Frosinone-Roma 2-3: le pagelle. Dzeko al 94° decide la solita partita folle della Roma. La difesa si spegne senza Manolas, ElSha presente

Simone Indovino – Certe cose non cambieranno proprio mai. Ci vogliono 95 lunghissimi minuti per battere un modestissimo Frosinone ma col coltello tra i denti. Metti questo fattore, metti un vento in grado di spostare il pallone, e la Roma torna ad essere altalenante. Alla lunga non fa altro che prevalere la maggiore qualità dei capitolini, che devono senz’altro ringraziare Dzeko, prima abile a segnare il pari, poi il nuovo sorpasso allo scadere. In mezzo un gol di Pellegrini, che aveva inizialmente ribaltato lo svantaggio di Ciano. Plauso per El Shaarawy, lucido fino all’ultimo secondo di gioco.

ROMA

Olsen 5.5 – Non può passare inosservato il suo erroraccio iniziale che porta al vantaggio del Frosinone. Da lì è poco impegnato, fino a quando Pinamonti lo trafigge nuovamente (con poche colpe, stavolta) e subito dopo nega il sorpasso che sarebbe stato clamoroso con un bel balzo sulla sinistra.

Santon 6 – Gara ordinata quella dell’ex Inter, che è bravo e attento in fase di retroguardia senza disdegnare qualche affondo sulla corsia.

Manolas 6 – Esce lui e la luce si spegne. Chiaro, non era stato impegnato in chissà quale circostanza, ma è solamente la sua presenza al centro della difesa a giovare alla squadra.

Marcano 6.5 – Puntuale in praticamente tutte le chiusure, abile nei vari posizionamenti nonostante le traiettorie insidiose che la palla assumeva con il vento. Positivo.

Kolarov 6 – Non troppo impegnato dal suo lato, ed è certamente meglio così per lui. Come spesso ci ha abituato, gioca una gara di gestione.

Nzonzi 5 – Non buona la partita del francese, che appare distratto su tutti i punti di vista a partire dal primo minuto di gioco. Al terzo, combina la frittata insieme a De Rossi regalando il pallone a Ciano che poi, complice anche Olsen, realizza. Anche nei restanti minuti in cui è in campo non è preciso, e perde tantissime sfere.

De Rossi 6 – La sua partita non aveva permesso di stropicciarsi gli occhi. L’errore di comprensione con Nzonzi all’inizio è decisivo, in seguito il piede non è quello di tutti i giorni. Per fortuna che al 94.15 il destro torna a rispondere esattamente ai comandi, recapitando una palla a dir poco perfetta a El Shaarawy.

El Shaarawy 6.5 – Solo l’assist finale vale tutto il resto della partita. A una manciata di battute dal triplice fischio, pennella quell’assist al bacio per Dzeko che il bosniaco deve spingere solamente in porta. Era stato un diretto protagonista anche della seconda rete di Pellegrini.

Pellegrini 6 – Gol a parte, che è fondamentale, non regala di certo una delle sue migliori partite dell’anno. Impreciso in tante circostanze, è bravo a farsi trovare nella posizione giusta per ribadire in porta la respinta di Sportiello.

Perotti 6 – Sufficienza d’incoraggiamento per l’argentino, la cui condizione appare palesemente in ritardo. Fa quel che può e lo fa anche discretamente bene.

Dzeko 7.5 – Ci sono tantissime cose dentro la partita di Edin. Il nervosismo, la lotta con Manganiello per le scorie di Firenze, gli insulti dei tifosi avversari. Ci sono, però, anche due gol, di cui uno a 40 secondi dalla fine, che regalano 3 punti fondamentali alla Roma.

Cristante 6 – Una discreta gestione del pallone in mezzo al campo.

Zaniolo s.v. – Le botte, il vento, il peso della diffida sulle spalle. Fa poco.

Fazio 5 – In ritardo cosmico su Pinamonti che è in grado di realizzare da solo, poco dopo un altro svarione rischia di compromettere tutta la partita. Ingresso da brividi…

Di Francesco 5.5 – Certi problemi non se ne andranno davvero mai e, sopratutto, non si capirà mai l’origine. Problema di testa? Problema fisico? La partita odierna è un enigma sotto tutti i punti di vista, per fortuna Dzeko si rivela un grande opportunista a una manciata di secondi dalla fine.

Simone Indovino

Made in Italy

Alice Dionisi – La Roma è scesa in campo per la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions Leaugue contro il Porto dell’ex laziale Sergio Coinceçao schierando 7 italiani su 11. Anzi, 8 con l’ingresso di Santon all’87esimo. Di questi, 3 provengono dal settore giovanile giallorosso. De Rossi, Florenzi e Pellegrini portano in alto la tradizione di romani e romanisti e il messaggio è chiaro: il calcio italiano non è morto! Nonostante l’esclusione dal Mondiale del 2018, l’Italia c’è e non è del tutto nel pallone. Mirante tra i pali, Florenzi terzino e un centrocampo tutto tricolore, con Pellegrini e Cristante a fianco del capitano De Rossi, mentre in attacco Zaniolo ed El Shaarawy sosterranno il bomber bosniaco Edin Dzeko.

Nella gara disputata contro i portoghesi, tra tutti, è stato proprio il giovane classe 1999, 5 gol finora tra Serie A e Coppe, a far parlare di sé. Nicolò Zaniolo è diventato il più giovane italiano di sempre a segnare una doppietta in Champions League, decisiva per conquistare la vittoria all’Olimpico, in attesa del ritorno allo stadio do Dragão.

Buffon lo ha definito un predestinato, per la Uefa è un bambino prodigio, i tifosi della Roma durante la sua presentazione allo Store di Via Del Corso hanno intonato il coro “Che ce frega de Ronaldo, noi c’avemo Nicolò”. Il ct Mancini lo ha convocato in Nazionale ancor prima del suo debutto in serie A e un veggente Eusebio Di Francesco lo ha fatto esordire contro il Real Madrid, al Bernabeu, nella fase a gironi di Champions League. Il giovane calciatore è arrivato a Roma quest’estate, nell’anonimato, nell’operazione che ha portato Nainggolan all’Inter. La cessione del Ninja e l’arrivo della combo Santon-Zaniolo non sono andate giù ai tifosi, ma la giovane promessa non ha di certo fatto rimpiangere i giallorossi la scelta fatta dal club.

Alice Dionisi

Zaniolo illumina l’Olimpico: “Serata indescrivibile per me”

Alice DionisiUna doppietta di Zaniolo per sfatare il taboo Porto. La Roma nelle 4 precedenti gare disputate contro i portoghesi non aveva mai vinto, ma ci ha pensato il classe 1999 a scrivere una nuova pagina nella storia delle coppe europee. Nicolò Zaniolo è diventato l’italiano più giovane di sempre a segnare una doppietta in Champions League, andando a segno due volte in sei minuti (la sua prima volta in Europa). Il numero 22 è stato protagonista della gara tra le mura di casa dello stadio Olimpico, davanti al ct Roberto Mancini e al ds bianconero Paratici. “Serata indescrivibile per me, un sogno che avevo sin da bambino e l’ho realizzatoha dichiarato Zaniolo nel post-partita. “Sono felicissimo, soprattutto per la vittoria, che ci serviva. Era importante iniziare bene queste due partite. Il ritorno sarà duro, come ogni partita in Champions, ma andremo a giocarci le nostre carte. Se giocheremo come sappiamo fare, passeremo”. La vittoria ha un retrogusto amaro, perché il gol del 2-1 segnato al 79’ da Adrian Lopez ha rovinato la festa ai giallorossi. Di Francesco dovrà mantenere alta la concentrazione dei suoi giocatori per il ritorno in Portogallo, in programma il 6 marzo. “Ai ragazzi ho fatto i complimenti per come hanno interpretato la partita, creando anche diverse occasioni” le parole del tecnico giallorosso, “L’unico rammarico resta il gol subito. Siamo stati sfortunati per come è nato, visto che non è stato un nostro grande errore. La squadra ha fatto bene, escludendo qualche errore tecnico. Al ritorno giocheremo per segnare almeno un gol perché se pensiamo solo a difendere è alto il rischio di essere puniti al minimo errore. Serve equilibrio ma allo stesso tempo osare per fare il secondo step”.

Alice Dionisi

Roma-Porto 2-1: le pagelle. Primo round capitolino, ma il gol subito guasta. Zaniolo brilla anche in Europa, partitona di Dzeko

Simone Indovino – Vittoria meritata ed importantissima ma tutto è da rimandare al ritorno. Successo per 2-1 della Roma sul Porto, che si aggiudica il primo round degli ottavi di finale. A firmare il successo è proprio il più giovane in campo, Nicolò Zaniolo, che non fa altro che confermarsi in palcoscenici sempre più grandi. Il giovane è assistito in entrambe le circostanze da Dzeko, autore di una partita di caratura straordinaria. Ottima la fase difensiva, che fa buona guardia fino al gol subito (in cui si è messa prepotente anche la sfortuna). Adesso c’è da riorganizzare le idee, concentrarsi sul campionato per arrivare al meglio alla sfida di ritorno.

ROMA

Mirante 6 – Puntuale in uscite, gioco con i piedi e in quelle poche occasioni in cui è chiamato in causa. Sul gol subito può fare veramente poco.

Florenzi 6 – Brahimi è uno dei clienti più scomodi del panorama europeo, e sicuramente impensierisce non poco il romano, così come le discese di Telles. Non si corrono tuttavia grossissimi pericoli da quel lato. In fase offensiva potrebbe tuttavia far di più: sono troppi gli errori anche banali in appoggio.

Manolas 6 – La doppia distrazione finale che regala la rete al Porto, alla fine dei giochi, viene pagata piuttosto in maniera cara. Si fa sorprendere dal lancio lunghissimo, direttamente dalla difesa avversaria, in maniera troppo semplice. Per i restanti minuti era stato bravissimo a lottare con fisicità e velocità con gli attaccanti avversari.

Fazio 6.5 – Piedi da rodare, ma nulla da dire su determinati posizionamenti. Si permette, ogni tanto, qualche sgroppata offensiva che buca il centrocampo avversario.

Kolarov 6.5 – Il solito stantuffo sulla corsia, abile nella fase difensiva e altrettanto pericoloso in avanti, fino all’ultimo secondo, quando “distrugge” la faccia di Casillas con un siluro.

Cristante 6 – Corre tantissimo in mezzo al campo, e la sua presenza è fondamentale. Tant’è che disputa l’ultimo quarto d’ora in totale debito d’ossigeno. Vicino alla rete nel primo tempo con una buonissima giocata.

De Rossi 6.5 – Quanto è importante DDR in mezzo al campo. Le sue geometrie sono preziosissime per la totalità del gioco nonostante la marcatura a uomo. Quando non può gestire la sfera, aiuta tantissimo i due centrali difensivi. Preziosissimo.

Pellegrini 6 – Una partita sufficiente quella del centrocampista romano, che allega tanti chilometri percorsi al suo match. È utile nella doppia fase, sia di interdizione sia di possibile ripartenza. Il suo sinistro potentissimo sembra a botta sicura, ma Casillas si distende negandogli la rete.

Zaniolo 8 – Un po’ come tutta la squadra, è più coinvolto in fase di ripiegamento che in fase offensiva per i primi 65 minuti circa. Poi, quando lui e i compagni decidono di aumentare i giri, è subito protagonista. Col destro realizza la sua prima marcatura europea, si ripete pochi minuti dopo con la porta spalancata sì, ma col pallone che pesava veramente tantissimo. Un gioiello.

El Shaarawy 6 – Mettiamola così: fa bene, ma potrebbe fare di più. Anche lui è un diretto aiutante della retroguardia giallorossa, ma in proiezione offensiva non mette mai la quinta. Entra comunque in maniera diretta nel primo gol, è lui a servire la palla a Dzeko.

Dzeko 7.5 – Partita monumentale quella del bosniaco. Nel primo tempo la squadra è bassa e lui è l’unico che prova a far cambiare le cose e colpisce anche un palo. Poi nella ripresa sale in cattedra: fornisce l’assist perfetto per Zaniolo, poi colpisce un altro legno, clamoroso, che spiana la strada per la doppietta del compagno. Anche nel finale è veramente prezioso per tenere su il pallone.

Nzonzi s.v. – Prezioso nella legna finale.

Santon s.v. – Qualche buonissima copertura negli assedi del Porto sullo scadere.

Kluivert s.v. – Solo una manciata di secondi in campo.

Di Francesco 6.5 – Il primo round va a lui. Una partita tatticamente ineccepibile, anche se la sua squadra è piuttosto intimorita all’inizio dalla velocità degli uomini offensivi del Porto. Poi nella ripresa cambia la musica, ed è aiutato da quel piccolo fenomeno che si chiama Nicolò. Peccato per quel calo di concentrazione negli ultimi 10 minuti che ha pienamente rimesso in corsa i portoghesi.

Simone Indovino

Giallo, rosso e rosa

Alice Dionisi – La fondazione Roma Cares ha abbracciato il progetto di crescita e di sviluppo dell’AS Roma femminile. A Scuola Di Tifo e Che Talento Queste Ragazze sono le iniziative presentate dalle calciatrici giallorosse Valentina Casaroli ed Angelica Soffia nelle scuole, per raddoppiare la comunicazione con i giovani studenti e sensibilizzare l’opinione pubblica sul calcio a tinte rosa. L’iniziativa è stata immediatamente sposata dall’Istituto Artemisia, che ha aperto le proprie porte al progetto per la prima volta, ospitando le calciatrici per propagandare, attraverso il loro esempio, lo spirito del Calcio da loro giocato. L’appuntamento si è svolto in due giornate, il 31 gennaio e il 5 febbraio. Entrambi gli incontri hanno voluto sottolineare l’importanza di credere nel talento femminile e nell’uguaglianza. La supremazia per ora è tutta al maschile, ma si iniziano a contare sempre più bambine che scelgono il calcio come sport.

Anche Hyundai ci crede e annuncia la collaborazione come back sponsor per le ragazze allenate da Bavagnoli, dopo aver annunciato la sponsorship per la prima squadra già a luglio 2018. La società ha annunciato questa collaborazione con un video che vede protagoniste Serturini, Swaby, Di Criscio, Bernauer e l’allenatrice Bavagnoli, dimostrando di non fare distinzioni neanche per quanto riguarda le attività social. È stato abbracciato il mondo del calcio maschile a 360 gradi in ogni aspetto che oggi lo riguarda, compresi i media.

Le partite delle giallorosse possono essere seguite anche in diretta streaming su Twitter laddove non è possibile farlo su Roma Tv. Si gioca -di norma- il sabato alle 3 allo Stadio Tre Fontane, lo stesso dove gioca anche la Primavera. Le gradinate dell’impianto all’EUR non sono ancora piene, ma iniziano ad affollarsi… e non solo grazie a parenti e amici!

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha dichiarato che “Il calcio femminile è importante per tutta la generazione e per il calcio italiano, stiamo incentivando questo progetto, abbiamo previsto delle retribuzioni come per chi avvia il progetto nel calcio dilettantistico. Stiamo cercando di creare entusiasmo e supporto, non solo dobbiamo valorizzare il calcio femminile, ma anche manifestarlo con i comportamenti, è un progetto straordinario, è il futuro“. La nazionale azzurra delle donne quest’estate prenderà parte al Mondiale e sfiderà le campionesse in carica statunitensi, cercando di riscattare l’assenza maschile al Mondiale russo del 2018.

Alice Dionisi

Roma-Milan 1-1: le pagelle. Le squadre si feriscono ma non si uccidono. Zaniolo la riprende, positivo Karsdorp. Anche la Dea Bendata non sorride

Simone Indovino – Spesso si dice che è meglio avere due feriti che un morto, è così è stato. La Roma e il Milan si dividono la posta in palio in uno stadio Olimpico votato alla contestazione per i giocatori dopo la disfatta di Firenze. L’approccio è anche positivo, poiché i ragazzi di Di Francesco provano in tutti i modi a portarsi avanti nel punteggio ma una distrazione fatale di Pellegrini e Fazio regala il vantaggio a Piatek (particolarmente a suo agio contro i capitolini). Zaniolo ci mette appena 40 secondi a siglare il pari nella ripresa e la squadra riacquista fiducia, seppur non attaccando con costanza. Donnarumma in stato di grazia nega la rete a Dzeko e, quando invece viene battuto, non fa altro che osservare inerme il colpo di testa di Pellegrini spegnersi sul palo. Non gira neanche benissimo.

ROMA

Olsen 6 – Nel gol subito non ha certo i riflessi dell’uomo ragno, anche se la colpa non può essere etichettata come sua. Non è tanto chiamato in causa successivamente, fino a quando è decisivo nel respingere il tiro di Laxalt allo scadere.

Karsdorp 6.5 – Uno dei protagonisti più positivi di questa sera. Mostra una condizione fisica non indifferente, e anche in fase propositiva è sempre attivo. Pregevoli i cross che mette al centro, tra cui quello che porta al gol del pari. Vince tanti duelli individuali che consentono alla Roma di ripartire.

Manolas 6.5 – Partita nella partita con Piatek, col polacco che realizza nell’unico momento in cui non era il greco a marcarlo. Poi lottano fianco a fianco per tutta la gara, col greco che lo sovrasta praticamente sempre in velocità.

Fazio 5.5 – Troppo di poco conto la marcatura sul neo attaccante del Milan, che è abile nello sfruttare l’indecisione dell’argentino. Non sono altre le sbavature nella sua gara, ma quella è piuttosto decisiva ai fini del risultato.

Kolarov 6 – Non si tira indietro nonostante le tante critiche ricevute nel pre gara. Fa sempre su e giù per la corsia di sinistra tenendo a bada le avanzate di Suso, che in questo modo non è mai troppo pericoloso.

De Rossi 6.5 – Tangibile come il centrocampo giallorosso giri nettamente meglio con la sua presenza, seppur ancora a giri non troppo alti dopo tre mesi di assenza dai campi.

Pellegrini 5.5 – Sembra accusare particolarmente il momento generale, in quanto scende in campo piuttosto nervoso e questo si riflette nelle sue giocate, specie in quella in cui perde il pallone decisivo per il vantaggio avversario. Non è troppo lucido, ma cresce col passare dei minuti fino a rischiare di erigersi a man of the match: un suo splendido colpo di testa si stampa malamente sul palo.

Schick 6 – Schierato da ala destra, è costretto in quest’ambito a dare una grossa mano in difesa. È la cosa che fa al meglio in questa serata: positivo vederlo battersi contro gli avversari, che spesso sono costretti ad arrendersi ai suoi tackle. Vicinissimo al gol con un colpo di testa nel primo tempo, situazione in cui soltanto Donnarumma gli nega la gioia.

Zaniolo 6.5 – Sin dall’inizio si vede che il suo spirito è totalmente diverso. Prevale sui diretti avversari sia dal punto di vista tecnico sia da quello fisico, e vederlo urlare, spronare gli altri e battersi in mezzo al campo è davvero un piacere. Si fa trovare pronto quando c’è da ribadire con rabbia il pallone in porta.

Florenzi 5.5 – Si dimostra ancora una volta un totale jolly, poiché schierato in un’ulteriore inedita posizione. Potrebbe far meglio, in quanto in determinate situazioni non è precisissimo anche in banali appoggi verso i compagni. Utile tuttavia in fase di ripiegamento.

Dzeko 6 – Ci prova tanto, anche venendo a prendersi il pallone in posizione molto molto arretrata. Donnarumma si rivela decisivo contro di lui in almeno un’occasione per tempo.

El Shaarawy 6 – Messo dentro per tentare il tutto per tutto, il Faraone dà vivacità offensiva rispetto Florenzi ma non riesce ad incidere.

Kluivert s.v. – Poco tempo per cambiare qualcosa.

Santon s.v. – Appena qualche giro d’orologio, in cui tuttavia non mancano le paure dal suo lato.

Di Francesco 6 – Un’ulteriore esperimento di formazione che si tramuta in un pari senza caduti in guerra. Buono l’approccio della sua squadra in avvio, ma il gol subito in maniera piuttosto ingenua destabilizza un po’ la sua squadra, che per fortuna torna viva dallo spogliatoio e sigla il pari. Poi è come se non si volesse rischiare di perdere, poiché sembra che i ragazzi tirano il freno a mano (palo di Pellegrini a parte). Ma in un momento del genere, forse, va bene anche così.

Simone Indovino

La Fiorentina dilaga contro la Roma, 7-1 al Franchi

Alice Dionisi –  La Roma viene eliminata dalla Coppa Italia per mano della Fiorentina, che umilia la formazione allenata da Eusebio Di Francesco allo stadio Artemio Franchi. Al termine della partita il tabellone recita 7-1 per i viola, che conquistano la qualificazione per le semifinali, dove incontreranno la vincente tra Atalanta e Juventus. Giallorossi disastrosi, con Edin Dzeko che al 72’ abbandona il campo dopo aver ricevuto il cartellino rosso per proteste verso l’arbitro Manganiello. Neanche mezz’ora di gioco per il bosniaco, che era subentrato a fine primo tempo a Javier Pastore. Chiesa sblocca subito il match, insaccando la rete dell’1-0 dopo appena 7’ di gioco. Risponde Cristante, che trova il palo al 9’ colpendo di testa su calcio d’angolo. Al 18’ una ripartenza in contropiede della Fiorentina permette a Federico Chiesa di replicare e segnare il gol del 2-0. Un primo tempo pieno di emozioni, con Kolarov che regala l’illusione di poter riaprire la partita. Il serbo spiazza il portiere Lafont e sigla il 2-1, ma è Muriel a spegnere le speranze dei giallorossi prima della fine del primo tempo, con la rete del 3-1. Nella ripresa Eusebio Di Francesco fa entrare in campo Edin Dzeko e Lorenzo Pellegrini, al posto rispettivamente di Pastore e Nzonzi, ma neanche i nuovi entrati riescono ad aiutare la Roma a risollevarsi. La Fiorentina va a segno altre 4 volte: Benassi (66’), Chiesa (74’) che firma quindi la tripletta e Simeone (79’, 89’). Difficile per il tecnico Di Francesco commentare la gara a fine partita: “C’è solo da chiedere scusa ai tifosi che sono venuti, faccio fatica a dare spiegazioni. Una gara gestita malissimo sotto tutti i punti di vista, una prestazione vergognosa”. Gongola invece Stefano Pioli:Una serata bellissima, forse la migliore della mia carriera. Sono contento per i ragazzi, perché so quanto lavorano”. Adesso a Trigoria dovranno essere fatte tutte le valutazioni del caso, nonostante Di Francesco in conferenza stampa abbia smentito l’ipotesi dimissioni.

Alice Dionisi

Atalanta-Roma 3-3, un tempo ciascuno. I nerazzurri rimontano tre gol

Alice Dionisi – La Roma affronta l’Atalanta allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia per la seconda partita del girone di ritorno di Serie A. I giallorossi arrivano da tre vittorie consecutive in campionato contro Sassuolo, Parma e Torino; l’Atalanta aspetta la sua vittima preferita: 125 i gol segnati dai nerazzurri in 113 sfide disputate contro la Roma. 3-3 il risultato finale, come nel match d’andata, con il club capitolino che si fa rimontare il 3-0 iniziale. Edin Dzeko sblocca subito il risultato al terzo minuto di gioco grazie all’assist di Nicolò Zaniolo, beffando Berisha che non può fare nulla per salvare il risultato: è 0-1, ma l’Atalanta cerca subito di recuperare e si rende pericolosa con Ilicic e Zapata. Manolas e Karsdorp si fanno trovare pronti e salvano il risultato. Mezz’ora dopo la prima rete, al 33’ Dzeko raddoppia per la Roma. Il bosniaco raccoglie il lancio in profondità di Nzonzi e insacca alle spalle di Berisha. Al 40’ i giallorossi ripartono in contropiede e Stephan El Shaarawy sfrutta il cross dell’assist-man Zaniolo per segnare il gol dello 0-3. Il primo campanello dall’allarme per gli uomini di Eusebio Di Francesco però arriva allo scadere del primo tempo, con Castagne che supera Olsen e accorcia le distanze, portando il risultato sull’1-3 ad un minuto dall’intervallo. Nella ripresa Toloi di testa sul primo palo trova subito la rete del 2-3 (59’). Contatto tra Kolarov e Ilicic in area e con l’ausilio del VAR l’arbitro Manganiello assegna il rigore all’Atalanta, dopo aver inizialmente ammonito il calciatore nerazzurro per simulazione. Zapata sbaglia dal dischetto al 70’, ma l’illusione di poter portare a casa i tre punti dura poco per i giallorossi, perché appena un minuto dopo il penalty sbagliato, è proprio Zapata a siglare la rete del pareggio dei padroni di casa, rimontando la partita. Di Francesco fa entrare Fazio e schiera la difesa a tre per salvare il risultato, ma la Roma paga il calo fisico nel secondo tempo. Situazione analoga al girone di andata, dove i giallorossi erano riusciti a recuperare il 3-1 dell’Atalanta. Dzeko non ci sta: “Sbagliano un rigore, sei sul 3-2, puoi vincere la partita e prendi gol: è inspiegabile, non so che dire. Noi non abbiamo giocato nel secondo tempo, non abbiamo fatto 2-3 passaggi di fila e così non si può giocare”.

Alice Dionisi

Atalanta-Roma 3-3: le pagelle. Una squadra da psicanalisi, altra rimonta subita. Nzonzi e Cristante out col Milan, Dzeko fa sorridere

Simone Indovino – Il quesito, sempre più attuale, è: ma questa squadra cambierà mai? Nel 2006 fu il Palermo al Barbera, nel 2011 il Genoa a Marassi, a fine 2018 il Cagliari con due uomini in meno. Tutte occasioni (giusto per citarne alcune) in cui la Roma si è fatta rimontare, come nella partita di oggi, quando era in vantaggio di due o più gol. Oggi la squadra di Di Francesco ha la grande abilità di sprecare un vantaggio di ben 3 reti, dopo un primo tempo giocato secondo manuale, grazie ai gol di Dzeko (2) ed El Shaarawy. La rete subita a fine prima frazione fa presagire il peggio, e in appena 20 minuti l’Atalanta pareggia, permettendosi il lusso di sbagliare anche un calcio di rigore in precedenza. Siccome i guai non vengono mai da soli, Nzonzi e Cristante, diffidati, sono stati ammoniti e salteranno il Milan.

ROMA

Olsen 5 – Diciamo pure che non è nel suo miglior periodo da quando si trova nella Capitale, poiché anche oggi è impreciso in diverse circostanze, specialmente nel primo e nel terzo gol subito.

Karsdorp 5.5 – Ha ormai in sé un ottimo passo sulla corsia, ma la fase difensiva lascia ancora fin troppo a desiderare. Determinate coperture non sono proprio adeguate, come quella in occasione del primo gol subito che riapre tutto.

Manolas 5.5 – Partita molto lunatica del greco. Con Zapata lotta con forza, velocità e intelligenza. Poi si perde Toloi che riesce a segnare di testa in maniera piuttosto indisturbata, e da quel momento è come se perdesse di convinzione.

Marcano 5.5 – Partita simile a quello del compagno di squadra, in cui il suo demerito è quello di non riuscire mai a garantire la sicurezza necessaria.

Kolarov 5 – Nel primo tempo non è altro che un uomo in più nei tanti contropiedi messi in atto dalla Roma, la sua ripresa è di bassa qualità. In maniera fin troppo ingenua commette fallo da rigore su Ilicic (squadra poi graziata), e un minuto dopo liscia clamorosamente il pallone dando il via allo sviluppo dell’azione del pari definitivo.

Nzonzi 6 – In questo nevoso pomeriggio bergamasco la sua fisicità in mezzo al campo è a dir poco fondamentale. Contrasta con i muscoli le avanzate avversarie finché può. Una note di merito per l’assist regalato a Dzeko nel primo tempo, che il bosniaco sfrutta a pieno.

Cristante 6 – Non è certamente una partita facile per l’ex di turno, su cui piombano addosso in tutte le occasioni gli avversari. Rimane tuttavia molto bravo a gestire determinati possessi con calma e tranquillità. Ammonito, sarà costretto a saltare il Milan.

Zaniolo 6 – Non ha ovviamente il fisico e il passo per fare il velocista alla Under, ma nell’inedita posizione di esterno alto regala in ogni caso due assist al bacio per i compagni, che abili realizzano. Poi è sovrastato, come del resto dei giocatori, dalla forza fisica degli avversari.

Pellegrini 6 – Appare un po’ scarico rispetto al solito, e la sua non lucidità è tradotta in diversi palloni persi. Mette tuttavia tanta corsa al servizio della squadra, prima di essere richiamato in panchina per evitare un’ulteriore squalifica.

El Shaarawy 6.5 – Si salva dalla debacle generale della ripresa perché lascia il campo con la Roma ancora in vantaggio. Conferma il suo feeling con il gol, mantenendosi in testa alla classifica marcatori giallorossa.

Dzeko 6.5 – Se c’è una nota positiva della giornata di oggi, è il primo tempo dell’attaccante. Non segnava in campionato da ottobre e oggi realizza con precisione la doppietta personale da vero bomber. Nella ripresa poi non tocca praticamente mai il pallone, poiché i compagni sono tutti schiacciati a difendere e lui può fare ben poco.

Kluivert 4.5 – Ingresso in campo a dir poco da brividi, utile soltanto a scatenare le furie di Di Francesco.

Florenzi 5 – Ci si attendeva sicuramente un apporto diverso nello scampolo di gara da lui giocato. Invece, nonostante sia fresco, si fa sempre sopraffare dagli avversari.

Fazio s.v. – Regala un po’ di sicurezza alla difesa nelle battute finali.

Di Francesco 5.5 – I motivi di questi black out improvvisi non si capiranno davvero mai, sopratutto perché non è il primo allenatore (e non sarà l’ultimo) a viverli sulla panchina romanista. Ingenuo da parte della sua squadra prendere gol a pochi istanti dallo scadere del primo tempo; se col Torino si era dimostrata una buona forza mentale, le convinzioni maturate in settimana sono immediatamente soverchiate.

Simone Indovino

Al via il nuovo anno

Margherita Bellecca – La prima settimana di attività del 2019 romanista inizia con una bella sorpresa: la riscoperta di Rick Karsdorp. L’olandese, arrivato a Roma nell’estate del 2017, è rimasto per oltre un anno e mezzo un oggetto giocante non identificato. Prima la grande attesa a causa dell’operazione al menisco, problema che si trascinava dai tempi del Feyenoord. Poi, la rottura del crociato in casa contro il Crotone a metà ottobre. Ferie forzate anticipate di 6 mesi e arrivederci al 2018.

L’estate dell’olandese procede a fari spenti, con la preparazione alla stagione a targhe alterne, tra qualche prova sul campo e molta, moltissima fisioterapia. Inizia il campionato, e per Karsdorp la prima occasione da titolare arriva il 31 agosto in casa del Milan. Prestazione da dimenticare e giocatore che sparisce completamente dai radar di Eusebio Di Francesco. Passano i mesi, la Roma affronta momenti difficili e Karsdorp accumula più presenze su Instagram che minuti in campo, facendo capolino solo nella gara di Plzen.

La svolta arriva in una fredda serata di metà gennaio. All’Olimpico c’è l’Entella negli ottavi di Coppa Italia e all’olandese viene finalmente concessa una chance da titolare. L’avversario è quello che è, ma il terzino dà l’impressione di poter essere un’arma in più nella seconda parte di stagione. Impressione confermata 5 giorni dopo, sempre all’Olimpico, in casa contro il Torino. Prestazione importante, impreziosita dall’assist per El Shaarawy in occasione del
rigore rimediato dall’attaccante. Uscito tra gli applausi dei tifosi sugli spalti, Karsdorp è pronto a dimostrare sul campo di valere il prezzo del bonifico versato dalla Roma nelle casse del Feyenoord e mettere in difficoltà Di Francesco nella scelta di una maglia da titolare per il ruolo di terzino. La speranza è che lasci i panni di protagoista di X Files per indossare una volta per tutte quelli di calciatore.

 

Margherita Bellecca