Roma-Torino 3-2. I granata tentano la rimonta, ma il Faraone dice “no”

Alice Dionisi – Inizia il 2019 e torna la Serie A, con la Roma che ospita il Torino allo stadio Olimpico per la prima giornata del girone di ritorno. I giallorossi sono reduci dalle due vittorie contro Parma e Sassuolo, con il Torino che invece nel turno precedente ha fermato la Lazio, proprio all’Olimpico, con un pareggio per 1-1. Con Florenzi indisponibile, il tecnico Di Francesco è stato costretto a schierare Karsdorp (uscito all’80’ per lasciare il posto a Santon), insieme a Fazio, Manolas e Kolarov davanti alla porta protetta da Robin Olsen. Cristante e Pellegrini dietro al trio composto da Under, Zaniolo (preferito a Pastore) e Kluivert, a loro volta alle spalle di Edin Dzeko. Per i granata invece Mazzarri è stato costretto ad ovviare all’assenza di Izzo -squalificato- con Lyanco e schierando Parigini in attacco al fianco di Belotti e Iago Falque. Dura appena una manciata di minuti la partita di Cengiz Under, costretto a chiedere il cambio per un problema muscolare ed El Shaarawy subentra al suo posto. Dopo un quarto d’ora di gioco, la Roma si porta in vantaggio con una rete incredibile di Nicolò Zaniolo. Da una punizione di Kolarov, Fazio la mette in mezzo per il 22 che calcia col sinistro, ma trova i guantoni di Sirigu. Il portiere granata respinge sui piedi del calciatore della Roma: Zaniolo si gira da terra e mantiene palla, poi col sinistro la spedisce sotto la traversa, trovando la rete del vantaggio. Al 32’ Sirigu atterra El Shaarawy in area e per l’arbitro Giacomelli non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Trasforma Kolarov dal dischetto, trovando la rete del 2-0. Palo del Torino prima dell’intervallo, ma i granata accorciano le distanze nella ripresa, con Rincon che al 51’ segna la rete del 2-1. Al 67’ è Ansaldi a trovare la rete del momentaneo pareggio, dopo aver già colpito il palo qualche minuto prima, calcia di prima dopo una respinta di Manolas e riapre la partita. Al 73’ è il Faraone, Stephan El Shaarawy, a regalare alla Roma i tre punti con un filtrante che non lascia scampo a Sirigu.

 

Alice Dionisi

Roma, tentativo per Mancini già a gennaio. Si tratta per un prestito di 18 mesi con obbligo di riscatto a 25 milioni

Simone Burioni – Le parole di Di Francesco nella conferenza stampa di venerdì sono servite da monito: “Monchi cerca opportunità, ma se non dovesse trovarne meglio restar così che comprare tanto per fare”. L’opportunità c’è e porta il nome di Gianluca Mancini. Alla Roma il difensore piace eccome e cerca di portarlo nella Capitale già a gennaio. L’idea del direttore sportivo è quella di anticipare un acquisto in programma per giugno in modo da poterlo mettere a disposizione del tecnico, alla luce delle condizioni di Juan Jesus e della poca fiducia in Marcano.

Come raccolto dalla nostra redazione, Monchi metterà sul tavolo una cifra vicina ai 25 milioni di euro bonus compresi, chiedendo il calciatore in prestito oneroso di 18 mesi con obbligo di riscatto. Stessa modalità con la quale l’Inter si è accaparrata Gagliardini nel gennaio 2017, pagando due milioni di euro per il prestito al club bergamasco prima del riscatto obbligatorio dopo due anni. In questo modo la Romapotrebbe accaparrarsi uno dei maggiori talenti del reparto difensivo italiano, dando al calciatore sei mesi per adattarsi al meglio alla realtà romana. Escluso dalla trattativa, per ora, Gregoire Defrel, la cui cessione è stata smentita dal tecnico della Sampdoria Giampaolo.

Resta ora da vedere se Percassi sarà disposto a rinunciare al difensore anzitempo rispetto alle previsioni, anche se la batteria dei difensori centrali, composta da Palomino, Toloi, Masiello, Djimsiti e Varnier, che tornerà arruolabile tra un paio di settimane dopo l’infortunio al crociato di luglio, garantirebbe comunque certezze dal punto di vista del rendimento. L’Atalanta in questo momento è in corsa per l’accesso alla Champions League e non chiuderebbe la porta ai giallorossi a fronte di una richiesta, ma sarà necessario uno sforzo economico per assicurarsi il difensore. Non ci resta che attendere.

Simone Burioni

Roma-Torino 3-2: le pagelle. Tre punti fondamentali non senza sofferenza. Pellegrini sale in cattedra, Zaniolo continua a brillare

Simone Indovino – Pagine Romaniste (S.Indovino) – La sofferenza in casa romanista non manca mai. La Roma entra in campo questo pomeriggio con un piglio più che positivo, macinando un ottimo gioco e andando in vantaggio di due reti grazie a un’altra perla di Zaniolo e un rigore di Kolarov, abilmente procurato da El Shaarawy. L’inizio ripresa è da shock: il rendimento dei calciatori scende vertiginosamente e il Torino ne approfitta, accorciando le distanze prima con Rincon e poi con Ansaldi (in entrambi i casi un Olsen non perfetto). I capitolini si rimboccano così le mani, fino a salire nuovamente in cattedra e mettendo la freccia per il sorpasso grazie ancora ad El Shaarawy. Quattro vittoria nelle ultime quattro gare, adesso bisogna non fermarsi.

ROMA

Olsen 5 – I gol subiti non sono di certo papere da parte sua, ma lo svedese non appare troppo in giornata, almeno tra i pali. Sia Rincon Sia Ansaldi lo beffano con forse troppa facilità, anche se non è aiutato dal gran traffico davanti ai suoi occhi in entrambe le occasioni.

Karsdorp 6.5 – C’è ancora tantissimo da lavorare, sopratutto dal punto di vista difensivo, ma nella gara di oggi arrivano altri segnali incoraggianti da parte sua. Buone giocate con la palla al piede e un buon passo, fino a quando la condizione fisica lo abbandona e il mister lo richiama in panchina.

Manolas 7 – Gioca una partita nella partita contro Belotti, ed eccezion fatta per un’occasione esce sempre vincitore. Le sportellate non lo spaventano, ed è bravissimo a sovrastare sia in velocità sia negli stacchi aerei il diretto concorrente.

Fazio 6.5 – Si batte tantissimo con gli attaccanti avversari e spesso ha la meglio, dimostrando un incremento non indifferente del suo rendimento.

Kolarov 6.5 – Con l’assenza di Perotti e De Rossi il rigorista è lui, e i risultati parlano chiaramente. Un’esecuzione perfetta, che si aggiunge a un’ottima prestazione messa in atto dal serbo. Spinge fino agli ultimi secondi sulla fascia, ed è bravo ad arginare le discese sulla destra dei ragazzi di Mazzarri.

Cristante 6 – Non è preciso come le ultime uscite, ma il suo lavoro è comunque molto prezioso. Qualche pallone perso di troppo che non gli permette di superare una normalissima sufficienza, come quello che gli avversari gli hanno scippato in occasione del primo gol subito.

Lo.Pellegrini 7 – Col passare dei minuti è lui a prendere la squadra sulle spalle, macinando gioco su gioco e pulendo ogni pallone che gravita nella sua zona. L’assist decisivo per El Sha è la semplice ciliegina sulla torta di una partita giocare in maniera encomiabile a tutto tondo.

Under s.v. – Appena 4 minuti per il turco, che si fa male al quadricipite sinistro dopo uno scatto sulla corsia.

Zaniolo 7 – Un gioiello che continua a brillare. Il primo tempo è di rara bellezza: un gol con un grandissimo gesto atletico e una gestione del pallone a dir poco perfetta. Ripresa così così, poiché accusa il ritorno del Torino come tutta la squadra, ma è ormai un punto assolutamente fermo dello scacchiere giallorosso.

Kluivert 6 – È costretto, causa infortunio a Under, a dirottarsi dopo 5 minuti nella corsia che predilige di meno. Partita sufficiente, senza particolari spunti ma con un buon ordine tattico. Ingenua l’ammonizione per proteste che rimedia nella ripresa.

Dzeko 5.5 – Non brilla ancora fisicamente e si vede, spesso arriva in fase di finalizzazione con poco ossigeno. Ci sono circostanze in cui potrebbe essere decisamente più incisivo, ma non è da sottovalutare il lavoro degli ultimi minuti, utile a mantenere il risultato.

El Shaarawy 7 – Buttato nella mischia praticamente da subito per “colpa” di Under, ci mette un po’ a carburare. Ha diverse occasioni nel primo tempo ma le spreca, salvo poi rivelarsi decisivo in ottica match nella ripresa. Con freddezza buca Sirigu riportando avanti la Roma e regalandole 3 punti importantissimi.

Schick 6 – Un buon ingresso in campo da parte del ceco, che mette molta grinta sul terreno di gioco e aiuta i suoi a riaffacciarsi in avanti.

Santon s.v. – Rileva un esausto Karsdorp, rispondendo presente.

Di Francesco 6.5 – Avrà sicuramente da strigliare i suoi giocatori, perché è imperdonabile farsi recuperare due gol per pure disattenzioni. Per fortuna la sua squadra si fa trovare poi pronta mentalmente e riesce a staccare nuovamente il Torino e guadagnare tre punti a dir poco fondamentali. Un plauso per il buon approccio iniziale.

Simone Indovino

Roma-Virtus Entella 4-0: le pagelle. Schick tacco d’oro, Marcano e Pastore “un gol per la fiducia”

Simone Indovino – Se qualcuno pensava che la Roma potesse prendere sottogamba questa partita è stato immediatamente (e fortunatamente) smentito. Un approccio deciso quello dei ragazzi di Di Francesco, che hanno subito messo in chiaro le cose grazie a Schick. La serata di grazia del ceco è proseguita spedita, e un suo colpo di tacco mette Marcano in condizione di raddoppiare. Con due reti di vantaggio a fine primo tempo la gara è piuttosto decisa, poiché grazie al migliore tasso tecnico i capitolini riescono a gestire con facilità il risultato. Non si disdegnano però altre sortite offensive, e così è ancora Schick a iscriversi al tabellino. Condisce il tutto una rete di Pastore nel finale. Quarti di finale raggiunti: la Roma adesso lancia il guanto di sfida alla Fiorentina.

ROMA

Olsen 6 – Un’indecisione sulla punizione al limite degli avversari, poi sulla ribattuta attiva i riflessi e mantiene la porta inviolata. Da quel momento non è più impegnato, limitandosi a qualche presa alta e a un buon gioco con i piedi.

Karsdorp 6.5 – Una buona sgambata per l’olandese, per far capire che c’è anche lui. La speranza è che il fisico lo supporti in questa seconda metà di stagione.

Fazio 6 – Ordinaria amministrazione per il capitano odierno, che tiene a bada le sortite offensive avversarie.

Juan Jesus s.v. – Solo sfortuna per il difensore, che abbandona il campo in barella a causa dell’infortunio al ginocchio.

Kolarov 6 – Di Francesco lo mette in campo a testimonianza che in questa partita non sarebbe stato accettato nessuno scherzo. Il serbo non va a cento all’ora, limitandosi a svolgere bene il suo compito.

Cristante 6.5 – È ormai il leader indiscusso del centrocampo della Roma. Pare che la posizione di regista cucitagli dal mister calzi a pennello con determinate sue caratteristiche. Bravissimo a gestire il pallone anche in situazioni non troppo comode, in cui è spesso raddoppiato.

Lo.Pellegrini 6 – Partita volta alla ricerca della migliore condizione fisica. 80 minuti circa che non possono che far bene al centrocampista per presentarsi tirato a lucido in campionato.

Under 6.5 – Ha un passo nettamente diverso rispetto a tutti i giocatori presenti in campo e si vede in ogni azione in cui ha la palla. Tantissimi strappi e altrettante accelerazioni che inguaiano sempre gli avversari. Non riesce tuttavia a trovare la via del gol, anche grazie a un preciso intervento di Baroni.

Pastore 6.5 – Ci mette un po’, ma a poco a poco riesce ad entrare sempre di più all’interno del match. Certo, non è ancora brillantissimo, ma arrivano segnali più incoraggianti rispetto alle ultime uscite. Preziosa la rete dal punto di vista personale: potrebbe essere un’iniezione di fiducia non indifferente.

Kluivert 6.5 – Vispo, molto vispo. Dà sfoggio delle sue caratteristiche, ovvero la corsa e i dribbling. Di altissima fattura l’assist per il poker realizzato da Pastore.

Schick 7.5 – È la sua serata, e si intuisce subito, quando il cronometro segna appena 25 secondi. Tanto è bastato al ceco per buttare la palla in rete con un colpo di tacco. Per non farsi mancare nulla, utilizza ancora il tacco per sfornare l’assist a Marcano. A inizio ripresa realizza la doppietta personale con un preciso sinistro che si infila all’angolino basso, e ha più volte la possibilità di portarsi il pallone a casa. Ma per stasera va bene così.

Marcano 6.5 – Non entra benissimo in partita, rimediando immediatamente un cartellino giallo. Poi, col passare dei minuti, prende le misure a Carvalho e spadroneggia su di lui. Ha anche lo sfizio di realizzare il secondo gol della serata, con un potente sinistro che piega Baroni.

Zaniolo s.v. – Qualche minuto da esterno alto.

Riccardi s.v. – Un piacevole debutto nella Coppa Italia dei grandi per il giovane della Primavera.

Di Francesco 6.5 – Il rischio era quello di sottovalutare la gara, un po’ sulla scia degli anni scorsi. Invece la sua squadra si è fatta trovare immediatamente pronta, andando in vantaggio dopo pochissimi secondi. Chiaro che il divario tecnico ha poi permesso ai giocatori di gestire con calma il match, andando ad affondare non appena possibile. Ora viene il bello.

Simone Indovino

Prossima missione: ritrovare i gol dell’attacco

Simone Indovino – La cooperativa del gol. Così è definita la Roma in questa prima parte di stagione. Il perché è facilmente intuibile: sono tanti i giocatori che hanno realizzato almeno una rete personale in campionato. Ben 16Perotti e Zaniolo, con le loro marcature contro il Sassuolo nelle penultima giornata dell’anno solare appena salutato, sono stati gli ultimi ad aggiungersi a questa particolare lista. A guidare la classifica è Stephan El Shaarawy con 5 marcature, immediatamente seguito da un inedito Kolarov e Cristante, appaiatosi al serbo dopo la gara di Parma. Tuttavia c’è un grosso cortocircuito che è testimonianza lampante di una mancanza per la Roma, ovvero i gol dei bomber veri. Se la Juventus può contare sulla vena realizzativa diCristiano Ronaldo, il Napoli su quella di Milik, l’Inter su quella di Icardi, e la Lazio su Immobile, a oggi i giallorossi non hanno avuto il contributo sperato dai propri attaccanti. Dzeko e Schick sono entrambi a quota 2: troppo poco.

Partendo dal bosniaco la situazione va analizzata con diversi dettagli. All’avarizia di gol in campionato risponde immediatamente con la prolificità in Champions League, dove è a quota 5 reti. Realizzazioni fondamentali per il passaggio del turno, basti pensare alla doppietta nella sfida contro il Cska Mosca all’Olimpico. In campionato non sta riuscendo tuttavia a tenere lo stesso ritmo. Vero che negli ultimi due mesi ha giocato pochissimi sprazzi di partita a causa dell’infortunio alla coscia, ma è altrettanto vero che il suo rendimento in Serie A non è stato all’altezza di quello a cui aveva abituato tutti. Rimane tuttavia un intero girone davanti a lui per risalire la china e tornare a quello che sa far meglio: buttare la palla in porta. Con all’orizzonte un ottavo di Champions, a cui Dzeko non può far altro che strizzare l’occhio.

Discorso diverso per Patrik Schick. Grazie all’infortunio del bosniaco, l’ex Sampdoria è stato l’attaccante titolare della squadra per circa due mesi. Sono cadute così le teorie sullo scarso rendimento del ceco per il poco impiego. Le sue partite non hanno convinto, si è sempre dimostrato poco cattivo e non partecipe al gioco della squadra. Un gol contro la sua ex squadra e un altro contro il Sassuolo sono stati il suo bottino. L’ultimo match da titolare ha lasciato strascichi positivi, e Schick si è fatto vedere vispo e cinico. Ha anche rischiato un clamoroso autogol, che con tutta probabilità gli avrebbe definitivamente compromesso la carriera a Roma. E invece il fato è stato clemente, e chissà che non possa essere un segno e che il 2019 possa diventare suo.

Simone Indovino

Bryan Cristante, umiltà e gol decisivi per prendersi la Roma

Simone Indovino – Non è certo una Ferrari rosso fiammante, pronta a scattare dal primo metro di rettilineo disponibile. È più paragonabile a una classica auto diesel, confortevole, pratica, agile quando ha spazio davanti a sé. Lo spazio, in questo caso, non è altro che la fiducia generale acquisita da Bryan Cristante con il passare delle settimane, delle partite, delle prestazioni. Il centrocampo della Roma ha subito quest’estate una netta rivoluzione, per mano del metodo di operare di Monchi, e l’ex Atalanta è stato l’acquisto principale in quella zona del campo, sia per ruolo sia per investimento economico. La paura principale era soltanto una, che sulla falsa riga di Gagliardini e Kessie, entrambi partiti dalla squadra orobica per approdare in grandi club, anche Cristante potesse non rendere al meglio vanificando l’onerosa spesa.

MUGUGNI – Se già nel calcio in generale la pazienza è quasi nulla, figuriamoci a Roma. Qualche partita sbagliata ed immediatamente ecco i fischi verso un calciatore che sì, all’inizio non ha certo brillato, ma che avrebbe sicuramente meritato qualche settimana in più prima di essere giudicato. Non è neanche stato aiutato dal resto della squadra, poiché il periodo buio protratto da agosto non ha consentito a Cristante di rilanciarsi sul profilo personale. Serviva solo del tempo. Quello necessario per abituarsi a un cambio di realtà repentino, quello necessario per assimilare determinati meccanismi. Quello necessario per rendersi conto della responsabilità che si ha addosso indossando la maglia giallorossa.

SVOLTA – L’infortunio di De Rossi ha penalizzato in maniera importante la Roma. Provando però a mettersi nei panni di coloro che vedono sempre il bicchiere mezzo pieno, il suo stop ha contribuito a far crescere in maniera decisiva Cristante. Con Gasperini, l’annata scorsa, aveva fatto stropicciare gli occhi a tutti per le sue gesta offensive partendo da trequartista, sulla scia del modello Perrottiano, per intenderci. L’intuizione di Di Francesco (o meglio, la necessità), è stata di metterlo in posizione di regista, a completare il reparto con Nzonzi. Anche qui un inizio in sordina, ma partita dopo partita si è preso la scena. E, qualità fondamentale, non ha perso le doti darealizzatore che l’hanno sempre contraddistinto. Cresce l’intesa col compagno di zona e lui stesso l’ha recentemente confermato: «Con Steven è normale che il feeling cresca partita dopo partita, ci vuole ancora un po’ per conoscersi bene e dare il meglio. Quindi dobbiamo solo continuare su questa strada e continuare a giocare così».

BOMBER – Un dato che non può mentire sono i quattro gol già realizzati in campionato da Bryan. Tanti quanti messi a segno da Nainggolan nell’intera annata scorsa in Serie A. Di Francesco ha sentito non poco la mancanza delle marcature dei centrocampisti, e l’acquisto del classe ’95 è stato portato avanti anche in quest’ottica. Numeri alla mano, fino adesso, il colpo è stato vincente. I suoi gol hanno anche regalato diversi punti alla Roma, basti pensare a quello decisivo con il Genoa o quello fondamentale nell’ultima giornata col Parma volto a sbloccare una partita insidiosissima. E se Juan Jesus non gli avesse rubato (nel senso buonissimo del termine) un’ulteriore segnatura, lo score di Nainggolan sarebbe già superato. Con umiltà e caparbietà Cristante ha saputo portare la critica tutta dalla sua parte e per questo, il giocatore di 23 anni che sembra giocare come un veterano, merita solo applausi.

Simone Indovino

Parma-Roma 0-2: le pagelle. Cristante leader, Under la chiude. Buona prova mentale da parte dei capitolini

Simone Indovino – Sei punti nelle due partite più delicate dell’anno: un chiaro segno che questa squadra, quando vuole, può fare molto bene. La gara è una perfetta sintesi di una crescita psicologica non indifferente, con la Roma capace di mantenere la calma nonostante il super catenaccio del Parma. Poi i centimetri aiutano, e così Cristante realizza il vantaggio da corner. Normale che da quel momento la partita si indirizzi nei binari congeniali, e in alcune ripartenze la squadra di Di Francesco può affondare come nel frangente del raddoppio, che porta la firma di Under. Dzeko disputa 80 minuti e scalda i motori, così come Lorenzo Pellegrini che entra benissimo in gara. Ora la pausa, poi gli ottavi di Coppa Italia. Non ci si può fermare adesso.

ROMA

Olsen 6.5 – Se non avesse sfoggiato tutti i suoi riflessi a metà primo tempo, forse staremmo parlando di un altro risultato. Invece lo svedese si è rivelato ancora una volta decisivo negando quel gol a Siligardi. Per il resto, si limita a fare lo spettatore interessato.

Florenzi 6 – Match senza infamia e senza lode, in cui si limita con precisone a svolgere i suoi classici compiti. Non ci sono troppi pericoli dal suo lato e per questo è facilitato.

Manolas 6.5 – Il solito leader difensivo, fino a quando il fisico gliel’ha consentito. Bravo ad arginare le avanzate in velocità di Gervinho e a lottare con Siligardi. Poi, a inizio ripresa, è costretto ad arrendersi al problema muscolare che già l’aveva tormentato nelle battute finali della prima frazione di gioco.

Fazio 6.5 – Si rivedono piacevolmente discrete attenzioni difensive da parte dell’argentino, che rimane sull’attenti anche quando il più dotato compagno di reparto esce dal campo.

Kolarov 6 – Si risparmia un po’ in determinate situazioni, per poi accelerare improvvisamente. Tuttavia non è precisissimo, specialmente nei cross in mezzo, quella che dovrebbe essere la specialità della casa.

Cristante 7 – Un altro gol, a testimoniare (qualora se ce ne fosse ancora bisogno) quanta importanza ricopre adesso nella Roma. L’incornata da calcio d’angolo è semplicemente perfetta, e sblocca una partita fino a qual momento molto rognosa. Anche col possesso tra i piedi è bravissimo a gestire tutte le situazioni che gli si mostrano davanti.

Nzonzi 6.5 – Non è e non sarà mai il giocatore brillante da ammirare, ma il suo lavoro è encomiabile. Partita da vero leader del centrocampo, quella messa in mostra dal francese. Altissimo il dato di recupero palloni ai danni dei giocatori del Parma.

Under 7 – Partita lunatica quella del giovane turco, che nei primi 60 minuti è praticamente evanescente. Poi suona la sveglia e regala l’assist a Cristante da corner, realizza la rete con un preciso tocco, e sfiora la doppietta con un colpo da biliardo.

Zaniolo 5.5 – Un pelo meno brillante del solito, ma è comprensibile considerata la grande mole di partite consecutive disputate dal giovane. Avrà tempo e modo di riposare per ritrovare la condizione migliore in vista della ripresa.

Kluivert 6 – Primo tempo pigro, poi nella ripresa innalza le sue qualità. Eccezion fatta per un grosso peccato di egoismo, mostra buoni spunti offensivi e dà preziosi aiuti a Kolarov sulla corsia di sinistra.

Dzeko 6 – La condizione fisica è quella che è, anche comprensibile dopo il lungo stop. Ottanta minuti abbondanti sono un ottimo inizio per tornare alla brillantezza di sempre. All’interno della gara va a sprazzi: alcune pause intervallate da una grande voglia di tornare al gol.

Juan Jesus 6 – Entra benissimo in gara in un momento più che delicato, quando ancora il vantaggio era scarno. Argina bene le poche avanzate avversarie.

Lo. Pellegrini 6.5 – Bentornato Lorenzo. C’era bisogno della sua freschezza per dare il cambio a Zaniolo, e infatti è immediatamente decisivo. Entra in maniera incisiva nell’azione del secondo gol.

Schick s.v – Pochissimi minuti a disposizione, con qualche buon movimento mostrato.

Di Francesco 6.5 – La panchina della Roma non voleva proprio lasciarla, e l’attenzione con cui sono state preparate le gare dell’ultimatum lo testimoniano. Sei punti. cinque gol fatti e uno soltanto subito, e tutti a stappare lo spumante con un sorriso in bocca. Ma guai ad abbassare la guardia, perché a questi risultati si dovrà soltanto dare continuità dopo la sosta.

Simone Indovino

Roma-Sassuolo 3-1: le pagelle. Schick protagonista in tutte le sue sfaccettature. Zaniolo non fa altro che confermare la sua classe

Simone Indovino – Eusebio Di Francesco passerà una serata di Santo Stefano sereno, ma lo sarebbe stata di più senza il gol subito all’ultimo che l’ha fatto sbraitare non poco. Per fortuna che la Roma stesse già sopra di 3 reti in quel momento, firmate da Perotti (su rigore procurato da Schick), dallo stesso ceco e da Zaniolo. La scena se la prende decisamente l’attaccante, che è abilissimo a procurarsi il tiro dal dischetto con un bel movimento in profondità nei confronti di Ferrari che lo atterra. Il rientrante argentino lo trasforma con freddezza, e la partita prende una piega diversa. Dopo aver sfiorato un clamoroso autogol, è lui stesso a raddoppiare con un movimento da vero centravanti. Speriamo non sia solo un evento natalizio. Che dire poi su Zaniolo, che mette a sedere portiere e difensore e realizza il tris con uno scavetto. Da applausi.

ROMA

Olsen 6.5 – Il bello e il cattivo tempo, tutto in un minuto, quello iniziale del match. Poi non è (per fortuna) troppo impegnato dagli avversari, e si limita ai compiti ordinari. Guizzo finale a negare a Federico Di Francesco il più classico dei gol familiari.

Florenzi 6 – Buona spinta offensiva, condita da scambi importanti nella corsia con Under. Fase difensiva da rivedere, specialmente nel primo tempo. Poi per fortuna gli avversari premono di meno da quel lato.

Manolas 7 – Le prende tutte lui. Che siano cross, che siano filtranti in velocità, ma il greco c’è sempre. Partita ancora una volta utile a rimarcare l’importanza del greco all’interno di questa squadra. Babacar e Berardi devono piegarsi alla sue netta superiorità.

Fazio 6 – Avvio non brillantissimo, dove manca spesso l’intervento. Aumenta successivamente il suo rendimento in retroguardia, rendendo comunque positiva la sua prova. Si perde Babacar a tempo scaduto, che realizza il gol della bandiera.

Kolarov 6.5 – Senza sbavature: precisione in difesa, tanti affondi in avanti.

Cristante 6.5 – Non fa altro che confermarsi. Ormai ha la capacità di gestire palloni anche scottanti con calma olimpica e sopratutto, con moltissima qualità. L’intesa con Nzonzi, inoltre, pare migliorare gara dopo gara.

Nzonzi 6.5 – È questa la versione del centrocampista di cui ha bisogno la Roma. Fisico, corsa e capacità di sradicare palloni battendosi centimetro dopo centimetro con gli avversari. Chiaro che il rendimento non può essere sempre eccelso a causa dei tanti impegni.

Under 6 – Ha tanta voglia di far gol e mettersi alle spalle il periodo non troppo brillante. Ci prova più e più volte, senza fortuna. Tornerà la brillantezza che lo contraddistingue.

Zaniolo 7 – Non è stata la sua migliore prestazione in giallorosso, poiché nel primo tempo non è troppo preciso. La ripresa è molto più convincente e sopratutto realizza il primo gol in Serie A con una giocata che non fa altro che testimoniare la sua immensa classe che aspetta soltanto di sbocciare definitivamente.

Perotti 7 – Dopo qualche apparizione qua e là, il suo ritorno dal primo minuto si dimostra subito importantissimo per la Roma. 65 minuti circa di alta qualità, contraddistinti dalla sua velocità sulla fascia sinistra e la sua freddezza dagli undici metri. Importantissimo aver realizzato quel rigore in avvio che ha regalato fiducia alla squadra.

Schick 7 – È il protagonista assoluto della partita, nel bene o nel male. La partenza è sprint, in cui il ceco mostra subito discreti movimenti offensivi. Ha l’abilità di vincere il contrasto con Ferrari e procurarsi il rigore, poi con un intervento goffissimo rischia l’autogol: è salvato soltanto dalla fortuna. Pochi secondi dopo realizza un gol di pregevole fattura, poi se ne divora un altro nella ripresa. Per oggi va bene così…

Pastore s.v. – Difficile giudicare l’argentino, poiché entrato a gara ampiamente decisa. Si limita a qualche trottata palla al piede.

Kluivert s.v. – Una buonissima intesa con Kolarov sulla corsia, dove in combutta si rendono pericolosi.

Dzeko s.v. – Qualche minuto solo per mostrare una condizione che sembra piuttosto positiva.

Di Francesco 6.5 – Era una partita a dir poco pesante, e la sua squadra ha risposto in maniera esatta. Non è un caso che la prestazione sia coincisa col rientro a pieno regime di un giocatore come Perotti, che ha dato un netto cambio di marcia. Ci sarà ancora la gara di Parma a decidere tutto quanto, ma intanto questo è un buonissimo punto di partenza.

Simone Indovino

Juventus Roma 1-0: le pagelle. Stessa partita in loop da anni. Santon vanifica un’ottima partita con la dormita sul gol di Mandzukic

Simone Indovino – Ormai è sempre la stessa storia. Da tanti, troppi anni. Il risultato è il medesimo, così come l’epilogo delle sfide tra Juventus e Roma. I bianconeri partono decisamente meglio dei giallorossi, e a furia di macinare occasioni su occasioni inevitabilmente la rete arriva. Peccato soltanto che nasca da una dormita non indifferente di Santon, che si fa anticipare da Mandzukic. L’attacco giallorosso è inconcludente, con Schick e Under che sono sempre sovrastati sia fisicamente sia in velocità dagli avversari. Per lo meno nella ripresa si vede un po’ più di orgoglio anche se, a conti fatti, le occasioni da gol non si vedono proprio. Sarà per il prossimo anno, di nuovo. 

ROMA

Olsen 7 – Un bravo a Robin, che ha saputo rialzarsi dopo una settimana certamente difficile facendo parlare il campo. Ingaggia una personalissima battaglia con Cristiano e ne esce ampiamente vincitore; il primo intervento su Alex Sandro è di altissima qualità tecnica.

Santon 5.5 – Se isoliamo l’episodio in cui si addormenta e consente a Mandzukic di segnare, la sua partita è ottima. Difende con intelligenza su Ronaldo, spinge con costanza. Ma il gol subito è sulla sua gobba, e questo è irrimediabile ai fini del risultato.

Manolas 6.5 – Sicuramente il migliore in retroguardia, come ormai spesso capita. È l’unico in grado di contrastare in velocità le avanzate di Ronaldo prima e Douglas Costa poi, anche se quest’ultimo è colpevolmente lasciato troppo libero in occasione del 2-0 poi annullato col Var.

Fazio 5.5 – Niente da fare, passano le giornate ma la sicurezza che l’argentino regalava fino allo scorso maggio continua ad apparire come una fontana d’acqua in mezzo al deserto, ovvero uno splendido miraggio.

Kolarov 5.5 – La Juventus affonda molto di più dall’altro lato, ragion per cui è piuttosto facilitato in retroguardia. In fase avanzata non regala tuttavia la qualità che tanto bene ha sempre fatto alla Roma. Peccato anche per i tanti cross non calciati con precisione.

Cristante 6 – Bene, ancora una volta, col pallone tra i piedi. Ormai le chiavi del centrocampo sono totalmente sue: anche in fase di pressione è sempre molto abile a gestire la sfera.

Nzonzi 5.5 – Facile annoverare un miglioramento del suo rendimento nel secondo tempo rispetto la prima frazione di gioco, ma purtroppo l’impressione è che non metta mai il massimo. In avvio, ha la possibilità di calciare da ottima occasione e arriva all’appuntamento scarichissimo.

Florenzi 5 – Nella posizione in cui è schierato, tra l’altro già ricoperta contro l’Inter, è un pesce fuori d’acqua. Inoltre, non dà mai qualità alle sue giocate commettendo tantissimi errori nei soli 45 minuti in cui rimane in campo.

Zaniolo 6 – Sempre al centro del gioco, sempre a far sentire la sua imponente fisicità sugli avversari.

Under 5 – Non ha smalto, non è lucido. Ma quello che forse fa riflettere di più è il fatto che sembra non crederci mai. E questo, nell’esatto periodo storico in cui si trova la Roma, non va affatto bene.

Schick 5 – Tocca pochissimi palloni, e molti li sbaglia pure. Ancora una volta non è mai pericoloso in attacco: si annovera solamente una conclusione piuttosto moscia. Continuano a essere tantissime le sfere sbagliate.

Kluivert 5 – Difficile pensare che il suo ingresso in campo possa stravolgere tutto, specialmente se sballottolato da destra a sinistra in pochi minuti.

Perotti s.v. – Un quarto d’ora certamente più positivo rispetto all’ultima uscita. Un suo totale recupero potrebbe rivelarsi fondamentale per Di Francesco.

Dzeko s.v. – Qualche minuto, giusto per fargli riassaggiare il campo. C’è bisogno di lui.

Di Francesco 5.5- C’è una cosa piuttosto preoccupante che ormai va avanti da diverse partite: la Roma inizia con un modulo sperimentale e finisce la gara con un altro schema di gioco, segnale irreversibile che questa squadra non riesce ancora a trovare un’identità. Facile però costatare che con l’ormai collaudato 4-2-3-1 la squadra giri meglio, anche se ancora una volta latitano le occasioni da gol.

Simone Indovino

Roma-Genoa 3-2: le pagelle. Arrivano i tre punti dopo più di un mese. Cristante decide una partita più che lunatica

Simone Indovino – Sono stati 95 minuti sul campo, ma sulla pelle dei tifosi romanisti questa partita sembra durata mesi. Alla fine i tanto agognati tre punti sono finalmente arrivati. La giornata nerissima di Olsen regala il vantaggio a Piatek, poco dopo Fazio lo riprende da corner. Passano 120 secondi e la Roma è nuovamente sotto dopo l’ennesima distrazione difensiva da angolo avversario. Kluivert, dopo un primo tempo di letargo, decide di partire in velocità e insaccare per il 2-2. Ci pensa poi Cristante nella ripresa a realizzare con una sassata il sorpasso. Non mancano le sofferenze nel finale, ma l’assedio genoano è ben contrastato. In generale una gara piuttosto atipica, sia sul campo sua sugli spalti. Difficile anche valutare le lunatiche prestazioni dei calciatori.

ROMA

Olsen 4.5 – Non è tanto il pasticcio, che può capitare a qualsiasi portiere del mondo di qualsiasi livello, tanto la non prontezza nel rendersi conto dell’errore stesso e provare a rimediare. Impiega svariati secondi a girarsi, mentre se l’avesse fatto più lestamente la situazione sarebbe potuta essere recuperabile. La Var lo salva (parzialmente) da un altra papera.

Fazio 5.5 – Ha il merito di togliere (per pochissimi minuti) la Roma dai pasticci, rendendosi pronto su corner. Qualche chiusura aerea importante ma la sensazione di svogliatezza non se ne è andata neanche oggi. Dorme troppo pericolosamente in un paio di situazioni e per fortuna gli avversari non puniscono.

Manolas 6 – Kouame prova spesso a scattare in profondità, il greco non lo lascia mai partire sfruttando le sue doti atletiche. Attento, certamente di più rispetto le ultime uscite.

Juan Jesus 6 – Nessuna particolare sbavatura per il brasiliano, che tuttavia non è sempre troppo preciso con i piedi.

Florenzi 5.5 – Tutto molto confuso. Dalla fase difensiva a quella offensiva, passando per le combinazioni con i compagni. Dal suo lato si fa saltare con troppa facilità, tant’è che l’allenatore preferisce alzarlo per mettere Santon in retroguardia.

Cristante 6.5 – Tanto criticato in avvio stagione, è adesso l’uomo in più della Roma. Come già scritto nelle scorse settimane, sta a poco a poco prendendosi sulle spalle il centrocampo giallorosso e, per la seconda domenica di fila, realizza una rete. Questa volta preziosissima, che vale 3 punti fondamentali.

Nzonzi 5.5 – Appare spesso troppo scarico e poco convinto nei contrasti, a differenza dell’inizio di campionato. Forse è la spia della benzina che inizia ad essere accesa.

Kolarov 5.5 – I primi 30 minuti sono da incubo vero, in cui sbaglia sempre posizionamento e dal suo lato il Genoa è costantemente in superiorità numerica. Poi, seppur in maniera molto fievole, aumenta il suo rendimento.

Under 5.5 – Nell’orrido primo tempo della Roma è quello che mostra un minimo di vivacità rispetto a tutti gli altri. Poi, paradossalmente con la leggerissima crescita della squadra, si spegne lentamente sopratutto dopo il clamoroso errore a porta spalancata dopo l’errore di Radu in avvio di ripresa.

Zaniolo 6 – Ha iniziato nell’inedita posizione di centravanti, e inevitabilmente questo non lo favorisce anche se è in grado di costruirsi una buona occasione. Nella ripresa torna sulla mediana e ha molta più possibilità di esprimere in pieno le sue caratteristiche. Buona la garra fisica che mette dentro la gara

Kluivert 6 – Ammettiamo con piacere che il gol allo scadere del primo tempo, che ha tolto la Roma da guai non indifferenti, gli ha risollevato il voto che fino a quel momento poteva tranquillamente essere la metà di quello assegnato. Nella ripresa è più vispo, anche se continua spesso a perdersi in virtuosismi spesso non necessari.

Santon s.v. – Nonostante sia fresco è sempre superato da Lazovic. Ingresso non positivo.

Schick s.v. – Non tiene mai la palla, si becca un giallo e rischia il rosso. Tutto in pochissimi minuti.

Di Francesco 5.5 – Giusto dire che nel primo tempo il modulo improvvisato ha messo in difficoltà la sua squadra, sopratutto nei ripiegamenti difensivi. Il buon avvio nella ripresa consente di staccare il Genoa nel punteggio e poi la sua squadra è brava e fortunata nel mantenere il risultato. Ma c’è molto, molto altro da fare.

Simone Indovino