Zingaretti: «Sbrighiamoci a fare lo Stadio della Roma, poteva già essere aperto il cantiere. Totti? Patrimonio del calcio mondiale»

David Moresco – Il nuovo progetto, targato Movimento 5 Stelle, sullo Stadio della Roma è in attesa di approvazione.  Il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, intercettato all’evento sulla riqualificazione del Parco del Pineto, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Pagine Romaniste della futura casa della Roma e di altri temi di attualità. Ecco le sue dichiarazioni a PR:

La Sindaca Raggi ed il Direttore Generale della Roma, Mauro Baldissoni, dicono che nel 2020 vedremo il nuovo Stadio. Secondo lei è fattibile?
E’ un auspicio, al quale non possiamo che associarci. Dipenderà da come ci si lavora pancia a terra. Se non si fosse cambiato il progetto già sarebbe stato aperto il cantiere, ad esempio. Sicuramente si sarebbe aperto addirittura prima, bisogna legare i comportamenti agli effetti che questi determinano. L’appello che faccio, visto che anche io voglio che si apra è: sbrighiamoci e rendiamoci conto che bisogna farlo e farlo bene. Bisogna fare lo stadio e permettere ai tifosi della Roma, ed a tutti i tifosi del mondo che verranno, di arrivarci e di uscirne in piena sicurezza, sennò si mette male.

Quanto può dare lo Stadio della Roma alla città?
Può dare tantissimo. In primo luogo perché è un grande investimento, un’opera architettonica che riqualificherebbe l’offerta dello sport in una bellissima Capitale e sicuramente anche la Roma. Una società che ha uno stadio di proprietà è un forte valore aggiunto. E’ un tema molto serio, che va rispettato e incoraggiato, senza prendere in giro nessuno, a cominciare dai tifosi, che oltretutto ci mettono l’amore per questa grande squadra.

Cori discriminatori negli stadi e adesivi antisemiti affissi in Curva Sud durante Lazio-Cagliari. Dove abbiamo sbagliato e come possiamo rimediare?
Gli stadi sono una vetrina della società, nella sua dimensione di massa. Non bisogna accorgersi dell’ignoranza, del razzismo o dell’intolleranza solo quando si manifesta. Bisogna ricorrere alla forza della cultura, della conoscenza ed al rispetto dell’altro. Quando è accaduta la polemica degli adesivi noi eravamo a Treblinka con dei professori di storia del Lazio, per la prima volta, a vedere i campi di concentramento. Se non vogliamo essere ipocriti dobbiamo sapere che il rispetto degli altri è un impegno di tutti i giorni e, se questo fosse serio, nessuno si sarebbe permesso di fare questa stupidaggine.

Parliamo un po’ di calcio. Preferisce Francesco Totti in giacca e cravatta o in maglietta e pantaloncini?
Io preferisco Francesco Totti sempre, come sta messo sta messo. E’ stato un grandissimo campione e molto più. Un esempio di vita e di come si può essere campioni, dando moltissimo. Totti questo non lo perderà mai. Vedremo come si svilupperà il suo contributo alla Roma, ma già mi sembra di poter dire che non ha perso la sua forza, l’integrità morale e la sua intelligenza, che poi ha caratterizzato questo campione della Roma, ma patrimonio del calcio italiano e non solo.

David Moresco

Ancora la Champions, ancora Edin Dzeko

Gianluca Notari – Stimolante. L’aggettivo che più si utilizza per descrivere le gare di Champions League è stimolante. Vero, si può pensare. Giocare in grandi stadi, gloriosi e storici, contro avversari di fama mondiale, dev’essere senz’altro stimolante. A volte può sorgere un po’ di tensione, un po’ di reverenza nei confronti di figure totemiche che difficilmente si ha l’opportunità di affrontare. E per questo, spesso, in partite così importanti come sarà quella di stasera tra Roma e Chelsea, i calciatori tendono sempre a dare quel qualcosa in più. Però, non è detto che si riesca. Anzi: ci sono giocatori che raggiungono il picco massimo di efficacia e di continuità solamente in campionato. Uno di questi, è Edin Dzeko.

Dzeko fa il suo esordio in Champions League nella stagione 2009-2010 con la maglia del Wolfsburg, dopo aver sbaragliato la concorrenza nell’anno precedente andando a vincere uno storico titolo di Bundesliga. La coppia d’attacco di quella squadra, Dzeko-Grafite, è ancora oggetto di venerazione da parte dei tifosi biancoverdi. Quell’anno, in coppa, segna 4 reti in 6 partite. Niente male per un esordiente. Ma la storia d’amore che sembrava poter nascere tra il bosniaco e le notti europee si ferma lì. Perché con la maglia del Manchester City, Dzeko segna appena 3 reti in 24 apparizioni, ovvero un gol ogni 8 partite. Poco, davvero troppo poco per quell’attaccante magnifico che, regolarmente, dava bella mostra di sé in campionato. Perché in Premier, il 9 giallorosso segna sempre e con regolarità: 50 gol in 130 presenze, al netto però del primo spezzone di stagione con i citizens (passò dal Wolfsburg al City nella finestra di mercato del gennaio 2011) in cui segna appena due gol in 15 presenze, e dell’ultima travagliata stagione (4 gol in 22 presenze), dove colleziona più infortuni che marcature. Poi, a fine anno, si trasferisce nella Capitale.

Nel suo primo anno di Roma, Edin ritrova la Champions: l’annata storta, porta il cigno di Sarajevo a trovare due sole segnature in 7 presenze, in linea con la media gol tenuta in campionato (8 reti in 31 presenze nella Serie A 2015-2016). I giallorossi, in quel campionato, arrivano terzi in classifica, e la stagione successiva non riescono a passare lo scoglio dei preliminari di Champions League contro il Porto. Così, Totti e compagni, si ritrovano a dover giocare l’Europa League 2016-2017 dove, a sorpresa, Dzeko fa bene, benissimo, riuscendo a raggiungere anche il titolo di capocannoniere della competizione, con 8 gol in altrettante presenze. Il resto è storia recente: nella Champions di quest’anno il bosniaco ha già siglato 3 reti in appena 3 presenze, una media incredibile che oggettivamente non appartiene alla sua storia personale. La speranza di tutti i tifosi giallorossi è che Dzeko possa continuare a segnare con questa regolarità, lasciando loro tempo e modo di credere in qualcosa in cui era difficile sperare quando, dall’urna di Montecarlo, la Roma fu sorteggiata nel girone C, assieme ad Atletico Madrid e Chelsea.

Il passaggio del turno ora è possibile, soprattutto grazie a lui, Dzeko, che a Roma – numeri alla mano – sta vivendo le migliori stagioni della sua vita professionale. La media gol in campionato è di uno ogni 1,77 partite, mentre nelle due esperienze precedenti, in Germania e in Inghilterra, è di una rete ogni 2,07 gare. In Champions League, ancora meglio: un gol ogni due partite con la maglia della Roma, addirittura un gol ogni 3 partite e mezzo con le maglie di City e Wolfsburg. Insomma, come spesso capita da qualche tempo a questa parte, le speranze della Roma, in campionato o in coppa, hanno solo e soltanto un nome: Edin Dzeko.

Gianluca Notari

Battere il Chelsea per vincere il girone

Lavinia Colasanto – Ultima partita del trittico allo Stadio Olimpico. La Roma, dopo le vittorie contro Crotone e Bologna per 1-0, riceve il Chelsea, nel martedì di Champions League alle 20.45. Come Di Francesco anche Conte si affaccia al match dopo aver conquistato i tre punti con un 1-0, quello rifilato al Bournemouth grazie alla rete di Hazard. La situazione nel girone vede i Blues primi con 7 punti seguiti dai giallorossi a quota 5. Staccato l’Atletico Madrid a 2, fanalino di coda il Qarabag a 1. Quello tra Roma e Chelsea, quindi, sarà un vero e proprio spareggio per la leadership del gruppo.

Di Francesco, come è accaduto spesso in questa stagione, dovrà vedersela coi problemi fisici dei suoi giocatori. Farà di tutto per partire dal primo minuto Manolas dopo l’infortunio muscolare patito contro il Napoli. Se il greco non ce la dovesse fare, al centro della difesa sono pronti Fazio e Jesus. Sulle corsie Florenzi a destra e Kolarov a sinistra. A centrocampo dovrebbero tornare titolari i tre tenori: De Rossi, Strootman e Nainggolan anche se non sono da sottovalutare le candidature di Gonalons e Pellegrini. Poco da decidere in attacco per Di Francesco. Il tridente sarà composto da Dzeko, protagonista assoluto del 3-3 di Londra, Perotti ed El Shaarawy, in forma smagliante dopo la perla nel weekend di campionato. Problemi ancora per Schick che avverte dolore, al retto femorale sinistro, quando calcia.

Conte ha recuperato a pieno regime Morata e lo spagnolo sarà il punto di riferimento di un Chelsea che spera nella serata di grazia di Hazard, autore di una doppietta due settimane fa contro la Roma. Ci sarà anche Kante ma la sua presenza dal primo minuto è tutt’altro che sicura. L’ex tecnico della Juventus, quindi, scioglierà il dubbio sul modulo soltanto a poche ore dal match e non è escluso che possa partire con gli stessi undici dell’andata. Sperano di giocare titolari, però, Pedro e Rudiger, che tornerà in quella che è stata casa sua fino a pochi mesi fa.

I precedenti casalinghi della Roma contro le squadre inglesi lasciano ben sperare. Su 18 incontri i giallorossi sono usciti vincitori per 10 volte, una di queste proprio contro il Chelsea nel 2008. I Blues, invece, in Italia hanno vinto soltanto una volta, contro la Lazio, in 9 apparizioni.

All’Olimpico sono attesi circa 50 mila spettatori pronti a spingere la squadra verso una vera e propria impresa, quella che serve alla Roma per battere il Chelsea e per mettere le mani sulla qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.

Lavinia Colasanto

Villa Stuart, c’è Karsdorp per l’operazione al crociato. Intervento riuscito alla perfezione

Simone Burioni – Rick Karsdorp, difensore della Roma, questa mattina si è recato presso la clinica Villa Stuart per farsi operare dal Professor Mariani. Il terzino olandese dopo gli 82 minuti giocati contro il Crotone ha riportato infatti la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Il classe ’95 al termine della gara di mercoledì sera, subito dopo le interviste in zona mista, ha accusato un dolore al ginocchio e uscendo dallo stadio Olimpico con una borsa del ghiaccio sulla zona interessata si è recato proprio a Villa Stuart con lo staff medico giallorosso per sottoporsi ad una risonanza magnetica, la quale ha evidenziato il grave infortunio. Nella giornata di ieri infine Karsdorp alle ore 15:00, accompagnato dalla fidanzata Astrid Bell e il dottor Del Vescovo, sempre presso la clinica romana è stato visitato da Mariani per ulteriori accertamenti del caso.

LIVE

Ore 13.57 – L’intervento di Karsdorp è terminato ed è riuscito alla perfezione. Il giocatore uscirà dal Villa Stuart tra domenica e lunedì e comincerà la riabilitazione a Trigoria.

Ore 13.34 – A Villa Stuart c’era anche Fazio che ha accompagnato la moglie, incinta, per una visita e che ha incontrato anche Karsdorp.

Ore 12.10 – Alla clinica è arrivato anche Riccardo Del Vescovo.

Ore 12.03 – E’ iniziato l’intervento di Rick Karsdorp.

Ore 11.40 – Arriva presso Villa Stuart il Professor Mariani.

Ore 10:00 – L’operazione è in programma per la tarda mattinata verso le 11:30-12:00. Il Professor Mariani ancora non è arrivato in clinica.

Ore 9:15 – Karsdorp è arrivato da solo a Villa Stuart. Da sottolineare che alcuni tifosi presenti in clinica lo hanno salutato con affetto.

Simone Burioni

Diesel Nainggolan. Partenze a rilento in carriera

Simone Burioni – “Chi va piano, va sano e va lontano”. Lo sentiamo come un mantra fin dalla tenera età: vale per i comuni mortali, ma non per i calciatori professionisti, non per Radja Nainggolan. A lui non è permesso iniziare a rilento, le prestazioni gli servono subito e anche di livello, altrimenti cominciano i mormorii. Attenzione però, il Ninja ha dalla sua parte una statistica che di solito non mente: parte lentamente, ma poi decolla e prende il volo. Nel mondo dell’automobilismo si direbbe che il belga ha il motore diesel: ci mette un po’ a carburare, ma quando parte va forte e garantisce qualità e affidabilità

I NUMERI ALLA ROMA – Gli inizi di stagione sono traumatici per chiunque, figuriamoci per chi basa le sue prestazioni su forza fisica e scatti fulminanti. Nainggolan in carriera non è mai partito a razzo, anzi, c’è una costante: con una sola eccezione nell’annata 2013-14, nelle prime dieci partite di campionato il belga non ha mai segnato più di una rete. Stagione 2014-15: Rudi Garcia in panchina, nelle prime dieci giornate il centrocampista segna una sola rete (Roma-Fiorentina 2-0). L’anno successivo, 2015-16: il trend non cambia, anzi peggiora, infatti sono zero le reti del giallorosso. Il 2016-17 per il Ninja è il momento della svolta: Spalletti lo schiera trequartista e incursore alla Simone Perrotta. Conclude la stagione con 11 gol, segnando però una sola rete nelle prime dieci (Sassuolo-Roma 1-3). Arriviamo ai nostri giorni, stagione 2017-18: prestazioni di buon livello, tante occasioni, ma, di nuovo, un solo gol (Roma-Verona 3-0).

CAGLIARI E PIACENZA – I primi passi da giocatore professionista Nainggolan li ha fatti in Serie B, con la maglia del Piacenza. Quasi mai convocato nella stagione 2007-08, il belga inizia la sua maturazione l’anno successivo. Nel 2008-09 Radja è un titolarissimo dei biancorossi e realizza un solo gol (Treviso-Piacenza 3-2) nelle prime dieci partite. Stesso copione nel 200910: prima rete stagionale alla decima giornata (Ancona-Piacenza 2-1). A gennaio il passaggio al Cagliari, dove il Ninja ha costruito le basi per un futuro a grandissimi livelli. Stagione 201011: di nuovo una sola marcatura in dieci partite (Cagliari-Bologna 1-0). Stagione 201112: un gol (Palermo-Cagliari 3-2). In Sardegna l’unica eccezione in carriera, nel 201314: due gol segnati nelle prime 10 giornate (Cagliari-Atalanta 2-1 e Cagliari-Inter 1-1). 

Simone Burioni

DiFra contro DiFra

Margherita Bellecca – Altro giro e altra partita allo Stadio Olimpico. A fare visita alla Roma è il Bologna di Donadoni, sabato sera alle 20.45. I giallorossi, dopo i tre punti contro il Crotone, vogliono continuare a vincere mentre i rossoblù vengono dalle sconfitte contro Atalanta e Lazio e sono pronti a reagire.

Le tante partite ravvicinate porteranno Di Francesco ad un nuovo turnover. Chi è sicuro del posto in difesa è Alisson, portiere meno battuto della Serie A. A proteggere il brasiliano, sulla fascia destra, dovrebbe tornare Peres mentre al centro non si rivedrà Manolas, che potrebbe finire al massimo in panchina. Al suo posto sta convincendo Moreno mentre l’altra maglia da titolare se la contenderanno Fazio e Jesus. Nessun dubbio sulla sinistra: giocherà Kolarov con Emerson ancora assente ma sulla via del pieno recupero. Davanti alla difesa tornerà De Rossi, nonostante la buona prova di Gonalons contro il Crotone. Ai suoi lati Nainggolan ed uno tra Pellegrini e Strootman che si candida per partire dal primo minuto. Poche sorprese in attacco, ci saranno i punti fermi Perotti e Dzeko, che durante la partita potrebbe lasciare spazio a Schick. Florenzi, invece, dopo la prova opaca di Under nel mercoledì di campionato, è pronto a prendersi il posto vacante, ma se la dovrà vedere con El Shaarawy che non va in gol dalla partita casalinga contro l’Udinese.

Molte defezioni per Donadoni che dovrà rinunciare allo squalificato Gonzalez e agli infortunati Torosidis, Taider, Mbaye, Palacio e Keita. Il tecnico lombardo farà affidamento al tridente offensivo composto da Verdi, dall’ex di turno Destro e da Federico Di Francesco, che ha riposato contro la Lazio per essere pronto a sfidare papà Eusebio. Il centrocampo si reggerà sul fisico e il dinamismo di Donsah, coadiuvato dalle geometrie di Pulgar e Poli. Il reparto difensivo, che in Serie A non sfigura avendo preso soltanto 11 gol, vedrà protagonisti Kraft, Helander, De Maio e Masina con Mirante in porta.

Nella loro storia Roma e Bologna si sono affrontare 142 volte col bilancio in perfetta parità, 49 vittorie a testa. All’Olimpico, però, la musica cambia perché i giallorossi hanno trionfato 30 volte contro le 18 dei felsinei che non si impongono in casa capitolina dal 16 settembre 2013 quando sulla panchina della Roma c’era Zeman. Equilibrato lo scontro tra Di Francesco e Donadoni. Sono due le vittorie per il tecnico abruzzese e tre quelle dell’attuale allenatore del Bologna.

Continuità contro riscatto, padre contro figlio, Roma contro Bologna. Questi sono gli ingredienti per una partita che si prospetta interessante e che i giallorossi dovranno assolutamente portare a casa per scacciare definitivamente il mal d’Olimpico.

Margherita Bellecca

Gonalons, Kolarov e la Roma adulta

Gianluca Notari – “Prima queste partite non le avremmo vinte“. Firmato Diego Perotti, come è sua la firma sull’1 a 0 di questo Roma-Crotone. Risultato secco, forse sotto le aspettative, ma che presta il fianco a diverse considerazioni.
Il volto di questa gara è certamente Maxime Gonalons. Il francese, arrivato come riserva di De Rossi, si era fatto notare nella partita di Londra contro il Chelsea, sorprendendo tutti per la sua calma olimpica dopo la sofferta partita di Baku, ed anche oggi ha dimostrato di essere un elemento di cui mister Di Francesco può fidarsi certamente. Come lui, la Roma oggi ha dimostrato di saper gestire i momenti della stagione, premendo sull’acceleratore quando serve e frenando un po’ quando non è richiesta la velocità massima. Sia chiaro, la concentrazione non deve mai mancare, ma a far specie è la consapevolezza della dimensione e della mentalità che questa squadra sta maturando nei propri confronti. Oggi Nainggolan e compagni hanno fatto ciò che desideravano: andare subito in vantaggio per poi gestire al meglio la partita. E meglio di così proprio non si poteva: era dal 2013 che la Roma non prendeva così pochi tiri nello specchio, appena 3, con Alisson che per reiterata inoperosità rischiava quasi di rimanere senza voto nelle pagelle finali.

Potrebbe essere definita questa una Roma donwtempo: calma e rilassata nei momenti di superiorità, ritmata e vivace quando il gioco lo richiede. E per rimanere sulla metafora musicale, una particolare menzione va fatta per Aleksandar Kolarov, cassa dritta di questa squadra: è lui il faro che illumina la squadra, il compagno a cui tutti si affidano quando si libera spazio sulla sinistra. Ogni qualvolta che l’ex City ha la palla tra i piedi il tifoso romanista scalpita, si agita e sfrega le mani, pregustando la giocata che lo farà gridare di gioia. Il suo rendimento va oltre ogni più rosea aspettativa, e non per la qualità delle giocate – che sapevamo non mancare, ahi noi, per averla testata anche sulla nostra pelle – ma per l’incredibile continuità che gli riesce a dare. Durante la scorsa stagione, con Guardiola, il serbo ha giocato la maggior parte delle partite da difensore centrale, in difese a tre o a quattro. E alla soglia dei 32 anni, non è per nulla facile riprendere un ritmo che si è perso, specialmente in un campionato così dispendioso come la Serie A. Eppure, per Kolarov il tempo sembra non essere passato. Probabilmente arriverà il momento di calo fisico, perché immaginarlo così per tutta la stagione somiglierebbe più ad un romanzo di Bruce Sterling, ma l’impressione è che per il momento Kolarov sia, e si senta, insostituibile. Questo forse alla lunga potrebbe diventare un limite per Di Francesco, che però ha la scusante di non aver mai avuto un suo sostituto naturale, cosa che invece avrà quando, tra poche settimane, rientrerà Emerson Palmieri. In quel momento il tecnico abruzzese dovrà esser bravo ad alternare i due, avendo maturità nel discernere quale dei due sia il più indicato partita per partita.

Insomma, la Roma di Di Francesco non è la Roma più bella che si sia vista da questi lidi. E probabilmente non è nemmeno la più forte. E’ una squadra in crescita, ma che presenta già diversi caratteri distintivi, su tutti quello dell’essere adulta, che sa capire quando si deve accelerare e quando frenare per arrivare all’obiettivo, cioè quello di vincere.
Che poi, vincere le partite sporche è una qualità, non una pecca.

Gianluca Notari

Serie A – Le formazioni della 10^ giornata

NTER-SAMPDORIA (martedì ore 20:45) FORMAZIONI UFFICIALI

Inter (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo; Gagliardini, Vecino; Candreva, Borja Valero, Perisic; Icardi.
A disp.: Padelli, Berni, Santon, Ranocchia, Dalbert, Cancelo, Karamoh, Joao Mario, Eder, Pinamonti.
All. Luciano Spalletti
Squalificati: –
Indisponibili: 
Brozovic, Vanheudsen.

Sampdoria (4-3-3): Puggioni; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Murru; Barreto, Torreira, Praet; Ramirez; Quagliarella, Zapata.
A disp.: Tozzo, Strinic, Sala, Ferrari, Verre, Alvarez, Linetty, Capezzi, Caprari, Kownacki.
All. Marco Giampaolo
Squalificati: –
Indisponibili: Viviano.

 

ATALANTA-HELLAS VERONA (mercoledì ore 18:30)

Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; Hateboer, Cristante, de Roon, Spinazzola; Gomez, Ilicic, Petagna.
A disp.: Gollini, Palomini, Bastoni, Castagne, Gosens, Mancini, Freuler, Haas, Kurtic, Orsolini, Vido, Cornelius.
All. Gian Piero Gasperini
Squalificati: –
Indisponibili: Schmidt.

Hellas Verona (4-3-3): Nicolas; Heurtaux, Caracciolo, Souprayen, Fares; Romulo, Fossati, Bessa; Verde, Pazzini, Cerci.
A disp.: Silvestri, Coppola, Felicioli, Laner, Buchel, Valoti, Zaccagni, Kean, Lee, Bearzotti
Squalificati: Zuculini B.
Indisponibili: Ferrari, Brosco, Bianchetti, Zuculini F.

 

 

BOLOGNA-LAZIO (mercoledì ore 20:45)

Bologna (4-3-3): Mirante; Krafth, Helander, De Maio, Masina; Poli, Pulgar, Donsah; Verdi, Destro, Di Francesco
A disp.: Da Costa, Ravaglia, Maietta, Krejci, Crisetig, Nagy, Falletti, Valencia, Petkovic, Okwonkwo.
All.: Roberto Donadoni
Squalificati: Gonzalez
Indisponibili: Torosidis, Taider, Mbaye, Keita, Palacio.

Lazio (3-5-1-1): Strakosha; Bastos, de Vrij, Radu; Marusic, Lucas Leiva, Parolo, Milinkovic-Savic, Lulic; Luis Alberto; Immobile.
A disp.: Vargic, Guerrieri, Luiz Felipe, Patric, Lukaku, Mauricio, Bruno Jordao, Murgia, Di Gennaro, Caicedo, Nani.
All. Simone Inzaghi
Squalificati: –
Indisponibili: Wallace, Felipe Anderson, Basta

 

CAGLIARI-BENEVENTO (mercoledì ore 20:45)

CAGLIARI (4-3-1-2): Rafael; Pisacane, Padoin, Andreolli, Capuano; Barella, Cigarini, Ionita, Padoin; Joao Pedro; Farias, Pavoletti.
A disp.: Crosta, Ceppitelli, Romagna, Miangue, van der Wiel, Dessena, Faragò, Deiola, Giannetti, Saul
All.: Diego Lopez
Squalificati: –
Indisponibili: Cossu, Cragno.

Benevento (4-4-2): Brignoli; Venuti, Antei, Djimsiti, Letizia; Memushaj, Cataldi, Viola, Ciciretti; Iemmello, Lombardi.
A disp.: Belec, Piscitelli, Gravillon, Lazaar, Di Chiara, Gyamfi, Del Pinto, Chibsah, Puscas, Coda, Parigini, Armenteros.
All. Roberto De Zerbi
Squalificati: Lucioni (sospeso)
Indisponibili: D’Alessandro, Costa

 

CHIEVO-MILAN (mercoledì ore 20:45)

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Gamberini, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa; Pucciarelli; Inglese.
A disp: Seculin, Yaroszynski, Bani, Depaoli, Dainelli, Tomovic, Rigoni, Garritano, Bastien, Gaudino, Meggiorini, Pellissier.
All: Rolando Maran
Squalificati: –
Indisponibili: –

Milan (3-4-2-1): G. Donnarumma; Musacchio, Romagnoli, Zapata; Borini, Kessié, Biglia, Rodriguez; Calhanoglu, Suso; Kalinic.
A disp.: A. Donnarumma, Storari, Gomez, Paletta, Calabria, Abate, Locatelli, Mauri, Montolivo, André Silva, Cutrone.
All. Vincenzo Montella
Squalificati: Bonucci
Indisponibili: Conti, Antonelli, Bonaventura

 

FIORENTINA-TORINO (mercoledì ore 20:45)

Fiorentina (4-3-3): Sportiello; Gaspar, Pezzella, Astori, Biraghi; Veretout, Badelj, Benassi; Chiesa, Simeone, Thereau.
A disp.: Dragowski, Cerofolini, Milenkovic, Maxi Olivera, Hugo, Laurini, Cristoforo, Dias, Sanchez, Eysseric, Lo Faso, Babacar.
All. Stefano Pioli
Squalificati: –
Indisponibili: Saponara.

Torino (4-2-3-1): Sirigu; De Silvestri, N’Koulou, Moretti, Barreca; Rincon, Baselli; Iago Falque, Ljajic, Niang, Sadiq.
A disp.: Milinkovic-Savic, Ichazo, Bonifazi, Burdisso, Molinaro, Berenguer, Valdifiori, Acquah, Gustafson, Boyé, Edera.
All. Sinisa Mihajlovic
Squalificati: –
Indisponibili: Obi, Belotti, Lyanco, Ansaldi

 

GENOA-NAPOLI (mercoledì ore 20:45)

Genoa (3-4-2-1): Perin; Izzo, Rossettini, Zukanovic; Rosi, Bertolacci, Veloso, Laxalt; Rigoni, Taarabt; Lapadula.
A disp.: Lamanna, Biraschi, Gentiletti, Migliore, Lazovic, Brlek, Omeonga, Palladino, Galabinov, Ricci, Pellegri, Pandev.
All. Ivan Juric
Squalificati: –
Indisponibili: Spolli, Cofie.

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.
A disp.: Sepe, Rafael, Chiriches, Mario Rui, Maggio, Albiol, Rog, Jorginho, Zielinski, Giaccherini, Ounas.
All.: Maurizio Sarri
Squalificati: –
Indisponibili: Milik.

 

JUVENTUS-SPAL (mercoledì ore 20:45)

Juventus (4-2-3-1): Szczesny; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Khedira; Cuadrado, Dybala, Douglas Costa; Higuain.
A disp.: Buffon, Pinsoglio, Barzagli, Asamoah, De Sciglio, Bentancur, Marchisio, Bernardeschi, Sturaro.
Squalificati: Mandzukic
Indisponibili: Höwedes, Pjaca, Benatia, Matuidi

 

 

SPAL (3-5-2): Gomis; Salamon, Vicari, Felipe; Lazzari, Schiattarella, Viviani, Mora, Mattiello; Antenucci, Borriello.
A disp.: Marchegiani, Poluzzi, Oikonomou, Konate, Vaisanen, Costa, Cremonesi, Rizzo, Vitale, Schiavon, Paloschi, Bonazzoli.
All. Leonardo Semplici
Squalificati: –
Indisponibili: Della Giovanna, Meret, Grassi, Floccari.

 

ROMA-CROTONE (mercoledì ore 20:45)

Roma (4-3-3): Alisson; Karsdorp, Jesus, Moreno, Kolarov; Pellegrini, Gonalons, Nainggolan; Perotti, Defrel, El Shaarawy.
A disp.: Skorupski, Lobont, Castan, Fazio, Peres, Florenzi, De Rossi, Gerson, Ünder, Strootman, Schick, Antonucci, Dzeko.
All. Eusebio Di Francesco
Squalificati: –
Indisponibili: Emerson Palmieri, Luca Pellegrini, Manolas.

Crotone (4-4-2): Cordaz; Sampirisi, Ceccherini, Ajeti, Pavlovic; Izco, Mandragora, BarberisStoian; Nalini, Budimir.
A disp.: Festa, Viscovo, Faraoni, Simic, Cabrera, Martella, Crociata, Romero, Rohden, Trotta, Simy,T onev.
All. Davide Nicola
Squalificati: –
Indisponibili: Tumminello, Kragl.

 

SASSUOLO-UDINESE (mercoledì ore 20:45)

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Lirola, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Sensi; Berardi, Falcinelli, Politano.
A disp.: Pegolo, Marson, Rogerio, Gazzola, Biondini, Mazzitelli, Duncan, Scamacca, Ragusa, Matri.
All.: Cristian Bucchi
Squalificati: – Cassata
Indisponibili: Dell’Orco, Letschert, Goldaniga, Adjapong.

Udinese (4-4-2): Bizzarri; Stryger-Larsen, Danilo, Nuytinck, Samir; Fofana, Behrami, Jankto; de Paul, Maxi Lopez, Perica.
A disp.: Scuffet, Widmer, Adnan, Pezzella, Angella, Hallfredsson, Balic, Ingelsson, Barak, Matos, Lasagna, Bajic.
All. Luigi Delneri
Squalificati:
Indisponibili:

Continuare a vincere per cancellare il Napoli

Lavinia Colasanto – Archiviata la partita contro il Torino è ora di tornare in campo e di pensare al match contro il Crotone che si giocherà mercoledì sera allo Stadio Olimpico. Uno dei più classici testa-coda con la squadra di Nicola che occupa la terzultima posizione in classifica con 6 punti. Alle sue spalle soltanto il Verona e il Benevento che è ancora fermo al palo dopo 9 giornate.

Turno infrasettimanale chiama turnover e Di Francesco potrebbe rispondere più che volentieri. Il calendario della Roma è ricco di impegni e il tecnico dovrà dosare bene le energie dei suoi, anche in vista della partita di ritorno contro il Chelsea il 31 ottobre. Davanti ad Alisson scalpita Karsdorp. Il terzino olandese è pienamente recuperato e spera di fare il suo esordio addirittura dal primo minuto. Qualora dovesse partire dalla panchina è facilmente ipotizzabile un suo utilizzo a partita in corso. Al centro della difesa Fazio farà di tutto per recuperare altrimenti la coppia sarà formata ancora da Jesus e Moreno con Kolarov a spingere sulla sinistra. Rotazione anche a centrocampo. Gonalons, dopo l’ottima prova di Londra, è pronto a fare le veci di De Rossi con Nainggolan e uno tra Pellegrini e Strootman al suo fianco. Non è da sottovalutare però la posizione di Gerson. Rientri importanti in attacco. Dopo aver fatto panchina contro il Torino, Schick e Defrel si candidano per giocare qualche minuto contro il Crotone. Di Francesco potrebbe accontentarli anche se a partire dall’inizio saranno Dzeko, Perotti e probabilmente Under, entrato bene durante il pomeriggio piemontese.

Il Crotone è pronto a schierarsi col 4-5-1. A centrocampo sono da valutare le condizioni di Rohden, uscito acciaccato dalla partita contro la Sampdoria. Lo svedese dovrebbe stringere i denti e fare reparto con Mandragora, Izco, Stoian e Nalini, a supporto dell’unica punta Budimir. A proteggere Cordaz ci saranno Sampirisi, Ceccherini, Ajeti e Pavlovic che, insieme al folto centrocampo, costituiranno la barriera che i padroni di casa dovranno scalfire.

Sono soltanto due i precedenti tra Roma e Crotone entrambi vinti dai giallorossi, 4-0 all’Olimpico e 2-0 all’Ezio Scida, laddove cominciò la striscia di vittorie consecutive in trasferta. 5 le sfide tra Di Francesco e Nicola che si scontreranno per la quarta volta in Serie A, 2 vittorie a testa ed un pareggio è lo score totale.

Importante per la Roma non sottovalutare l’impegno. Lo sgambetto è sempre dietro l’angolo e starà a Di Francesco mantenere alta la concentrazione dei suoi ragazzi affinché la squadra spicchi il volto verso vette più alte.

Lavinia Colasanto

Alisson ingrana. La Roma ora è sua

Serena Randazzo – Fino a qui tutto bene. Per Alisson questa sembra davvero essere la stagione più importante della sua carriera. 8 presenze su 8 in campionato e 3 su 3 in Champions League: è lui, insieme a Kolarov e Dzeko, il giocatore più utilizzato da Di Francesco. Tanto era lo scetticismo iniziale nei suoi confronti, viste anche le prestazioni dello scorso anno in Coppa Italia non sempre impeccabili. Il brasiliano ha però risposto sul campo, dimostrando di essere pronto e all’altezza di questa squadra. Sapeva che non poteva perdere questo treno, altrimenti rischiava di pentirsene per sempre. Il numero uno ha fin da subito capito di dover ripagare la fiducia che gli è stata data, a partire dal direttore sportivo Monchi che in estate aveva dichiarato di puntare sull’ex Internacional per questa stagione. Detto fatto, Alisson ha indossato il cappello da capotreno ed è partito verso una meta purtroppo troppo poco nota ai giallorossi: la vittoria del campionato.

Il tragitto è lungo e faticoso, poiché si dovrà viaggiare anche su altri due binari paralleli: la coppa Italia e la Champions League, anche se la prima sarà affidata a Skorupski. Fino ad ora però il bilancio è più che positivo. Nella competizione europea gli uomini di Pallotta si trovano al secondo posto dopo il girone d’andata con 5 punti, dietro solo al Chelsea di Conte e sopra ai colchoneros del cholo Simeone e al Qarabag, già soddisfatto della sua prima apparizione internazionale. Anche in Serie A la Roma sta percorrendo un ottimo cammino, soprattutto in trasferta, vincendo 4 partite su 4 (Atalanta, Benevento, Milan e Torino), mentre all’Olimpico sono 2 le vittorie (Verona e Udinese) e due le sconfitte, contro Napoli ed Inter. Insieme a queste ultime la società capitolina condivide anche il primato di miglior difesa, con soli 5 gol incassati, ma con una partita da recuperare contro la Samp. La destinazione quindi è ancora poco percettibile, ma è fondamentale per il capotreno far rispettare gli orari di arrivo in tutte le stazioni, perché si sa, nessuno è paziente nei confronti di un treno in ritardo.

Serena Randazzo