Sampdoria-Roma 1-1: le pagelle. Il poco cinismo, la Var, Orsato e chi più ne ha più ne metta… ma Dzeko regala un punto

Simone Indovino – Il momento horror della Roma non ne vuole proprio sapere di scomparire. L’agognato recupero, su cui tanti riponevano speranze per risalire la classifica, porta appena un punto nelle casse giallorosse. A segnare la prima marcatura della gara è il redivivo Quagliarella, in infermeria fino a ieri, con un calcio di rigore assegnato, neanche a dirlo, con la Var. Poco prima un fallo negato a Strootmanaveva scatenato le ire dell’olandese; sull’azione successiva è avvenuto il dubbio contatto poi sanzionato con la tecnologia da Orsato. Il primo tempo dei capitolini non è disprezzabile dal punto di vista del gioco, ma il cinismo praticamente nullo incide ancora sul match. Di Francesco le prova tutte nella ripresa, compreso il giovane Antonucci, che serve un pallone che Dzeko manda in gol per il definitivo pareggio al 91°.

ROMA

Alisson 6.5 – Il brasiliano è l’unico che riesce a convincere in ogni partita nonostante il momento clamorosamente negativo. Legge con largo anticipo diverse situazioni pericolose, sventando il tutto. Toglie con un balzo felino una punizione di Caprari dall’incrocio dei pali e a fine gara respinge un’altra conclusione a botta sicura dell’ex.

Florenzi 6 – Nulla da imputare al terzino che si comporta in maniera sufficiente anche quest’oggi. In fase difensiva è abbastanza concreto, eccezion fatta per qualche pallone che gli passa alle spalle. Nel quarto d’ora finale è lui l’uomo più pericoloso in zona gol.

Manolas 6 – Tralasciando i piedi non proprio delicati che il greco si ritrova, è l’unico a tenere avanti la baracca difensiva, fronteggiando con risultati spesso vincenti la fisicità di Zapata.

Fazio 5 – In totale balia degli avversari, Ramirez su tutti, che lo fa impazzire fino a pochi istanti dalla fine della gara quando procura un insidiosissimo calcio di punizione dal limite. Nel primo tempo sbaglia alcuni passaggi clamorosi che danno il via a potenziali azioni da gol avversarie.

Kolarov 5 – Senza dubbio la sua peggior partita da quando è a Roma. Appare sin dall’inizio scarico sia fisicamente sia psicologicamente, non riuscendo mai né a fermare gli avversari né ad avanzare con la sua solita concretezza. In più, l’intervento dubbio, ma senz’altro scomposto e poco ordinato, che porta al rigore decisivo.

Pellegrini 6 – È l’unico dei centrocampisti a riuscire a dare un po’ di ordine alla manovra apprezzando spesso e volentieri le avanzate. Il romano ha mostrato un ottimo cambio di passo infilandosi spesso tra la difesa avversaria. Calcia più volte verso la porta non riuscendo mai ad imprimere il proprio timbro.

Strootman 5.5 – Prestazione molto lontana da quella più che positiva vista in regia contro l’Inter. L’olandese quest’oggi appare lento e con poche idee.

Nainggolan 5 – Dove sei finito, Radja? Perché manchi tanto a questa squadra. Vuoi la posizione più arretrata, vuoi il calo della squadra, ma il belga non è neanche il lontano parente di quello sempre ammirato. Un’enormità di errori in situazioni determinanti e pochissima grinta applicata alle sue giocate.

Defrel 5.5 – Tanto impegno, tanti bei buoni movimenti sulla fascia destra a creare la superiorità numerica ma pecca, ancora una volta e svariati mesi dopo la sua ultima possibilità, sotto porta. Nell’azione in cui calcia verso la porta ha almeno l’obbligo di beccare lo specchio della porta, invece il francese spara incredibilmente alto.

Under 5.5 – Ha qualità enormi, e questo è innegabile. Certe sue sgroppate con annessi dribbling da funambolo fanno impazzire la difesa doriana creando grosse situazioni di vantaggio per la Roma. L’altra faccia della medaglia è la poca concretezza: deve ancora imparare a gestire le determinate situazioni della gara ed essere lucido in determinate scelte.

Dzeko 6 – C’è tanto da raccontare nei 94 minuti del bosniaco. Parte forte, crea alcune occasioni che tuttavia non trasforma. Si innervosisce, viene ammonito, richiamato, ed entra in letargo. Per fortuna l’odore della preda lo risveglia al due minuti dal triplice fischio, quando con rabbia scarica in porta la palla del pari.

Schick 6.5 – È il ceco a rappresentare la nota più lieta della serata di oggi. Impatto sulla gara straordinario del ceco che imprime tanta qualità alle sue giocate e fa guadagnare campo alla sua squadra.

Antonucci 6.5 – Il giovane talentino della Primavera faticherà a scordare questo suo debutto. Dopo appena pochi secondi dal suo ingresso solo un malinteso con Dzeko gli nega la gioia della rete. Suo il cross decisivo che il bosniaco trasforma.

Gerson s.v. – Qualche spallata, qualche pallone buttato casualmente, e un fallo da brividi allo scadere.

Di Francesco 5.5 – Vero, la partita è determinata da episodi, il rigore assegnato dalla Var su tutti. Ma la squadra vista fino agli inizi di dicembre non esiste più, e la crisi di risultati che non accenna a diminuire è la palese testimonianza. Serve un netto cambio di rotta e, forse, anche un cambio di modulo per sfruttare determinate caratteristiche di alcuni calciatori, Nainggolan su tutti. Il belga appare troppo innocuo rispetto a come aveva abituato tutti. Per sua fortuna Dzeko gli regala almeno un punto che si spera possa essere importante nella corsa Champions.

Simone Indovino

Coppa Italia Primavera, Roma-Torino 1-1. Alberto De Rossi cercherà di agguantare la finale settimana prossima al Filadelfia

Simone Burioni – Qualificazione alla finale di Coppa Italia ancora totalmente in ballo. Al Tre Fontane termina 1-1 la gara tra Roma a Torino, che si affronteranno nuovamente settimana prossima nel capoluogo piemontese per contendersi l’atto finale della competizione. Butic colpisce Romagnoli dopo pochi minuti e da quel momento le reazioni giallorosse tardano ad arrivare. A metà ripresa è costretto a lasciare il campo per doppio giallo Cargnelutti; per tappare il buco lasciato in difesa De Rossi inserisce Kastrati che pochi giri d’orologio dopo firma il definitivo pareggio.

IL TABELLINO

AS ROMA (4-3-3) : Romagnoli; Bouah (56′ Keba), Ciavattini (C), Cargnelutti, Valeau; Meadows, Marcucci, Sdaigui; Riccardi, Besuijen (69′ Kastrati), Celar.
A disp.: Greco, Zamarion, Diallo Ba, Semeraro, Truşescu, Masangu, Petruccelli, Pezzella, D’Orazio, Petrungaro.
Allenatore: De Rossi.

TORINO FC (4-3-1-2) : Coppola; Gilli, Ferigra, Buongiorno, Fiordaliso; Oukhadda, Rauti, D’Alena (C); Kone (69′ Celeghin); Millico (82′ Bianchi), Butić (90′ Borello).
A disp.: Zanellati, Gemello, Bedino, Capone M., Filinsky, Samake, De Angelis, Leveque, Ruggiero, Gonella.
Allenatore: Coppitelli.

Marcatori: 12′ Butic (T), 79′ Kastrati (R)
Ammoniti: 24′ Celar (R), 25′ Cargnelutti (R), 65′ Kone (T), 68′ Cargnelutti (R), 84′ D’Alena (T), 92′ Oukhadda
Espulsi: 68′ Cargnelutti (R)

LIVE

SECONDO TEMPO

94′ – Termina la partita.

92′ – Oukhadda si becca un giallo per una trattenuta su Meadows.

90′ – Ultimo avvicendamento nei granata. Borello fa il suo ingresso in campo rilevando Butic.

89′ – PALO DEL TORINO! Oukhadda calcia, Romagnoli respinge sul legno salvando la Roma.

84′ – Giallo per D’Alena, che stende Keba.

82′ – Millico lascia il campo, al suo posto Bianchi.

79′ – GOOOOOOOOOOL DELLA ROMA!!! Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Kastrati accoglie un pallone vacante e deposita in rete col sinistro.

71′ – Il Toro prova a sfruttare la superiorità numerica e si rende pericolosa con Millico. Per fortuna dei padroni di casa la sua conclusione termina a lato.

69′ – Nella Roma fuori Besuijen per Kastrati. Tra le file degli ospiti esce Kone, ammonito, per far spazio a Celeghin.

68′ – ESPULSO CARGNELUTTI. Secondo cartellino giallo sventolato al difensore che è colpevole di aver fermato Butic involato a rete.

66′ – Occasione clamorosa per la Roma. Meadows arriva sulla fascia e crossa, impatta Riccardi di testa ma Coppola respinge. Sulla ribattuta prova Keba a ribadire in porta ma è ancora il portiere avversario che gli nega il gol. Sul ribaltamento di fronte Romagnoli in uscita spegne tutti i pericoli.

65′ – Primo ammonito in casa Torino: arriva il giallo per Kone.

63′ – Celar da buona posizione in area dopo un flipper preferisce servire Besuijen, subito contrato, che tirare verso la porta. Serve più concretezza da parte degli uomini di De Rossi.

58′ – Millico vince un rimpallo e tenta un colpo da biliardo con il destro. Romagnoli non si fa sorprendere e respinge a mano aperta.

56′ – Primo cambio per De Rossi. Entra in campo Keba, fuori Bouah. Meadows si abbassa a va a ricoprire il ruolo di terzino destro.

54′ – Torna a farsi avanti il Torino con Rauti che tenta la via del gol ma strozza troppo il sinistro che viene agilmente raccolto da Romagnoli.

52′ – Sdaigui vicinissimo al pareggio. Il centrocampista stacca di testa sul cross di Bouah ma la sfera termina di pochissimo a lato.

49′ – Keba continua il riscaldamento: con tutta probabilità De Rossi si affiderà a lui per provare a riprendere la gara in corso d’opera.

46′ – Via alla ripresa.

PRIMO TEMPO

45′ – Millico si accentra e calcia col destro. Devia Cargnelutti che poi riesce ad allontanare definitivamente la sfera respingendo il pericolo. Su quest’azione l’arbitro fischia la fine dei primi 45 minuti.

41′ – Calcio d’angolo per la Roma che ancora una volta non crea grossi problemi alla difesa avversaria.

37′ – Celar si mangia il pareggio! Sul cross di Besuijen buca Ferigra in difesa e l’attaccante si ritrova col pallone a mezz’aria a pochi passi dal portiere avversario. Il suo tiro è strozzato e finisce innocuo tra le braccia di Coppola.

34′ – Azione personale di Besuijen sulla destra che si beve due avversari e mette in mezzo. Sulla respinta corta si fionda Marcucci che conclude ma non inquadra lo specchio della porta.

32′ – Il grande pressing messo in atto dai granata non permette ai ragazzi di De Rossi di costruire azioni da gol pericolose.

24′ – Primo giallo della gara: Celar ammonito per protesta dopo che l’arbitro gli ha fischiato un fallo contro. Appena un giro d’orologio successivo arriva un’altra sanzione, stavolta ai danni di Cargnelutti.

21′ – I giallorossi hanno accusato il gol subito in precedenza. Il Torino ne approfitta e guadagna un buon calcio di punizione dal vertice dell’area di rigore. Bravo Romagnoli in uscita volante ad allontanare il cross.

13′ – Roma che prova a reagire con Celar che richiede un rigore a causa di un contatto dubbio in area. Il direttore di gara lascia correre.

12′ – GOL DEL TORINO. Kone ruba palla a Marcucci con un intervento dubbio. Il calciatore serve successivamente Butic che a tu per tu con Romagnoli non sbaglia nonostante il tentativo in extremis di Ciavattini.

7′ – Prova a farsi vedere anche il Torino che batte una posizione dalla trequarti che non riesce a pescare nessun compagno in area di rigore spegnendosi sul fondo.

4′ – Meadows pennella un cross tagliato verso l’area di rigore che viene impattato da Sdaigui. L’azione si ferma a priori per una posizione irregolare.

3′ – Doppio calcio d’angolo per la Roma su cui i giallorossi non riescono a rendersi pericolosi.

1′ – Via alla semifinale d’andata di Coppa Italia.

Simone Burioni

Parola chiave: ripartire

Lavinia Colasanto – Ripartire. E’ questa la parola d’ordine usata con maggior frequenza durante gli allenamenti della Roma. Ripartire dopo il brutto pareggio contro il Genoa e farlo immediatamente nella sfida casalinga che vedrà contrapporre la Roma alla neopromossa Spal. La squadra di Semplici, nonostante si trovi al terzultimo posto in compagnia proprio del Grifone, sta facendo un percorso di tutto rispetto avendo vinto 2 partite e pareggiandone 4 nelle 14 giocate.

Di Francesco dovrà rinunciare a più di un giocatore. In difesa Karsdorp, a centrocampo De Rossi, che sconterà la prima delle due giornate di squalifica, e Nainggolan, non convocato,  in attacco Defrel, brutta botta alla rotula nell’ultimo assalto della Roma contro il Genoa. Spazio dunque all’ennesimo turnover perché davanti ad Alisson tornerà Manolas che farà coppia con Fazio. Florenzi e Kolarov sulle fasce anche se è atteso l’esordio in campionato di Emerson Palmieri, ma soltanto a partita in corso. Senza il Capitano e senza Nainggolan, il centrocampo sarà composto da Gonalons, Strootman e Pellegrini. In attacco i tifosi della Roma possono leccarsi i baffi vista la quantità di talento di cui dispone Di Francesco. Difficilmente uscirà Dzeko dal trio, mentre è ancora in dubbio la presenza dal primo minuto di Schick. Il ceco se la dovrà vedere con Under che ha voglia di stupire. L’ultimo posto sarà preda di El Shaarawy, soltanto panchina per Gerson.

Contro il 4-3-3 della Roma la Spal si presenterà col suo 3-5-2 con due punti fermi su tutti: gli ex Viviani e Borriello che possono far male da calcio piazzato ed in mischia. Ad accompagnare il bomber ci sarà Paloschi che alla Roma ha segnato un gol, quando militava nel Genoa. Col centrocampista, invece, spazio a Schiattarella, Lazzari, Grassi e Mattiello. A proteggere Gomis, ancora infortunato Meret, ci saranno Vaisanen, Vicari e Felipe.

Quella tra Roma e Spal sarà la 32esima sfida col bilancio clamorosamente in equilibrio viste le 12 vittorie dei capitolini contro le 10 dei ferraresi, 9 sono i pareggi. All’Olimpico non c’è storia, 8 a 1 per i padroni di casa. L’ultimo incontro risale al 18 agosto del 1982 quando i giallorossi vinsero in Coppa Italia per 1-0. Invece sarà la prima volta che Di Francesco e Semplici si troveranno uno contro l’altro.

Occasione da non fallire per la Roma visto che pochi minuti dopo il fischio finale scenderanno in campo Napoli e Juventus al San Paolo. Occhi sempre ben aperti però, perché la Spal non regala niente e ha dimostrato di giocare un buon calcio, lo sanno bene i partenopei che hanno tremato in quel di Ferrara vincendo soltanto all’ultimo istante. Concentrazione massima quindi perché la Roma, davanti al suo pubblico, non può e non deve sbagliare.

Lavinia Colasanto

Inter-Roma 1-1: le pagelle. La paura nel finale vanifica la rete di El Sha. Un punto a testa per la corsa Champions

Simone Indovino – Non si va oltre il pareggio nella serata di San Siro. Una rete a testa per Inter e Roma che si dividono la posta in gioco ed entrambe non tornano al successo dopo le ultime uscite piene di difficoltà. Gara tatticamente giusta quella disputata dai giallorossi che puniscono i ragazzi di Spalletti con El Shaarawy, bravo e feroce nel riuscire ad approfittare dell’errore di Santon. Nella ripresa aumenta la pressione nerazzurra e i capitolini sono colpevoli di essersi abbassati troppo. Il forcing finale porta al pareggio di Vecino a cinque minuti dallo scadere, nel momento di maggior difficoltà per gli uomini di Di Francesco, costretto a inserire Bruno Peres e Juan Jesus a causa della stanchezza accusata dai positivi Gerson ed El Shaarawy.

ROMA

Alisson 7.5 – Un paio di centimetri in più sul colpo di testa di Vecino e sarebbe stato eletto eroe della serata. Tuttavia non gli si può accusare nulla, perché il brasiliano si rende protagonista di una serie di interventi di altissima qualità. Fornisce con una sventagliata clamorosa il pallone che El Shaarawy trasforma.

Florenzi 7 – Ha di fronte una delle ali più abili d’Europa come Perisic, ma nonostante la stazza fisica il romano si comporta in maniera eccellente, riuscendo a sopperire alla mancanza di altezza con velocità e posizionamenti corretti. Non a caso l’intensità giallorossa inizia a scendere col suo avanzamento a centrocampo, e la rete del pari arriva proprio dalla sua fascia di competenza.

Manolas 6.5 – Nulla da appuntare ai 95 minuti del greco, che lotta come un leone con Icardi avendo spesso la meglio sopratutto in velocità.

Fazio 6 – Buonissima guarda per 80 minuti, grinta da vendere e atteggiamento da leader. Peccato che, assieme a Juan Jesus, si faccia sorprendere alle spalle da Vecino che salta indisturbato all’interno dell’area di rigore.

Kolarov 6.5 – Nel primo tempo è tra i protagonisti delle avanzate giallorosse. I compagni si fidano di lui e gli relegano spesso i compiti più ardui, che il serbo adempie al meglio. Accusa la stanchezza nel finale di partita, in cui sono troppi i palloni che non riesce a gestire.

Strootman 7 – La partita dell’olandese ci ha fatto tornare indietro nel tempo, a quando arava il campo con grosse falcate e spezzava tutte le possibili azioni offensive degli avversari; preziosissimi alcuni suoi ripiegamenti nella propria area di rigore. C’è solo da sperare che non sia un fuoco di paglia ma un piacevole ritorno.

Pellegrini 5.5 – Non la gara più brillante dell’ex Sassuolo. Vero che corre tantissimo, ragion per cui la lucidità non può essere sempre eccelsa, ma ci si sarebbe potuto aspettare di più in determinati frangenti col pallone tra i piedi.

Gerson 6 – Dopo diverse apparizioni da ala destra torna nella sua posizione naturale di mezzala, sfornando un’ottima prestazione impreziosita da tanta corsa e un possesso palla pregevole. Si batte con grinta e manovra la sfera con intelligenza sfruttando il suo dolce piede sinistro.

Nainggolan 6.5 – Ormai è chiaro, il suo ruolo rispetto l’anno scorso è mutato. Il Ninja non si presenta più con costanza in area di rigore ma si limita al ruolo di interditore contribuendo alle ripartenze grazie ai suoi strappi.

El Shaarawy 6.5 – Primo tempo anonimo fino al momento in cui non raccoglie l’assist di Alisson e l’imprecisione di Santon e realizza con freddezza con un “cucchiaino”. La marcatura gli conferisce fiducia e le sue giocate aumentano di qualità fino al momento in cui Di Francesco non decide di richiamarlo in panchina.

Dzeko 5 – Ancora una volta, pochi i palloni che il bosniaco può tramutare in rete. Si limita a partecipare alla manovra generale, non solo offensiva, della sua squadra. A metà secondo tempo scompare dal terreno di gioco poiché i suoi compagni di squadra si abbassano troppo non riuscendo più a ripartire.

Bruno Peres 5 – Entra in campo e iniziano le difficoltà per la Roma. Subito intimorito da Perisic, costringe Di Francesco a schierare la difesa a 5 creando apprensione tra i suoi giocatori. Regala un pallone folle a Icardi nei pressi dell’ultimo minuto che per fortuna l’argentino non sfrutta.

Juan Jesus 5.5 – In campo per cercare di contrastare le avanzate finali, ma il brasiliano non brilla per concentrazione e insieme a Fazio sbaglia il posizionamento in occasione del pari avversario.

Schick s.v. – Sostituisce Dzeko a pochi secondi dalla rete dell’Inter. Non è di certo colpa sua, ma nel finale sono pochissimi i palloni che riesce a gestire per far salire i suoi.

Di Francesco 6 – La sua squadra è andata ad appena 5 minuti da un successo che sembrava improbabile per l’aria che si respira nella Capitale. Gestione della gara eccellente, fino a quando i problemi di Gerson ed El Shaarawy non lo costringono ad alcuni cambi che fanno arretrare troppo la Roma, concedendo di conseguenza una sostanziosa fetta di campo all’Inter.

Simone Indovino

Chelsea pigliatutto. Dopo il sondaggio per Emerson, i blues puntano anche Dzeko

Simone Burioni – Doppie sirene inglesi. “Chelsea su Emerson”, “Il Chelsea punta Dzeko”. Sono le due frasi che hanno fatto preoccupare i tifosi della Roma negli ultimi giorni. Il brasiliano era accostato alla Juventus, che già nella scorsa primavera si era avvicinata molto al terzino sinistro, ma improvvisamente è spuntato il Chelsea di Conte a fare la voce grossa. Senza perder tempo i blues si sono affacciati anche sulla possibile trattativa Dzeko.

MONCHI FA MURO – Riguardo al bosniaco, il ds giallorosso Monchi non vuole privare Di Francesco di uno dei suoi trascinatori e sembra non voler intavolare per nessun motivo una trattativa con il club inglese. Possibile pressing forsennato da parte dei blues nelle ultime ore del mercato invernale, ma per portare a Londra il numero 9 della Roma, che lo scorso anno ha chiuso la stagione da capocannoniere con 29 gol, servirà un’offerta irrinunciabile considerando anche che una vera alternativa a Dzeko nella rosa di Difra non esiste, se non Schick. Il ceco però deve ancora sbocciare e al momento non assicura una certezza per il tecnico giallorosso.

TENTAZION-E-MERSON – Altro discorso è quello legato al terzino classe ’94 che potrebbe essere sacrificato. Sulla stessa fascia l’imponente Kolarov ha oscurato il ritorno del brasiliano, infortunatosi nella partita d’addio di Francesco Totti il 28 maggio scorso, e la società di Trigoria potrebbe essere invogliata a lasciarlo partire se il Chelsea metterà sul piatto un’offerta ragionevole, che però non è ancora arrivata. Intanto Monchi sta pensando a dei possibili sostituti come lo svincolato Siqueira, ex Atletico Madrid. Particolare attenzione alle ultime ore del mercato di gennaio, che potrebbero essere infuocate. Il countdown sta per iniziare.

Simone Burioni

Roma, Stadio: altro ritardo? Il progetto definitivo rischia di essere approvato dopo le elezioni

Simone Burioni – Odissea? No, Stadio della Roma. La storia dell’impianto giallorosso, che prima o poi sorgerà a Tor di Valle, sembra essere una disavventura senza fine. Arriva un altro prolungamento imprevisto, questa volta causato dalle imminenti elezioni politiche.

4 MARZO – Il 4 marzo l’Italia sarà chiamata al voto per le elezioni politiche, ma quel giorno per i tifosi romanisti potrebbe diventare una data dalla doppia importanza: la definitiva approvazione del progetto sullo stadio di Tor di Valle potrebbe slittare – come reso noto dal giornalista di Radio Radio Alessio Di Francesco – fino a dopo le elezioni.

ENNESIMO RITARDO – E sì, dopo più di cinque anni si parla ancora di ennesimo ritardo su un progetto che fin dall’inizio sembrava non voler trovare la via della luce (anche le rane si erano messe di mezzo), ma che adesso, con gli ultimi faticosissimi sforzi sembra poter diventare realizzabile, anche se non nell’immediato. Mauro Baldissoni, dg della Roma, disse che “Puntiamo ad iniziare i lavori in primavera” e che “L’obiettivo è iniziarli per fine aprile, inizio maggio 2018”. Al momento queste parole potrebbero diventare inverosimili se l’Assemblea Capitolina deciderà di far slittare l’approvazione del progetto a dopo le elezioni, visto che il verbale della Conferenza dei Servizi sarebbe ancora in fase di revisione e di armonizzazione con le osservazioni arrivate in Regione.

PONTE DI TRAIANO – Si attendono notizie anche per il Ponte di Traiano, nodo fondamentale del progetto. Il governo sembrava essersi impegnato a contribuire con 100 milioni di euro alla realizzazione dell’opera e si attendono ancora conferme. Ma… Ipse dixit.

Simone Burioni

Nuovo anno e nuovi propositi per la Roma

Lavinia Colasanto – Nuovo anno e nuovi propositi. La Roma comincia il suo 2018 contro l’Atalanta, nel giorno dell’Epifania allo Stadio Olimpico alle 18. I giallorossi devono dimenticare in fretta le ultime delusioni, quelle contro Torino, Juventus e Sassuolo mentre gli ospiti stanno vivendo un grande momento dopo aver battuto il Napoli in Coppa Italia, raggiungendo la semifinale.

Per il cambio di marcia Di Francesco è pronto ad affidarsi alla difesa collaudata e meno battuta del campionato con Alisson, Florenzi, Manolas, recuperato dalla botta che lo ha messo fuorigioco dopo un tempo contro i neroverdi, Fazio e Kolarov. Panchina per Jesus dopo la distrazione sul gol di Missiroli. Forze fresche a centrocampo. Il tecnico abruzzese potrebbe essere preoccupato dalle diffide di De Rossi e Nainggolan che, in caso di cartellino giallo, non ci saranno contro l’Inter. Il belga, però, potrebbe rimanere a guardare anche per i comportamenti tenuti a Capodanno. Quindi spazio a Gonalons, Pellegrini e Strootman, rimasto in panchina contro il Sassuolo. Chi tornerà a sedersi di fianco a Di Francesco è Schick, uno di quelli che nell’ultimo periodo ha deluso. L’unico punto di riferimento offensivo sarà ancora una volta Dzeko che proverà a tornare al gol con l’ausilio di Perotti ed El Shaarawy. Cercheranno un posto a partita in corso Gerson e Under mentre è lontana la convocazione per Defrel.

Gasperini potrà contare su tutti i suoi effettivi a cominciare dal Papu Gomez, che ha chiuso la partita contro il Napoli siglando il suo secondo gol consecutivo, dopo quello segnato al Cagliari. Con il fantasista tornerà Petagna mentre si accomoderà in panchina il vichingo Cornelius. Il match di Coppa Italia fa riflettere il tecnico piemontese anche se a spuntarla a centrocampo dovrebbero essere Ilicic, Cristante, Freuler e Spinazzola. In difesa una vecchia conoscenza romanista: Toloi. Col brasiliano Hateboer, Caldara e Masiello. In porta l’ex laziale Berisha.

Sono 123 le partite giocate tra Roma e Atalanta con i giallorossi nettamente in vantaggio nel bilancio complessivo, 57 vittorie, 39 pareggi e 27 sconfitte, e in quello casalingo, 39 successi contro i 6 dei bergamaschi anche se l’ultima partita all’Olimpico è terminata per 1-1. Equilibrato lo scontro tra Gasperini e Di Francesco col tecnico atalantino avanti per 4 a 3.

Vincere per ripartire. E’ questo l’obiettivo e il dovere della Roma che ha il compito di attaccare l’Inter, attesa dalla Fiorentina, e difendersi dalla Lazio per mantenere quel posto in Champions League che in vista del mercato estivo è di fondamentale importanza. La strada parte da casa e prima della sosta invernale i giallorossi vorranno regalare 3 punti al proprio pubblico.

 

Lavinia Colasanto

Nainggolan-Cina, la Luxury-Tax blocca tutto. A gennaio Radja non si muove

Simone Burioni – Cinquanta milioni di euro. È questa la cifra che il Guangzhou Evergrande, club cinese, sarebbe pronto a versare nelle casse della Roma per Radja Nainggolan. Il centrocampista ha attirato su di sé anche l’interesse di società extraeuropee e l’ingaggio che il club di Liu Jong Zhuo potrebbe offrirgli si aggirerebbe intorno ai 12 milioni di euro.

IPOTESI GIUGNO – Il Ninja potrebbe veder apparire l’orizzonte cinese già dalla prossima sessione di mercato. Il belga però difficilmente si sposterà da Trigoria durante l’attuale finestra di calciomercato, ma il pressing del Guangzhou Evergrande potrebbe farsi più insistente con l’avvicinarsi dell’estate. Il giallorosso adesso è concentrato sul campionato, ma non si esclude una sua partenza nella prima parte del mercato estivo.

RADJA TAX – La Roma non chiude alla possibile partenza del belga: “Di fronte ad un’offerta significativa – ammettono da Trigoria ai microfoni dell’Ansa – ogni trattativa può essere aperta”. Il più grande ostacolo tra Nainggolan e la Cina è però rappresentato dalla Luxury-Tax, ovvero una tassa esistente nella Repubblica Popolare Cinese che è volta a tutelare i vivai del Paese e che apporterebbe un costo aggiuntivo di 44 milioni, che andrebbero nelle casse della Federcalcio locale, per un costo complessivo di 94 milioni. I tifosi gridano all’unisono: “Non toccate Radja”. Il club giallorosso fa sapere che “Non è assolutamente detto che nelle prossime sessioni di mercato ci debba necessariamente essere una partenza eccellente”. Il bilancio è in rosso, ma c’è ancora un possibile auto-finanziamento: proseguire il cammino in Champions League.

Simone Burioni

Pallotta attacca i media: “Non accetto manipolazione delle mie parole”. Sui tifosi: “Sono unici”

Simone Burioni – Chi sbaglia paga. È questo il concetto espresso da James Pallotta, presidente della Roma, che nei giorni passati aveva scatenato diverse polemiche relative alle sue parole durante il periodo trascorso a Londra. L’imprenditore americano ha voluto mettere fine ad ogni tipo di critica ripercorrendo la propria discussione ed ha accusato i media di aver strumentalizzato le dichiarazioni sostenendo – in un’intervista rilasciata al portale ufficiale della società giallorossa – che “Non accetto alcuna manipolazione da parte dei media”. Due i temi centrali del suo discorso:

SICUREZZA e TECNOLOGIA – Il presidente giallorosso è stato il primo ad effettuare l’applicazione della tecnologia recente sul campo della sicurezza allo stadio Olimpico. Su tutte l’utilizzo di telecamere di ultima generazione in grado di riconoscere i singoli tifosi – che dispongono di biglietto nominativo e di posto ad uso esclusivo – qualora compiano atti illeciti all’interno dell’impianto. Lo statunitense ha ribadito come le barriere divisorie che erano state poste in curva Sud non erano altro che un errore, dando luogo ad una punizione che “Colpiva in modo generalizzato – dice Pallotta – tutta la Curva Sud e non chi, effettivamente, si fosse reso protagonista di atti che violassero la legge”.

PUNIZIONE o PASSIONE? – “Chiunque violi la legge dovrebbe essere punito”. Ma il bivio è alla fonte: è giusto che l’innocua accensione di un fumogeno debba far scattare una sanzione? Pallotta ammette di voler tutelare i tifosi sostenendo che “Mi hanno permesso di innamorarmi di questa squadra grazie alla passione che li rende unici”. La stessa passione sarà possibile manifestarla nel nuovo stadio?

Simone Burioni

Su Alisson PSG e Liverpool, “no” secco di Monchi. Peres pronto a partire, Florenzi: aria di rinnovo

Simone Burioni – “Alisson no, punto e a capo”. È la risposta del ds Monchi alle telefonate di Liverpool e PSG. Il soggetto in questione, Alisson, è uno dei migliori giocatori romanisti della prima parte di stagione ed elemento cardine della squadra di mister Di Francesco.

MENTALITA’ VINCENTE – Monchi è stato chiaro: “Serve una mentalità vincente”. Il ds spagnolo dà l’esempio in primis e respinge con personalità gli interessamenti di Liverpool e PSG per il portiere brasiliano. Una proposta inferiore ai cinquanta milioni verrà difficilmente presa in considerazione e l’ipotesi di veder partire l’estremo difensore giallorosso già da gennaio è pressoché nulla. Altro discorso è quello relativo al mercato estivo, ma il prezzo rimane intrattabile.

BRUNO PERE$ – Profumo di entrate monetarie per la possibile cessione di Bruno Peres. Il brasiliano sembra prossimo alla partenza, il suo procuratore aveva incontrato Monchi prima di Natale per chiedere la cessione, ma la Roma intende cederlo con la formula del prestito con obbligo di riscatto per una cifra compresa tra i nove e i dodici milioni di euro. Senza mezzi termini il ds spagnolo è chiaro: queste le condizioni da rispettare o il calciatore rimarrà a Trigoria. Sull’ex Torino, costato circa 14-15 milioni di euro, in pole ci sarebbero Galatasaray e Benfica, con i turchi che sembrano essere in vantaggio.

RINNOVO FLORENZI – Ramon Monchi dovrà affrontare anche una trattativa riguardo ad un rinnovo contrattuale delicato: quello di Alessandro Florenzi. Il jolly della Roma si trova di fronte ad un bivio: seguire le orme di Totti e De Rossi o allontanarsi dalla Capitale, luogo nel quale è amatissimo. La situazione si sta muovendo proprio in questi giorni e potrebbero esserci novità di un rinnovo contrattuale sulla base di tre milioni, o almeno questo è quello che spera Monchi.

Simone Burioni