Roma, Nura conteso da Spezia e Perugia: offrono un prestito per 18 mesi

Simone Burioni – Nonostante i tanti problemi fisici la Roma crede ancora in Abdullahi Nura e, durante questo mercato invernale, potrebbe mandarlo in qualche club al fine di aumentare i minuti sulle gambe. In lizza ce ne sono due di Serie B: lo Spezia e il Perugia. Le ipotesi sono in piedi, entrambe le squadre offrono un prestito per 18 mesi, con l’esterno che spinge per tornare in Liguria dove ha giocato, nella Primavera, nella stagione 15/16. Non è da escludere che uno dei due affari si concluda entro la fine di gennaio per permettere al terzino di spiegare finalmente le ali. Poco più di un mese fa l’ex Spezia ha parlato ai microfoni di Roma TV: “Io ora sto bene. Sono stati nove mesi difficili, ho lavorato tanto, ora sono contento. È stato importante per me, abbiamo lavorato ogni giorno a Trigoria. Mi sento tranquillo, ora sto bene, non sento dolore. Era tanto tempo che non giocavo, ora sto bene e questo è l’importante”. Un altro giovane è in partenza. Si tratta di Umar Sadiq che, dopo la poco positiva esperienza al Torino, è molto vicino al Nac Breda dove spera di trovare spazio. L’attaccante si ridurrà anche l’ingaggio e resterà in Olanda per 6 mesi.

 

Simone Burioni

La magia interrotta

Margherita Bellecca – La nuova stagione era iniziata bene per la Roma che fino al Derby la vedeva una delle possibili squadre in lotta per il vertice della classifica, ad oggi però, questo sogno sembra essere, per l’ennesima volta infranto, per la squadra stessa e per tutti i tifosi giallorossi, abituati, ormai da tanti, forse troppi anni, a vedere una Roma con un percorso altalenante.

Da quel fatidico Roma-Lazio che ha visto la squadra di Di Francesco espugnare l’Olimpico, nelle successive sette partite i giallorossi sono riusciti a portare a casa solo nove punti, per non parlare poi dell’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia contro il Torino. Alcuni dicono che la magia si sia interrotta da quell’inaspettato schiaffo rifilato da De Rossi a Lapadula durante Roma-Genova, che è costato al Capitano la squalifica e purtroppo alla squadra un amaro pareggio. Altri ancora si stanno domandando qual è il motivo che ha portato la squadra di Di Francesco ad una tale involuzione.

In questo momento chi si sente un carico pesante sulla schiena è proprio il tecnico, che è passato da “allenatore che sta cambiando miracolosamente la Roma” ad “allenatore che gestisce male i cambi facendo troppo turnover”. Sta di fatto che ora, chi cercherà di trovare delle risposte è proprio la dirigenza, che è stata chiamata all’appello a Londra, dal Presidente Pallotta per fare un punto sulla situazione. Chissà se Monchi dopo questa riunione metterà in pratica le sue parole: “Chi non ha la mentalità vincente non può stare nella Roma”.

Margherita Bellecca

 

Inter-Roma, intervista a Riccardo Ferri

Gianluca Notari – Riccardo Ferri, ex difensore di Inter e Sampdoria e attuale opinionista di Premium Sport, è stato intervistato dai microfoni della nostra redazione. Naturalmente, argomento principe dell’intervista è stata la gara di San Siro tra Inter e Roma. Le sue parole:

La partita tra Inter e Roma di questa sera è stata dipinta da molti come uno spareggio per la Champions League. Sei d’accordo?
E’ una partita che probabilmente non rappresenta il bivio finale, ma è certo che conti molto, specialmente per queste due squadre che prima della sosta avevamo lasciato l’impressione di aver perso un po’ le proprie caratteristiche, chi per convinzione, per fisicità o per velocità di manovra. E’ chiaro che questa partita può riaccendere un po’ di consapevolezza in entrambe. Detto questo, Inter-Roma è sempre stata una partita molto combattuta, dove le due squadre vorranno imporsi. La Roma è una squadra aggressiva, che ti attacca molto alta e che vuole sempre fare la partita, mentre l’Inter è molto brava a rispondere con delle ripartenze in velocità. Ricordando la partita d’andata, immagino che la Roma vorrà rifarsi, dopo una gara che l’ha vista un po’ delegittimata: colpì tre pali e fu certamente molto più protagonista dell’Inter. C’è curiosità di capire in che modo sarà affrontata la partita, sia dal punto di vista tattico che nell’atteggiamento.

Hai una tua idea riguardo alla flessione che entrambe le squadre hanno avuto?
Credo sia abbastanza fisiologico, anche se in maniera differente. La Roma arrivava da una stagione da protagonista, dove ha chiuso il campionato al secondo posto e, anche se eliminata ai preliminari in Champions League, ha portato al termine una stagione importante nonostante le diverse problematiche: il caso Totti, ad esempio, o altri piccoli problemi che dovevano essere gestiti all’interno dello spogliatoio. Dall’altra parte c’è un Inter neonata, con un progetto nuovo nato quest’estate. E’ cambiato l’allenatore, sono cambiati diversi giocatori, mentre quelli che c’erano lo scorso anno non avevano reso come invece stanno rendendo oggi: questo è senza dubbio merito di Spalletti. Inoltre, la partenza è stata davvero inaspettata da tutti: nessuno pensava che l’Inter potesse avere un tale approccio. Poi c’è stato un calo fisiologico probabilmente dettato dal fatto che la rosa è molto corta. Gli interpreti dall’inizio dell’anno sono quasi sempre gli stessi, specialmente sulle fasce che sono quelle che forniscono i palloni per Icardi, che se non fornito bene rimane isolato.

Credo che non ci siano dubbi sul fatto che il filo conduttore di questa partita è rappresentato da Luciano Spalletti…
Assolutamente. L’impressione che ho avuto su di lui fino ad oggi è estremamente positiva, ma lo era già lo scorso anno quando allenava la Roma. Lì vedevo un allenatore lasciato alla deriva, e che combatteva contro tutto e tutti portando avanti le proprie convinzioni. Partendo dall’inizio, quando Dzeko era spesso individuato come un problema, Spalletti lo ha sempre difeso fino all’ultimo, e Dzeko ha risposto con la cattiveria e la personalità che l’allenatore gli chiedeva. E poi il caso Totti, non facile da gestire. Per questo ho apprezzato molto Spalletti, perché nonostante le difficoltà è riuscito a non perdere di vista l’obiettivo finale che era quello della squadra, e non dei singoli. Non era facile, anche perché ho spesso avuto l’impressione che fosse lasciato solo dalla società che non aveva naturalmente intenzione di schierarsi contro Totti. La piazza per questo lo vedeva spesso come un nemico, ma lui ha portato a casa la stagione centrando l’obiettivo del secondo posto. Quest’anno  arrivato all’Inter, e come ho detto prima è stato determinante nel riportare alcuni giocatori su dei livelli altissimi: Perisic, Candreva, Handanovic, Icardi, Miranda. E poi gli acquisti, scelti in comune accordo con la società: Skriniar, Borja Valero, Vecino, tutti giocatori importanti. Questo mi sembra la dica lunga sulla qualità di questo allenatore.

Corsa scudetto: è ormai una questione tra Juventus e Napoli o pensi che Inter e Roma possano ambire al titolo fino all’ultimo?
Credo che il nostro sia un campionato 11 contro 9: 11 squadre che lottano per il titolo e per i posti per l’Europa e le altre 9 che lottano per non retrocedere. Al di là di questo, penso che fino alla fine Juve, Napoli, Inter, Roma e Lazio lotteranno per i primi 4 posti. Certo, al momento mi viene da pensare che Juventus e Napoli lotteranno per il titolo con le altre tre a scontrarsi per il terzo ed il quarto posto, a meno di clamorose sorprese. Mi auguro che a calare non siano Roma ed Inter: in quel caso la Lazio, vincendo il recupero, potrebbe lottare in maniera importante per un posto Champions.

Classifica finale per le prime quattro posizioni?
Vedo Napoli, Juventus, Inter e Roma. Ma la Lazio mi spaventa molto, specialmente dal punto di vista fisico, quindi vedo una Lazio equivalente a Roma e Inter: saranno queste tre a giocarsi gli ultimi due posti valevoli per la Champions fino a fine campionato. Fondamentali, in questo senso, saranno gli scontri diretti, come sono sempre stati. Già la partita di oggi potrebbe dire tanto: se l’Inter vincesse andrebbe a 45 punti, e toglierebbe inoltre un po’ di convinzione a questa Roma che è squadra davvero molto forte.

Gianluca Notari

A San Siro va in scena “La morte del Cigno”

Gianluca Notari – Un ultimo ballo. Dopodiché, il volo del Cigno di Sarajevo, in Italia, si interromperà per sempre. Anche se lui, le ali, le spalancherà nuovamente, per fare ritorno nella terra che lo ha visto affermarsi come uno dei più grandi attaccanti in circolazione, l’Inghilterra. Di Edin Dzeko a Roma si è sempre parlato: tanto, quando ha fatto bene, troppo, quando ha fatto male. A volte è stata colpa sua: sono stati molti, infatti, i gol sciupati da parte sua che magari avrebbero portato punti preziosi, o magari solamente entusiasmo e numeri più elevati. Il più clamoroso di tutti fu in quel Roma-Palermo 5-0, dove Dzeko riuscì con il sinistro a mandare fuori un pallone già in porta. Eppure, tante volte, il bosniaco è stato in grado di zittire tutti, collezionando gol sensazionali e giocate da applausi. Proprio in quell’occasione, infatti, siglò una doppietta fantastica, dimostrando che Edin Dzeko è un giocatore umorale e spesso dal rendimento alterno, questo sì, ma che è pure molto bravo nel giocare al gioco del calcio.

I detrattori non sono mai mancati: “fa gol solo con le piccole“, si diceva; “non è mai decisivo“, ancora; “nei momenti importanti sparisce“, confermavano altri. Anche quando, facendosi beffe delle critiche, sotto la sapiente guida di Luciano Spalletti, nella stagione 2016-2017 mette a segno 39 gol stagionali: capocannoniere della Serie A e capocannoniere dell’Euopa League, nonostante la Roma fosse poi uscita in modo scellerato agli ottavi di finale, dopo il doppio confronto con il Lione. Corsi e ricorsi storici: sarà probabilmente ancora lui, Luciano Spalletti, a rappresentare per Dzeko un altro spartiacque nella sua vita professionistica. Perché, se con il tecnico toscano il 9 giallorosso ha giocato la migliore stagione in carriera, questa volta Spalletti sarà probabilmente l’ultimo mister che incontrerà Dzeko nel suo cammino in Italia.

L’accelerata del Chelsea per assicurarsi il bosniaco è arrivata pochi giorni fa, subito dopo l’affondo per Emerson Palmieri, altro partente in direzione Londra. Il possibile blocco del mercato dei Blues – per tesseramento irregolare di giocatori minorenni – ha fatto scattare l’allarme a Cobham: Conte è rimasto notoriamente insoddisfatto dal mercato estivo e, con la probabile impossibilità di fare acquisti nella prossima finestra, gli investimenti in questa sessione dovranno essere molti e di sicuro affidamento. Ecco dunque spiegato il perché puntare su Edin: nonostante ormai gli anni siano quasi 32, Dzeko ha davanti a sé ancora un paio d’anni di calcio a ottimi livelli. Inoltre, l’alternanza con Morata gli garantirà il lusso di poter rifiatare spesso, senza esser costretto agli straordinari così come lo era a Roma. E poi Dzeko conosce già molto bene il campionato, dato che ha vestito la maglia del Manchester City per due stagioni e mezzo.

Insomma, chi trova Dzeko trova un tesoro, su questo non ci piove. Pioverà invece a Londra, dove piove sempre, dove il Cigno è diretto e dove ha avuto il suo ultimo vero acuto: due gol siglati a Stamford Bridge, di cui uno bellissimo, una meraviglia degna di un’opera di Čajkovskij.”La morte del Cigno“, ad esempio. Un ultimo ballo, per poi volare via.

Gianluca Notari

Dzeko-Emerson al Chelsea, affare in chiusura per oltre 50 milioni: da limare la distanza di 5 milioni sui bonus

Gianluca Notari – Che vendere fosse necessario era cosa nota, magari non ci si aspettava che le cessioni fossero due. Ma tant’è: il trasferimento di Emerson Palmieri ed Edin Dzeko al Chelsea è in fase di chiusura. I due club hanno trovato l’accordo per entrambi i giocatori sulla base di 50 milioni di euro: a questo punto c’è solamente da limare la distanza di 5 milioni tra domanda e offerta riferita ai bonus, con i giallorossi che vorrebbero circa 60 milioni in totale.

Ma con due pedine in uscita, la Roma dovrà pensare anche agli acquisti: per la fascia sinistra le ipotesi più accreditate portano il nome di Barreca del Torino, Horn del Colonia e Darmian del Manchester United. Tre profili diversi tra loro, ma ugualmente in grado di fare rifiatare Kolarov, onnipresente nel’undici giallorosso.
Per quanto riguarda il ruolo di attaccante centrale, invece, si parla del possibile prestito di Michy Batshuayi: la punta belga, oltre ai giallorossi, è stata offerta a diversi club europei, su tutti Borussia Dortmund e Siviglia. Un altro nome accostato alla Roma per sostituire Dzeko è quello di Olivier Giroud, che in uno strano incrocio di mercato libererebbe il posto al Chelsea per il bosniaco per poi prenderne quello a Roma.

Squadra e dirigenti sono ora concentrati sulla partita contro l’Inter, ma gli agenti sono a lavoro per chiudere l’affare. Da tutte le parti coinvolte filtra comunque un diffuso ottimismo: c’è ancora distanza, ma la volontà è quella di voler chiudere l’affare. L’accelerata finale ci sarà probabilmente all’inizio della prossima settimana, dopo la gara di San Siro.

Gianluca Notari

Perotti: “Solo dando il massimo per il mio club potrò guadagnarmi la Nazionale”

Margherita Bellecca – Dopo Patrick Schick anche Diego Perotti è stato vittima di una traduzione non corretta, di una sua intervista rilasciata ai media argentini. In questa pausa di gennaio, tutti i calciatori o comunque la maggioranza, sono partiti. C’è chi è andato in vacanza e chi invece ha deciso di trascorrere le vacanze in famiglia nella terra natia e Diego Perotti è uno di questi. Per l’attaccante non c’è stato nemmeno il tempo di arrivare in Argentina, che è stato intercettato dai media locali che tra le varie domande gli hanno chiesto come procede la sua corsa ai Mondiali, Domanda più che lecita visto che l’argentino manca di convocazione in Nazionale da 7 anni.

Secondo la Stampa argentina, Diego avrebbe detto: “Arriva il momento in cui uno pensa solo al mondiale, mi gioco tutto per avere questa chance. Darò tutto per essere in Russia.” Una frase che non è stata molto gradita dai tifosi giallorossi, infatti in serata, tramite il suo profilo Instagram, il calciatore ha voluto far chiarezza sulle sue dichiarazioni. Queste le sue parole: “Non ho mai detto che il mio unico pensiero è l’Argentina. Solo dando sempre il massimo per il mio club potrò guadagnarmi la Nazionale”.

Speriamo che questo servi a far tornare Diego l’attaccante che è stato ad inizio stagione, 5 gol in 22 partite e nonostante i 2 rigori sbagliati dall’argentino, la Roma è riuscita comunque a vincere contro l’Udinese e il Cagliari. Ricordiamo anche che il suo gol contro il Qarabag, ha regalato alla squadra giallorossa il primo posto nel girone di Champions League, che gli ha portato il rinnovo del contratto fino al 2021. Come lui tutta la squadra sta passando un momento di crisi, e chissà se queste vacanze per lui e per i suoi compagni, chi in famiglia e chi nelle mete esotiche, non portino una nuova positività.

Margherita Bellecca

 

 

Terminata la sosta invernale la Roma è pronta a ripartire

Margherita Bellecca – Terminata la sosta invernale torna il campionato. Per la Roma subito partita ad alto rischio visto che i giallorossi, domenica sera alle 20.45, faranno visita all’Inter dell’ex Spalletti a San Siro. Entrambe le squadre stanno vivendo un periodo difficile perché i capitolini non vincono da tre partite mentre i nerazzurri non trionfano dal 3 dicembre quando rifilarono 5 reti al Chievo.

Come sottolineato da Federico Fazio la pausa è servita alla Roma: “Le vacanze sono arrivate nel momento giusto”. Il comandante sarà al centro della difesa con Manolas mentre sulle fasce agiranno Peres, al ritorno da titolare dopo la partita contro il Chievo Verona, e Kolarov. Chi sarà sicuramente in campo è Radja Nainggolan pronto a dare grinta e qualità alla squadra dopo lo stop imposto dalla società, per i fatti di Capodanno, contro l’Atalanta. In bilico per un posto dal primo minuto De Rossi, per un fastidio al polpaccio, e Strootman. I due potrebbero far spazio a Gonalons e Pellegrini. Novità in attacco perché Di Francesco alzerà Florenzi, per dare equilibrio alla squadra, e per via dell’assenza di Perotti che ha accusato un affaticamento muscolare alla ripresa degli allenamenti. A completare il reparto El Shaarawy e Dzeko che non segna in trasferta dalla partita contro il Milan e spera che San Siro gli porti ancora fortuna. Poche possibilità per Schick, che si auspica di entrare durante la partita, e per Gerson, caduto nel dimenticatoio dopo il match di Coppa Italia contro il Torino.

Spalletti recupera Miranda che farà coppia con Skriniar. A proteggere Handanovic ci saranno anche Cancelo, a destra, ed uno tra Santon e Nagatomo, a sinistra, con l’italiano in vantaggio. A centrocampo la qualità e le geometrie di Borja Valero che sarà accompagnato dagli inserimenti di Vecino e Gagliardini. Davanti lo spauracchio Icardi, che ha timbrato il cartellino per due volte durante la partita d’andata. L’argentino comporrà il reparto offensivo con Perisic e Candreva che possono rendersi pericolosi con le loro discese sulla fascia.

Sarà la 195esima volta che Roma ed Inter si affronteranno con i nerazzurri in vantaggio per 87 a 57. Il bilancio viene completato da 50 pareggi. A San Siro non c’è storia perché i padroni di casa comandano per 56 vittorie a 17 anche se negli ultimi anni i giallorossi hanno saputo competere in casa interista. Sotto nei confronti diretti anche Di Francesco con Spalletti. Il tecnico di Certaldo è avanti per 4-0. Il match di agosto dovrà essere un monito per la Roma che dominò la partita per 70 minuti e, penalizzata dal VAR e da 3 pali, uscì dall’Olimpico sconfitta per 3-1. Concentrazione massima, quindi, per i ragazzi di Eusebio Di Francesco perché il treno che porta alla Champions League non aspetta e i giallorossi lo devono cogliere al volo.

Margherita Bellecca

 

La Roma ha in mano Ante Coric per l’estate. A febbraio le firme: alla Dinamo Zagabria andranno 12 milioni di euro

David Moresco – La Roma ha in mano Ante Coric. Il talento croato, soprannominato il ‘nuovo Modric‘ in patria, è ad un passo dal trasferimento nella Capitale. Il pressing di Monchi degli ultimi mesi ha avuto l’effetto sperato: nella sessione di mercato estiva il trequartista sarà un nuovo giocatore della Roma. Prima i contatti, poi gli incontri. Poco prima di Natale, l’ultimo, quello decisivo, tra la famiglia del giocatore ed il Direttore Sportivo, accompagnato da Federico Balzaretti.

PERCHE’ NON PRIMA – Il ds della Roma non vuole perdere Coric, ma per esigenze di bilancio il giocatore non può essere acquistato in questa sessione di mercato. L’affare, dunque, è soltanto rimandato di qualche mese. La famiglia e l’entourage del croato, guidato da Pietro Leonardi, della Corner Sport Management, saranno, nuovamente, nella Capitale nel mese di febbraio, per mettere nero su bianco gli accordi presi verbalmente in questi ultimi mesi, per poi ufficializzare il trasferimento a luglio.

IL PREZZO – L’accordo è sulla base di 12 milioni di euro totali, compresi di bonus, e 5 anni di contratto. Il classe 1997 non è felice alla Dinamo Zagabria ed ha voglia di cambiare aria e trasferirsi nel calcio che conta. In passato diversi club sono stati ad un passo dall’acquistarlo: Manchester City e Liverpool su tutti. Lo scorso anno i Citizens avevano raggiunto l’accordo con il club croato sulla base di 9 milioni di euro più 9 di bonus, per un totale di 18, ma la trattativa è saltata a causa dell’intromissione un terzo procuratore. Con i Reds, invece, dopo l’approvazione di Klopp, mancava soltanto la firma, ma la richiesta della Doyen Sport di una commissione pari a 3,5 milioni di euro ha fatto saltare il banco ed ha fatto interrompere i rapporti tra l’agenzia di Nelio Lucas ed il giovane. Ora, nel suo futuro, Ante Coric vede la Roma.

David Moresco

Arriva Lemos. L’agente di Kaderabek smentisce un accordo con la Roma

David Moresco – C’è la Roma dietro l’operazione di Mauricio Lemos al Sassuolo. Il difensore del Las Palmas si trasferirà in Emilia in prestito con diritto di riscatto. La mancanza di posti da extracomunitari hanno costretto il ds Monchi a lavorare in sinergia con il club neroverde, che di posti ne ha due, per accaparrarsi il centrale uruguaiano classe ’95. Dopo Ante Coric, la Roma si è garantita un altro giovane talento per il futuro.

CHI E’ LEMOS – Ventidue anni, difensore centrale dal gran fisico, un metro e ottantasette di altezza, Mauricio Lemos è titolare del Las Palmas, squadra della Liga spagnola, e della nazionale dell’Uruguay Under 20. In Spagna è arrivato nel 2016 dopo un’avventura poco brillante in Russia con il Rubin Kazan, dove ha raccolto solo quattro presenze.

QUANDO ARRIVA – In Emilia sbarcherà all’inizio della prossima settimana, mentre nella Capitale, se convincerà in neroverde, arriverà nel mercato estivo, quando la Roma avrà un posto da extracomunitario e potrà accaparrarsi uno dei migliori talenti.

Pavel Kadeřábek – Il terzino in forza all’Hoffenheim, è uno dei nomi circolati per la fascia destra della Roma. Il giocatore ceco, classe 1992, è arrivato in Germania nel 2015 per 3,5 milioni di euro. Le sue eccellenti qualità offensive e la forza fisica, hanno spinto la squadra tedesca a rinnovare al più presto il suo contratto, prolungandolo, in estate, fino al 2021. La Redazione di Pagine Romaniste ha contattato l’agente del terzino ex Sparta Praga, Viktor Kolar, per chiedere informazioni riguardo l’interesse mostrato dalla Roma per il suo assistito. Ecco le sue parole a PR:

La Roma l’ha chiamata per chiederle informazioni su Kadeřábek?
No, non in questa finestra di mercato.

In quale finestra l’hanno contattata? Ha parlato con Monchi?
Abbiamo parlato, più o meno, verso autunno. Non dico con chi ho parlato, ma in questo momento non ci sono contatti.

E’ stata fatta un’offerta per lui oppure solo un sondaggio? 
No, ti confermo che alla fine l’offerta non è stata fatta.

A Monchi perciò il giocatore piace…
Ma in questo momento non ci sono contatti. Non so se ci saranno possibilità in questa sessione, davvero, non lo so proprio.

David Moresco

Il girone d’andata è terminato

Margherita Bellecca – 11 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte. Questo il bilancio finale della Roma nelle 19 partite giocate allo Stadio Olimpico, un ruolino che ha fatto sprofondare i giallorossi a 18 punti dalla Juventus e a 14 dal Napoli. Sin dalla prima giocata in casa, contro l’Inter, si poteva intuire che il cammino tra le mura amiche non sarebbe stato così facile come qualcuno poteva aspettarsi. La sconfitta per 3-1 ha lasciato diversi strascichi in una partita dominata per 70 minuti dove c’è stato il vantaggio di Dzeko e addirittura tre legni colpiti, poi il blackout. Nel finale la squadra di Spalletti ha fatto di un sol boccone la Roma che è stata incapace di reagire.

Il calendario è stato più benevolo nelle successive due dove i giallorossi hanno dimostrato anche una certa maturità spazzando via Verona ed Udinese, una retrocessa e l’altra che sta lottando per la salvezza, per 3-0 e 3-1. Ancora un Dzeko in forma smagliante che ha fatto decollare i suoi all’Olimpico dove il 14 ottobre è arrivato il Napoli. La Roma doveva mostrare di aver superato i mostri e le scorie visti contro l’Inter, ma qui la partita è stata diversa. L’approccio è stato completamente errato con la sfortuna che ci ha messo ancora del suo. Il rimpallo di De Rossi, che ha servito Insigne che ha battuto Alisson, è un chiaro segnale. I due pali colpiti nel secondo tempo sono stati la pietra tombale sulla seconda sconfitta in 4 partite giocate davanti al proprio pubblico.

Dimenticata quella che poteva essere considerata una sfida scudetto la Roma prende ritmo ed infila 5 vittorie consecutive con Crotone, Bologna, SPAL, Cagliari e soprattutto contro la Lazio in un derby che ha visto la squadra di Eusebio Di Francesco dominare. Questa cinquina, però, ha messo in evidenza anche i primi sintomi di un raffreddore: i giallorossi tiravano tanto in porta senza andare a segno. Sono stati soltanto 8 i gol segnati in questo periodo, ma si parlava di una Roma cinica e che sapeva vincere anche soffrendo. Ben tre volte il risultato finale è stato 1-0 con tre reti da calcio piazzato. Più in là si scoprirà che il problema offensivo era molto, ma molto più serio. Le prime avvisaglie di scricchiolio contro il Sassuolo. Non bastano il vantaggio di Pellegrini e 14 tiri in porta, gli ospiti pareggiano nel finale con Missiroli gelando il pubblico dell’Olimpico. Il raffreddore si fa sempre più acuto.

Margherita Bellecca