Una rivincita attesa 34 anni

Margherita Bellecca – Non è una finale ma la vale. Ad Anfield Road, la casa del Liverpool, va in scena la semifinale d’andata della Champions League tra i Reds e la Roma. Cammino superbo da parte della squadra di Klopp che non ha ancora perso in questa competizione. I giallorossi, invece, sono usciti sconfitti in tre occasioni, tutte in trasferta, ma hanno sempre avuto la forza di rialzare la testa strapazzando anche il Barcellona per 3-0.

Di Francesco, quindi, dovrebbe riproporre il modulo utilizzato contro i catalani con un solo cambio: Under per Schick visto che il turco ora è in perfetta forma. Il numero 17 affiancherà, o sarà poco alle spalle, di Dzeko, fresco di record segnati in Champions e voglioso di agganciare un traguardo che potrebbe essere l’apice di una grande carriera. A 32 anni, inoltre, potrebbe essere la sua ultima occasione. Vicino al bosniaco anche Nainggolan pronto a pressare per impedire la costruzione da dietro da parte di Lovren e compagni. Il centrocampo a quattro vedrà sulla linea mediana capitan De Rossi e Strootman mentre sulle corsie agiranno Florenzi e Kolarov. Il trio difensivo sarà ancora composto da Fazio, Manolas e Jesus davanti ad Alisson. Sperano di giocare Perotti ed El Shaarawy che saranno della partita soltanto se il tecnico abruzzese decidesse di schierare un 4-3-3.

Il Liverpool si presenta con un grande spauracchio: quello di Momo Salah. 41 gol in stagione e 31 in campionato che gli sono valsi il premio come giocatore dell’anno in Inghilterra. Non sarebbe, e non è corretto, però, concentrarsi soltanto sull’egiziano perché Klopp ha altre frecce nel suo arco come Manè e Firmino che flirtano spesso col gol. A centrocampo le geometrie e l’intelligenza di Henderson e lo spunto di Oxlade-Chamberlain. Assenza pesante quella di Emre Can che ha terminato la stagione, stesso discorso per Matip. In difesa recuperato Lovren che giocherà al centro con Van Dijk. Sulle fasce Alexander-Arnold e Robertson. In porta Karius.

Il bilancio contro il Liverpool non sorride, ancora meno quello con le inglesi. La Roma ha raccolto soltanto 9 vittorie, l’ultima quella gloriosa contro il Chelsea, a fronte di 14 sconfitte. Inedito il duello tra Di Francesco e Klopp. Dai nonni, ai papà, ai figli. C’è chi aspetta questa partita da tanto, chi, invece, non ha mai vissuto momenti del genere. Il 1984 è lontano ma la mente corre veloce verso quell’anno. E’ Liverpool-Roma e ci si gioca già una grande fetta per andare in finale.

 

Margherita Bellecca

Sentenze e ricorsi tra Roma e Kappa. Il 20 luglio un nuovo appuntamento in Tribunale

Simone Burioni – Non cessa lo scontro in Tribunale tra l’AS Roma e la BasicItalia, società che detiene il marchio Kappa, sponsor dei giallorossi fino al 23 novembre 2012, giorno in cui il club di Trigoria ha rescisso unilateralmente il contratto di sponsorizzazione tecnica. Gli appuntamenti di settembre e dicembre 2017 si sono conclusi, in pratica, con un nulla di fatto: all’udienza, BasicItalia, AS Roma e Soccer, hanno chiesto congiuntamente un rinvio al fine di verificare le possibilità transattive. Il Giudice ha quindi rimandato la causa all’udienza dell’11 aprile 2018.

Inoltre BasicItalia ha avviato un procedimento nei confronti di Soccer S.a.s., debitore, secondo BasicItalia S.p.A. per forniture di merce legata alla sponsorizzazione. A fronte dell’opposizione effettuata da Soccer S.a.s. è stato instaurato un giudizio ordinario attualmente in fase istruttoria, ovvero il momento centrale del procedimento, dove si debbono acquisire tutti quegli elementi di prova.; il CTU nominato dal giudice ha depositato la propria Consulenza Tecnica d’Ufficio e l’udienza per la relativa disamina, a seguito di istanza congiunta di BasicItalia e Soccer di rinvio per verificare possibilità transattive, è stata fissata al prossimo al prossimo 20 luglio 2018.

Simone Burioni

Le due in lotta, che vinca la migliore

Margherita Bellecca – Una in lotta per la salvezza, l’altra per un posto in Champions League. E’ Spal-Roma che si giocherà sabato pomeriggio alle 15 al Paolo Mazza di Ferrara. I padroni di casa vengono da otto risultati utili consecutivi, due vittorie e sei pareggi. I giallorossi, invece, si sono rimessi sulla strada giusta con la vittoria contro il Genoa.

A pochi giorni dalla sfida col Liverpool Di Francesco dovrà ragionare ancor di più sulla formazione da schierare. La Champions League è troppo importante, ma anche la conquista del terzo, o quarto posto, in campionato non scherza. La rotazione non riguarderà la porta, ci sarà sempre Alisson a difendere i pali della Roma. Davanti a lui Bruno Peres vuole continuare il suo periodo positivo. Al centro un turno di riposo dovrebbe toccare a Fazio mentre giocheranno Manolas e Jesus. A sinistra Kolarov anche se il mister potrebbe pensare alla difesa a tre. Sulla mediana De Rossi non è sicuro del posto, anzi, Di Francesco sta valutando di preservarlo per la Champions League e allora Strootman potrebbe tornare in cabina di regia con Nainggolan e Pellegrini ai suoi lati. In attacco Under ha dimostrato di essere in forma e partirà dall’inizio come El Shaarawy. Unico dubbio se far riposare Dzeko o meno. In caso di panchina del bosniaco ecco un’altra chance per Schick. Rientrato in gruppo Perotti che sarà convocato. L’argentino potrebbe fare qualche minuto per mettere benzina nelle gambe in vista della Champions.

La Spal di Semplici a Ferrara ha fermato Inter e Juventus ed ha messo in grossa difficoltà il Napoli. Per tenere testa anche alla Roma attacco pesante con Paloschi ed Antenucci con Floccari in rampa di lancio. Soltanto panchina per l’ex Viviani, in rete durante la partita d’andata, a favore di Schiattarella che comporrà il centrocampo a cinque con Lazzari, Kurtic, Grassi e Mattiello. A proteggere il promettente Meret ci saranno Cionek, Vicari e Felipe.

33 partite tra Roma e Spal nella storia col bilancio incredibilmente in bilico. Sono 10 le vittorie per i ferraresi contro le 13 dei capitolini, 10 i pareggi. 9 successi a 4 per i biancoazzurri nelle 17 partite giocate tra gli anni 50 e 60 in Emilia. La statistica si completa con 4 pareggi. Una sola sfida tra Di Francesco e Semplici, quella del primo dicembre 2017 nel 3-1 dell’Olimpico dove Pellegrini trovò la sua prima rete in giallorosso. Il centrocampista spera di ripetersi anche fuori casa ma l’unica cosa che conta è vincere, per mettere pressione ad Inter e Lazio che giocheranno dopo la Roma, e per arrivare alla sfida col Liverpool col morale a mille.

 

 

Margherita Bellecca

Roma mantieni la concentrazione

Margherita Bellecca – E’ tempo di accantonare una settimana pazzesca per la Roma e concentrarsi sul Genoa, prossimo avversario dei giallorossi mercoledì sera alle 20.45 allo Stadio Olimpico. Il pareggio ottenuto nel derby fa tornare i capitolini al terzo posto, grazie allo scontro diretto favorevole con la Lazio, mentre il Grifone è tranquillo a metà classifica con i suoi 38 punti ed è reduce dalla vittoria contro il Crotone.

Un finale di fuoco aspetta Di Francesco che è chiamato a ruotare i giocatori per tenerli freschi e sull’attenti. Previsti alcuni cambi rispetto alla stracittadina. Chi è ben saldo è Alisson, inoperoso contro Immobile e compagnia. In difesa si tornerà a 4 con un turno di riposo per Manolas, uscito anzitempo dal derby per dei crampi. Al centro ci saranno Fazio e Jesus, sulle fasce a destra tornerà Florenzi, che ha smaltito completamente la febbre, a sinistra impossibile rinunciare a Kolarov. Turnover anche a centrocampo perché nelle gambe dei calciatori si fanno sentire le fatiche di due partite toste come Barcellona e Lazio. In cabina di regia Gonalons è pronto a prendere le redini al posto di De Rossi. Il francese sarà accompagnato da Pellegrini e Nainggolan. In attacco Dzeko ha mostrato la voglia dei giorni migliori nel finale del derby, quindi Di Francesco punterà ancora sulla sua ariete. Un posto da titolare c’è anche per Under. Da decidere l’ultima freccia. El Shaarawy è in vantaggio su Schick mentre spera di recuperare, almeno per la panchina, Perotti.

Ragionamenti sulla formazione da schierare anche per Ballardini che punterà su Pandev per scardinare la difesa romanista. Da decidere il partner del macedone: Galabinov è favorito su Lapadula. A centrocampo attenzione al dinamismo di Laxalt con Bertolacci ed Hjilemark che proveranno ad accendere la squadra con la loro qualità. Davanti a Perin non mancherà la solita schiera di ex: Zukanovic, Spolli e Rosi partiranno dal primo minuto.

Sono 111 le volte in cui Roma e Genoa si sono incontrare. Avanti i giallorossi per 52 a 36, 23 i pareggi. All’Olimpico non c’è storia, 41 a 9 a favore dell’attuale squadra di Eusebio Di Francesco. Il Grifone non vince nella Capitale dalla stagione 89/90 mentre l’ultima partita disputata in casa è stata decisa da Perotti allo scadere, nel giorno dell’addio di Totti. L’andata, invece, è terminata per 1-1 con l’espulsione di De Rossi per schiaffo a Lapadula. Un episodio che potrebbe aver condizionato il difficoltoso inverno della Roma. Non sono concessi errori come quello perché alla fine del campionato mancano appena sei giornate. La volata per la Champions si fa calda con tre squadre in un punto. I giallorossi vorrebbero raffreddarla dando una scossa a partire da mercoledì dove i tre punti sono d’obbligo.

 

Margherita Bellecca

Champions League, è corsa a tre

Gianluca Notari – Serie A ancora apertissima per quanto riguarda il discorso Europa. Per la qualificazione alla Champions, però, alle spalle di Juventus e Napoli i posti rimasti sono due, con quattro squadre a contenderseli: il calendario e gli impegni europei, queste le due variabili che determineranno la corsa alla prossima Champions League per Roma, Lazio, Inter e Milan. Gare europee che riguarderanno solamente la Roma, unica italiana impegnata sul fronte internazionale, con le gare contro il Liverpool da giocare il 24 aprile ed il 2 maggio. Certamente, oltre che dal punto di vista fisico, queste due partite toglieranno tanto, tantissimo dal punto di vista mentale alla squadra di Eusebio Di Francesco, che dovrà esser brava a non perdere punti nel cammino in campionato.

Già, il campionato. Sarà probabilmente il calendario a fare la differenza nelle ultime 6 partite della Serie A. Il Milan, anche se sulla carta è la squadra con il calendario migliore, è piuttosto attardato rispetto alle altre tre compagini. Appaiate invece Roma e Lazio: i giallorossi hanno davanti a loro un percorso – sempre sulla carta – piuttosto semplice, intervallato dall’unico big match rimasto da giocare, quello dell’Olimpico contro la Juventus, mentre i biancoazzurri dovranno effettuare test certamente più impegnativi. Fiorentina, Sampdoria, Torino, Atalanta, Crotone ed infine, all’ultima giornata di campionato, l’Inter: sarà lì, probabilmente, che le due squadre si giocheranno l’accesso alla prossima Champions League se si dà per scontato, solamente per un attimo, che la Roma sia già dentro e che il Milan sia già fuori. Che poi, di scontato, non c’è davvero nulla: la Roma nelle ultime 3 gare di Serie A ha totalizzato solamente due punti, mentre l’Inter non vince da ormai diverse settimane. Anche la Lazio sta tenendo un cammino piuttosto balbettante, così come quello – manco a dirlo – del Milan di Gattuso, che ormai da inizio campionato procede a corrente alternata.
Insomma, l’impressione che rimane in queste ultime giornate possa succedere davvero di tutto, in campionato così come in Champions.

Gianluca Notari

Pallotta: “Sorteggio grandioso. Bello rivedere Salah”

Simone Burioni – James Pallotta, Presidente della Roma, è stato intervistato dai cronisti presenti allo Studio Tonucci ed ha parlato del sorteggio giallorosso contro il Liverpool. Queste le sue parole:

Il sorteggio?
Grandioso, mi piace. E’ come un derby. Il Liverpool è dei ragazzi di Boston, John Henry, sarà divertente e sarà bello rivedere Salah.

L’ha chiamato?
Mi ha telefonato l’altra sera, gli ho scritto un messaggio ma non ci ho parlato oggi perché ero impegnato in riunioni. Sarà grandioso.

Può essere la rivincita dell’84?
Non ero ancora nato (ride, ndr). No non è vero, ero nato. Non credo sia una rivincita, è un’altra generazione. Dovrebbe essere una bella partita che non vediamo l’ora di affrontare.

Ha scritto a Salah?
L’abbiamo già fatto. Per 180′ sarà una guerra ma per il resto della vita saremo amici e lui ha risposto “al 100%”.

Preferisce la prima ad Anfield e il ritorno a Roma?
Mi piace l’andata a Liverpool e il ritorno a Roma. Va bene così.

Pensa che la Roma sia favorita?
Certo, possiamo vincere. Abbiamo affrontato il Barcellona che si diceva fosse la migliore squadra al mondo. La squadra ha giocato come mai le avevo visto fare in questi 5 anni, quindi so che possiamo giocare bene come fatto come contro il Chelsea. Dobbiamo giocare bene senza commettere errori. Quando arrivi a giocare contro queste 3-4 squadre, devi eliminare più errori possibili perché loro possono trarne vantaggio. Se giochiamo come abbiamo fatto col Barcellona, dovremmo essere a buon punto.

Simone Burioni

Roma-Barcellona, una storia non da romanisti

Gianluca Notari – Questa storia non è una storia per romanisti. Questa è la storia di un gruppo di alieni, sbarcati per caso nei pressi dello Stadio Olimpico, che hanno affrontato e ribaltato la tradizione, l’equilibrio, lo status quo. Ed è solo un caso che questo invincibile gruppo di alieni abbia per una sera vestito la maglia della Roma, perché alla Roma, queste cose, non riescono mai. Roma-Barcellona doveva essere l’ennesimo Roma-Sampdoria, Roma-Liverpool o Roma-Lecce, l’ennesimo rimpianto di qualcosa che poteva essere ma che non è stato. L’ennesima gara in cui alla fine si esce dallo stadio e si impreca, ci si arrabbia, e si maledice il giorno in cui si è scoperto l’amore per questi colori. No: questa storia non è una storia per romanisti.

Eppure, dopo una notte troppo magica per poter sembrare vera, quello che doveva essere non è stato. La Roma è riuscita in qualcosa di straordinario, non ha disatteso i sogni dei tifosi e no, non è uscita dalla Champions League tra fischi e rimpianti. Roma-Barcellona 3-0, semifinale raggiunta e Barça eliminato ai quarti. Troppo bello per essere vero eppure, per una volta, è tutto vero.
E allora via ai caroselli, via alle adunate in piazza, via agli sfottò e alle grida di gioia. Perché Roma ha vinto, e nessuno se la sa godere più dei tifosi della Roma. Perché questa, oltre alla vittoria di Di Francesco, di Pallotta, di Dzeko, De Rossi e Manolas, sarà sempre e per sempre la vittoria dei tifosi. Un sogno, forse, o una bellissima storia da raccontare ai nipoti.

L’auspicio è che questa partita sia la prima pietra di un lungo percorso, ma ciò che importa adesso è che la Roma ha vinto e per la seconda volta nella sua storia raggiunge la semifinale della massima competizione europea. Ora tutto sembra possibile, anche pensare di arrivare allo Stadio Olimpico di Kiev per giocarsi una finale a dir poco insperata. Per ora c’è solo da sperare che quel gruppo di alieni non vada via da Roma prima della fine della stagione, lasciando i tifosi giallorossi liberi di sognare ancora un po’. Perché sognare sì che è per romanisti.

Gianluca Notari

La Roma compie l’impresa

Margherita Bellecca – E’ la serata in cui 60mila cuori hanno battuto all’unisono. Una serata dove si sentiva nell’aria il profumo dell’impresa. E’ la serata in cui l’impresa c’è stata veramente. E’ la serata di Roma-Barcellona 3-0. E’ la serata di Edin Dzeko, trascinatore in Champions League e vero mattatore del match dell’Olimpico. Va in gol, prende la palla da dentro la porta e la rimette in mezzo al campo perché c’è una partita da rimontare. Fa a spallate e si fa rispettare da Pique ed Umtiti, guadagna il rigore con cattiveria che De Rossi trasforma con clamorosa freddezza.

E’ la serata proprio del Capitano uscito a pezzi una settimana fa dal Camp Nou. Partita strepitosa sotto ogni punto di vista, non dà respiro a Messi tornando ad essere un muro davanti alla difesa. E quel rigore battuto come Ago 34 anni fa è solo la ciliegina sulla torta. E’ la serata di Manolas, altro beffato da quella maledetta notte di Barcellona. Il colpo di testa del greco, su magistrale angolo di Under, è un segno del destino, la palla subisce un effetto strano ed è spinta dentro da tutto il popolo romanista.

E’ la serata di Eusebio Di Francesco e di Patrik Schick. Il primo azzarda una un cambio di modulo mai visto in questi mesi venendo ripagato dal secondo che, all’esordio assoluto in Champions League, fa partire la sua riscossa con la Roma. E’ la serata di James Pallotta, giunto nella Capitale proprio per la partita contro i catalani. E’ la serata delle rivincite, del bagno nella fontana di Piazza del Popolo e di tutte le accuse che cadono giù come le foglie dagli alberi in autunno.

E’ la serata di tutti i romanisti, da chi era allo stadio, a chi l’ha vista in TV fino ad arrivare a chi non l’ha potuta vedere ma soltanto sentire per radio. E’ la serata in cui tutto passa in secondo piano, dove tutte le amarezza si cancellano, è la serata che ci porta in semifinale di Champions League. Ora sogniamo perché tanto non costa nulla.

 

Margherita Bellecca

Un sogno che forse diventerà realtà

Margherita Bellecca – Crederci, sognare. Tutte belle parole, tutte espressioni di fantasia che devono trovare nella realtà la concretizzazione. Questo cercherà di fare la Roma questa sera contro il Barcellona, alle 20.45 nella gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League, allo Stadio Olimpico di fronte a quasi 70mila spettatori.

Nessun calcolo, nessun turnover, dentro tutti i migliori come confermato anche da mister Di Francesco in conferenza stampa. E allora spazio a quella difesa che ha dato tante belle soddisfazioni all’abruzzese con Alisson in porta. Il brasiliano sembra leggermente in calo ma l’impresa passerà anche dalle sue possibili parate. Davanti al numero uno Florenzi a destra, Manolas e Fazio, in cerca di riscatto dopo l’opaca prova contro la Fiorentina, al centro, e Kolarov a sinistra, riposatosi per gran parte del match di sabato pomeriggio. A centrocampo fisico e quantità con De Rossi, voglioso di rivincita per rimediare all’incredibile autogol dell’andata, Strootman e Nainggolan, che non ha potuto partecipare alla partita di una settimana fa per infortunio. In attacco c’è un solo punto di riferimento e porta il nome di Edin Dzeko. Se non segna lui la Roma fa una fatica bestiale a buttarla dentro. Per aiutare il bomber ci saranno El Shaarawy ed uno tra Schick ed Under. Per il turco una corsa contro il tempo per essere nelle migliori condizioni. Out Perotti che rischia di saltare anche il derby.

Valverde può sorridere per il recupero di Busquets. L’avvicinamento di Messi e compagni a questa partita è stato dei migliori. Il numero 10 ha segnato una tripletta al Leganes e ha lasciato i problemi fisici alle spalle. A far compagnia alla Pulce ci sarà Suarez. A centrocampo le classiche geometrie di Iniesta e Rakitic col supporto atletico di Sergi Roberto. In difesa impossibile rinunciare a Pique, Umtiti e Jordi Alba con la fascia destra che sarà coperta ancora una volta da Semedo. In porta Ter Stegen.

Di rimonte memorabili in Champions League ce ne sono state, l’ultima proprio col Barcellona protagonista. Sconfitta in Francia contro il Paris Saint Germain per 4-0 e ribaltamento storico in Catalogna con la vittoria per 6-1. Anche la Roma ha piazzato un’importante zampata, non per il passaggio del turno ma durante il girone. Vittima la squadra catalana che cadde per 3-0 sotto i colpi di Tommasi, Emerson e Montella. Questi tre ora non ci sono più ma giocatori come Nainggolan, Strootman e Dzeko possono ripercorrere le orme degli scudettati in maglia giallorossa. Ai tifosi non importa chi segnerà o chi sarà protagonista, fondamentale sarà buttarla dentro, cosa che alla Roma, nell’ultimo periodo, non riesce bene.

 

Margherita Bellecca

LUISS, Baldissoni presente all’evento Champions Impact: “Sponsor? Siamo in dirittura di arrivo con alcune collaborazioni”

Simone Burioni- Questa mattina Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ha partecipato all’evento Champions Impact presso la sede dell’Università LUISS Guido Carli di Roma. Insieme al dirigente giallorosso presente anche Francesco Calvo, Chief Revenue Officer del Barcellona. L’incontro, organizzato in collaborazione con Italia Camp, doveva avere come moderatore il COO della Roma Guido Fienga che non è potuto essere presente all’evento per un contrattempo. Il direttore generale ha parlato in conferenza stampa. Queste le sue parole:

La Roma è un patrimonio quotidiano della città. I numeri del bilancio servono a portare risultati tangibili, cioè trofei. La ragione principale dell’investimento americano è l’identificazione con la città. Lo studio partiva da una considerazione: Roma era una delle cinque città più conosciute del mondo. La Roma fin dalla sua nascita si è identificata con la città. In tutti i documenti che abbiamo dalla fondazione in poi, tutti parlano dei colori della Roma e dicono che abbia “i colori di Roma”. È per vocazione, sin dalla nascita, una società rappresentante della città. Noi ragioniamo sempre in termini di Partnership, parliamo di condivisione. Abbiamo creato una struttura produttiva di spessore, che fa prodotti live, che vincoliamo attraverso i vari social. Siamo in dirittura di arrivo con alcune collaborazioni. Quanto impatta la tecnologia sull’andamento dei giocatori e della squadra? È un tema ricorrente. Il nostro proprietario è un attivo investitore sullo sviluppo di intelligenza artificiale. È una materia condivisa dalla società. Abbiamo amplificato la raccolta dati, creato software chiamati “AS Roma system”. È un tema su cui crediamo e investiamo concretamente.La corrente amministrazione ha deciso di accompagnarci nel progetto stadio perfettamente consapevole delle ricadute economiche e sociali di un progetto di questa portata. Ma sono tante le iniziative con risvolti sociali che svolgiamo assieme al Comune, ad esempio abbiamo fornito defibrillatori alle scuole calcio assieme all’Assessorato, oppure facciamo formazione nelle scuole con “A scuola di tifo” insegnando la lotta al bullismo e al razzismo. La Roma si pone nella prospettiva della responsabilità. Dal momento che si comprende di rappresentare qualcosa di importante, perché siamo una comunità, ogni scelta ha il senso della responsabilità. Una delle prime considerazione è stata: cosa fare con i ragazzi giovani che giocano per noi? Ad esempio, gli abbiamo affiancato uno psicologo, perché vengono da altre città e vivono senza le loro famiglie. Sentono tutte le tensioni e le incertezze, perciò vogliamo seguirli e aiutarli. Meno del 3% dei giocatori che frequentano le giovanili diventano professionisti: le squadre di calcio sono complici di questo sogno, ma poi devono compiere delle scelte. Perciò abbiamo ritenuto necessario proporre un percorso alternativo a chi non diventa professionista, facendolo partecipare alle attività didattiche di una scuola di Ostia, un liceo scientifico a indirizzo sportivo. Inoltre abbiamo deciso di insegnarli anche una seconda lingua, perché può aprire molte opportunità: ad esempio quando facciamo il camp in Florida molti ragazzi vengono presi dai College americani, perciò diamo loro la possibilità di frequentare delle università economicamente poco accessibili”.

A lui si è aggiunto Calvo che ha detto:

“Alla base del Barcellona ci sono cinque valori. Umiltà, fatica, ambizione, rispetto e lavoro di squadra. Cerchiamo di formare individui e non solamente atleti, che sono una conseguenza. Nel Barcelona sono più importante le emozioni che trasmettiamo che la vittoria, questa è una conseguenza del bel gioco e dello spettacolo. L’impatto dei campioni nel campo e fuori? Noi abbiamo una grande fortuna, sono cresciuti tutti nel Barcellona: Pique, Messi, Iniesta e così via. Loro sono un esempio per i giovani, conoscono il peso e la storia del Club. Ci aiutano tanto a dare un esempio. Come si misura l’impatto di un campione? Anche qui siamo viziati: Messi ha fatto il Barcellona o il Barcellona ha fatto Messi? Nessuno può rispondere, è troppo difficile. I biglietti così costosi? Il Barcellona ha uno stadio di 90mila persone, per essere abbonato devi essere socio. 600 euro è il prezzo medio per i biglietti per tutte le gare di tutte le competizioni. Il prezzo per l’abbonamento è molto basso, se li mettessimo seguendo la media europea guadagneremmo, almeno, 50 milioni in più all’anno. Il prezzo alto è per il settore ospiti e sui posti rimanenti perché ci sono pochi biglietti e favoriamo chi è abbonato.

Simone Burioni