L’agente di Bereszynski: “Bartosz è felice alla Sampdoria. La Roma? Ho letto dell’interesse dai giornali”

David Moresco – Con Bruno Peres in uscita, la Roma è alla ricerca di un terzino destro per poter rinforzare il reparto, in attesa del rientro di Rick Karsdorp. Uno dei nomi circolati per la fascia è quello di Bartosz Bereszyński, laterale in forza alla Sampdoria. La redazione di Pagine Romaniste ha contattato l’agente del giocatore, Szymon Pacanowski, per chiedere alcune informazioni riguardo il suo assistito ed un possibile trasferimento nella Capitale. Oltre che dal procuratore, anche da Trigoria e dai blucerchiati arrivano secche smentite su un possibile affare a gennaio. Ecco le dichiarazioni a PR:

Bereszyński si muoverà a gennaio?
In questo momento il giocatore è felice alla Sampdoria. Bartosz si sta preparando per la prossima partita.

Il Presidente della Sampdoria ha detto che lo darebbe alla Roma se lo chiedessero…
Non ho letto le parole di Ferrero, chiedete a lui se ci sono novità. Ad oggi siamo felici alla Sampdoria.

La Roma le ha chiesto informazioni?
Ho letto questa notizia dai giornali, non voglio commentarle.

Non si muoverà a gennaio, ma a giugno può andare via da Genova?
Non so che accadrà a giugno dopo la Coppa del Mondo in Russia. Bartosz è un giocatore fantastico e forte, vedremo, non so davvero che cosa accadrà.

David Moresco

Cambia l’anno ma non cambia la Roma

Margherita Bellecca – La squadra di Eusebio Di Francesco non sa più vincere e si è dimenticata come si fa. L’ultimo successo risale al 16 dicembre quando all’Olimpico cadde il Cagliari allo scadere grazie al gol di Fazio, in una partita tutt’altro che facile. In casa giallorossa passa l’Atalanta che in una settimana si toglie lo sfizio di battere due delle squadre più forti in campionato, l’altra il Napoli in Coppa Italia.

La Roma si è dimostrata ancora una volta distratta in fase difensiva e di impostazione. Emblematico il primo gol bergamasco con Gonalons che quasi si addormenta per fare il passaggio scatenando la verticalizzazione di Ilicic. Cornelius, con la difesa scoperta, si ritrova clamorosamente 1 contro 1 con Fazio, che forse, non sapendo il piede preferito del danese, lascia lo spazio sinistro sguarnito. L’attaccante la mette proprio là.

Il raddoppio coinvolge tutta la squadra perché Gomez, contro Florenzi, ha fatto il bello e il cattivo tempo, prendendo palla, cadendo, rialzandosi in un attimo e passando la sfera a De Roon. La difesa giallorossa collassa a protezione della porta e nessuno si preoccupa di chiudere sul centrocampista che batte verso Alisson da solo. C’è anche una componente di sfortuna, vista la deviazione di Manolas, ma nulla che possa giustificare un reparto che non è più il migliore in Italia. Sfuriata nervosa nel secondo tempo che dura soltanto 15 minuti dove Dzeko trova il suo nono gol in campionato. Frettoloso nelle scelte Di Francesco che prima mette Schick e poi Under, per cercare di dare una scossa alla Roma che, con 5 attaccanti in campo, è addirittura meno pericolosa dalle parti di Berisha.

Quali possono essere i motivi di una debacle così clamorosa? C’è chi trova nella manata di De Rossi a Lapadula la possibile risposta, chi prende la partita contro il Torino come esempio, chi crede che la troppa esaltazione, col primo posto in champions, abbia dato alla testa ai giocatori e chi semplicemente non sa spiegare l’involuzione della Roma che non sa più segnare e difendere come faceva fino ad un mese fa. Ora c’è la sosta, benedetta da tutto il popolo giallorosso. Tempo per riposarsi e per ricaricare le pile prima della partita contro l’Inter che potrebbe essere il crocevia di una stagione che sta assumendo i contorni di un film horror.

Margherita Bellecca

I quattro moschettieri giallorossi

Margherita Bellecca – Alisson, Manolas, Nainggolan e Dzeko. Che cos’hanno in comune? Facile, tutti e 4 sono giocatori della Roma, ma la risposta non è questa. Questo poker è la catena di montaggio della squadra di Eusebio Di Francesco che, quando ben oliata, riesce a spaccare le partite, ma che, quando uno di questi ingranaggi si arrugginisce, diventa prevedibile facilitando il compito agli avversari.

Alisson – Il portiere ha il compito di parare e fin qui pochi dubbi ma il brasiliano ha fatto molto di più. È diventato un leader tanto silenzioso quanto determinante. Ha parato tiri da lontano, ravvicinati, bombe sotto la traversa e conclusioni a giro a fil di palo. Certo se il portiere non para allora diventa un problema ma la Roma, al momento, non corre un pericolo del genere e spera di non correrlo nemmeno nel futuro, vista la concentrazione massima con cui l’estremo difensore affronta le partite.

Manolas – Di certo il greco non è sempre attento e qualche volta risulta distratto. E’ il difensore più forte della rosa ed è chiamato a comandare la linea arretrata con Fazio. L’inizio di stagione non è stato esaltante, tra il rinnovo di contratto che non arrivava e qualche prestazione che ha lasciato a desiderare. Quando non c’è o quando abbassa il suo livello di gioco si nota, vedere la gara col Sassuolo quando Jesus, entrato al suo posto, si è fatto beffare da Missiroli, ma, nei momenti in cui è al massimo della forma, Manolas è insuperabile.

Nainggolan – L’esclusione dai convocati per la partita contro l’Atalanta ha fatto scalpore. Il belga, per tutti questi anni, è stato letteralmente un punto fermo della Roma fornendo grinta e qualità alla squadra. In campo dà sempre tutto ma spesso si ritrova a correre per due se non addirittura per tre. Poco supportato dal centrocampo il Ninja sembra più volte un soldato in missione, andando incontro ad ogni pallone e perdendo, in qualche occasione, lucidità nel momento di fare la giocata.

Dzeko – E’ il punto di riferimento della squadra, il finalizzatore delle azioni della Roma e se non segna è un problema che diventa grave contando, inoltre, i tiri verso la porta, 75 in totale. Nelle ultime partite sembra essere più in forma e questo può far sorridere Di Francesco nel momento più duro della stagione. La sua assenza dai marcatori, 2 gol segnati nelle ultime 16 partite, si è fatta sentire troppo e i giallorossi hanno pagato caro questo periodo di crisi.

I 4 moschettieri sono pronti a mettersi in gioco per la Roma, per farla tornare in piedi perché l’obiettivo della qualificazione alla Champions League sarà duro da conquistare, Inter e Lazio daranno battaglia fino alle fine, ma è ampiamente alla portata dei giallorossi.

Margherita Bellecca

 

Nainggolan tra selfie e affetto dei tifosi giallorossi

Margherita Bellecca – Ufficializzata ieri, in conferenza stampa da Di Francesco, la notizia dell’esclusione dalla lista dei convocati di Radja Nainggolan, per la partita che si disputerà quest’oggi alle 18.00 contro L’ Atalanta. Chissa’ come l’avrà presa il centrocampista della Roma, che dopo la bravata di Capodanno, oltre le scuse e la multa salata da parte della società, dovrà vedere la partita dalla tribuna? Fatto sta che il Ninja, tra i suoi tifosi, ha trovato chi si è schierato dalla sua parte criticando le scelte di allenatore e società.

Proprio questa mattina il Belga, dopo aver terminato l’allenamento a Trigoria si è recato a fare una passeggiata all’outlet di Castel Romano, dove ha potuto sentire l’affetto di tutti quei tifosi che, tra un richiesta di un selfie ed un altro, gli hanno dimostrato tutta la grande acclamazione che hanno nei confronti di un giocatore come lui, che nonostante gli errori commessi fuori dal campo, rimane fondamentale per la squadra e per tutti i tifosi giallorossi. Diciamola tutta, la bravata di Capodanno, non è la prima stupidaggine commessa dal Belga, perchè si sa, il centrocampista è reduce da queste serate che fanno storcere il naso a tutta la società giallorossa e non solo, ricordiamoci anche della mancata convocazione in Nazionale dal Ct del Belgio Martinez.

Tanti come noi si chiedono se il futuro di Radja è in bilico, ma per il momento non resta che rassicurarci con le parole del Ds Monchi: “E’ un giocatore importante per il futuro della Roma”.

Margherita Bellecca

Addio all’angelo dalla faccia sporca

Margherita Bellecca – Il mondo del calcio e tutti gli appassionati di questo sport piangono Antonio Valentin Angelillo che venerdì 5 gennaio, è venuto a mancare all’età di 80 anni.  33 gol fecero di lui il primatista di reti segnate in un campionato di serie A a 18 squadre.

Era la stagione 1958-1959 e l’angelo dalla faccia sporca, giocava nell’Inter già dall’anno precedente. Arrivato in Italia nel 1957, dopo aver giocato nel 1956 nel Boca Juniors ed aver vinto la Coppa America con l’Argentina, sua terra natia. Nonostante il Boca volesse riportarlo in Argentina, nel 1961 per 270 milioni passa alla Roma, debuttando anche nel 1962 in Nazionale Italiana, neutralizzato grazie alle origini del nonno. Nel 1965, passa al Milan poi successivamente al Lecco e infine chiude la sua carriera agonistica nel 1971, dopo aver giocato anche nel Genoa.

Nello stesso anno comincia la carriera da allenatore iniziando con una squadra dilettantistica, l’Angelana di Santa Maria degli Angeli, successivamente però, nel 1981, quando Angelillo passa ad allenare nella città toscana di Arezzo, compie un miracolo sportivo. Vince la Coppa Italia di serie C1 portando gli amaranto in serie B e nel 1983-1984 sfiora per 5 punti il passaggio in serie A. Chiude la sua carriera da allenatore nel 1991 passando a lavorare come osservatore dell’Inter in Sudamerica al fianco di Zanetti. Si ritira dal calcio scegliendo di rimanere a vivere ad Arezzo, città dove si è spento.

Angelo Losi, suo ex compagno di squadra nella Roma, ha voluto ricordarlo così: “La scomparsa di Angelillo è stato un duro colpo, fu un compagno di squadra eccezionale, la notizia mi ha lasciato di stucco. Angelillo era un amicone, un ragazzo molto aperto, stava bene con tutti, partecipava molto bene a qualsiasi momento, era facile essere suo amico. È stato uno dei sudamericani più importanti che hanno giocato in Italia”.

Margherita Bellecca

Vecchi ricordi per Eusebio

Lavinia Colasanto – Ultima partita del 2017 con l’obiettivo di rialzare la testa. La Roma, allo Stadio Olimpico sabato alle 15, ospita il Sassuolo in una partita dal forte sentimentalismo per Di Francesco. I giallorossi devono scrollarsi di dosso le scorie del match contro la Juventus, mentre il Sassuolo è reduce da tre vittorie consecutive a dimostrazione che la cura Iachini sta funzionando.

5 anni, una promozione in Serie A, un esonero, una qualificazione in Europa League, poi giocata da grande squadra, e il salto di categoria alla Roma. E’ stato questo il percorso di Eusebio Di Francesco in neroverde, una piazza che l’ha consacrato nel calcio che conta. Per il match che chiude l’anno l’abruzzese dovrà fare a meno soltanto del lungodegente Karsdorp, infortunato al legamento crociato del ginocchio sinistro. La difesa sarà comandata da Alisson che davanti a sé troverà Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov. A centrocampo agiranno Capitan De Rossi, Nainggolan, entrambi diffidati, e Pellegrini che dovrebbe spuntarla su Strootman. Davanti ancora tridente con Dzeko, a fare da punto di riferimento, che sarà sostenuto da Schick, pronto al riscatto dopo l’incredibile errore contro la Juventus, e Perotti. Panchina per El Shaarawy, Gerson, Under e l’ex Defrel che tornerà tra i convocati. Si è parlato molto di un cambio di modulo ma questa soluzione sembra essere ancora prematura.

Iachini, che ha ancora in mano uno scalpo importante, quello dell’Inter, risponde sempre con un 4-3-3 che prevede in attacco l’ex Politano, in grande forma, Berardi, a lungo uno degli obiettivi del mercato della Roma, ed uno tra Matri e Falcinelli, con quest’ultimo in dubbio per la brutta botta subita contro il palo nel momento del gol all’Inter. Centrocampo fisico con Duncan, Magnanelli e Missiroli che aggiunge quella qualità che può innescare gli attaccanti. In difesa Lirola, Goldaniga, Acerbi, alla 102esima partita consecutiva, e Peluso, in porta Consigli.

Roma e Sassuolo si sono incontrate 8 volte, 5 vittorie per i giallorossi, 3 pareggi e nessun successo per i neroverdi. All’Olimpico, però, i capitolini hanno sempre faticato vincendo soltanto una volta a fronte di 3 pari. Sono 4 i precedenti tra i due tecnici con Di Francesco avanti per 2 a 1, il bilancio si completa con un pareggio.

In un giorno di grande emozione per l’abruzzese la Roma cerca quella vittoria scaccia fantasmi dopo una settimana che l’ha vista uscire dalla Coppa Italia e perdere il terzo scontro diretto per lo scudetto, su tre giocati, in campionato. Ci sarà spazio per i ricordi prima e dopo la partita, durante, invece, ci dovranno essere 11 lupi affamati e vogliosi di riprendere quel cammino che ultimamente ha trovato degli ostacoli perché la lotta per vincere sarà lunga e la Roma non deve mollare.

Lavinia Colasanto

Ultima partita del 2017 con l’obiettivo di rialzare la testa

Margherita Bellecca –  La Roma, allo Stadio Olimpico sabato alle 15, ospita il Sassuolo in una partita dal forte sentimentalismo per Di Francesco. I giallorossi devono scrollarsi di dosso le scorie del match contro la Juventus, mentre il Sassuolo è reduce da tre vittorie consecutive a dimostrazione che la cura Iachini sta funzionando.

5 anni, una promozione in Serie A, un esonero, una qualificazione in Europa League, poi giocata da grande squadra, e il salto di categoria alla Roma. E’ stato questo il percorso di Eusebio Di Francesco in neroverde, una piazza che l’ha consacrato nel calcio che conta. Per il match che chiude l’anno l’abruzzese dovrà fare a meno soltanto del lungodegente Karsdorp, infortunato al legamento crociato del ginocchio sinistro. La difesa sarà comandata da Alisson che davanti a sé troverà Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov. A centrocampo agiranno Capitan De Rossi, Nainggolan, entrambi diffidati, e Pellegrini che dovrebbe spuntarla su Strootman. Davanti ancora tridente con Dzeko, a fare da punto di riferimento, che sarà sostenuto da Schick, pronto al riscatto dopo l’incredibile errore contro la Juventus, e Perotti. Panchina per El Shaarawy, Gerson, Under e l’ex Defrel che tornerà tra i convocati. Si è parlato molto di un cambio di modulo ma questa soluzione sembra essere ancora prematura.

Iachini, che ha ancora in mano uno scalpo importante, quello dell’Inter, risponde sempre con un 4-3-3 che prevede in attacco l’ex Politano, in grande forma, Berardi, a lungo uno degli obiettivi del mercato della Roma, ed uno tra Matri e Falcinelli, con quest’ultimo in dubbio per la brutta botta subita contro il palo nel momento del gol all’Inter. Centrocampo fisico con Duncan, Magnanelli e Missiroli che aggiunge quella qualità che può innescare gli attaccanti. In difesa Lirola, Goldaniga, Acerbi, alla 102esima partita consecutiva, e Peluso, in porta Consigli.

Roma e Sassuolo si sono incontrate 8 volte, 5 vittorie per i giallorossi, 3 pareggi e nessun successo per i neroverdi. All’Olimpico, però, i capitolini hanno sempre faticato vincendo soltanto una volta a fronte di 3 pari. Sono 4 i precedenti tra i due tecnici con Di Francesco avanti per 2 a 1, il bilancio si completa con un pareggio.

In un giorno di grande emozione per l’abruzzese la Roma cerca quella vittoria scaccia fantasmi dopo una settimana che l’ha vista uscire dalla Coppa Italia e perdere il terzo scontro diretto per lo scudetto, su tre giocati, in campionato. Ci sarà spazio per i ricordi prima e dopo la partita, durante, invece, ci dovranno essere 11 lupi affamati e vogliosi di riprendere quel cammino che ultimamente ha trovato degli ostacoli perché la lotta per vincere sarà lunga e la Roma non deve mollare.

Margherita Bellecca

Dal Torino al Torino

Margherita Bellecca –  La settimana della Roma prosegue con una delle sfide più sentite e difficili della storia: quella contro la Juventus. C’è da riscattare l’eliminazione dalla Coppa Italia e per farlo non ci poteva essere avversario peggiore. La classifica parla chiaro, quella che si giocherà sabato sera, alle 20.45, all’Allianz Stadium, è un match che vale una bella fetta di Scudetto.

Di Francesco accantonerà il turnover per far spazio alla “Roma tipo” e cambierà nove undicesimi dei giocatori visti allo Stadio Olimpico contro i granata. Verranno confermati soltanto Strootman ed El Shaarawy. In porta, nonostante le belle parate di Skorupski, tornerà Alisson mentre davanti a lui ci saranno i giganti Manolas e Fazio con Florenzi e Kolarov, a riposo contro il Torino, sulle corsie. A guidare la squadra a centrocampo Capitan De Rossi che sarà protetto da Nainggolan e dall’olandese. Scontato anche l’attacco perché col Faraone cercheranno di scalfire la difesa della Juventus Dzeko e Perotti, due giocatori vogliosi di riscatto dopo i rigori sbagliati contro Torino e Cagliari. Il bosniaco, inoltre, nelle ultime 11 partite di campionato è andato a segno soltanto una volta. Nulla da fare per Schick che, dopo tre partite consecutive da titolare, tornerà a sedersi in panchina.

Se Di Francesco ha le idee chiare, stessa cosa non si può dire per Allegri che fino all’ultimo cercherà di recuperare Mandzukic per farlo giocare dal primo minuto. Se il croato non ce la dovesse fare è pronto Dybala, tornato al gol contro il Genoa in Coppa Italia. I punti fermi dell’attacco juventino sono Higuain e Cuadrado, così come a centrocampo non si muoverà l’ex Pjanic, che giocherà con Khedira ed uno tra Matuidi e Douglas Costa. Altri dubbi in difesa per il tecnico toscano perché si batteranno per un posto Barzagli e Lichtsteiner a destra, Alex Sandro e Asamoah a sinistra, in mezzo ci saranno Chiellini e Benatia. Ancora incerta la presenza di Buffon con Szczesny che scalda i guantoni.

I precedenti sono nettamente a favore della Juventus che nella storia ha battuto la Roma per 85 volte, perdendo in 46 occasioni. A Torino le cose non cambiano con i giallorossi in striscia negativa da 7 partite, quelle giocate allo Stadium. L’ultima vittoria dei capitolini in Piemonte è datata 27 gennaio 2011 quando Vucinic e Taddei decisero il quarto di finale di Coppa Italia. Negativo anche il bilancio di Eusebio Di Francesco contro Allegri. In 8 match l’abruzzese è uscito vincitore soltanto 2 volte, contro le 5 del toscano.

Dal Torino a Torino, con un solo imperativo in testa: riacquisire la fiducia nei propri mezzi per continuare a lottare e, per come detto da Di Francesco, per dare fastidio alle squadre di vertice.

Margherita Bellecca

Onorare la Coppa Italia

Lavinia Colasanto – Dopo la faticosa vittoria contro il Cagliari, la settimana che porta a Natale per la Roma prosegue con la Coppa Italia dove, allo Stadio Olimpico, mercoledì alle 17.30, affronterà il Torino nel match valido per gli ottavi di finale.

La competizione nazionale potrebbe essere un’ottima vetrina per molti giocatori e Di Francesco non vuole farsi scappare l’occasione. In porta ci sarà l’esordio stagionale per Skorupski che farà rifiatare Alisson. Grandi responsabilità per il polacco visto che il brasiliano non ha subito gol in 12 delle 22 partite giocate dai giallorossi. In difesa spazio a Peres ed Emerson sulle fasce, con il terzino sinistro alla prima da titolare dopo il terribile infortunio del 28 maggio scorso. In mezzo Jesus ed un altro che vuole stravolgere le gerarchie: Moreno. A centrocampo si rivedrà Gonalons, dopo le uscite non convincenti contro Spal e Chievo, dove è mancato De Rossi per squalifica. Col francese Strootman e Pellegrini, mentre Nainggolan riposerà in vista della partita contro la Juventus. Ampia scelta in attacco per Di Francesco che con ogni probabilità farà sedere in panchina Dzeko. Schick, quindi, potrebbe avere una nuova chance da prima punta, sugli esterni, invece, agiranno El Shaarawy ed uno tra Gerson e Under, col turco favorito dopo essere entrato con ottimo piglio contro il Cagliari.

Il Torino, che ha passato il precedente turno contro il Carpi non farà un grande turnover. Mihajlovic tiene a questa Coppa Italia ed è pronto ad affrontare la Roma con le sue migliori armi, mettendo in attacco il tridente composto da Belotti, Berenguer e l’ex romanista Iago Falque. In bilico la presenza dell’altro ex di turno, Ljajic, fattosi male contro il Napoli. A centrocampo il dinamismo di Acquah ed Obi, con la regia di Gustafson. A proteggere Milinkovic-Savic, portiere di Coppa e fratello del giocatore della Lazio, ci saranno De Silvestri, Nkoulou, Lyanco e Barreca. Soltanto panchina per Burdisso.

Partita secca e da vincere. Chi passerà il turno a gennaio se la vedrà con la vincente del match tra Juventus e Genoa. Pochi calcoli per la Roma anche se sabato sera ci sarà da fare visita ai bianconeri in uno scontro che vale una bella fetta di lotta al vertice. Di Francesco lo sa ma sa anche che contro il Torino non si potrà sbagliare perché i giallorossi, fermi a 9 Coppe Italia, vogliono conquistare la decima e il percorso per alzare il trofeo inizia proprio da casa sua.

Lavinia Colasanto

Mercato Roma. A Monchi piace Ante Coric, possibile incontro con l’agente in settimana

David Moresco – Trequartista naturale, Ante Coric è un giocatore estremamente duttile ed impiegabile anche nel ruolo di mezzala o di attaccante. Il giovane classe 1997, alla Dinamo Zagabria dal 2013, è un talento cristallino ed in patria è chiamato ‘Il nuovo Modric. Ha grandi qualità tecniche ed è molto elegante palla al piede. Il ventenne croato, da mesi, è monitorato da squadre di Premier League, come Liverpool e Manchester City, e di Serie A, con Juventus, Sampdoria e Roma in pole. 

CORIC-ROMA – Monchi ha messo gli occhi sul giocatore, che in questa stagione ha realizzato 3 gol e 2 assist in 12 partite ed ha il contratto fino al 2022. Il Direttore Sportivo ha contattato il procuratore, il papà di Ante, ed ha tentato un primo approccio per portare il giocatore alla corte di Eusebio Di Francesco a giugno, nella sessione di mercato estiva. In settimana è previsto un incontro tra il ds e l’agente-padre di Coric per studiare la fattibilità della trattativa. La cifra che la Roma avrebbe intenzione di mettere sul piatto sarebbe di circa 12 milioni di euro, mentre la Dinamo Zagabria ne vorrebbe almeno 15.

David Moresco