Big Match contro il Napoli

Lavinia Colasanto – La Roma si ferma ancora una volta sul palo, l’ottavo e il nono in 7 partite di campionato, ed esce sconfitta dal big match contro il Napoli, ora distante 9 punti. Per i giallorossi, però, non c’è tempo per disperarsi e per leccarsi le ferite perché tra poche ore si torna di nuovo in campo in Champions League. A Stamford Bridge, la tana del Chelsea, Di Francesco farà visita ai campioni d’Inghilterra di Conte primi nel girone davanti ai capitolini.

I problemi per il tecnico abruzzese non finiscono mai. Sabato sera si è fermato Manolas che contro i Blues non ci sarà lasciando spazio alla coppia Fazio-Jesus, vista già contro il Benevento dove il greco riposò. Nessun cambio sulle fasce visto che giocheranno Peres e Kolarov, col serbo che ha già accumulato 794 minuti con la maglia giallorossa. In mezzo al campo ci sarà il rientro di Strootman, pienamente recuperato dopo lo stop di Milano. A fargli spazio sarà Pellegrini che non è ancora al 100%. A completare il reparto De Rossi e Nainggolan che tornerà nel ruolo di mezzala. Attacco obbligato per l’assenza di Defrel e quella quasi sicura di Schick. El Shaarawy, invece, si è allenato col gruppo ed è pronto a stringere i denti per occupare un posto in panchina. Come contro il Napoli il tridente sarà composto da Florenzi, Perotti e Dzeko con Under pronto a subentrare.

Situazione difficile anche per Conte che in un colpo solo dovrà rinunciare a Kantè, un mese e mezzo di stop per uno strappo alla coscia, a Drinkwater, ancora a secco di presenze in questa stagione, e a Moses uscito per un problema muscolare contro il Crystal Palace. Probabile recupero per Alvaro Morata. Conte non può fare a meno dell’ex juventino che quest’anno ha timbrato il cartellino per 7 volte. Batshuaiy non convince, così al fianco dello spagnolo ci saranno Hazard e Pedro. Fabregas e il gigante Bakayoko comporranno il centrocampo con Marcos Alonso e Zappacosta sulle corsie. In difesa sicura la presenza di Azpilicueta e David Luiz mentre si giocheranno un posto l’ex romanista Rudiger e Cahill. In porta Courtois.

Contro le inglesi il piatto piange soprattutto nella terra della Regina dove la Roma ha vinto soltanto una volta: contro il Liverpool nel 2001. A secco di successi, invece, Di Francesco contro Conte. Il tecnico pugliese si è imposto tre volte su quattro. In parità lo score tra giallorossi e Chelsea grazie al botta e risposta nella Champions del 2008/2009.

Davanti a 2.300 tifosi, e al presidente Pallotta, la Roma cercherà il colpo grosso per prendersi la leadership nel girone e acquisire quella fiducia che potrebbe essere determinante fino alla prossima sosta.

Lavinia Colasanto

Udinese-Roma 0-2: le pagelle. Poca cattiveria iniziale, poi il cinismo. Non svegliate Under! Perotti, finalmente il giusto approccio

Simone Indovino – Terza vittoria consecutiva per la Roma, che sbanca con autorevolezza la Dacia ArenaNove punti che sanno di puro ossigeno per i giallorossi dopo il brutto momento trascorso tra dicembre e febbraio. L’Udinese preme, ma i ragazzi di Di Francesco sono ben messi in campo e rischiano poco e nulla, e quando rischiano, c’è un super Alisson a fare da guardia ai pali. Ci pensa Cengiz Under a risolvere la gara, siglando la sua quarta rete di fila con un sinistro micidiale che fulmina Bizzarri. A mettere il definitivo sigillo sul match è Perotti, che sfrutta un preciso assist di Nainggolan. Da rivedere tuttavia alcune prestazioni dei singoli, Florenzi ed El Shaarawysu tutti, che non hanno applicato le qualità che li contraddistinguono.

ROMA

Alisson 7 – Se la Roma riesce a strappare i tre punti da questa trasferta deve dare il corretto merito al suo portiere. Nel primo tempo è protagonista di almeno un paio di interventi, specialmente quello su Perica, che tengono a galla i suoi. Da menzionare sempre la sua visione straordinaria di gioco.

Florenzi 5 – Con Jesus sulla fascia opposta ha la licenza di offendere. Spinge tanto, ma le sue giocate non sono mai impregnate di qualità. Sbaglia una quantità infinita di passaggi semplici e di cross, che non colgono mai i compagni. È spesso messo in difficoltà dalla velocità di Ali Adnan.

Manolas 6.5 – Buona guardia da parte del greco, che applica la sua fisicità per contrastare le avanzate degli attaccanti friulani.

Fazio 6.5 – Eccezion fatta per la fievole marcatura su Perica, si comporta in maniera adeguata a conferisce attenzione a tutta la linea difensiva. Straordinario in particolare un suo posizionamento che intercetta un pallone che avrebbe mandato in porta De Paul.

Juan Jesus 6 – Pronti via e mette subito in difficoltà il proprio portiere con un retropassaggio da brividi. Accusa l’inedita posizione in avvio di gara, poi alla lunga cresce applicandosi in maniera corretta.

De Rossi 5.5 – Rientra dal problema fisico e, come prevedibile, la forma fisica non può essere eccellente. La sua prestazione ne risente, anche se sfrutta la sua esperienza per gestire in maniera corretta i palloni che gravitano nella sua zona.

Pellegrini 6 – Più vispo in mediana rispetto De Rossi, considerata la migliore brillantezza atletica. Gestisce moltissimi palloni ma con qualche errore di troppo. Potrebbe far meglio ma i suoi 94 minuti rimangono concreti.

Nainggolan 6.5 – Non è la classica gara strappa applausi quella disputata dal Ninja, che specie nel primo tempo è sovrastato dagli spunti di Fofana. Non si rende pericoloso in zona gol, ma agisce più in mezzo al campo. Prezioso l’assist che fornisce allo scadere per Perotti.

Under 7.5 – L’uomo del momento. Fino al settantesimo tutte le azioni offensive più pericolose capitoline passano dai suoi piedi. Mette in difficoltà la difesa avversaria con i suoi scatti funambolici fino a quando decide di scaricare un sinistro pazzesco all’incrocio dei pali che regala il vantaggio ai suoi.

El Shaarawy 5 – È coinvolto tantissimo dai compagni, ed è protagonista di molte discese sulla fascia. Peccato però che ogni qualvolta che gli si presenta davanti una ghiotta occasione la sprechi malamente non applicando la giusta cattiveria. E questo la Roma non può permetterselo.

Dzeko 6 – Non gli capitano grosse occasioni, e di conseguenza difficilmente il bosniaco può capitalizzare. Si rende però partecipe della manovra dei suoi facendo salire i compagni. Buonissima l’intesa con Under: i due scambiano molto e si cercano continuamente.

Perotti 6.5 – Finalmente Diego! Dopo un periodo di torpore, l’argentino torna al gol. Si fa trovare pronto nel momento in cui l’allenatore lo butta nella mischia e realizza con freddezza la rete del raddoppio.

Strootman 6 – Una classica gestione del possesso nei minuti a lui concessi.

Defrel s.v. – Pochi giri d’orologio per il francese, che si mostra voglioso e tenta anche la via della gloria con un sinistro.

Di Francesco 7 – Forse ora ci siamo, mister. La sua Roma ha assunto delle nuove sembianze col cambio di modulo che stanno danno gli sperati frutti. Il merito maggiore è quello di riuscire a sfruttare le caratteristiche di determinati giocatori, Under su tutti. Bisogna continuare su questi binari per non perdere il treno Champions.

Simone Indovino

La modestia di Defrel che può aiutare Di Francesco. Forze fresche per la Roma

Simone Indovino – Non l’ha dato molto a vedere, lasciandosi andare solamente a un’esultanza contenuta, ma chissà che gioia deve essere stata per Gregoire Defrel vedere la palla in fondo al sacco domenica sera contro il Benevento. Vero, lo score della gara era già ampiamente chiuso e il calcio di rigore non può essere definito decisivo, ma l’angoscia del primo gol con la maglia della Roma per il francese aleggiava da ormai troppo tempo. Con gentile omaggio di Edin Dzeko, doveroso sottolinearlo, che ha messo da parte la gloria personale e la possibilità di realizzare la doppietta concedendo il tiro dal dischetto al compagno.

APPLICAZIONE – Non è stato fortunato, Gregoire. E pensare che a inizio stagione la fascia destra era stata totalmente affidata a lui. Nessuna rete, ma prestazioni consistenti che conferivano una doppia fase, difensiva e offensiva, al servizio della Roma. Poi si sa, se un attaccante non riesce a segnare il periodo buio è dietro l’angolo. Un malcontento psicologico che si è riflesso anche dal punto di vista atletico, poiché il francese ha iniziato ad accusare un problema fisico dopo l’altro. Il conseguente collaudo di El Shaarawy sulla corsia orfana di Salah ha allontanato definitivamente il francese dal terreno di gioco.

SCAMPOLI POSITIVI – Messi alle spalle i diversi problemi, Di Francesco ha finalmente potuto arruolarlo nuovamente tra i suoi. Per Defrel il treno del titolare sembra ormai essere passato, ma un bravo allenatore sa riconoscere le qualità dei propri giocatori anche, o forse soprattutto, dagli allenamenti settimanali e dalle opportunità concesse in gara. A Verona, nei minuti finali, ha dato ossigeno e metri in profondità a una squadra che sembrava proprio non averne più, concedendo anche un assist al bacio a Kevin Strootman dopo un’azione personale in mezzo a diversi avversari. Ad accrescere le qualità del calciatore (che dovranno pur emergere definitivamente) c’è la modestia che lo contraddistingue. Nonostante i difficili mesi di ambientamento in una nuova realtà, certamente più grande rispetto al Sassuolo, Defrel non ha mai perso la voglia di ritagliarsi lo spazio da lui ambito.

AIUTO PREZIOSO – Sta per iniziare un periodo da brividi per la Roma, di quelli che sarebbe quasi meglio ibernarsi qualche settimana per non supplire alle tensioni del momento. I giallorossi si giocheranno una grande fetta della stagione in corso e di quella futura e per tale ragione Di Francesco deve far affidamento su tutta la rosa. Con l’avvento del nuovo sistema di gioco utilizzato, potrebbe essere proprio Defrel a garantire il giusto equilibro dietro la punta di riferimento. Nel match di domenica, dopo il suo ingresso in campo, si è notato un deciso cambio di passo di tutta la squadra in zona d’attacco. Perotti ha dimostrato la preferenza per la fascia sinistra, Nainggolansulla trequarti conferisce pericolosità grazie alle incursioni, ma non la stessa spinta offensiva che può garantire l’ex Sassuolo. Non è impensabile, di conseguenza, rivederlo all’opera in questo ruolo nelle prossime gare. Vedere quella palla in fondo al sacco può essere stata solo una grande iniezione di fiducia per Defrel che, intanto, un grande traguardo l’ha già raggiunto: farsi volere bene dai compagni. Per informazioni chiedere a Edin Dzeko.

Simone Indovino

All’Olimpico con l’Udinese

Lavinia Colasanto – Partita, pochi allenamenti e poi di nuovo in campo. Sabato pomeriggio alle 15, allo Stadio Olimpico, arriva l’Udinese di Delneri. Le due squadre si presentano al match in maniera opposta visto che la Roma viene da due vittorie, mentre i friulani hanno perso contro Torino e Milan.

Di Francesco potrebbe attingere ancora al turnover, considerando la trasferta di Champions a Baku, dove la Roma sfiderà il Qarabag mercoledì pomeriggio alle 18. Contro l’Udinese in difesa è atteso il ritorno di Manolas mentre si creerà un ballottaggio per chi giocherà col greco. Favorito Jesus su Fazio anche se non è da tagliare fuori Hector Moreno. Sulle fasce, oltre all’indomabile Kolarov, dovrebbe tornare dal primo minuto Florenzi. Altro reparto ed altro romano in campo. Dopo aver riposato contro il Benevento davanti alla difesa ci sarà De Rossi che comporrà il centrocampo con Nainggolan, recuperato dal fastidio muscolare, e Strootman. In attacco, dopo due partite in panchina, una maglia da titolare dovrebbe finire sulle spalle di Defrel. Con lui Perotti e Dzeko, a caccia di Dybala nella classifica dei cannonieri.

La stagione dell’Udinese deve ancora decollare. Al momento, l’unica vittoria, è arrivata contro il Genoa grazie ad un gol di Jankto, perno del centrocampo di Delneri. Col ceco giocheranno De Paul, rivitalizzato dopo la scorsa stagione, Fofana e l’ex laziale Behrami. In attacco, a far compagnia a Lasagna, uno tra Maxi Lopez e Bajic con Perica in dubbio. Ci sarà grande attenzione su Scuffet, ex portiere prodigio che viene da una papera contro il Torino sul gol di Belotti. Tanta pressione sul ragazzo chiamato a mantenere le promesse di qualche anno fa.

Delneri ha affrontato la Roma diciannove volte uscendo sconfitto in 9 occasioni, mentre Di Francesco non perde contro i bianconeri da 6 partite. Favorevoli anche i precedenti per i padroni di casa avanti per 46 a 21. Nella Capitale non hanno un bel ricordo del tecnico friulano che allenò Totti e compagni nel 2004/2005 per 30 partite con un ruolino di 10 vittorie, 8 pareggi e 12 sconfitte. Da aggiungere allo score di Delneri qualche litigio con Cassano.

Si va verso la sosta delle Nazionali e la Roma vuole continuare a vincere mostrando la stessa solidità avuta contro Verona e Benevento. Starà a Di Francesco mantenere alta la concentrazione perché i giallorossi hanno cominciato a viaggiare ad alta velocità e la prossima fermata non vale soltanto tre punti.

Lavinia Colasanto

Roma-Benevento 5-2: le pagelle. Brutto primo tempo, poi la crescita. Dzeko dice presente, Under brilla. Si sblocca Defrel

Simone Indovino – Tre punti in saccoccia e sorpasso ai danni della Lazio. La Roma ha rispettato i favori del pronostico, trionfando in casa contro il Benevento. Avvio surreale per i giallorossi, che vanno subito in svantaggio a causa di un approccio non all’altezza. Fazio rimette in pari la gara incocciando di testa una punizione di Kolarov. Dopo essere andati negli spogliatoi con la partita ferma sul segno X, ci pensa Dzeko a regalare il sorpasso sfruttando un bellissimo cross di Under. Poco dopo è lo stesso turco a realizzare una doppietta (il secondo gol di altissima qualità col mancino) e mettere fine alla gara. Brignola riaccende tuttavia un barlume di speranza per i suoi, subito sotterrata dalla prima marcatura con la maglia della Roma per Gregoire Defrel, che sfrutta un rigore gentilmente concessogli da Dzeko.

ROMA

Alisson 5.5 – Nonostante non abbia particolari colpe, subisce due reti che gravano sulla sua prestazione. Leggermente meno attento del solito.

Florenzi 6 – Buonissimo lavoro offensivo, in cui il terzino ha più le sembianze di un’ala. Meno positiva la prestazione in ripiegamento, dove è troppo fievole la sua marcatura su Guilherme a inizio match. Nella seconda rete subita si trova nella morsa di due avversari che si fanno beffa di lui.

Manolas 5 – Niente da fare, quando il greco non applica la giusta concentrazione all’interno del match perde tutte le sue qualità. Sua la sfortunata deviazione in occasione del momentaneo svantaggio, più alcuni posizionamenti poco precisi che penalizzano la sua squadra.

Fazio 6.5 – Prestazione migliore rispetto a quella del compagno di reparto. Ha il grande merito di rimettere la partita in pari sfruttando un bel cross di Kolarov dalla sinistra.

Kolarov 6.5 – Uno stantuffo serbo quello che si vede oggi sulla corsia di sinistra. In crescita fisica rispetto le ultime uscite, si propone costantemente in avanti lottando con D’Alessandro e Letizia. Suo il perfetto assist che coglie il capoccione di Fazio, pronto a depositare in rete.

Strootman 6 – Domenica senza infamia e senza lode per l’olandese che si limita a svolgere i compiti a lui assegnatigli. Alterna giocate di pregevole qualità ad altre in cui appare troppo lento.

Gerson 6 – Inizia in sordina  e la manovra a centrocampo della Roma ne risente poiché il brasiliano ha poche idee e commette qualche errore di troppo col sinistro. Migliora il suo rendimento nella ripresa, in cui regala anche il suo apporto in fase di rottura.

Perotti 5.5 – Ritorna titolare dopo svariate giornate e la sua gara non è da stropicciarsi gli occhi. Assist per Under a parte, non imprime qualità ai 90 minuti da lui disputati. I giallorossi hanno bisogno anche del miglior Perotti per la corsa Champions.

El Shaarawy 5.5 – Siamo sempre alle solite, nel senso che gradiremmo vedere un po’ più di incisività da parte del Faraone, considerati i suoi mezzi tecnici. Calcia due volte da posizione defilata impensierendo Puggioni, ma spreca la più ghiotta occasione a sua disposizione sparando a lato un rigore in movimento.

Under 7.5 – Cresce bene, il ragazzino. Dopo la rete decisiva della settimana scorsa contro il Verona si conferma in questa serata in cui realizza due reti (la seconda marcatura in ordine cronologico di pregevolissima fattura) e un assist per Dzeko. Una piacevolissima conferma per l’allenatore, che continua a dargli fiducia giornata dopo giornata venendo ripagato.

Dzeko 6.5 – Pochi palloni giocabili nei primi 45 minuti, ma ci mette comunque tutto l’impegno possibile cercando il gol con due incornate che si scontrano prima con Brignoli e poi con la spalla di un difensore avversario. Risponde presente nella ripresa, quando raccoglie un cross di Under e deposita in gol da pochi passi ancora di testa.

Defrel 6.5 – Il suo ingresso in campo conferisce una spinta maggiore alla squadra, considerate le sue caratteristiche tecniche. Entra nuovamente in maniera corretta in gara e finalmente è premiato con un gol: un preciso calcio di rigore che dà un bacino al palo e si deposita in fondo al sacco.

De Rossi s.v. – Recupero importante per l’allenatore, che potrà di nuovo contare sul suo giocatore con più esperienza.

Schick s.v. – Qualche minuto concessogli dell’allenatore per fargli riassaggiare il terreno di gioco dopo il problema fisico.

Di Francesco 6 – L’obiettivo principale era la vittoria e le attese sono state rispettate. Il terzo posto dista adesso solamente una lunghezza ma l’allenatore dovrà rivedere diverse cose se vorrà centrare l’obiettivo prefissato. L’approccio sbagliato non è permesso a questi livelli, così come le due disattenzioni difensive in occasione dei gol subiti.

Simone Indovino

Verona-Roma 0-1: le pagelle. Decide Under dopo appena un minuto, ma non manca la sofferenza. Pellegrini, distrazione poco accettabile

Simone Indovino – Tre punti che sanno di boccata d’ossigeno. La segnatura di Under dopo appena pochi secondi poteva far presagire un pomeriggio più tranquillo ma i ragazzi di Di Francesco continuano a essere poco cinici. Poco importa quest’oggi, era necessario tornare a vincere dopo un mese e mezzo. La discubitile espulsione di Pellegrini a inizio secondo tempo ha prepotentemente condizionato la squadra giallorossa che si è abbassata troppo, facendo tenere il pallino del gioco al Verona che tuttavia non ha mai tirato verso lo specchio.

ROMA

Alisson 6.5 – A conti fatti non compie nessun intervento, ma è da lodare per l’attenzione che applica costantemente alla partita. I cross e le palle lunghe sono tutte preda del brasiliano che ha la capacità di leggere le situazioni con largo anticipo.

Florenzi 6 – Gara ordinata senza particolari spunti da parte del classe ’91, che si è forse dimostrato un po’ a corto di fiato.

Manolas 6 – Gli attaccanti del Verona sono veramente poca roba per impensierire il greco, che con diligenza svolge il suo ordinato compito di pulizia dell’area. Qualcosa da rivedere per quanto riguarda il gioco con i piedi.

Fazio 6.5 – Quest’oggi è finalmente ritornata l’attenzione a cui eravamo abituati. Petkovic non lo mette mai in difficoltà e l’argentino è attento in qualsiasi circostanza. Preziosissimo in fase area, si diletta col pallone tra i piedi in uscita dalla propria area di rigore.

Kolarov 5.5 – Forse in cuor suo spera che il nuovo acquisto Silva si rimetta il prima possibile, perché è palese che il serbo necessiti di riposo. Poco lucido anche in determinate scelte, ma difende con ordine e dalle sue parti non si passa.

Pellegrini 5 – Ancora una volta era stato tra i più propositivi della zona centrale del campo, coniugando fase difensiva e offensiva. Il suo fallaccio punito dal, seppur dubbio, rosso diretto, mette tuttavia in grande apprensione la sua squadra per il resto della partita.

Strootman 6 – Col 4-2-3-1 cambia ancora una volta il suo modo di agire a centrocampo, ma ben si comporta gestendo con sicurezza il possesso. Potrebbe suggellare la sua gara con una rete allo scadere ma arriva al tu per tu con Nicolas totalmente stremato.

Nainggolan 7 – Si carica il peso della squadra sulle spalle. Giocando in posizione più avanzata ha certamente la possibilità di incidere e lo spazio che ritaglia per Under in avvio è la testimonianza. Quando la Roma rimane con l’uomo in meno, è il vero leader e trascina i compagni a suon di scatti verso un’agognata vittoria.

Under 7 – Tre indizi fanno una prova, e alla terza gara da titolare arriva anche il primo gol in maglia giallorossa. Sinistro secco dopo appena 47 secondi che fulmina Nicolas e garantisce il vantaggio. Oltre il gol, un prezioso aiuto in fase di ripiegamento nonostante il vistoso calo nella ripresa che porta alla sua sostituzione.

El Shaarawy 5.5 – Si rivela più prezioso in fase difensiva rispetto a quella offensiva. In particolare nella prima frazione di gioco, potrebbe raddoppiare appoggiando facilmente in porta su un assist di Dzeko ma il Faraone non impatta clamorosamente il pallone. Con l’uomo in meno le sue azioni offensive sono ancora più oscurate.

Dzeko 5.5 – Di tutte le occasioni avute, almeno una avrebbe dovuto realizzarla. Nel primo tempo è molto più dentro la manovra rispetto alla ripresa, a causa dell’abbassamento repentino dei compagni. Peccato che dopo alcune settimane tribolate non abbia messo il suo timbro alla partita.

Gerson 6 – Rileva Under e conferisce alla squadra un buon passo e una buona fisicità volti a difendere il risultato.

Perotti s.v. – Poco tempo a disposizione, vero, ma anche in quello scampolo di gara avrebbe potuto incidere di più.

Defrel 6.5 – Sostituisce uno stanchissimo Dzeko e in quei pochi giri d’orologio che disputa la squadra si alza. Il francese ha un ottimo spunto a pochi secondi dal termina in cui si beve la difesa avversaria e offre a Strootman.

Di Francesco 6.5 – Il mister dopo la crisi di risultati spolvera un nuovo modulo (auspicato da tanti) e dopo appena 47 secondi la Roma va in gol. La pecca è quella di non chiudere la partita nel primo tempo, sprecando troppe occasioni. Con l’uomo in meno la sua squadra raccoglie le giuste forze mentali per portare a casa il risultato.

Simone Indovino

Tutti i movimenti del calciomercato invernale della Roma

Simone Indovino – Si conclude un’altra finestra di calciomercato. La prima invernale di Monchi, la seconda da quando è a tutti gli effetti il direttore sportivo della Roma. Una sessione tormentata dall’ombra del Fair Play Finanziario, che ha costretto il dirigente a cedere Emerson Palmieri al Chelsea. Anche per Edin Dzeko è esistita la possibilità di accasarsi ai Blues, per una cifra intorno ai 30 milioni di euro che avrebbe dato una sistemata ai conti capitolini. Le richieste ritenute eccessive dell’attaccante hanno fatto naufragare la trattativa e così il club di Pallotta ha ancora il suo attaccante di punta. Per sostituire il brasiliano, l’ex ds del Siviglia ha perfezionato l’acquisto di Jonathan Silva con la formula del prestito con obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni a 5.7 milioni totali. Saluta anche Hector Moreno, trasferitosi in extremis alla Real Sociedad di fronte un corrispettivo economico di 6 milioni. Di seguito la tabella completa degli acquisti e delle cessioni della Roma:

TABELLA ACQUISTI ROMA

JONATHAN SILVA dallo Sporting Club de Portugal in prestito con obbligo di riscatto al verificarsi di determinate condizioni a 5.7 milioni totali (0,5+5,2)
ELIO CAPRADOSSI Rientro dal prestito

TABELLA CESSIONI ROMA

EMERSON PALMIERI al Chelsea a titolo definitivo per 20 milioni più 9 di bonus
HECTOR MORENO alla Real Sociedad a titolo definitivo per 6 milioni
LEANDRO CASTAN al Cagliari in prestito
UMAR SADIQ al Nac Breda in prestito per 6 mesi con la possibilità di prolungare l’accordo fino al 30 giugno 2019
MOUSTAPHA SECK al Novara in prestito
ARTURO CALABRESI al Foggia in prestito
EDOARDO SOLERI all’Almeria in prestito
LORENZO DI LIVIO al Matera in prestito
DENIS OMIC al Blau Wess Linz in prestito
JOSÈ MACHIN al Pescara in prestito
RICCARDO CAPPA al Sassuolo a titolo definitivo. Alla Roma il 35% sulla futura rivendita del cartellino
ALESSANDRO PETRUCCELLI al Pisa a titolo definitivo
JACOPO FERRI al Renate in prestito
ABDULLAHI NURA al Perugia in prestito biennale con diritto di opzione e controopzione
FILIPPO FRANCHI alla Reggina in prestito
Simone Indovino

Dal Liverpool al Chievo senza rabbia

Lavinia Colasanto – Reagire e dimenticare la manita presa dal Liverpool. C’è un campionato da giocare ed una qualificazione in Champions da conquistare. Domani pomeriggio allo Stadio Olimpico, alle ore 18, arriverà il Chievo di Maran in disperata ricerca di punti salvezza, soltanto 6 conquistati nelle ultime 9 partite. La Roma, invece, vuole la vittoria per consolidare il terzo posto.

Impossibile non pensare alla partita di mercoledì sera e allora Di Francesco, anche per mantenere la freschezza dei giocatori, si rifugerà nel turnover. Davanti ad Alisson tornerà la difesa a quattro con Peres a destra, Manolas e Jesus al centro, con turno di riposo per Fazio, e Silva, che ha convinto contro la SPAL, a sinistra. Cambiamenti anche a centrocampo con De Rossi apparso molto stanco ad Anfield e Strootman infortunato al costato. Si scaldano Gonalons e Pellegrini per una Roma più aggressiva e dinamica. L’ultimo posto se lo giocano Gerson e Nainggolan anche se pare difficile che il tecnico cambi tutto il tridente in un colpo solo. Davanti fiducia ad Under perché non si può bocciare un ragazzo di 20 anni alla prima partita sbagliata in Champions. Giocherà anche El Shaarawy voglioso di quel gol che a Ferrara non è arrivato per colpa di un palo. Ballottaggio tra Dzeko e Schick per il ruolo da prima punta. Entrambi, però, avranno una maglia da titolare contro il Liverpool. Out Perotti che ha accusato un guaio alla caviglia nel finale del match di Champions.

Tanto da perdere per il Chievo di Maran che si affiderà ad un equilibrato 4-4-2 con le linee molto strette per non consentire un facile palleggio alla Roma. Gli uomini chiamati a fare male sono Inglese e Pucciarelli col primo che ha già timbrato il cartellino contro i giallorossi nello scorso campionato. A supporto delle punte un centrocampo dinamico ma allo stesso tempo tecnico con Castro, Hetemaj, Radovanovic e Giaccherini. Il compito di stoppare le sfuriate giallorosse lo avranno Cacciatore, Tomovic, Bani e Jarozynski. In porta Sorrentino, mattatore della partita d’andata con tante parate decisive.

Nei 33 incontri tra Roma e Chievo il divario è stato imbarazzante visto che i capitolini comandano per 17 a 3 con 13 pareggi, l’ultimo il 10 dicembre del 2017. All’Olimpico 2 soli successi dei clivensi contro gli 11 dei romanisti. Sarà il 13esimo confronto tra Di Francesco e Maran col bilancio in perfetta parità 3 vittorie a testa e 6 pareggi. Inoltre il tecnico dei gialloblù è il più sfidato dall’abruzzese nella sua carriera.

Un obbligo soltanto per la Roma: vincere. L’Inter affronterà la Juventus a San Siro nel posticipo del sabato mentre la Lazio farà visita al Torino domenica sera. L’occasione per guadagnare dei punti è troppo ghiotta e i giallorossi non se la devono far scappare.

 

Lavinia Colasanto

Roma-Sampdoria 0-1: le pagelle. E la tristezza pervase il popolo giallorosso. DiFra, o adesso o mai più

Simone Indovino – Non se ne esce più. Inizia a diventare una situazione logorante per tutti i tifosi della Roma che devono ingoiare un’altra amara delusione, derivata da questa sconfitta interna contro la Sampdoria. È Zapata che decide il match a circa 10 minuti dallo scadere, sfruttando una clamorosa disattenzione difensiva. Solo parole al vento quelle pronunciate dai protagonisti fino a pochi istanti dall’inizio della partita: la cattiveria e la grinta auspicata non sono state viste neanche da lontano. Il primo tempo è di scarsissima qualità e solo una partita monstre di Alisson permette ai capitolini di stare nel match. Sempre nei primi 45 minuti di gioco Under guadagna un rigore che Florenzi spara addosso a Viviano. La ripresa è di fattura certamente migliore ma come due mesi a questa parta manca la “tigna” per buttare la palla in rete. La Roma di Di Francesco si sta spegnendo lentamente.

ROMA

Alisson 7.5 – Ancora una volta, e viene da dire purtroppo, è l’unico a salvarsi della baracca. Se lo scarto è solamente di una rete il merito è tutto suo. Speriamo che questa sera i dirigenti del PSG non fossero davanti alla tv ma a gustarsi un bel piatto di escargot…

Florenzi 5 – Nervoso e poco concreto rispetto al solito già dai primi minuti di gara. Potrebbe svoltare la serata trasformando il rigore ma il suo tiro dal dischetto rispecchia il momento della Roma: non vi è alcuna personalità nel suo tiro.

Manolas 5.5 – Meglio del compagno di reparto, ma rimane insufficiente anche la sua partita.

J.Jesus 4.5 – Di Francesco concede un turno di riposo a Fazio schierando il brasiliano: mai scelta fu più avventata. Trascorre tutta la gara in balia di Zapata, che con la sua fisicità lo mette in difficoltà, compresa l’azione del gol in cui si fa sorprendere alle spalle.

Kolarov 5.5 – Salvate il soldato Aleksandar. Non ne ha palesemente più, la sua velocità di crociera si è dimezzata rispetto ai primi mesi di stagione. Anche il caldo piede sinistro sembra essersi arrugginito ma almeno la piccola attenuante di non essersi fermato un attimo da agosto.

Strootman 5 – La lentezza è la qualità in negativo che caratterizza tutta la partita dell’olandese. A Milano un piacevole fuoco di paglia per quanto riguarda il ruolo di regia, che dalla prossima gara tornerà sulle spalle di De Rossi.

Pellegrini 5.5 – Perde un po’ di smalto rispetto all’apparizione di mercoledì sera. Specie nel primo tempo, è fuori dalla manovra e lento nella costruzione del gioco, perdendo numerosi palloni. Pesano le due ghiottissime occasioni non concretizzate dal centrocampista romano nella ripresa, su cui avrebbe dovuto mostrare più determinazione.

Nainggolan 5 – Quanto manca il vero Ninja a questa Roma. Non riesce più a giocare come sa, penalizzato da uno schema di gioco (assieme a una condizione non proprio brillante) che sopprime tutte le sue enormi qualità.

El Shaarawy 5.5 – Tanta voglia ma altrettanta confusione per il numero 92. Primi 45 minuti quasi da spettatore, sale leggermente in cattedra nella ripresa mettendosi a scambiare bene con Florenzi e Pellegrini sulla corsia di destra. Non tira mai verso la porta e questo grava sulla sua prestazione.

Under 6 – Se non avesse centrato in pieno volto Viviano da pochissimi passi sarebbe stato l’eroe della serata. Con i suoi spunti si dimostra una spina nel fianco per la difesa doriana ed è anche sfortunato quando si procura il rigore. Se non ci fosse stato il tocco di mano avversario è probabile che, vedendo gli svariati replay, la palla si sarebbe depositata in porta.

Dzeko 4.5 – Il bosniaco era già in un momento non positivo prima del mercato, figuriamoci adesso che da circa 10 giorni il suo nome appare in qualsiasi giornale e telegiornale. Partita pessima, in cui tocca pochissimi palloni. Quando ha una buona occasione, si pesta i piedi da solo e produce un tiro debolissimo da posizione comoda.

Defrel 5 – Un quarto d’ora circa da corpo estraneo.

Perotti s.v. – Messo per tentare il tutto per tutto, si unisce alla pochezza dei compagni.

Antonucci s.v. – Non è che sia sempre Natale, mister.

Di Francesco 4.5 – Non esistono più giustificazioni. Gestione della partita totalmente scriteriata: i cambi non fanno altro che penalizzare la rosa giallorossa. Ha deciso di allenare, come detto da lui stesso, la Roma anche nei momenti di difficoltà, ma è proprio lui che da questa difficoltà deve far uscire i suoi ragazzi. Altrimenti stop, di tempo non ne esiste più.

Simone Indovino

Edin e un finale magnifico

Lavinia Colasanto – Nell’aria si respirava tensione e tensione c’è stata. Il derby finisce per 0-0 con 27 falli fischiati da Mazzoleni, un cartellino rosso sventolato a Radu ed un accenno di rissa nei minuti finali. La stracittadina che valeva la Champions fa attestare  ufficialmente Roma e Lazio al terzo e al quarto posto della classifica in virtù degli scontri diretti.

I giallorossi, come è successo spesso quest’anno, impattano con i legni, ben cinque colpiti nelle ultime due gare, due di questi proprio contro i biancocelesti. Il primo ha visto protagonista Bruno Peres, in grande ascesa di prestazioni, dopo una palla alla Totti di Nainggolan. L’urlo del gol è strozzato nella gola dei romanisti che guardano la palla prendere il palo esterno alla destra di Strakosha. Arriva al secondo posto Edin Dzeko. Magnifico il suo finale come magnifico è stato il colpo di testa con cui ha anticipato di netto Bastos prima di vedere la sfera infrangersi sulla traversa. L’attaccante ha dato dimostrazione del suo momento di forma e di che cosa è in grado di dare alla Roma. Prima dell’incredibile sfortuna anche una bella parata del portiere che si è disteso sulla sua destra per disinnescare un’altra capocciata di Edin. Pochi minuti dopo una staffilata da fuori che ha fatto la barba al palo.

Un attacco che ha provato a pungere ed una difesa che ha corso pochi rischi. Senza parate Alisson che in pagella si è meritato un “senza voto”. Il miglior attacco della Serie A si blocca nel derby con Parolo ed Immobile spreconi davanti al brasiliano e con Marusic anticipato magistralmente da El Shaarawy in situazione di 10 contro 11.

Un punto che fa classifica per entrambe dopo una settimana pazza che ha visto la Roma distruggere il Barcellona ed andare in semifinale di Champions League, e la Lazio uscire in maniera clamorosa dall’Europa League per mano del Salisburgo. Nel derby tutto si è azzerato, anche il punteggio finale.

Lavinia Colasanto