupa Mourinho. I ragazzi di Gilardino arrivano da una sconfitta contro il Lecce, ma la vittoria contro la Lazio e il pareggio con il Napoli in questo avvivo di stagione, dimostrano quanto di fronte alla big questa squadra mostri l’altro lato della medaglia. La fase difensiva della Roma è in netta difficoltà ed è apparsa più di una volta piuttosto statica. Il pericolo più grande della sfida sarà quindi costituito dalla coppia Retegui-Gudmundsson.

Le probabili formazioni di Genoa-Roma 

Dopo il pareggio contro il Torino la Roma è chiamata alla vittoria. Mourinho dovrà fare ancora i conti con l’assenza di Smalling e Sanches. Respiro di sollievo invece per il ritorno di Pellegrini e Aouar. In fase difensiva confermato il trio Mancini, Llorente e Ndicka. Sulle fasce arriva la conferma per Spinazzola. Sulla destra invece è ballottaggio tra Karsdorp e Kristensen, col secondo in leggero vantaggio. Al centro rivedremo  la coppia Paredes-Cristante, dopo la buona prestazione di Torino, insieme al ritorno di capitan Pellegrini. In attacco spazio ancora a Lukaku e Dybala.

Dove vedere Genoa-Roma 

Il match sarà visibile in esclusiva su DAZN. Inoltre, dalla passata stagione DAZN è tornata disponibile tra le app per gli abbonati Sky Q, dunque si potrà accedere al servizio anche dal decoder dell’emittente satellitare. La telecronaca di Genoa-Roma è stata affidata a Stefano Borghi, con il commento tecnico affidato a Emanuele Giaccherini.

Genoa-Roma arbitra Orsato. Al VAR Mazzoleni 

La direzione del match è stata affidata ad Orsato. Sono 37 i precedenti in campionato con la formazione giallorossa, con un bilancio leggermente positivo: 13 vittorie, 13 pareggi e 11 sconfitte. Da segnalare un fattore a favore per squadra di Mourinho. Il Genoa è la squadra a cui Orsato ha fischiato più rigori a sfavore in Serie A: esattamente 6, contro i 3 concessi. Con Mazzoleni al VAR invece è lo score recita 17 vittorie, 10 pareggi e 6 sconfitte.

LE PROBABILI FORMAZIONI

GENOA (4-4-2): Martinez; De Winter, Bani, Dragusin, Vasquez; Sabelli, Strootman, Badelj, Frendrup; Gudmundsson, Retegui.
A disposizione: Leali, Sommariva, Hefti, Haps, Matturro, Malinovskyi, Kutlu, Messias, Jagiello, Ekuban, Puscas, Thorsby.
Allenatore: Alberto Gilardino.

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Llorente, Ndicka; Kristensen, Cristante, Paredes, Pellegrini, Spinazzola; Dybala, Lukaku.
A disposizione: Svilar, Boer, Karsdorp, Celik, Bove, Pagano, Pisilli, El Shaarawy, Zalewski, Azmoun, Belotti.
Allenatore: José Mourinho.

 

Arbitro: Daniele Orsato, appartenente alla sezione arbitrale di Schio.
Assistenti: Marco Scatragli, Andrea Zingarelli.
Var: Mazzoleni

Roma-Empoli, le probabili formazioni e dove vederla. Si punta tutto sulla coppia Dybala-Lukaku

Francesca Palmeri – Dopo un avvio di stagione molte deludente, 1 punto nelle prime tre partite, la Roma è alla ricerca della sua prima vittoria in campionato. L’avversaria da affrontare questa volta sarà l’Empoli, appuntamento allo stadio Olimpico domenica 17 ottobre alle ore 20:45. Mourinho può finalmente fare affidamento sulla coppia Dybala-Lukaku. L’argentino, rimasto a Trigoria durante la pausa nazionali, ha finalmente recuperato dopo i problemi fisici accusati durante le prime partite. Il belga invece è tornato più che vittorioso, dopo aver siglato una doppietta e aver fornito un assist contro l’Estonia, è pronto a prendersi Roma. I giallorossi non possono permettersi errori visto che l’Empoli è anche l’unica squadra ad essere rimasta a secco di punti in questo avvio di stagione.

Le probabili formazioni di Roma-Empoli 

Due sono ancora i dubbi che affliggono Mourinho: Pellegrini e Mancini. Entrambi hanno accusato dei problemi muscolari durante il ritiro con la nazionale a Coverciano, sono così rientrati prima del previsto per recuperare. In porta, dopo alcuni errori fatali nelle prime tre partite, c’è ancora Rui Patricio. In difesa vista l’assenza di Mancini, porta al possibile esordio di N’dicka che affiancherà Smalling e Llorente. A centrocampo Cristante spostato nel ruolo di mezzala sinistra, per lasciare spazio a Paredes che sarà affiancato da uno tra uno Bove e Renato Sanches. Sulla fascia torna anche Zalewski, che prenderà il posto di Spinazzola dopo un avvivo molto deludente. In fase offensiva pronti a puntare tutto sulla coppia Dybala-Lukaku. Il grande assente sarà Lorenzo Pellegrini.

Dove vedere il match 

La partita, valida per la 4ª giornata di Serie A, sarà trasmessa in esclusiva su Dazn. Per vedere il match in tv bisognerà dunque connettersi all’app della piattaforma tramite smart tv o sul canale dedicato di Sky. La telecronaca a è affidata a Ricky Buscaglia, commento tecnico di Manuel Pasqual.

Le probabili formazioni 

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ndicka; Kristensen, Bove, Paredes, Aouar, Zalewski; Dybala, Lukak
A disposizione: Svilar, Boer, Llorente, Karsdorp, Celik, Renato Sanches, Pagano, El Shaarawy, Spinazzola, Azmoun, Belotti.
Allenatore: José Mourinho

EMPOLI (4-3-3): Berisha; Ebuehi, Ismajli, Luperto, Pezzella; Fazzini, Marin, Maleh; Baldanzi, Caputo, Cambiaghi.
A disposizione: Perisan, Stubljar, Bereszynski, Walukiewicz, Cacace, Tonelli, S. Bastoni, Grassi, Ranocchia, Kovalenko, Gyasi, Cancellieri, Shpendi, Destro.
Allenatore: Paolo Zanetti

Roma-Salernitana, le probabili formazioni e dove vederla: spazio ai nuovi innesti Aouar e Kristensen

Francesca Palmeri  – Si riparte, è arrivato il momento di lasciarsi la vecchia stagione alla spalle ed iniziare a fare sul serio. Per la prima di campionato 2023/24, la Roma di José Mourinho ospita in casa la Salernitana di Paulo Sousa. Si ricomincia proprio come lo scorso anno, con una sfida tutta portoghese, ma questa volta con l’Olimpico sold out. Dopo il record dello scorso anno, i giallorossi si sono già guadagnati il primo “tutto esaurito” di questa stagione. Sintomo di quanto la voglia di Roma si alle stelle nella capitale.

Mourinho dovrà fare i conti con le assenze di Dybala e Pellegrini, ma soprattutto con la mancanza del centroavanti. Già perché, le grandi differenze rispetto alla passata stagione sono tutte a centrocampo e nel reparto difensivo. La Roma dovrà affrontare la prima giornata di campionato senza una punta, ad eccezione ovviamente di Belotti. Non sarà presente in panchina neanche lo Special One. Il tecnico portoghese tornerà in campo soltanto alla terza giornata contro il Milan, a causa della vicenda Chiffi.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-SALERNITANA 

Il nodo da sciogliere è quello che riguarda l’attacco, ma al momento la situazione non sempre risolvibile. Da questo calciomercato, Pinto non è ancora riuscito a portare nella capitale alcun giocatore che potesse sostituire Abraham. Le trattative per Marcos Leonardo e Zapata sono in stallo e la preoccupazione cresce.

Le novità della formazione dello Special One sono in particolare quelle relative al reparto difensivo e il centrocampo. Dopo l’addio di Ibanez, Llorente si guadagna al momento il posto da titolare, preferito al neo arrivato N’Dicka, accanto alla coppia Smalling-Mancini. A centrocampo spazio invece ai nuovi innesti: Aouar e Kristensen. I due hanno dimostrato durante la preparazione e le amichevoli dispute, di essere pronti all’esordio. Cristante dopo l’addio di Matic, prenderà il controllo davanti alla difesa. Il reparto offensivo, ancora incompleto, sarà quasi sicuramente composto da El Shaarawy e Belotti. La coppia è già stata protagonista degli incontri estivi disputati in Portogallo dalla Roma. Per quanto riguarda Paredes e Sanches, l’argentino partirà dalla panchina, come dichiarato da Mourinho in conferenza stampa. Ci sarà la possibilità di vederlo per alcuni minuti sul terreno di gioco, poiché con la sua intelligenza tattica potrà essere d’aiuto durante la gara, nonostante non sia ancora pronto al 100%. I due hanno raggiunto la capitale solo due giorni fa e sono leggermente indietro nella preparazione rispetto ai compagni di squadra. Sanches viene da diversi infortuni, ha ancora bisogno di molto lavoro per raggiungere la giusta preparazione fisica.

DOVE VEDERE ROMA-SALERNITANA 

La prima sfida tra Roma e Salernitana, andrà in scena domenica 20 agosto alle ore 18.30 presso lo stadio Olimpico di Roma. Previsto come di consueto il pre partita in onda mezz’ora prima del fischio d’inizio. La gara sarà trasmessa in onda su DAZN, sia in diretta streaming, sia on demand. Telecronaca affidata a Ricky Buscaglia, commento tecnico di Alessandro Budel.

ROMA-SALERNITANA ARBITRA FELICIANI. AL VAR GUIDA 

La prima gara di Serie A per Roma e Salernitana sarà gestita da Feliciani. Un solo precedenti con i giallorossi per il direttore di gara, che risale a Roma-Genoa di Coppa Italia della scorsa stagione, vinta per 1-0 con la rete di Paulo Dybala. Il fischietto sarà supportato da Guida al VAR, mentre l’AVAR sarà affidata a Meraviglia. I due guardalinee saranno Costazno e Passeri, mentre il Quarto Uomo sarà Sozza.

LE PROBABILI FORMAZIONI 

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Llorente; Kristensen, Bove, Cristante, Aouar, Zalewski; El Shaarawy, Belotti.
A disposizione: Svilar, Boer, Ndicka, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Paredes, Renato Sanches, Pagano, Pisilli, Solbakken.
Allenatore: 
Bruno Conti (Mourinho squalificato).

SALERNITANA (3-4-2-1): Ochoa; Gyomber, Fazio, Bradaric; Sambia, M. Coulibaly, L. Coulibaly, Mazzocchi; Candreva, Kastanos; Dia.
A disposizione: Costil, Fiorillo, Bronn, Maggiore, Bohinen, Legowski, Valencia, Botheim, Stewart.
Allenatore: Paulo Sousa

Arbitro: Feliciani
Assistenti: Costanzo e Passeri
IV Uomo: Sozza
VAR: Guida
AVAR: Meraviglia

Lukaku, velocità e potenza fisica. Come cambia la Roma con l’acquisto del belga

Francesca Palmeri – È fatta. La Roma mette a segno il colpo di questo calciomercato. All’inizio di quest’estate in pochi ci avrebbero creduto, ma il suo arrivo è ormai realtà. A completare il reparto offensivo giallorosso c’è: Romelu Lukaku. Dopo aver dato parola alla Juventus, il belga ha scelto a sorpresa la Roma e Mourinho. Tecnicamente Lukaku può essere il giocatore ideale per il gioco dello Special One improntato sul contrattacco e su una forte difesa. Il Big Rom noto qui in Italia, è un professionista che sa difendere, far salire la squadra e che se ne va di potenza dalla marcatura dell’avversario. Ma Lukaku, non è solo questo. Quello di diversi anni fa ha segnato tantissimi gol, il calciatore più prolifico della nazionale belga. La speranza è quella di tornare a vederlo gonfiare la rete più volte possibile, perché la Roma ha bisogno anche di questo, un big in grado di fare gol.

Le caratteristiche tecniche di Big Rom

Lukaku è un attaccante mancino molto fisico. La sua forza è la potenza. E’ infatti molto capace nel gioco spalle alla porta, in grado di far salire la squadra e di proteggere la palla. Nonostante la prestanza fisica, il belga sa essere una minaccia sull’allungo. Giocatore molto veloce, attacca molto la profondità, allungando così le difese avversarie. La pecca è il controllo palla. Come molti mancini, utilizza spesso solo il piede migliore ed evita di usare il destro. I gol negli ultimi anni sono diminuiti, ma non sono mai stati un problema per uno della sua portata. Il conteggio attuale parla infatti di 354 reti in 696 presenze. La stagione 2019/20 è la migliore, numericamente parlando, della sua carriera. Allora indossava la maglia dell’Inter. Il belga va a segno 34 volte in 51 partite, 23 delle quali in Serie A e 9 nelle coppe europee disputate dai nerazzurri. Il seguente anno i numeri  parlano di 30 gol in 44 presenze, che gli valgono il premio di miglior giocatore dell’anno della Serie A.

Odi et amo con José Mourinho 

Lukaku ritrova Mourinho per la terza volta nella sua carriera. Il loro è sempre stato un rapporto complicato di odio e amore. Il primo incontro è nel 2013 al Chelsea, dopo una stagione in prestito al West Bromwich caratterizzata da 17 reti in 35 presenze, sogna di diventare la punta di riferimento del club inglese. Lì trova un giovane Special One e le cose non vanno come sperato. Sbaglia il rigore decisivo nella finale di Supercoppa contro il Bayern Monaco e poche ore dopo, il belga viene ceduto in prestito all’Everton. Nell’estate del 2017, Mourinho ritrova Lukaku all’Old Trafford. Il belga è al centro del progetto del Manchester United, i due lavorano insieme per un anno e mezzo dove Lukaku viene schierato 76 volte dal tecnico per uno score di 33 reti e 11 assist. Rapporto complicato si, ma i due professionisti si sono compresi e capiti dopo tempo, sia come persone che sul campo. È stato nei giorni passati lo stesso Special One, ad alzare il telefono per parlare con il Big Rom e convincerlo del progetto Roma.

Come cambia l’attacco giallorosso con la coppia Lukaku-Dybala 

Una coppia che può far paura se viene incontrata o forse che nessuno vorrebbe mai trovare sul proprio cammino, quella formata da: Lukaku e Dybala. Molteplici le soluzioni tattiche all’orizzonte per la Roma: un 3-5-2, un attacco con uno o due trequartisti, addirittura due centravanti assieme come Mourinho utilizzava nei minuti finali in situazioni critiche. Quello di cui i giallorossi hanno bisogno è un 9 da doppia cifra a stagione. Lo Special One probabilmente insisterà con il 3-5-2, formula ideale per esaltare la coppia Dybala-Lukaku. La scorsa stagione si è parlato di una ‘Dybala dipendenza’, in realtà un vero e proprio dato di fatto. Con la Joya in campo i giallorossi sono una squadra offensiva, veloce e pronta a fare gol, senza di lui la musica cambia. Con un Abraham non al top della forma e un Belotti a secco di gol in campionato, la Roma faceva fatica a segnare. Con Lukaku e il neo acquisto Azmoun, la storia potrebbe cambiare. Se Mourinho decidesse di avanzare Pellegrini sulla linea di Dybala, in fase offensiva sarebbe un 3-2-4-1, con gli esterni molto alti e Lukaku terminal. Pronto a mettere a segno la palla in rete.

Italia U19, Pisilli e quella somiglianza con la rete di Pellegrini in Milan-Sassuolo nel 2016

Francesca Palmeri – L’Italia U19 conquista la finale dell’Europeo battendo la Spagna per 3-2. Protagonista assoluto della serata è stato il giovane giallorosso Niccolò Pisilli. Classe 2004, è il classico tuttocampista, che riesce ad essere preciso e fondamentale sia nella fase offensiva che in quella d’interdizione. Durante la stagione si è guadagnato spesso le convocazioni di Mourinho in prima squadra, è uno dei talenti più interessanti nel settore giovanile.

LA SOMIGLIANZA CON PELLEGRINI

Ieri sera Pisilli si è reso protagonista al 66’ con una magnifica rete: doppio dribbling e il tocco finale elegantissimo con l’esterno per il 2-1. Un gol che rimanda, per la sua somiglianza, ad un giovane Lorenzo Pellegrini nella gara Sassuolo-Milan nel 2016. Già perché l’azione è la stessa. Il capitano giallorosso si accentra con un dribbling e sfonda la rete con un tocco d’esterno. Pura casualità o meno, il vivaio giallorosso è da sempre uno dei più ricchi in italiani (Pellegrini, Bove, Zalewski, Frattesi, Volpato). Giovani talenti che spesso non riescono a trovare il giusto spazio per effettuare il salto di qualità.

SPAZIO AI GIOVANI

Un grande limite che caratterizza il calcio italiano è la poca disponibilità a lanciare i giovani o a dare loro il tempo di diventare protagonisti. Tantissimi professionisti nati dai settori giovanili delle big italiane, hanno pochissimi minuti con quelle maglie. Nella programmazione dei top team si preferisce un giocatore, straniero, pronto all’utilizzo e ad essere integrato negli schemi. Per raggiungere gli obiettivi in campionato e la qualificazione alle coppe europee, si sacrifica il giovane. Nel calcio europeo, tante big sono composte da talenti usciti dai loro stessi settori giovanili, che ora sono ai vertici del calcio mondiale. Dare una chance a questi talenti grezzi è un’ottima ancora lontana in Italia.

Lazio letale negli scontri diretti. Domani il derby che vale la Champions

Francesca Palmeri – Archiviata la qualificazione ai quarti di Europa League e scoperto dall’urna di Nyon chi sarà il prossimo avversario, la Roma torna con la testa al campionato. C’è una partita da affrontare, quella emotivamente più significativa, il derby della Capitale. Rivalità storica, Roma contro Lazio, curva sud contro curva nord. Unico obiettivo: vincere e portare a casa i tre punti. Oltre il primato della Capitale, c’è in palio il posto in zona Champions. I biancocelesti attualmente al terzo posto in classifica, sono due punti sopra i giallorossi. La Lazio dopo l’eliminazione di giovedì sera in Conference League, come unico obiettivo di questa stagione ha quello di raggiungere la zona verde della classifica. La squadra di Sarri arriva fisicamente più in forma rispetto ad una Roma ancora impegnata in Europa.

Il gioco di Sarri

I biancocelesti hanno un gioco piuttosto offensivo. Il loro punto di forza sta proprio nel reparto di attacco, con la capacità di andare in rete ripetutamente con tutti i suoi interpreti. A centrocampo la presenza di Milinkovic-Savic permette alla squadra di effettuare un pressing alto  e la capacità di mantenere la squadra molto corta. Il sergente, soprannome dato dai tifosi biancocelesti al centrocampista, è l’uomo più tecnico è pericoloso della squadra di Sarri. Ad oggi ha fornito 7 assist. In fase di finalizzazione, nonostante l’assenza di Ciro Immobile giocatore fondamentale, la squadra riesce ad essere comunque molto pericolosa andando a sfruttare le fasce. I gol partono spesso da questa zona di campo tramite cross bassi. Il sistema di gioco schierato solitamente dall’allenatore è quello del 1-4-3-3, che cambia poi in fase di possesso o non possesso. Sarri è cambiato e con lui anche la Lazio. È stato in grado di mettere a posto la fase difensiva, uno dei punti deboli fino allo scorso anno. Sono 20 i gol subiti in meno rispetto al 2021-2022 con ben 14 clean sheet in Serie A.

Letale negli scontri diretti

Marcia in più, letale negli scontri diretti. In stagione battute Napoli, Inter, Milan, Roma e Atalanta. L’unica squadra in Serie A che è riuscita a sconfiggere la capolista per 1-0 e a far fischiare i tifosi al Maradona. In totale sono 15 i punti raccolti finora con le grandi squadre, proprio come il Napoli. La Lazio e Sarri sono in grado di giocare spesso a porta chiusa. L’allenatore cambia, sperimenta e adatta i suoi giocatori in base all’avversaria. Nel derby di andata finito per la squadra biancoceleste 0-1, la partita è stata decisa da un fatidico errore di Ibanez in difesa. La rete è stata segnata da Anderson dopo la prima mezz’ora. I giallorossi hanno ben pensato di risolvere il match iniziando ad alzare palloni dentro l’area senza cercare, con la giusta determinazione le giuste combinazioni con la palla a terra per fare gol e sorprendere la Lazio. Una partita equilibrata determinata da un solo episodio negativo. Quello che c’è da aspettarsi è quindi una Lazio compatta, mentalmente pronta ad affrontare e colpire i punti deboli della Roma di Mourinho.

Cristante, equilibrio e costanza al servizio di Mou: l’uomo imprescindibile per lo scacchiere giallorosso

Fabrizio Castellucci – Daniele de Rossi, come se fosse una sorta di passaggio di testimone, durante la sua conferenza di addio disse: “C’è un Bryan Cristante che arriva da Bergamo, io ne voglio altri cento di giocatori così perché anche se non è nato a Roma. Ci mette l’anima, da romanista. Non è solo una questione di essere nati nella Capitale”. Lo sa bene anche lo Special One, che ne ha fatto uno dei giocatori chiave della sua Roma.

José Mourinho ha elogiato in passato l’ex Milan e Atalanta, per le sue qualità, ritenendolo un giocatore importantissimo per i giallorossi. Lo Special One lo ha infatti definito come un centrocampista completo e molto utile per la sua squadra, grazie alla sua capacità di adattarsi a diverse posizioni del campo e di contribuire sia alla fase offensiva che a quella difensiva. Inoltre, il portoghese ha spesso espresso apprezzamento per la sua leadership e la sua personalità positiva, che lo rendono un punto di riferimento per i compagni di squadra.

Bryan è diventato un giocatore fondamentale per la Roma, poiché dotato di grande versatilità ed è in grado di giocare in diverse posizioni del centrocampo. Ha dimostrato di avere una buona capacità di palleggio e di essere un valido elemento sia in fase di copertura, sia in fase offensiva. Un giocatore che può dare un buon equilibrio alla squadra, grazie alla sua versatilità e alla sua capacità di adattarsi a diverse posizioni del centrocampo. In particolare, la sua abilità di saper difendere e coprire gli spazi è migliorata molto, diventando un fattore nella fase di non possesso.

Inoltre, Cristante ha dimostrato di avere una buona visione di gioco e capacità di passaggio, come l’assist di prima ad Abraham, che poi ha servito Dybala, in Roma-Fiorentina. Tutti elementi che stanno rendendo imprescindibile il numero 4 giallorosso e la gara con il Sassuolo ne è un esempio. La mancanza di filtro, di un mediano difficilmente superabile avanti la difesa, la compattezza che fornisce alla fase difensiva chiudendo gli spazi tra le linee. Tutte caratteristiche non risaltanti all’occhio, ma caratteristiche necessarie a questa Roma. Per questo Tiago Pinto sembrerebbe intenzionato a prolungare il contratto di uno dei giocatori chiave in rosa, attualmente in scadenza nel 2024.

Real Sociedad, i punti di forza dei baschi: possesso palla e stelle dal calibro di David Silva e Oyarzabal

Francesca Palmeri – La Roma si prepara ad affrontare una sfida cruciale, quella contro la Real Sociedad nella competizione Europea. Alle ore 18.45 i giallorossi scenderanno in campo per l’andata degli ottavi di finale di Europa League. Reduce dalla vittoria contro la Juventus allo stadio Olimpico in Serie A e quella contro il Salisburgo in Europa League, i ragazzi di Mourinho hanno come unico obiettivo quello di battere la squadra spagnola.

Sarà il primo scontro ufficiale tra le due squadre, uno scontro tra titani. La Real Sociedad arriva da da un pareggio casalingo in campionato 0-0 con il Cadice e non vince dalla gara esterna con l’Espanyol dello scorso 13 febbraio. Attualmente al quarto posto in Liga, sono riusciti a raggiungere la vetta del girone di Europa League, lasciandosi alle spalle Manchester United, Sheriff Tiraspol e Omonia Nicosia.

Il Percorso dei baschi 

Quello che può spaventare i giallorossi è l’impeccabile percorso svolto finora in Europa dai biancoblù. La Real Sociedad arriva a disputare l’Europa League dopo il buon campionato dello scorso anno, concluso con un ottimo sesto posto a pochi punti dalla zona Champions. Ad oggi, a distanza di mesi, è stato fatto quel salto di qualità che ha permesso alla squadra di essere uno degli avversarsi più temuti dai giallorossi nell’urna a Nyon. Al momento se dovessimo guardare il cammino europeo delle due squadre, i spagnoli sono favoriti rispetto ai ragazzi di Mourinho. Hanno vinto cinque delle sei gare disputate nel girone, arrivando in vetta alla classifica ed evitando i temibili Play-off. 

Chiave tattica e sistema di gioco 

Oggi la Real Sociedad è un esempio per tutti. Molto lo deve al suo allenatore, Alguacil che incarna perfettamente il popolo basco. Il suo è un gioco che pone grande attenzione alla fase offensiva, iniziato nel 2018 e che continua ad evolversi e mutare. La sua arma principale è quella del possesso palla, tenere la sfera il più possibile tra i piedi per poi cercare un qualsiasi corridoio o varco tra le maglie avversarie ed infine colpire. Allo stesso tempo non rinunciano ad una forte aggressività in fase offensiva. Sono in grado di cambiare modulo di gioco durante la partita con estrema facilità, passando dal 4-4-2 ad un 4-3-3. Ci si aspetta quindi una sfida caratterizzata da tanta grinta e qualità. Caratteristiche che non mancano di certo anche alla squadra di José Mourinho. I giallorossi dalla loro parte avranno come sempre uno stadio pieno, pronto a dare il giusto supporto e a scendere in campo come dodicesimo uomo. Una sfida quella tra i biancoblù e giallorossi che si deciderà sull’atteggiamento in campo e sulla voglia di conquistare il primo round.

Gli avversari da temere 

Il gruppo della Real Sociedad è ricco di giocatori dotati di grande talento e forti personalità. La squadra si poggia su David Silva, che nel 2021 proprio insieme alla Real Sociedad vince la sua seconda Coppa del Re battendo l’Athletic Bilbao. Nella zona difensiva occhio a Igor Zubeldia che si classifica al 36 tra tutti i difensori dei 5 campionati europei più importanti e al numero 208 nella classifica generale della La Liga. A centrocampo Mikel Merino è tra gli avversari da temere. Miglior realizzatore dei baschi in questa stagione è Alexander Sorloth, in Europa League il classe ’95 al momento ha realizzato, in cinque partite disputate: 2 gol e 1 assist. Oyarzabal, come dichiarato in conferenza stampa da Mourinho“È molto forte”. Alguacil riavrà a disposizione il numero dieci dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare il girone in Europa e soprattutto il Mondiale in Qatar. Il laterale mancino è tornato a giocare dopo la rottura del legamento crociato, che lo ha messo ai box per 289 giorni. La stella basca ora è più in forma che mai, con una voglia sfacciata di fare bene e portare la sua squadra tra le grandi in Europa. 

Cremonese, debole e imprecisa sui calci piazzati. Certezza Okereke, Tsadjout pericolo da subentrato

Francesca Palmeri  – Reduce dalla vittoria in Europa League contro il Salisburgo, la Roma si prepara a scendere in campo per lo spigoloso match di Serie A contro la Cremonese. Sfida da non sottovalutare, visto l’ultimo precedente in Coppa Italia. I lombardi hanno conquistato la vittoria eliminando i giallorossi. La squadra di Ballardini è a quota 0 successi nel nostro massimo campionato, se dovesse anche domani esserci un digiuno da parte dei grigiorossi, sarebbe la serie più lunga in assoluto di insuccessi di una squadra dall’istituzione del girone unico nel 1929-30. Come dichiarato in conferenza stampa da Ballardini: “L’ambizione di vincere è la stessa”. I lombardi affronteranno quindi la gara con lo stesso spirito della Coppa Italia, anche se il periodo è pur sempre estremamente negativo: dal 2023 hanno totalizzato solo 2 punti in 8 gare di Serie A. 

I precedenti di questa stagione

Nella gara di andata ad avere la meglio è stata la squadra di Mourinho, al 65° Smalling mette a segno la rete dell’1-0. I calci piazzati sono stati i veri protagonisti della sfida, in particolare quello che ha portato in vantaggio la Roma. Inoltre i grigiorossi hanno sofferto in modo particolare i contropiedi della squadra avversaria: 7 in totale quelli concessi in 90 minuti. A livello offensivo la Cremonese si mostra capace di alternare costruzione bassa e giocate sul lungo per far ripartire l’azione. Nel match di Coppa Italia del 1 febbraio, la storia è totalmente diversa. Probabilmente la più brutta Roma di questa stagione, affronta una Cremonese orgogliosa reduce dall’eliminazione del Napoli nella stessa competizione. La partita termina 2-1 per i lombardi. Primo gol di Dessers su rigore, il secondo clamoroso errore di Celik che devia la sfera di gioco in autogol.

Cruciali i calci piazzati 

Come visto nei precedenti match, la Cremonese ha evidenti limiti tecnici e tattici. Ha il secondo peggior attacco e la seconda peggior difesa del campionato. Sofferente soprattutto sui calci piazzati: sono 11 le reti subite da calcio d’angolo in questa stagione. Nonostante gli evidenti difetti Ballardini può contare su una rosa di attaccanti vasta e pericolosa. Un dato da sottolineare è la capacità dei grigiorossi di reagire nel secondo tempo, frazione nella quale hanno segnato il 71% dei propri gol stagionali in Serie A. Dato realizzabile grazie alla concreta possibilità di variare tatticamente sulla trequarti campo durante i 90 minuti. Frank Tsadjout è l’avversario da contrastare, l’uomo più in forma in queste ultime partite. Non è un titolare, ma riesce sempre ad incidere da subentrato. Nella gara in Coppa Italia è stato uno dei protagonisti mettendo più volte in difficoltà la fase difensiva giallorossa.

Le certezze

Altro nome da menzionare è quello di Soualiho Meïté centrocampista, metronomo della squadra lombarda. Il francese detta i tempi di gioco e ha la responsabilità di gestire i palloni sporchi rendendoli più giocabili dai suoi compagni. La maggior parte delle ripartenze grigiorosse partono da lui. Valeri rappresenta a tutti gli effetti l’uomo della manovra offensiva lombarda, ha creato quest’anno per i compagni 25 occasioni, ed è terzo tra i difensori in questa stagione per numero di conclusioni tentate (26), alle spalle solamente di Theo Hernandez  e Federico Dimarco.

La certezza in attacco è David Okereke. L’attaccante nigeriano è stato quasi sempre schierato da titolare, ha collezionato 21 presenze su 24 giornate disponibili. L’ex Venezia è il perno lì davanti ed ha all’attivo 5 reti: nessuno nella rosa come lui. Per questo la Cremonese cercherà di innescarlo spesso per sfruttare la sua velocità in contropiede vista anche la sua abilità nel dribbling e una buona dose di realizzazione.

 

Una sfida trappola per la Roma. Il fanalino di coda sembra poter far adagiare sugli allori la squadra giallorossa che invece dovrà battersi per superare la squadra di Ballardini e provare l’aggancio al secondo posto, attualmente coperto da Inter e Milan. E poi c’è la voglia di rivalsa dopo la sfida in Coppa Italia che ancora grida vendetta.

Real Sociedad, tra talento e qualità: la forza degli spagnoli nelle stelle di Oyarzabal e David Silva

Fabrizio Castellucci – Capacità di palleggio, gestione del possesso palla e imprevedibilità dettata dalla fantasia dell’attacco: ecco l’identikit della Real Sociedad. L’urna di Nyon ha decretato gli spagnoli come prossimo avversario della Roma in Europa League. La terza della Liga contro la terza della Serie A, questo l’esito dell’accoppiamento degli Ottavi di Finale. Gli spagnoli in Coppa hanno avuto un cammino sontuoso, primi nel girone con il Manchester United, per una migliore differenza reti, ma vincendo ad Old Trafford, con 4 clean sheet nella fase a gironi.

IL MODULO

Il ciclo del tecnico della Real Sociedad, Imanol Alguacil, si è aperto nel 2018 ed ha disegnato la sua squadra con un 4-3-1-2, ma molto abili nell’interpretare il 4-3-3 grazie alla duttilità dei due fantasisti: Mikel Oyarzabal e David Silva. Centro di riferimento dell’attacco il norvergese Alexander Sørloth, in prestito dal Lipsia, ora titolare per l’infortunio dell’ex giallorosso Umar Sadiq. Con queste caratteristiche sono arrivate anche vittorie, come la Coppa di Spagna nel 2020, ma anche soddisfazioni a livello europeo.

GLI 11 IDEALI

(4-3-1-2): Remiro; Elustondo, Zubeldia, Le Normand, Rico; Mendez, Illarramendi, Marin; David Silva; Sorloth, Oyarzabal.

La Real Sociedad giocherebbe con Remiro tra i pali, difesa a quattro con Elustondo, Zubeldia, Le Normand, Rico. Nella fase a gironi è stata il punto di forza degli avversari giallorossi, ma la poca esperienza internazionale potrebbe essere un punto a favore dello Special One, che puó contare su Dybala e Abraham, sperando nel pieno recupero di Wijnaldum. La vera lotta sarà a centrocampo, che come da tradizione è abituato al possesso del pallone e alla gestione dei ritmi di gioco. Il grave infortunio al ginocchio di Umar Sadiq, lo terrà fuori dal match. L’attaccante nigeriano, dopo le giovanili in giallorosso, ha collezionato 6 presenze e 2 reti in prima squadra.

DA TENERE D’OCCHIO

Il tridente offensivo è la vera vena ispiratrice degli Txuri-urdin (in basco ‘biancoazzurri’). Oyarzabal si è preso sulle spalle la squadra, con 10 gol e 7 assist, accompagnato dalla vena realizzativa di Sørloth che è a quota 11 reti stagionali. Il giovane spagnolo possiede grandi mezzi tecnici che gli permettono spesso di puntare l’avversario nel uno contro uno e di irriderli con numeri funambolici; inoltre dimostra avere una certa abilità negli assist e nei cross dovuti ad un piede mancino davvero raffinato. Questo giocatore, oltre alla posizione del trequartista, può ricoprire anche altri ruoli dell’attacco come quelli di ala destra e sinistra.

Il tutto senza considerare David Silva, l’ex Manchester City vanta un palmares incredibile, anche grazie ai successi in Nazionale, ma al momento è alle prese con un infortunio. Completa il tridente l’attaccante norvegese Sørloth, un imponente centravanti di 1.94 cm per 90 kg. Di piede mancino, forte fisicamente nei contrasti aereii e dotato di una buona tecnica. Sarà il fulcro dell’attacco basco  anche per via dei numeri stagionali: 13 gol in 28 presenze per lui. I maggiori pericoli in attacco arriveranno da loro due, ma anche da Navarro (trequartista con sei gol e due assist) e il giapponese ventenne Kubo (4 gol e sette assist).Occhio anche a Brais Mendez. L’esterno, arrivato in estate dal Celta Vigo, è già a quota dieci marcature ma con ben sette assist all’attivo.

Un avversario ed una partita da non sottovalutare dunque per Mourinho. Ad influire sarà sicuramente anche il fattore campo: per la prima volta negli ultimi due anni la Roma non è testa di serie e dovrà giocare la prima sfida all’Olimpico. Servirà quindi maggiore attenzione contro i ragazzi di Imanol Alguacil.