Roma-Fiorentina 0-2: le pagelle. L’Olimpico continua ad essere l’acerrimo nemico stagionale. Defrel e Gonalons, occasioni finite

Simone Indovino – E quando c’è da stringere i denti, la Roma muore. La sconfitta di Barcellona, a posteriori, ha pesato sia dal punto di vista fisico sia mentale. Gli undici (quattordici con le sostituzioni nella ripresa) che scendono in campo quest’oggi all‘Olimpico sono distratti e poco grintosi. La Fiorentina decide la partita nel primo tempo, con le marcature di Benassi e Simeone. Con il poco orgoglio rimasto, i ragazzi di Di Francesco provano ad accorciare subito le distanze a inizio ripresa ma, tra interventi di Sportiello e mancanza di cinismo, la rete non si gonfia. Brutto stop in ottica terzo posto, considerato anche l’imminente derby che attende la Roma.

ROMA

Alisson 5.5 – Anche oggi, poco preciso. Sin dalle prime battute appare più distratto rispetto al normale, sbagliando il tempo su un’uscita e qualche rinvio. Non troppo reattivo neanche nei due gol subiti.

Bruno Peres 6 – Quelle poche azioni pericolose che la Roma crea nel primo tempo passano tutte dai suoi piedi. Vivace, replica la discreta prestazione di Barcellona arrivando spesso sul fondo e puntando gli avversari con determinatezza. Saremmo stati contenti di vederlo così anche nei quasi due anni antecedenti a questa settimana.

Manolas 5 – Uno dei difensori migliori del campionato quando è concentrato, uno dei peggiori quando la tensione nervosa non è al massimo. Peccato che oggi sia in questa seconda versione. Un colosso come lui non può farsi superare in maniera così agevole in velocità da Simeone.

Fazio 5 – Molto nervoso a partire dai primi minuti di match, questo fattore lo condiziona per tutti i 90 minuti. Spesso si mostra testardo avanzato palla al piede contro tutta la difesa viola, che inevitabilmente gli scippa la sfera con facilità scatenando le ire di Di Francesco.

Juan Jesus 5.5 – La mancata profondità di rosa costringe l’allenatore a schierare il brasiliano fuori ruolo per far rifiatare Kolarov. Chiaramente non può garantire la stessa spinta offensiva del serbo e la manovra in avanti della Roma ne risente inevitabilmente. Si dirotta in posizione centrale dopo l’uscita dal campo di Manolas.

Gonalons 5 – Altra gara non positiva per il francese, che forse è il primo a non vedere l’ora che termini la stagione. Ottura la manovra capitolina a causa della sua lentezza nel manovrare il pallone; si perde Benassi in occasione del primo gol subito. Sarebbe dovuto uscire in marcatura dopo la battuta dell’angolo per oscurare il tiro all’avversario.

Strootman 5.5 – Sopratutto nel primo tempo, è uno dei più propositivi della Roma. Le gambe dell’olandese girano inizialmente per bene conferendo agonismo e quantità al giro palla e al pressing. La sua intensità scende nella ripresa fino a quando il tecnico non lo sostituisce.

Nainggolan 5.5 – Gioca ancora acciaccato e si vede. Il piede ne risente, poiché sono un’enormità i tentativi di cross sbagliati. Si mangia una clamorosa palla gol a due passi da Sportiello sparandogli addosso. Una marcatura a metà secondo tempo avrebbe potuto dare linfa vitale ai compagni di squadra.

El Shaarawy 5 – Molto coinvolto in manovra, non riesce mai ad essere incisivo. Ancora una volta, la parola “cattiveria sotto porta” è da ricercare nel vocabolario. Ha almeno due occasioni che si potrebbero sfruttare al meglio se fosse stata messa in atto la corretta voglia di far gol. Attualmente, non si vede neppure da lontano.

Defrel 4.5 – Niente, non ci siamo proprio. Tanta abnegazione ma altrettanta confusione per il francese che prova a svariare su tutto il fronte d’attacco senza produrre i risultati sperati. Lento e macchinoso in determinati movimenti, non piace neanche a Di Francesco che lo manda in panchina dopo appena 45 minuti.

Dzeko 5.5 – In fin dei conti è l’unico a provarci veramente, ma è molto disordinato. Il bosniaco sbatte su Sportiello un paio di volte ma anche sulle proprie imprecisioni, come nell’occasione in cui è solo in area e colpisce di testa indisturbato spedendo a lato.

Schick 5.5 – Dopo lo spauracchio iniziale in cui si muove bene dopo l’ingresso in campo, entra in letargo per circa 20 minuti. Poi è la traversa a negargli la rete, ma non c’è nient’altro.

Kolarov 5 – Calca il terreno di gioco quando il risultato è ampiamente compromesso: difficile che lui da solo possa rigirare le sorti della partita.

Florenzi 5.5 – Entra per dare spinta offensiva, del suo minutaggio si ricorda solo il bel cross tagliato su cui Schick impatta e prende la traversa.

Di Francesco 5 – Aveva il compito di tenere alta la guardia della sua squadra dopo la Champions: obiettivo fallito. La sua Roma si scioglie sotto i colpi di una modestissima Fiorentina, che sfrutta tutte le imprecisioni della squadra. Non esiste cattiveria sotto porta, e questo non fa altro che penalizzare la squadra, che fa un’enorme fatica in zona gol. Nel momento della stagione in cui si decide tutto queste prestazioni non possono essere assolutamente tollerate.

Simone Indovino

La Roma non si ferma, quarta vittoria di fila in campionato

Lavinia Colasanto – La Roma difranceschiana è diventata inarrestabile. Battendo il Milan per 2-0 è arrivato il quarto successo consecutivo in campionato, il quinto di fila contando la Champions League e addirittura il decimo in trasferta, striscia cominciata con Spalletti.

I giallorossi non perdono a San Siro, contro i rossoneri, da due anni e mezzo e nell’arco dei 90 minuti si sono dimostrati furbi e spregiudicati. Nel primo tempo è il Milan a comandare la partita sfruttando il folto centrocampo e le fasce gestite perfettamente da Rodriguez e Borini. Arrivano da lì, e dal centro, i maggiori pericoli per la retroguardia della Roma ma Alisson, dal canto suo, non si sporca nemmeno i guanti.

Sporadici gli attacchi dei capitolini che salgono di tono nella seconda frazione di gioco. Di Francesco sposta Nainggolan su Biglia e la mossa si rivela vincente. Il centrocampo di Montella viene imbrigliato e i giallorossi cominciano a macinare gioco creando occasioni su occasioni. La Roma è bella e romana con Pellegrini e Florenzi, spine nel fianco della difesa del Milan. I due sono imprendibili col centrocampista che confeziona prima l’assist per l’esterno, grande respinta di Donnarumma, e poi la palla vincente per il grande destro di Dzeko, leggermente deviato, che rompe gli equilibri. Il bosniaco è implacabile e segna il suo settimo gol in campionato in sei partite, ma soprattutto si dimostra ancora decisivo.

Nella vittoria della Roma c’è anche la firma di Alisson che, con un piazzamento super, ed una respinta perfetta, strozza l’urlo del gol nella gola di Bonucci. I giallorossi prendono sempre più campo fino a chiudere la partita con Florenzi, che torna al gol dopo 546 giorni. L’ultima rete del numero 24 era datata 3 aprile 2016 quando, durante il derby, trafisse Marchetti dalla distanza. Per l’azzurro è una vera e propria liberazione, quasi ai limiti del pianto dopo un calvario durato 11 mesi.

Il Milan scompare dal campo e Di Francesco può godersi la vittoria sul fratello Montella. Ora arriva la sosta per le Nazionali, anche se sono da monitorare le condizioni di Strootman, mentre De Rossi e Pellegrini rimarranno a Roma. L’olandese ha riportato una forte contusione all’adduttore della gamba sinistra,  il capitano un’infiammazione al ginocchio destro, il giovane numero 7 un edema al soleo destro.

Di Francesco è il capotreno di un gruppo che viaggia forte. Il vagone dei desideri chiamato Roma è partito e non vuole fermarsi adesso, prossima tappa il Napoli alla ripresa del campionato.

Lavinia Colasanto

Barcellona-Roma 4-1: le pagelle. Gli errori individuali puniscono i capitolini, troppo sottotono il centrocampo

Simone Indovino – Risultato molto pesante in terra catalana, che inevitabilmente indirizza la qualificazione. Un cinico 4-1 in favore del Barcellona che soffre tuttavia l’atletismo della Roma nella prima mezz’ora, brava a chiudere gli spazi e tentare le ripartenze. È il clamoroso autogol di De Rossi a spianare la strada ai blaugrana, che da quel momento sfruttano il calo di intensità giallorosso per macinare gioco. Il raddoppio dei padroni di casa nasce da una disattenzione difensiva a cui se ne replica un’altra pochi minuti dopo per la terza rete di PiqueDzeko riaccende la speranza, ma il goffissimo errore di Gonalons spiana la strada a Suarez che non perdona. La Roma recrimina, giustamente, due rigori: almeno quello su Dzeko è apparso piuttosto evidente.

ROMA

Alisson 5.5 – Stranamente non perfetto, anche nelle piccole cose. Presente quando gli avversari mirano verso la porta, ma alcune sue respinte non sono precise come nel terzo gol di Pique.

Bruno Peres 6.5 – Sembra quasi strano dirlo, ma è lui a sfoderare difensivamente la miglior gara della retroguardia. Mantiene alta la concentrazione per tutto il match, tenendo piuttosto a bada le scorribande di Jordi Alba. Con un po’ di fiducia in più avrebbe potuto tentare qualche sortita offensiva.

Manolas 5 – Alterna momenti di grinta assoluta ad altri in cui la concentrazione sembra svanire nel nulla. Spesso troppo fievole nei contrasti; si perde Umtiti in occasione dell’autogol da lui realizzato e non aggredisce con la giusta cattiveria Suarez che calcia in porta troppo indisturbato.

Fazio 5.5 – Pur conoscendolo bene, nulla può sui repentini cambi di direzione di Messi che lo manda spesso al bar. Fa quel che può, non sfigurando.

Kolarov 5.5 – Tanti, troppi gli errori col suo piede sinistro. I cross che mette al centro non favoriscono mai i compagni sopratutto nei calci piazzati. Sul piano dell’attenzione, non si può criticare la prestazione del serbo.

De Rossi 5 – Sfortunato, molto sfortunato. Il suo autogol, causato da un intervento voluto a salvare la patria, conferisce fiducia al Barcellona e sconforto alla Roma. DDR accusa il colpo dal punto di vista psicologico e a poco a poco si allontana dal terreno di gioco.

Strootman 5 – Chiama a gran voce ai compagni di salire, segno che la voglia di fare è alle stelle. Peccato che lo stesso sentimento non sia trasmutato in campo e gli errori nel palleggio siano davvero troppi.

Pellegrini 4.5 – Sarà l’atmosfera, sarà il Camp Nou che rende piccoli piccoli, ma la partita è da horror. Pochissimo il contributo conferito in mezzo al campo alla squadra e un’enormità di palloni persi. Ha grosse colpe sulla prima rete, in cui tenta un dribbling folle al limite della propria area. Non esente da responsabilità anche nelle marcature sul secondo gol subito.

Florenzi 5.5 – Schierato alto per consentire un’adeguata copertura a Bruno Peres, adempie al suo compito in maniera un po’ disordinata. Di Francesco contava anche sulla sua cavalcata per tessere delle ripartenze ma il romano non riesce ad accontentare il tecnico.

Perotti 5.5 – Partita molto complicata per l’argentino, che se la deve vedere con Semedo in versione robot. Le avanzate dell’avversario lo mettono in apprensione non permettendogli di esprimersi al meglio. Si divora un gol di testa a inizio ripresa, si riscatta parzialmente fornendo l’assist a Dzeko. Ma quell’errore pesa, e tanto.

Dzeko 6 – Recrimina, in maniera più che motivata, un rigore a inizio gara. Per oscuri motivi che probabilmente non conosceremo mai l’arbitro non lo concede. Si batte con orgoglio durante i primi 60 minuti per far salire la squadra, poi cala col passare dei minuti ma rimette la testa fuori dal guscio per segnare l’unica rete della Roma.

Gonalons 4.5 – L’errore commesso allo scadere che ha regalato un cioccolatino a Suarez non si può proprio perdonare. Insensata la sua voglia di stoppare il pallone nella propria area di rigore in mezzo a tanta confusione.

El Shaarawy 5.5 – Non entra in campo con la cattiveria giusta, facendosi sempre sovrastare da Jordi Alba.

Defrel 5.5 – Dà una buona spinta offensiva alla squadra, andando immediatamente vicino alla rete personale. Peccato che un intervento felino di Ter Stegen gli neghi la gioia del gol al Camp Nou.

Di Francesco 5.5 – Non è che si possa imputare più di tanto all’allenatore. La gara è stata preparata nella maniera corretta e i primi 35 minuti lo dimostrano. Una squadra corta, attenta e pronta a ripartire. Il primo svantaggio fa inevitabilmente sfumare la fiducia della Roma, che in pochi minuti compromette gara e qualificazione. Troppi gli errori individuali dei suoi centrocampisti, che sembra abbiano smarrito la tecnica di base.

Simone Indovino

Aprile dolce dormire, ma non per la Roma. All’orizzonte 7 gare in 24 giorni

Simone Indovino – La primavera, l’aria fresca, le belle giornate, i prati in fiore, le uova di cioccolato da finire perché avanzate da Pasqua. Tutti fattori facilmente connessi all’idea generale e quasi mitica di relax. Accanto a chi avrà la fortuna di poter sfruttare queste cose, c’è una squadra che sta per immergersi nel momento più importante della stagione, quello in cui ci si gioca un’intera annata. La Roma, di rilassarsi, non ne può proprio parlare. Sono sette i match che attendono i capitolini in questo mese, a partire dalla sfida del Camp Nou contro il Barcellona di mercoledì per concludere all’Olimpico contro il Chievo il 28 aprile.

CAMBIARE ROTTA – La parola d’ordine è una: controvertere. È accaduto troppo spesso negli ultimi anni che la Roma vanificasse quanto di buono fatto nel corso di una stagione sbagliando poche, ma decisive, partite. Il caso più recente è quello dell’anno scorso sotto la guida di Spalletti, in cui i giallorossi, a cavallo proprio tra marzo e aprile, “buttarono” via il lavoro accumulato nei precedenti mesi uscendo sconfitti nei derby contro la Lazio (sia in campionato, sia nella semifinale di Coppa Italia) e nel doppio match di Europa League contro il LioneDi Francesco dovrà inevitabilmente evitare di replicare quanto fatto dal proprio predecessore e per questo servirà una forza mentale non indifferente. Il mister è chiamato a impegnarsi più di quanto già non faccia perimprimere ai suoi calciatori quella psicologia vincente troppo spesso desaparecidanella testa di De Rossi e compagni.

AI NASTRI DI PARTENZA – Si comincia da Barcellona. Quella che attende la Romaappare davvero una missione impossibile, ma possiamo alimentare un po’ la speranza affermando che il pallone rimane comunque rotondo anche in terra spagnola. Chiaro, tuttavia, che i giallorossi andranno ad affrontare una delle possibili vincitrici della Champions League. Uscirne con le ossa sane sarebbe già un grande traguardo per il club che in ogni caso, come dichiarato dagli stessi protagonisti, deve godersi il bel traguardo raggiunto. Dire che Leo Messi accusi ancora i problemi fisici che l’hanno tormentato ultimamente sarebbe un pesce d’aprile (per rimanere in tema) bello e buono, la Pulce ha dimostrato di aver scaldato i motori nei minuti finali della gara col Siviglia ed è pronto per la Roma.

IMPEGNI – Dopo la trasferta spagnola sarà la Fiorentina a far visita alla Roma allo Stadio Olimpico sabato 7 aprile alle 18.00. Superato un periodo di flessione, i viola si sono rialzati rientrando di prepotenza nella corsa per una qualificazione in Europa League, spinti anche dalla voglia di giocare per il loro capitano scomparso, ragion per cui lo scalpo della squadra di Pioli non sarà semplice. Prima del derby del 15 aprile su cui torneremo tra poco, è programmato il ritorno con il Barcellona. Fare calcoli adesso su quella partita appare impossibile, poiché si dovrà prima conoscere l’esito della gara d’andata. L’unica cosa certa è che la casa capitolina sarà totalmente colorata di giallorosso. E allora rieccoci, il derby. Quella gara che inizia a sentirsi nell’aria settimane e settimane prima e che stavolta assume anche connotati decisivi per l’esito della stagione. Sarà uno spareggio per il terzo posto in piena regola, dato che Roma e Laziosono in bagarre tra loro (l’Inter guarda più che interessata) per la corsa Champions. Superata la stracittadina, spazio al turno infrasettimanale contro il Genoa il 18 aprile all’Olimpico. Sulla carta è questo il match più abbordabile per i ragazzi di Di Francesco, col Grifone che gravita in acque più o meno tranquille per quanto riguarda la salvezza. Certamente più ostica la gara contro la Spal in programma tre giorni dopo. I ferraresi lotteranno per la permanenza nel massimo campionato fino all’ultima giornata, e di conseguenza non ci sarà vita facile per la Roma. La partita col Chievo di sabato 28 alle 18.00 concluderà il ciclo da brividi di questo aprile. Anche i veronesi stanno ancora lottando per mantenere la Serie A, e quindi servirà ancora una volta una squadra concentrata al massimo.

In definitiva, si prospetta un tour de force che deciderà il destino della Roma sia di questa, sia della prossima stagione. Servirà un gruppo tenace, concentrato e con tanta voglia di fare. Per continuare quel processo di crescita auspicato da tutti, a livello nazionale e internazionale. Di Fra, adesso tocca a voi.

Simone Indovino

Bologna-Roma 1-1: le pagelle. Dzeko il salvatore, Schick non sa ancora brillare. Strootman e De Rossi da dimenticare

Simone Indovino – Non è di certo questo il modo migliore per prepararsi alla mission impossible del Camp Nou. Per tutti i giorni precedenti alla partita col Bologna i calciatori della Roma hanno predicato concentrazione, ma le loro parole non sono state trasmutate nel campo. Dopo l’uscita dal campo di Nainggolan per infortunio (ancora da valutare) i giallorossi calano drasticamente la loro intensità consentendo al Bologna di andare in vantaggio con Pulgar. Schick da prima punta non rende al meglio, e così Di Francesco è costretto ad affidarsi ancora su Dzeko. Il bosniaco risponde immediatamente presente siglando il pareggio. A nulla vale l’assedio finale dei capitolini che sono costretti ad accontentarsi di un solo punto.

ROMA

Alisson 6 – Incolpevole sul gol in cui il tiro di Pulgar, seppur rasoterra, è oscurato dalle tante maglie posizionate davanti l’area di rigore. Nessun’altra parata nel corso del match se non qualche sicura uscita.

Florenzi 5.5 – Di Francesco junior è la sua ombra per praticamente tutta la partita, oscurando le sue più classiche sgaloppate. Sono infatti pochissimi i cross che il terzino riesce a mettere in mezzo. Buono il lavoro di copertura.

Manolas 5.5 – Tappa i buchi fin dove può, mostrandosi attento quando serve. Mostra altrettanta confusione quando la concentrazione scende di intensità.

Fazio 5.5 – Potrebbe certamente imprimere più convinzione sia ai suoi interventi sia sui palloni giocati. Palacio è in giornata positiva e spesso lo mette in difficoltà sul piano della velocità.

Kolarov 6.5 – Insieme a Dzeko è il più (pro)positivo del pomeriggio. I compagni si affidano sempre sul suo piede sinistro, rimasto caldo nonostante i viaggi con la propria Nazionale. Sono pericolisissimi e costanti i cross messi da lui al centro, su cui purtroppo i colleghi non riescono a essere altrattanto incisivi.

De Rossi 4.5 – Brutto passo indietro per il capitano della Roma che fatica tantissimo in mediana. Molti gli appoggi, anche basilari, sbagliati, che spesso consentono agli avversari di ripartire. L’ammonizione rimediata nel primo tempo condiziona la sua partita dal punto di vista dell’agonismo.

Strootman 4.5 – Non ce ne voglia l’olandese, ma è probabilmente la peggior partita da lui disputata in stagione. L’avvio non è malvagio e riesce a mostrare una buona condinzione, ma il gol sbagliato a porta spalancata e da pochi centimetri cambia totalmente la sua gara. Da quel momento si trasforma in negativo, apparendo scarico mentalmente e fisicamente commettendo un’enorme quantità di errori in manovra.

Nainggolan s.v. – Il belga è costretto ad abbandonare il campo dopo appena 15 minuti per un problema alla coscia destra. Nelle prossime ore si potrà capire se sarà disponibile per la trasferta di Barcellona. Dita incrociate.

El Shaarawy 5 – Dove sei stato oggi, Stephan? Il Faraone in versione mummia, poiché non mette mai in atto la convinzione e la grinta che servirebbe alla fase offensiva della Roma non arrivando mai a calciare verso la porta.

Perotti 6 – In una giornata in cui la fase offensiva è più che carente, l’argentino prova a caricarsi sulle spalle tutte le responsabilità. Prende palla all’altezza di centrocampo e prova a infilarsi tra le maglie rossoblù, uscendo tuttavia spesso sconfitto. Ha però il merito di servire a Dzeko l’assist per la rete del pari dopo una bella incursione.

Schick 5 – Continuiamo a dirlo, un gol probabilmente sbloccherebbe la situazione mentale del ceco che in questo momento sembra totalmente compromessa. Specie nel primo tempo arriva anche a concludere verso la porta, ma non con la giusta cattiveria. In certi momenti del match si mostra svogliato penalizzando i propri compagni.

Gerson 5.5 – Buttato nella mischia per sostituire Nainggolan, il brasiliano non riesce ad accendere la luce. Così come a Crotone, appare spesso compassato e lento nelle scelte. Troppi i tocchi col piede sinistro prima di scaricare la sfera di gioco.

Dzeko 6.5 – Il santo Edin toglie ancora una volta le castagne dal fuoco, anticipando tutta la difesa del Bologna col capoccione per insaccare. Col suo ingresso la manovra offensiva assume decisamente altri connotati, rendendosi più scorrevole e insidiosa.

Defrel 5.5 – Entra in campo col giusto piglio e con tantissima voglia di spaccare il mondo. Spesso confusionario, ha l’occasione per svoltare la gara verso lo scadere ma il suo tiro a botta sicura è respinto dai difensori avversari.

Di Francesco 5.5 – La sosta non ha agevolato i suoi calciatori, che al ritorno in campo sono apparsi scarichi più psicologicamente che fisicamente. Per sua fortuna Dzeko risponde sempre presente, evitando una sconfitta che sarebbe pesata moltissimo nella corsa al terzo posto. Servirà decisamente un’altra mentalità se non si vuole venir fuori dal Camp Nou con le ossa rotte.

Simone Indovino

Dzeko e Under e la dolce intesa

Lavinia Colasanto – La marcia della Roma verso la prossima Champions League continua. I giallorossi battono il Genoa per 2-1 raggiungendo quota 64 punti e confermandosi al terzo posto, sempre a pari merito con la Lazio che ha vinto una partita rocambolesca a Firenze.

Non sono mancati i classici patemi d’animo per i tifosi capitolini che hanno visto la propria squadra sprecare ancora l’impossibile. Questa volta partiamo dai minuti finali di un match dominato dai ragazzi di Eusebio Di Francesco che, però, hanno raccolto soltanto un successo di misura. Incredibile l’errore di Florenzi che, a tu per tu contro Perin, gli spara addosso la palla che avrebbe blindato la partita invece di passarla a Dzeko che si trovava a due passi dalla porta sguarnita. L’ira di Edin è quella di un giocatore che sa che prima bisogna pensare a chiudere i conti e poi alla gloria personale. Sempre il bosniaco protagonista pochi secondi dopo su un contropiede ma Schick, il suo compagno di viaggio, sbaglia movimento non riuscendo a stoppare il pallone.

Dzeko, però, può stare tranquillo perché durante i 90 minuti contro il Genoa ha ritrovato il suo folletto preferito: Cengiz Under. Il turco, alla pari del centravanti, è stato il migliore in campo con molti spunti sulla destra conditi alla perfezione dal gol che ha sbloccato la partita grazie all’ennesimo assist di Kolarov, il settimo in stagione.

Una serata di ritorni perché, se Under ha trovato la rete, all’Olimpico si sono rivisti Rosi e Zukanovic con quest’ultimo decisivo e clamorosamente a favore della Roma. E’ incredibile il suo autogol su un calcio d’angolo battuto dal solito Kolarov. L’ex giallorosso spizza di testa il pallone che, prima di battere Perin, bacia il palo. Finalmente, dopo anni di sofferenza sotto il fattore ex, c’è qualcuno che non ha dimenticato i colori giallorossi e li porta ancora nel cuore.

Tre punti dovevano essere e tre punti sono stati, alla fine è questo che conta a soltanto 5 giornate dalla fine del campionato. Ora la Roma dovrà fare visita alla Spal che recentemente in casa ha fermato la Juventus sullo 0-0. Non ci si può permettere questo risultato perché dietro corrono molto ed anche i giallorossi vogliono accelerare.

Lavinia Colasanto

Tutto pronto per la Champions

Lavinia Colasanto – La selva oscura in cui si trovava la Roma sembra essere soltanto un ricordo. Con le vittorie contro Verona e Benevento, la diritta via che era smarrita è di nuovo sui navigatori di Trigoria. Sabato pomeriggio, alle 15, la squadra di Eusebio Di Francesco fa visita all’Udinese alla Dacia Arena. I friuliani, dopo un dicembre scintillante, hanno ricominciato il loro giro sulle montagne russe.

La Champions League è alle porte e il tecnico abruzzese potrebbe avere in mente dei cambi per centrocampo e attacco ma non per la difesa. Confermato in blocco il quintetto composto da Alisson in porta, Florenzi sulla fascia destra, Manolas e Fazio al centro e Kolarov sulla corsia di sinistra. In panchina Jesus e Peres. Graditi rientri in mezzo al campo perché Pellegrini tornerà dalla squalifica mentre De Rossi si andrà riprenderà il posto da mediano. Previsto un turno di riposo per Strootman. Sulla trequarti, nel 4-2-3-1, impossibile rinunciare a Nainggolan. Sarà lotta sugli esterni visto che in cinque si giocano due posti. In lizza Under, El Shaarawy, Perotti, Schick e Defrel. Avanti a tutti il turco e l’ala italiana. Il numero 14, invece, spera di dare un turno di riposo a Dzeko, anche se è più probabile un suo impiego dalla panchina per far trovare continuità al bosniaco dopo la rete segnata al Benevento.

L’Udinese, che con Oddo ha raccolto 7 vittorie su 14 partite in tutte le competizioni, dovrà fare a meno di Lasagna, out per una lesione al bicipite femorale della coscia sinistra. L’attacco, quindi, graverà tutto sulle spalle di Maxi Lopez che avrà l’aiuto di De Paul, diamante di un centrocampo che si completa con Barak, Behrami, Jankto e Ali Adnan. La difesa a quattro sarà composta da Nuytnick, Danilo, Samir e Widmer, vecchio pallino della Roma. In porta niente da fare per Scuffet, c’è ancora l’esperto Bizzarri.

I precedenti sono 93 e sorridono alla Roma avanti per 47 a 21, 25 i pareggi. In Friuli la musica cambia e lo scontro si fa equilibrato. I capitolini sono sempre in testa ma soltanto 19 a 15. In parità il duello tra Oddo e Di Francesco, una vittoria per parte.

Nel mezzo del cammin del campionato non sono più concessi passi falsi, soprattutto in un momento delicato come questo dove la Roma giocherà sei partite in 25 giorni. Tutto o niente, bianco e nero, giallo e rosso, per tre mesi che si spera siano a colori.

Lavinia Colasanto

Torna Florenzi contro il Napoli di Sarri

Lavinia Colasanto – La barriera da scalare è di quelle toste. Il gelo di Kharkhiv e il grande freddo che si è abbattuto su Roma hanno imballato le gambe dei giocatori giallorossi che, sabato sera alle 20.45, faranno visita al Napoli capolista allo Stadio San Paolo.

Le temperature ora sono più miti e quindi Di Francesco spera di ritrovare il fuoco dei suoi draghi, soprattutto dei cosiddetti “senatori”. Uno di questi è Florenzi che tornerà padrone della fascia destra. Al centro Manolas e Fazio dovranno stare attenti alle scorribande degli scugnizzi napoletani, mentre a sinistra ci sarà Kolarov. A difendere la porta della Roma Alisson. A centrocampo, nel 4-3-3 difranceschiano, capitan De Rossi è pronto a riscattare la sfortunata deviazione con cui, all’andata, ha consentito ad Insigne di depositare la palla in rete e di regalare i tre punti al Napoli. A dare una mano al numero 16 i generali Nainggolan e Strootman anche se spera di giocare Lorenzo Pellegrini, tornato in gruppo dopo il risentimento muscolare patito contro il Milan. In attacco la soluzione con Schick prima punta non ha funzionato e quindi a comandare il reparto tornerà Dzeko. Ai lati del bosniaco favoriti Under e Perotti, gli esterni più in forma della rosa. Spingono per un posto da titolare El Shaarawy e Defrel col Faraone che è reduce dalla tribuna contro lo Shakhtar e la panchina contro il Milan.

Sarri, che non perde in campionato dal primo dicembre quando venne battuto dalla Juventus, si affiderà al suo 11 classico con i tre piccoli davanti. Callejon, Mertens ed Insigne, sono chiamati a confermare il grande rendimento offensivo. Sono 60 le reti segnate dai partenopei in Serie A ed alcune di queste sono arrivate dai centrocampisti come Allan, Jorginho ed Hamsik che, rispetto ai suoi colleghi di reparto, giocherà più a ridosso delle punte. In difesa una vecchia conoscenza romanista: Mario Rui. Il portoghese sta sostituendo l’infortunato Ghoulam e le sue prestazioni stanno crescendo partita dopo partita. Davanti a Reina, promesso sposo  del Milan in estate, giocheranno anche Hysaj, Albiol e Koulibaly.

Sono 157 le partite giocate tra Napoli e Roma con i giallorossi in vantaggio per 61 a 45, 51 sono i pareggi. Al San Paolo la statistica si ribalta poiché i partenopei comandano per 33 a 23 anche se l’ultimo incontro ha visto trionfare i capitolini con una doppietta di Dzeko e il gol di Salah, in panchina c’era Spalletti. In equilibrio la sfida tra Di Francesco e Sarri. A prevalere è il tecnico campano, avanti per 4 a 3.

Un attacco in grande forma contro una difesa non sempre attenta. Probabilmente la Roma lascerà l’iniziativa al Napoli senza sbilanciarsi e mantenendo un assetto di squadra equilibrato, cosa che non è successa nelle ultime uscite. L’elmetto è indossato, le spade sono rinfoderate, l’armatura è vestita. I guerrieri giallorossi sono ai piedi della grande barriera ghiacciata, è ora di buttarla giù.

Lavinia Colasanto

Crotone-Roma 0-2: le pagelle. Radja, la Calabria fa sorridere. El Sha al posto giusto al momento giusto, Alisson c’è sempre

Simone Indovino – Serviva rispondere immediatamente all’Inter e la Roma non si è fatta attendere. 0-2 in casa del Crotone e successo importantissimo per quanto riguarda la corsa Champions. Sono El Shaarawy e Nainggolan i mattatori della partita odierna, non semplice come può apparire. La grande ragnatela messa in atto da Zenga reca fastidio alla manovra capitolina che poi emerge grazie alle qualità dei suoi. Protagonista ancora Alisson, che tiene a galla la sua squadra compiendo un miracolo in uscita su Trotta, che aveva approfittato di un buco di Fazio.

ROMA

Alisson 7 – Vuoi o non vuoi entra sempre tra i migliori della giornata. Si immola in uscita su Trotta pronto a spedire il suo sinistro verso la porta, tenendo il vantaggio i suoi compagni. Bene, come sempre.

Bruno Peres 6 – La paternità non ha scalfito il brasiliano che si è reso protagonista di una gara positiva in cui, contrariamente alle sue solite prestazioni, è spesso arrivato sul fondo mettendo palloni interessanti al centro.

Juan Jesus 6 – Buon comportamento ordinario del centrale brasiliano, che fa a spallate e gestisce con intelligenze le avanzate degli avversari.

Fazio 6 – Sempre ben posizionato, rischia di macchiare la sua gara a causa di un controllo difettoso che permette a Trotta di scappare verso l’area di rigore. Per fortuna in porta ha un Alisson in stato di grazia.

Kolarov 6.5 – Gara sicuramente meno consistente rispetto quella di martedì. Il serbo, ancora orfano di un sostituto all’altezza, gestisce le energie fino a quando piazza il precisissimo cross vincente per El Shaarawy.

Gonalons 6 – Partenza in sordina, in cui sbaglia diverse aperture anche senza pressione. Migliora il suo rendimento col passare dei minuti, guadagnandosi un’onesta sufficienza.

Pellegrini 5.5 – Ci si aspetta sempre di più dal centrocampista romano che non sta riuscendo a compiere il passetto decisivo per risultare determinante. Quest’oggi tanta corsa ma altrettanti errori in manovra che non aiutano la già lenta trama di gioco della squadra.

Nainggolan 7 – L’aria calabrese fa bene al belga che si ripete allo Scida dopo lo scorso anno. Pregevolissimo il sinistro con cui mette in cassaforte il risultato; bravo a dare continuità e costanza all’interno di tutti i 90 minuti.

Gerson 5.5 – Il terreno di gioco che rallenta il pallone non aiuta il sinistro del brasiliano, che si è tuttavia dimostrato poco cattivo e cinico nei 70 minuti concessogli quest’oggi dall’allenatore. In determinate situazioni avrebbe potuto imprimere più cattiveria per impensierire i difensori avversari.

Dzeko 6 – Si mangia un gol con la porta spalancata, ma è buon protagonista delle manovre offensive giallorosse. Con gli spazi chiusi è lui a tornare in zona mediana a prendersi il pallone. Dopo una settimana caratterizzata dal gol qualificazione con lo Shakhtar e il compleanno, gli perdoniamo il fatto di non aver timbrato il cartellino oggi.

El Shaarawy 6.5 – Non qualitativamente la sua miglior prestazione stagionale, ma il gol che sblocca il risultato è di vitale importanza all’interno di una gara non semplice. Ha il merito di farsi trovare al posto giusto al momento giusto, sfruttando il perfetto cross di Kolarov.

Strootman 6.5 – Col suo ingresso in campo al posto di Pellegrini la manovra giallorossa acquista più brillantezza e velocità. Prezioso anche in fase di contenimento durante i minuti di assalto avversari.

Florenzi 6.5 – Ingresso in campo più che positivo per il classe ’91 che si dimostra una spina nel fianco per la difesa avversaria, servendo un perfetto pallone e Under e andando vicino al gol personale.

Under s.v. – Qualche minuto finale sulla corsia di sinistra, dove si mangia un gol praticamente fatto. Perdonato, Cencio.

Di Francesco 6.5 – Non era facile riprendere la concentrazione dopo la bellissima qualificazione europea. Ci è riuscito il mister, che ha dato una mentalità vincente ai suoi che sono apparsi concentrati per tutto l’arco della gara nonostante il grande lavoro fisico degli avversari. Bene così, serve non fermarsi.

Simone Indovino

Eusebio e la Roma che non vorrei

Lavinia Colasanto – La Roma non c’è più. I giallorossi cadono in casa contro la Sampdoria per 1-0 sprofondando in un abisso che sembra essere senza fine. Che sia una serata difficile lo dimostrano i cori contro la società poco prima della partita e un avversario che mette subito alle corde la squadra di Eusebio Di Francesco che, come Rocky Balboa contro Apollo Creed, incassa i colpi senza andare giù, grazie ad un Alisson che si conferma il petalo più prezioso della rosa.

La prima mezzora della Roma è da mani nei capelli. I capitolini fanno fatica a superare la metà campo, sbagliano appoggi facili e la Sampdoria non è lesta nello sfruttare le enormi occasioni che capitano a Zapata e Caprari.

La serata è fredda ma i giallorossi riescono a sciogliere il ghiaccio che avevano sulle gambe e prendono fiducia, fino al rigore guadagnato da Under per un fallo di mano di Berezinski. In campo ci sono Dzeko, Strootman, Kolarov, Pellegrini ed anche El Shaarawy, ma sul dischetto si presenta a sorpresa capitan Florenzi che, data la pesantezza del momento e per via della fascia, si prende la responsabilità. Il risultato non è eclatante, terzo rigore consecutivo sbagliato dalla Roma e pubblico che comincia a rumoreggiare.

Si va ai box con una Roma in difficoltà, ma il cambio gomme è perfetto e la grinta con cui la squadra aggredisce l’avversario lo dimostra. Comincia un tiro a bersaglio, ma anche qua si palesano i classici problemi sulla concretezza offensiva. Nelle ultime 5 partite i capitolini hanno segnato soltanto 4 gol, gli stessi di Benevento e Spal, addirittura meno del Verona. Viviano risponde sempre presente consentendo ai suoi di restare in partita.

Il finale è drammatico, un fulmine a ciel sereno colpisce l’Olimpico. Dormita della difesa della Roma, cross di Murru che trova perfettamente Zapata. Jesus non lo vede alle sue spalle, Kolarov non lo segue e il colombiano deposita in rete a porta vuota. Neanche un supereroe come Alisson poteva fare qualcosa.

Finisce la partita, la Roma perde ed arriva una bordata di fischi dai quasi 30 mila presenti. La Curva chiama la squadra sotto al settore ma tutti rientrano negli spogliatoi. Il momento è difficile e sembra essere davvero complicato uscire da una situazione del genere. Il treno per la Champions sta scappando ma ora i giallorossi dovranno guardarsi anche alle spalle.

Lavinia Colasanto