Il Milan brucia la Roma per Carlos Bacca. Il colombiano ha sposato il progetto rossonero.

Il Milan comincia a muovere pedine importanti sulla scacchiera del mercato. Il colpo della giornata è Carlos Bacca, soffiato a un’altra squadra italiana interessata, la Roma. Lo annuncia il Siviglia attraverso il suo sito ufficiale: le due società hanno trovato l’accordo per l’acquisizione da parte del Milan del diritto alle prestazioni dell’attaccante colombiano. “Il Siviglia ha raggiunto un accordo con il Milan per il trasferimento di Carlos Bacca a condizione che superi le prove mediche nei prossimi giorni. Bacca lascia Nervion dopo due stagioni di successo, durante le quali è stato incoronato due volte campione di Europa League e ha segnato 49 gol in 108 partite disputate. Il Siviglia gli augura tutta la fortuna del mondo nella sua nuova tappa”. Prosegue così la buona intesa tra il club rossonero e quello andaluso: sono infatti trascorse poche ore dall’altra operazione tra le due società, ma in senso inverso: a Siviglia è arrivato infatti Adil Rami.Le cifre tra Rami e Bacca, comunque, sono molto diverse: il francese è costato 3,5 milioni di euro, mentre per Bacca si sale di prezzo. I dettagli dell’operazione ancora non si conoscono, ma nei giorni scorsi le cifre su cui si attestava la base dell’operazione giravano attorno ai 30 milioni di euro.Questo dunque è il secondo acquisto oneroso della società milanese: altri 20 milioni sono stati infatti spesi per prelevare dalla Roma Andrea Bertolacci. Comincia a prendere forma il nuovo Milan targato Sinisa Mihajlovic. Bertolacci e Bacca segnano l’inizio di investimenti pesanti da parte della dirigenza che evidentemente ripone molta fiducia per la stagione che sta per iniziare. Un attaccante importante, di spessore internazionale, che ha da poco alzato al cielo la sua seconda Europa League con la maglia del Siviglia da autentico trascinatore con 7 gol all’attivo. Diverso il bottino in campionato, molto più cospicuo: 20 gol in 37 presenza in Liga. Dunque il Milan risponde allo smacco subito dall’Inter in sede di mercato, bruciando la concorrenza della Roma per l’attaccante che da un mese a questa parte è sulla bocca e, soprattutto, sui taccuini di tutti i più importanti direttori sportivi. A breve si sapranno anche le cifre dell’operazione, intanto a Milano è già iniziato il tam tam dei tifosi del Milan che ora si aspettano risposte importanti sul campo dopo la brutta stagione appena conclusa.

Francesco Trinca

Il programma dell’estate giallorossa.

Una nuova stagione è ai nastri di partenza. La Roma si avvia a cominciare la preparazione al prossimo campionato. Sarà un estate divisa tra il Trentino e l’emisfero australe, con tanti appuntamenti.

Il precampionato prenderà ufficialmeSporting Lisbonnte il via il 6 luglio con l’inizio della preparazione a Pinzolo, probabilmente preceduto dal raduno al “Fulvio Bernardini” (data ancora da fissare). Ancora incerta la presenza dei nazionali, che hanno diritto a tre settimane di vacanza dall’ultimo impegno con le rispettive selezioni. Nel corso del ritiro dovrebbero esserci due test amichevoli con delle formazioni locali. Poi ci sarà la partenza per l’Australia. La Roma prenderà parte all’InternationalChampions Cup, che quest’anno conta 3 edizioni divise in 3 paesi (Stati Uniti, Australia e Cina), e avrà due test di assoluto prestigio con Real Madrid e Manchester City, prima di fare tappa in Indonesia.

Definito nei dettagli anche il programma di agosto. Ci sarà l’amichevole con lo Sporting Lisbona il 1, il ‘trofeo Gamper’ al Camp Nou contro i campioni d’Europa del Barcellona il 5, e il trofeo ‘Naranja Estrella Damm’ con il Valencia l’8. Ufficializzata anche la presentazione della squadra all’Olimpico, che si terrà il 14 agosto contro il Siviglia, vincitore dell’ultima Europa League. Il 23 parte il campionato (a fine luglio il sorteggio del calendario), mentre il 27 c’è la prima importante scadenza “europea“, con la Roma che conoscerà i suoi avversari nella prossima Champions League.

 

 

IL CALENDARIO DELL’ESTATE GIALLOROSSA

25 giugno: risoluzione comproprietà (entro le 19)

3 luglio: raduno dello staff tecnico a Trigoria

5 luglio: raduno dei giocatori a Trigoria

6 luglio: inizio del ritiro di Pinzolo

11 luglio: fine del ritiro di Pinzolo, amichevole Roma-Gyirmot Gyor (ore 17)

14 luglio: partenza per l’Australia

18 luglio: International Champions Cup, amichevole Real Madrid-Roma a Melbourne (19 ora locale, 11 ora italiana)

21 luglio: International Champions Cup, amichevole Roma-Manchester City a Melbourne (20 ora locale, 12 ora italiana). Sorteggio tabellone Tim Cup 2015/16 a Milano (ore 15)

23 luglio: partenza per l’Indonesia

24 luglio: partenza per l’Indonesia; arrivo a Giacarta (ore 17.30 locali, 12.30 ora italiana) e conferenza stampa di Nainggolan.

25 luglio: As Roma Indonesia Day a Giacarta

26 luglio: rientro in Italia

27 luglio: sorteggio calendari Serie a 2015/16 a Milano (ore 19)

1 agosto: Trofeo “Cinco Violinos”, amichevole Sporting Lisbona-Roma a Lisbona (ore 19.45)

5 agosto: Trofeo Gamper, amichevole Barcellona-Roma (ore 22). Inizio del ritiro della Primavera a Tione di Trento

8 agosto: Trofeo ‘Naranja Estrella Damm’, amichevole Valencia-Roma a Valencia (ore 21.30)

10 agosto: fine del ritiro della Primavera

14 agosto: Open Day allo stadio Olimpico, amichevole Roma-Siviglia (ore 20)

21 agosto: termine per la presentazione delle lista della rosa in Lega Calcio (entro le 12)

22 agosto: prima giornata di Serie A, Hellas Verona-Roma (ore 18)

27 agosto: sorteggio dei gironi di Champions League a Montecarlo

30 agosto: seconda giornata di Serie A 2015/16, Roma-Juventus (ore 18)

1 settembre: termine ultimo per la presentazione della lista UEFA (entro le 24)

 

Francesco Trinca

Roma, riscattato Nainggolan. 10 milioni per il prestito di Ibarbo.

Radja Nainggolan è ufficialmente un giocatore della Roma. Al termine di mesi di trattativa, la società giallorossa ha riscattato l’intero cartellino del belga versando al Cagliari 9 milioni, che si sommano ai 9 già versati tra prestito e prima metà in 18 mesi. Il riscatto di Nainggolan è stato ufficializzato oggi perché domani scade il termine per le comproprietà, solo a luglio (per motivi di bilancio) sarà ufficializzato invece l’acquisto di Ibarbo. A cifre molto alte: oltre ai 2,5 milioni già versati per il prestito, la Roma ne verserà circa altri 10 per il solo prestito. Fuori dalla trattativa invece Davide Astori: dopo i 2 milioni versati per il prestito, il difensore non è stato riscattato.

Direttamente da Ibiza, Nainggolan ha espresso (ovviamente su Twitter) tutta la sua felicità: “Oggi è un giorno fantastico, finalmente sono al 100% giallorosso, quello che abbiamo sempre voluto io e la società. Ringrazio il club e Pallotta per il grande sforzo, ripagherò in campo come ho fatto finora e anche di più. Forza Roma! Adesso testa alla prossima stagione!”. Tra i primi a brindare con lui Miralem Pjanic, con cui il belga sta trascorrendo le ferie in Spagna.

Per il centrocampista ex Cagliari 45 presenze in stagione con 5 gol e 6 assist. Da quando è arrivato a Roma, è stato subito messo al centro del progetto tattico da Garcia. Raramente il francese ha fatto a meno di Nainggolan in stagione. Fondamentale il suo apporto per la conquista di un secondo posto che, un paio di mesi fà paradossalmente, sembrava essere diventato un’utopia.

Francesco Trinca

L’Inter vince il derby di mercato con il Milan: Kondogbia è ufficialmente alla corte di Mancini.

Goeffrey Kondogbia sarà un giocatore dell’Inter. Nel lungo derby di mercato disputato sul campo neutro di Montecarlo i nerazzurri hanno effettuato il sorpasso sul Milan: Ausilio e Fassone hanno chiuso l’accordo con il centrocampista francese ha firmato fino al 2020 per 4 milioni più bonus a stagione e lunedì effettuerà le visite mediche. Al Monaco andranno 35 milioni più 5 di bonus, ma è stata l’offerta più alta al giocatore, più che quella al club, a fare la differenza rispetto ai rossoneri. Forse non decisiva, ma sicuramente importante, anche la telefonata di Mancini: il tecnico aveva chiamato il giocatore già venerdì mattina, si è ripetuto 24 ore dopo. La svolta è arrivata tra ieri sera e stamattina con l’arrivo dei dirigenti interisti a Montecarlo: a quel punto Adriano Galliani aveva già incontrato Vadim Vasilyev, vicepresidente del Monaco, e gli agenti del centrocampista, così il Milan sembrava in vantaggio. La trattativa, però, non era chiusa, così si è inserita l’Inter, con la cena tra Ausilio, Fassone e il d.g. del Monaco, Harold, e prima ancora una telefonata di Mancini al giocatore in mattinata. “Chi vince si dissangua e non è detto che sia il vero vincitore”, aveva detto Galliani, profetizzando un rialzo del prezzo del cartellino fino a 40 milioni. Alla fine ha ceduto. Un colpo importante, il più costoso dell’era Thohir, il secondo nel complesso della storia dell’Inter: più di Ronaldo, Diego Milito e Ibrahimovic. Solo per Christian Vieri (90 miliardi di lire) l’ex patron Massimo Moratti aveva speso di più, superato di un soffio l’acquisto di Crespo a 36 milioni.

Classe 1993 il nuovo tassello del mosaico di Mancini sembra perfetto per il centrocampo dell’Inter. Qualità e quantità che abbiamo intravisto nella sfida Champions fra Monaco e Juventus in cui Kondogbia si è messo in luce con un’ottima prestazione. Dominatore nelle palle alte e direttore d’orchestra per la costruzione dell’azione. Dopo la stagione del lancio con la maglia dei rojiblancos di Siviglia, la definitiva esplosione con la maglia del Monaco, ora al romanzo del francese verrà aggiunto un capitolo a tinte nerazzurre. Chissà se sarà un nobile eroe oppure una semplice figura di passaggio. L’impressione è che sia già sbocciato l’amore fra la Milano “Internazionale” e l’ex monegasco.

Francesco Trinca

Notte bianconera amara a Berlino. Rakitic, Suarez e Neymar firmano il successo blaugrana.

Stavolta non è lieve la notte di Berlino. A 9 anni di distanza dal trionfo azzurro, la Juve non riesce a ripetere l’impresa dell’Italia a Germania 2006 e lascia al Barcellona l’onore di alzare in cielo la sua 5/a Champions League. Sfuma il sogno del primo storico “triplete” ma i bianconeri escono, comunque, dall’Olympiastadion a testa alta. A lungo hanno tenuto dignitosamente testa ad un avversario confermatosi più forte e hanno pure un piccolo rimpianto. Se sull’1-1 l’arbitro Cakir avesse ritenuto fallosa una dubbia trattenuta in area di Alves ai danni di Pogba forse ora staremmo qui a scrivere un’altra storia. Ma va riconosciuto, ad ogni buon conto, che hanno vinto i più forti. La Juve è partita bene, pressando alto e creando un paio di affanni difensivi ai blaugrana. Ma al primo affondo dei catalani (4’) si è ritrovata sotto: Neymar ha smarcato in area Iniesta che dopo aver fatto accentrare su di sé Bonucci ha servito al centro Rakitic che con un comodo sinistro da 9 mt ha infilato Buffon. Il Barcellona si è galvanizzato e con i suoi soliti passaggi veloci al limite dell’area ha creato altri tre brividi a Buffon prima della fine del tempo con Neymar (palla di un soffio oltre l’incrocio), Alves (destro sventato dal portierone bianconero) e Suarez (diagonale a lato di un nulla). La Juve ha replicato a sprazzi, riuscendo a rendersi pericolosa dalle parti di ter Stegen solo con due tiri dal limite fuori misura di Vidal e Morata. La squadra di Luis Enrique in avvio di ripresa ha dato l’impressione di poter dilagare ma non è stata cinica. E, così, dopo non aver chiuso i conti con Suarez (2) e Messi, ha incassato la doccia fredda dell’1-1 (55’): Marchisio di tacco ha lanciato in area sulla destra Lichtsteiner che ha centrato di prima per Tevez. L’”Apache” in girata ha impegnato ter Stegen che nulla ha potuto sul successivo tap-in dell’accorrente Morata.La Juve si è rianimata ed è andata anche vicina al raddoppio con due conclusioni da fuori di Tevez e Pogba. La svolta al 68’: su un cross di Vidal, Pogba è caduto in area leggermente cinturato da Alves e sulla ripartenza il Barcellona ha colpito con Suarez, lesto a riprendere un sinistro di Messi respinto corto da Buffon. I blaugrana hanno insistito e al 72’ hanno anche triplicato con Neymar su cross dalla sinistra di Alba: un gol annullato dalla terna arbitrale per un tocco di mano (evidentemente involontario, però) dopo un primo colpo di testa del brasiliano. La Juve ha ringraziato e, pur faticando a dare continuità alla propria manovra, nel finale per tre volte ha sfiorato il 2-2. Prima con un tocco involontario di schiena di Mascherano che ha sfiorato la propria traversa dopo una maldestra uscita su un angolo di ter Stegen, poi con un colpo di testa di poco alto di Pogba infine, al 90’, con un gran sinistro da 28 mt di Marchisio, deviato in angolo dal portiere con la punta delle dita. Il Barcellona ha resistito e al 97’ ha messo il sigillo sul trionfo con Neymar, lanciato in area solitario in contropiede da Pedro. Il sogno bianconero, così, svanisce. Ma resta la consapevolezza di aver ormai acquisito di diritto un posto tra le più grandi d’Europa.

Francesco Trinca

Ufficiale: Paulo Dybala è un nuovo calciatore della Juventus. Al Palermo 32 milioni di euro.

Ora è ufficiale: Paulo Dybala è un giocatore della Juventus. Il club bianconero ha infatti pubblicato sul suo sito internet un comunicato con tutti i dettagli dell’affare. L’argentino ha siglato con la Juve un contratto di cinque anni. Al Palermo vanno invece 32 milioni di euro pagabili in quattro esercizi più 8 milioni di bonus al raggiungimento di determinate condizioni a partire dalla stagione 2015/2016.

IL COMUNICATO DELLA JUVENTUS

La Juventus comunica di aver perfezionato l’accordo con il Palermo per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Paulo Dybala a fronte di un corrispettivo di € 32 milioni pagabili in quattro esercizi.
 
 Il valore di acquisto potrà incrementarsi di € 8 milioni al maturare di determinate condizioni nel corso della durata contrattuale.
 Gli effetti economici e patrimoniali di tale acquisizione avranno effetto a decorrere dalla stagione sportiva 2015/2016. 
 
La Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quinquennale.

IL COMUNICATO DEL PALERMO

“L’U.S. Città di Palermo comunica di aver ceduto a titolo definitivo alla Juventus l’attaccante Paulo Dybala. A Paulo i più sinceri auguri per il prosieguo della carriera da parte del Presidente Maurizio Zamparini e dell’intera famiglia rosanero”.

n Argentina, viene soprannominato La Joya (il gioiello). A Palermo, gli viene assegnato il soprannome affettuoso “U picciriddu” (il bambino).

Suo nonno Bolesław era polacco; la sua famiglia ha anche origini italiane grazie alla nonna materna, che gli hanno permesso di ottenere la cittadinanza italiana il 13 agosto 2012.

Così dopo tre anni termina l’avventura di Dybala al Palermo. In Sicilia nella stagione appena conclusa, grazie alla perfetta sintonia creatasi in campo con “el mudo” Franco Vazquez, il neo attaccante bianconero è riuscito a siglare 13 reti in 34 presenze. Gol e giocate che gli hanno consentito il salto di qualità. Ora però dovrà dimostrare il suo valore in una grande.

Francesco Trinca

Dal San Paolo all’Europa. La Lazio di Pioli conquista di forza i preliminari Champions.

Il terzo posto che vale la Champions è della Lazio. Che passa per 4-2 al San Paolo in un partita incredibile. Il doppio vantaggio dei romani nel primo tempo con Parolo e Candreva viene neutralizzato dall’uno-due di Higuain nella ripresa. Poi, però, l’argentino sciupa un rigore e la Lazio colpisce nel finale con Onazi e Klose. Una sconfitta che fa perdere al Napoli il tram per la Champions e lo spinge al quinto posto, complice la vittoria della Fiorentina. La squadra di Benitez ha giocato col lutto al braccio ed è stato ricordato con un minuto di raccoglimento Bruno Pesaola, che scelse di vivere a Napoli dopo aver onorato la casa azzurra sul campo e in panchina. Partita subito molto combattiva in un clima di grande tensione. Al 12’ il primo vero pericolo creato dal Napoli: Higuain porta via il pallone a Lulic, si accentra e conclude: Marchetti si salva in due tempi. Squadre attentissime a non sguarnire varchi. In fase di copertura la difesa della Lazio passa spesso a 5 elementi: arretrano Basta e Lulic. Al 23’ altro assalto del Napoli: Lopez calcia alto. L’occasionissima arriva comunque un minuto dopo: Callejon sbuca davanti a Marchetti ma tira incredibilmente di un soffio a lato. Il Napoli preme, la Lazio cerca di affilare le ripartenze. E al 33’ un fraseggio prolungato innesca il sinistro vincente di Parolo dai venti metri che viene anche deviato da Inler. Il decimo gol del centrocampista di Pioli gela il San Paolo. Trova sicurezza la Lazio dopo un avvio pieno di apprensioni. Al 38’ il Napoli rischia su una combinazione Candreva-Anderson. E al 45’ arriva il raddoppio dei biancocelesti: Lucic lancia in profondità Candreva che spunta dinanzi a Andujar e dai limiti dell’area lo infila. Fischi sulla formazione di Benitez. A segno i due giocatori appena riconvocati in Nazionale, insieme con Marchetti, da Antonio Conte. Il Napoli ha difficoltà a ricompattarsi anche dopo l’intervallo. All’8′ Benitez dà un’impronta più offensiva: dentro Gabbiadini che rileva Inler mentre Hamsik arretra. E al 10’ Higuain segna capitalizzando un traversone di Callejon dalla destra riaprendo la partita. Il San Paolo ruggisce. Al 12’ De Vrij salva sulla linea su tiro di Mertens, al 13’ è Marchetti ad opporsi a Callejon. La partita si infiamma. L’area della Lazio diventa una bolgia. Al 18’ romani in dieci: espulso Parolo per il secondo giallo (fallaccio su Lopez sulla trequarti). Un minuto dopo il pareggio, ancora con Higuain servito da Mertens dopo che Koulibaly aveva portato via il pallone ad Anderson. Nono gol dell’argentino alla Lazio. Il momento dei biancocelesti è tutto nelle lacrime di Anderson che viene sostituito con Ledesma. Anche il Napoli perde un uomo: al 25’ espulso Ghoulam alla seconda ammonizione (brutto fallo su Ledesma). Al 30’ nuovo colpo di scena: Lulic atterra Maggio, rigore per il Napoli tra molti dubbi. Ma Higuain dal dischetto calcia alto. Il San Paolo fa sentire la sua rabbia. Entrano Insigne, Klose e soprattutto Onazi. Che, due minuti dopo il suo ingresso, al 40’ si infila nel varco giusto su un disimpegno sbagliato di Maggio e trafigge Andujar. È il gol che dà alla Lazio la vittoria, poi arrotondata dal colpo di testa di Klose al 47’, e soprattutto il biglietto della Champions tanto sognato.

Francesco Trinca

Alla Roma derby e secondo posto. Yanga-Mbiwa salva ed esalta la stagione dei giallorossi.

Con affanno e con orgoglio, la Roma fa suo il derby con la Lazio e trova il modo più bello per conquistare matematicamente il 2° posto che la spedisce alla fase a gironi di Champions. Un successo che fa felice anche il Napoli che, grazie alla zuccata di Yanga-Mbiwa a 5′ dalla fine, ritrova il sorriso e la piccola-grande speranza di rientrare nell’Europa che conta dalla porta di servizio. La Lazio resta con un pugno di mosche in mano dopo una gara condotta costantemente in avanti e, oltre al danno, incassa la beffa di dover andare a giocarsi tutto a Napoli nell’ultimo turno. L’unica consolazione è quella che, dopotutto, al San Paolo, avrà a disposizione due risultati su tre. La Roma ha vinto con una prova operaia. Per oltre un’ora ha esclusivamente badato a contenere le iniziative dei cugini. Poi, d’incanto, ha sorpreso i rivali con l’ingresso di Ibarbo e Pjanic dai cui piedi sono nate le due reti che consentono ai giallorossi di trascorrere un’estate decisamente più serena. Ai punti non avrebbe meritato di vincere ma il calcio, si sa, è fatto di episodi e stavolta hanno arriso agli uomini di Garcia. La Lazio è partita con il piglio giusto e ha subito sorpreso la Roma, specie sulla fascia destra. Torosidis ha compiuto due disattenzioni che per poco non sono costate carissime ai giallorossi: sulla prima Candreva gli è andato via e ha impegnato con un destro da posizione angolata De Sanctis, sulla seconda ha servito lo stesso Candreva il cui cross di prima intenzione non è stato sfruttato da Klose che in tuffo di testa da due passi non ha incredibilmente trovato la porta. Passato lo spavento, la Roma si è organizzata meglio e, fino alla fine del primo tempo, non ha più dato profondità agli avversari. La Lazio ha effettuato uno sterile possesso palla senza più riuscire a mettere in moto con efficacia sugli esterni Candreva e Anderson, tanto meno a servire palloni giocabili a Mauri e Klose. I biancocelesti hanno provato a ripartire forte in avvio di ripresa ma non sono andati oltre un diagonale dal limite di Basta che ha sfiorato il palo. La Roma ha continuato a chiudere tutti gli spazi e, con l’ingresso di Ibarbo e Pjanic al posto di Totti e Keita, ha trovato il coraggio per venire fuori. Il colombiano si è divorato la prima palla-gol costruita dai giallorossi, al 70′, mettendo a lato da due passi un sinistro sugli sviluppi di un angolo poi, però, 3′ dopo, si è riscattato con gli interessi andando via a Gentiletti in area sulla destra e servendo a Iturbe, bravo ad anticipare Basta, il più comodo dei palloni per l’1-0.  Pioli ha gettato nella mischia Djordjevic al posto di Mauri e il serbo lo ha subito ripagato pareggiando i conti all’81’ con un colpo di testa ravvicinato su torre di Klose. Gara finita? Macché. La Roma non si è accontentata e, all’85’, si è andata a prendere i 3 punti con un perfetto stacco di testa di Yanga-Mbiwa su punizione-cross dalla trequarti destra di Pjanic. E così la Roma, a sorpresa, fa festa con 90′ d’anticipo. La Lazio dovrà giocarsi una stagione a Napoli in una sfida che già da ora promette spettacolo ed emozioni.

Francesco Trinca

La Roma batte l’Udinese e si riprende il secondo posto. Ora testa al derby.

Rudi Garcia voleva a tutti i costi i tre punti ed è sta accontentato. Ma la Roma che batte 2-1 l’Udinese (orfana di Di Natale) è una delle meno convincenti della stagione. I tifosi fanno gli scongiuri e si augurano che il bel gioco sia stato risparmiato per l’incombente derby. Intanto i giallorossi, grazie al gol di Torosidis, si riprendono il secondo posto in classifica ed arrivano al confronto con la Lazio con un punto di vantaggio (67 a 66), il che gli consentirà di puntare a due risultati su tre, mentre i biancocelesti saranno obbligati a vincere per riportarsi in zona Champions senza preliminari. Ma le premesse sono difficili da interpretare. Sofferenza. Basta una parola per riassumere i primi 45 minuti della Roma. Contro un’Udinese che non chiede più nulla al campionato, ordinata e raramente in affanno, i padroni di casa si gingillano ostentando un atteggiamento irritante, non certo da squadra “pronta a morire sul campo per il secondo posto”, come aveva chiesto Garcia. Movimento senza palla ridotto al minimo sindacale, possesso palla oltre il 70% ma senza risultati apprezzabili, Ibarbo e Iturbe assenti ingiustificati (più il secondo del primo) e Totti spesso troppo lontano dalla porta. Basta un quarto d’ora per i primi fischi dell’Olimpico. Ma il peggio per il popolo giallorosso arriva al 19′, quando va in scena il “Manolas horror show”. Il difensore si impappina su un rinvio elementare e consegna palla a Thereau. De Sanctis fa il suo respingendo il tiro del francese, ma nulla può sul tap-in del 19enne Perica, al primo gol in serie A. L’Udinese si ritrova in vantaggio quasi senza volerlo e ringrazia. Totti prova a scuotere i suoi: “Calma, non è successo niente – il suo labiale mentre rimette palla a centrocampo – je famo quattro gol”. Lo schiaffo provoca nei ragazzi di mister Garcia 10 minuti di frenesia. Al 24′ Totti e De Rossi vorrebbero l’espulsione di Piris (ammonito) per una fallo da ultimo uomo su Ibarbo. Sulla punizione Karnezis respinge un missile di Totti. Al 35′, sempre senza dannarsi, l’Udinese sfiora il 2-0: cross di Widmer e Perica di testa sfiora il palo. Quando sembra che la Roma debba andare al riposo in svantaggio, ecco il lampo di Nainggolan, manco a dirlo scovato liberissimo da Totti. L’ultimo brivido lo serve però l’Udinese, con la traversa scheggiata da Guilherme. La ripresa non è da stropicciarsi gli occhi, ma almeno la Roma ci mette un po’ di rabbia in più, quanta basta per costringere l’Udinese a perdere qualche metro di campo. Al 10′ è però ancora De Sanctis a sventare il pericolo, respingendo di piede su Thereau. I bianconeri fanno e disfano. Al 20′ Widmer restituisce l’erroraccio servito da Manolas, svirgolando un rinvio. Palla tra i piedi di Torosidis che da un metro supera Karnezis. Poco dopo esce tra gli applausi Totti per Keita. Stramaccioni toglie Perica e Pinzi per Kone e Bruno Fernandes. La Roma non è nemmeno fortunata: Nainggolan ci prova di tacco, ma il portiere devia sul palo, poi Holebas scheggia la traversa. Finisce così, con i tre punti e poco altro. La Roma si riprende il secondo posto, ma contro la Lazio di Felipe Anderson e Candreva servirà ben altra prestazione, soprattutto in difesa.

Francesco Trinca

Doumbia e Florenzi sbrigano la pratica Genoa per la Roma.

Una vittoria per il morale, per l’ambiente, per il gruppo e per riconquistare fiducia. Ma soprattutto quello della Roma sul Genoa è un successo che permette ai giallorossi di scavalcare la Lazio al secondo posto in classifica. L’obiettivo Champions è più vivo che mai quindi. Merito di una squadra che, dopo la vittoria col Sassuolo, fa il bis in casa contro il Genoa. 2-0 il risultato con un gol per tempo: nei primi 45’ la firma di Doumbia, al secondo centro di fila. E all’ultimo secondo dei tre minuti di recuperi il meraviglioso sigillo di Florenzi. Garcia conferma il 4-3-3 di Reggio Emilia con Ibarbo, Doumbia e Gervinho in attacco. Florenzi fa sempre il terzino destro, mentre in difesa Astori vince il ballottaggio con Yanga-Mbiwa. Ancora panchina per Francesco Totti. Gasperini si schiera a specchio: Burdisso è squalificato e al suo posto gioca De Maio. Il tridente offensivo è composto da Bergdich, Niang e Laxalt, mentre Iago Falque siede in panchina. La tattica giallorossa è chiara: lanciare lungo per infilare l’alta difesa rossoblù. Ma i pericoli veri per Perin arrivano dai tiri da fuori, come quello di De Rossi all’11’ che il portiere ospite devia in corner. Il Genoa si fa vedere in area giallorossa con uno spunto di Kucka, ma Laxalt commette fallo su Torosidis e tutto viene vanificato. Ancora Genoa poco dopo: tiro-cross di Izzo e De Sanctis respinge. Al 25’ la più grande chance per la Roma: azione nata da un guizzo sulla sinistra di Gervinho, assist dietro per il tiro di Nainggolan, deviato da Rincon. Grandissimo intervento di Perin che salva i suoi. Il vantaggio giallorosso arriva al 35’: ripartenza Roma, l’azione pare sfumata ma Roncaglia tocca malissimo la palla in difesa e serve Doumbia. L’ivoriano entra in area, fa una finta che sbilancia De Maio e poi con un piatto destro infila Perin. Secondo gol consecutivo in campionato per lui, ormai applauditissimo anche dal pubblico dell’Olimpico. Il Genoa non riesce ad abbozzare una reazione convinta. Anzi, è ancora la Roma a rendersi pericolosa nel finale del tempo con un gran sinistro da fuori di Nainggolan che Perin neutralizza in tuffo. Nei minuti finale sale il forcing offensivo del Genoa che cerca il pareggio. Al 39’ girata di Iago Falque nello stretto dopo un grande stop. La conclusione viene deviata provvidenzialmente in angolo da De Rossi. Un minuto dopo rischia ancora la Roma con un’uscita in ritardo di De Sanctis, tocco di testa di Kucka e la palla rimbalza pericolosamente davanti alla porta. Poi viene spazzata lontana. Ci sono 3’ di recupero, il Genoa insiste e Rincon crossa dal fondo, il pallone colpisce Lestienne dopo un liscio di Yanga-Mbiwa, ma senza risultati. Grifone ancora all’arrembaggio ma proprio al 48’ Florenzi ruba palla a Tino Costa e si fa 60 metri di campo, penetra in area ed esplode un destro agli incroci che chiude la partita.

Francesco Trinca