Arrivederci Olimpico, ci vediamo tra tre mesi

Margherita Bellecca – Per la stagione 2017/2018 l’Olimpico, sponda Roma, chiude i battenti. La partita contro la Juventus termina per 0-0 regalando il settimo scudetto consecutivo ai bianconeri e sigillando il terzo posto dei giallorossi. Ormai manca un punto per la certezza matematica. Oltre 50mila spettatori a fare una cornice ad un match combattuto soltanto nel primo tempo.

Ci hanno provato i ragazzi di Eusebio Di Francesco che sono stati molto aggressivi a centrocampo recuperando diversi palloni. Infatti le azioni più pericolose sono nate da intercetti. Splendido quello di Pellegrini su Matuidi, ma l’italiano perde un tempo di gioco prima di servire Dzeko che, in difficoltà, tira di sinistro non inquadrando la porta. Di forza e grinta quello di Nainggolan su Pjanic fischiatissimo dal pubblico. Il belga, accompagnato dal solito Dzeko, si fa ingolosire dal segnare alla squadra che odia maggiormente e finisce per essere egoista tirando male. Le manovre della Roma nascono anche dalla difesa, attenta e sempre precisa su Dybala ed Higuain. E’ proprio un altro recupero a 90 metri dalla porta di Szczesny ad innescare l’incredibile velocità di Under. Il tiro del turco è respinto, poi in seconda battuta ci prova Pellegrini, nome sul taccuino di Marotta, ma ancora una volta la porta non viene nemmeno sfiorata.

Pochi sussulti nel secondo tempo e qualche mugugno da parte degli spettatori. E’ l’ennesima palla recuperata dalla Roma a mettere paura alla Juventus con Kolarov che scarica di sinistro trovando la difesa bianconera alla respinta. Sarà quello l’ultimo tiro dei giallorossi perché poco dopo arriva il canto del cigno della partita, il cartellino rosso per Nainggolan dopo aver rimediato due gialli nel giro di 4 minuti. La stagione del belga finisce così. Da lì in poi la Juventus fa melina, la Roma non pressa e la partita finisce con 20 minuti di anticipo con le due squadre a far festa al triplice fischio, la Juventus sotto lo spicchio del settore ospiti, la Roma col suo grandissimo pubblico che l’ha sostenuta per un anno intero. Arrivederci Olimpico, ci vediamo tra tre mesi.

 

Margherita Bellecca

Zero e Uno i primi numeri dell’elenco

Margherita Bellecca – Uno e zero, due numeri, i primi dell’elenco. Un risultato, nel calcio, sintomo di ottima difesa e attacco cinico e la Roma lo conosce molto bene avendo vinto, quest’anno, per 9 volte con questo punteggio: due in Champions League e 7 in campionato. Grandi festeggiamenti quando si vince, grandi rimpianti quando si perde perché si va subito a pensare: ma non si poteva fare di più? Ed è proprio da qui che partiamo, i giallorossi potevano fare di più nelle tre sconfitte per 1-0 subite in Serie A? La risposta è si.

Il primo KO all’Olimpico nella sfida infuocata contro il Napoli. A decidere la partita uno sfortunato assist di De Rossi per Insigne ed un primo tempo approcciato nel peggiore dei modi. Di traverso anche la sorte sul piano offensivo con, stranamente, due pali colpiti che hanno salvato Reina. Il portiere spagnolo è stato miracoloso su uno di questi sul colpo di testa di Fazio indirizzato all’angolino.

In ordine cronologico si finisce alla partita di Torino contro la Juventus, banco di prova per la nuova Roma di mister Di Francesco. Anche qui il primo approccio con il match non è dei migliori, anzi, i bianconeri vanno subito in vantaggio con Benatia. La difesa della Roma rappresenta alla perfezione “La bella addormentata” con gli juventini capaci di battere in porta per tre volte nel giro di pochi secondi. Neanche un supereroe come Alisson poteva fare qualcosa. I rimpianti, però, ci sono anche all’Allianz Stadium perché le occasioni per portare a casa punti la Roma ce l’ha. La prima con El Shaarawy respinto da Szczesny di riflesso, la seconda con Florenzi che prende la traversa e l’ultima, quella più clamorosa, con Schick in contropiede ipnotizzato dal polacco.

L’ultima sconfitta per 1-0 è nel periodo di crisi vera contro la Sampdoria. I giallorossi, tra mercato ed una condizione fisica approssimativa, cadono sotto il colpo di Zapata. A Dzeko e compagni non bastano 17 tiri per buttare dentro la palla. Per fortuna sono state più le vittorie col minimo risultato. Così la Roma ha aperto la stagione a Bergamo con uno degli acquisti più discussi dell’estate: Kolarov. Il serbo è stato uno dei protagonisti assoluti dell’annata romanista. Suo il rigore guadagnato contro il Crotone e sua la punizione che ha trafitto Sirigu allo Stadio Olimpico Grande Torino. Due colpi da sei punti in partite veramente sofferte. Punite con lo stesso risultato anche Bologna, magia di El Shaarawy, Cagliari per ben due volte, una con Fazio allo scadere e quella più fresca con Under che ha deciso anche il match contro l’Hellas con una botta da fuori.

Punti pesanti, d’importanza Capitale. Punti che hanno consentito alla Roma di mettere un piede e mezzo nella prossima Champions League e di conquistarli anche in giornate dove l’espressione del calcio difranceschiano non era al massimo del suo livello. E’ così che si vincono anche gli Scudetti, è così che si matura ed è così che la Roma vuole continuare il suo percorso di crescita per provare ad impensierire la Juventus a partire da domenica.

 

Margherita Bellecca

Monchi sonda il terreno per Facundo Milán. L’agente è stato a Trigoria, potrebbe diventare un obiettivo

Simone Burioni – Monchi mette gli occhi su Facundo Nahuel Milán Osorio. L’attaccante, mancino, classe 2001 in forza nel Defensor Sporting, piace molto al direttore sportivo spagnolo, che lo porterebbe volentieri a Trigoria, probabilmente a rimpinguare il reparto offensivo della Primavera. L’agente del giocatore, nella giornata di ieri, si è recato a Trigoria per un incontro interlocutorio. L’operazione però, per ora, è in stand by: l’uruguaiano è intenzionato ad avviare le pratiche per ottenere il passaporto comunitario. La trattativa partirebbe nel caso in cui lo diventasse, altrimenti si farebbe più complessa. Monchi resta vigile in attesa di novità.

Facundo Milan è l’ultima pepita lanciata dal club uruguayo, e non per caso. Il giovane Facundo, che per questioni d’età non ha ancora il suo apodo, veste la maglia del club di Montevideo sin da quando ha 9 anni, e con risultati semplicemente mostruosi: i numeri del talentino sono favolosi, con 34 reti in solo anno nella Sub-14 e, soprattutto, la bellezza di 118 reti nelle inferiores. Facundo ha fatto sfracelli nell’Under-15, diventandone subito il capitano e il principale goleador, segnando 47 reti e timbrando addirittura 7 volte il cartellino contro il Plaza Colonia in una stagione che ha visto il Defensor conquistare il campionato, ma i suoi numeri complessivi sono da brivido: oltre alle 7 reti segnate in quel match, ecco 19 triplette complessive, che l’hanno subito reso un giocatore al di sopra delle categorie giovanili e assolutamente pronto per il grande salto nonostante sia un classe 2001.

Un grande salto che è diventato possibile a fine agosto, quando il Defensor l’ha aggregato per la prima volta agli allenamenti della prima squadra, e realtà domenica scorsa: il Defensor è fermo sullo 0-0 contro il Plaza Colonia (ah, il destino!) e non riesce a sbloccare il risultato, e allora l’allenatore Eduardo Acevedo si gioca la carta dell’imprevedibilità. Dentro il giovane Facundo Milan che così, dopo la Nazionale U17 (14 presenze e 2 gol), assaggia anche la Primera Division, e nel migliore dei modi: la pepita della Violeta entra al 56′, e ci mette pochissimo a diventare la figura del partido. La rete all’esordio arriva al 71′, andando a ”sporcare” di petto un cross di un compagno, il bis al 74′ in tap-in: doppietta all’esordio, ma soprattutto due gol in 18′ nel campionato dei ”grandi” a 16 anni, un traguardo raggiunto da pochi, che potrebbe tra l’altro lanciare Facundo Milan nel calcio che conta. D’altronde i 118 gol realizzati nelle giovanili non si dimenticano in fretta, e il fiuto del gol è innato per la Joya del Defensor: riuscirà il giovane attaccante a imporsi definitivamente nella rosa dei campioni in carica, e diventare la nuova certezza della Violeta? Lo scopriremo a breve, ma intanto il suo è stato un debutto da sogno, davvero bello da commentare per gli appassionati del futbol.

Simone Burioni

Roma, report tra entrate e uscite

Simone Burioni – Questa estate non serviranno operazioni a coda di gatto maculato. Il percorso in Champions League e la quasi qualificazione alla prossima, garantiscono alla Roma un assegno da otto zeri e la sicurezza che da Nyon, sede del castello della UEFA, non arriverà nessuna pressione per far uscire dalle mura di Trigoria un giocatore. Monchi, ormai abbiamo imparato un po’ a conoscerlo, lavora su più tavoli come un giocatore di poker esperto e tra bluff e trattative reali ha cominciato già a costruire la Roma che verrà. Per la difesa il direttore sportivo si è seduto alla roulette tedesca dove sono usciti i numeri 3 e 10. 3 come il numero di maglia di Pavel Kaderabek, terzino destro dell’Hoffenheim. 10 come i milioni richiesti per il classe ’92. Il ceco potrebbe fare da spalla a Karsdorp, in attesa del pieno recupero dell’olandese, e gioverebbe anche a Florenzi che tornerebbe nel suo ruolo naturale. A centrocampo Monchi, invece, gioca a blackjack. Sono due le carte che lo spagnolo ha in mano: Ante Coric, giovane della Dinamo Zagabria bloccato da mesi e in attesa dell’accordo tra le società, e l’asso brasiliano Anderson Talisca per cui la situazione è più complicata. Il Besiktas vuole riscattare il giovane, ma i fondi per finanziare l’operazione arriverebbero dalla loro qualificazione in Champions, tutt’altro che sicura in questo momento. Qualora la trattativa andasse in porto il club turco rilancerebbe la richiesta di 35 milioni, prezzo che costringerebbe il diesse della Roma ad abbandonare la mano. Per l’attacco Monchi gioca direttamente da casa. Al tavolo di Trigoria, infatti, si è seduto Mino Raiola che dal suo mazzo ha tirato fuori due jolly: Balotelli e Kluivert. Per il primo, anche se in scadenza di contratto, il Nizza chiede un indennizzo di 10 milioni euro secondo un accordo raggiunto col procuratore al momento della firma. Per il secondo, figlio di Patrick ex stella di Milan e Barcellona, l’Ajax ne chiede 20. Da scartare l’ipotesi Bernard per il quale l’agente, a tu per tu in Portogallo con Monchi, ha sparato alto chiedendo 10 milioni di bonus alla firma.

Ma attenzione! Un paesaggio paradisiaco che va in contrapposizione con quello che è il bilancio della Roma e la permanenza tra i paletti del Fair Play Finanziario. Arriveranno acquisti ma anche cessioni, più o meno dolorose perché, come insegna il direttore generale Mauro Baldissoni: “Quello che si fa, si fa per vincere e non per coprire un buco di bilancio e basta”. Allora i nomi più in voga sono sempre gli stessi. Se Alisson verrà blindato con un cospicuo rinnovo di contratto con adeguamento dell’ingaggio, Bruno Peres potrebbe dirigersi verso la porta di uscita e con lui, uno dei maggiori indiziati per la difesa: Manolas. Da non sottovalutare nemmeno la situazione legata a Florenzi e al suo contratto. In mezzo al campo c’è da fare i conti con la condizione fisica di Strootman e la vita sregolata di Nainggolan, di motivazioni che possono scemare dopo la semifinale in Champions e dalle ricche offerte che possono arrivare a Trigoria. L’ottima stagione dei giallorossi fa gola alle squadre europee che potrebbero assaltare il bottino conquistato dalla Roma. In bilico anche la permanenza di El Shaarawy e quella di Perotti. Monchi è chiamato a giocare con uno stack minore rispetto a quello delle potenze europee e dovrà vincere le World Series di poker con le sue armi che l’hanno reso uno dei più vincenti nel calcio moderno.

Simone Burioni

Trigoria, incontro tra Monchi e l’agente di Bruno Peres: sarà addio alla Roma

Simone Burioni – Bruno Peres lascerà la Roma. Nel pomeriggio è andato in scena a Trigoria un incontro tra Monchi e Bernardo Silva, agente dell’esterno. Nel corso della riunione si è discusso del futuro del brasiliano e la società, come appreso dalla nostra redazione, ha comunicato al procuratore che Peres è nella lista dei cedibili per la sessione estiva di calciomercato. Ora l’obiettivo delle parti è trovare una squadra che possa acquistare il terzino, che a giugno avrà un costo residuo di 9 milioni di euro. Negli scorsi giorni si è parlato di un interesse dell’Inter, destinazione gradita al numero 25 giallorosso. Per approfondire la questione Silva volerà a Milano, dove con ogni probabilità vedrà Piero Ausilio, direttore sportivo nerazzurro. La prossima settimana è previsto un nuovo contatto tra Monchi e l’entourage di Peres per chiarire meglio la situazione. In Brasile infatti è ancora possibile chiudere le trattative e una di queste potrebbe portare al Santos proprio il terzino che non è riuscito a ricavarsi uno spazio importante in giallorosso e soprattutto la stima dell’ambiente. La società paulista è pronta a piombare sull’ex calciatore del Torino e i giallorossi potrebbero anche valutare la sua partenza, nonostante le poche alternative che la rosa offre a mister Eusebio Di Francesco nel ruolo.

Simone Burioni

Roma il traguardo è vicino!

Margherita Bellecca – Due partite alla fine del campionato ed un punto da conquistare per partecipare alla prossima Champions League. Lo striscione del traguardo è molto vicino, ma la maratona ha in serbo ancora una sfida delicata: quella contro la Juventus. Domenica sera allo Stadio Olimpico, alle 20.45, arrivano i futuri Campioni d’Italia e freschi vincitori della Coppa nazionale.

Una settimana intera per lavorare per mister Di Francesco che ha potuto dare respiro ai suoi ragazzi dopo la difficile trasferta di Cagliari. Contro i bianconeri si rivedrà Strootman a centrocampo, recuperato dal problema all’emicostato. Con lui Capitano De Rossi, che ha segnato per 3 volte contro la Juventus, una delle sue vittime preferite in Serie A, e Nainggolan uno sempre col dente avvelenato quando si tratta di giocare contro Buffon e compagni. In difesa verso il rientro Manolas dopo aver saltato la trasferta in Sardegna. Il greco potrebbe partire dalla panchina e lasciare spazio a Jesus che ha scontato la squalifica. L’altro centrale sarà Fazio. Sugli esterni Florenzi e Kolarov. Imbarazzo della scelta in attacco perché mister Di Francesco potrebbe fare a meno soltanto di Defrel. Perotti, l’unico in dubbio, può stringere i denti e strappare una convocazione per andare almeno in panchina. Il trittico che metterà paura alla Juventus sarà composto dalle frecce El Shaarawy ed Under e da bomber Dzeko, fermo ad una rete contro i bianconeri in 4 partite giocate. Scalpita anche Schick che ha voglia di rifarsi dal tremendo errore della partita d’andata.

Allegri, che ha rischiato di perdere lo Scudetto dopo il gol di Koulibaly nello scontro diretto, tira un sospiro di sollievo per il double che farà. L’attenzione, però, è sempre massima e quindi inutile pensare ad un ampio turnover. Dopo la passerella per Buffon contro il Milan, domenica toccherà a Szczesny in un confronto serrato con Alisson. In difesa giocheranno Lichtsteiner, l’ex Benatia, Rugani che rileverà Chiellini infortunato ed Alex Sandro. Spazio ad una vecchia conoscenza romanista a centrocampo: Pjanic, che sarà accompagnato da Khedira. Mentre il tris Mandzukic, Dybala e Douglas Costa, sarà alle spalle di Higuain.

182 incontri tra Roma e Juventus, la seconda squadra più sfidata dai giallorossi nella loro storia alle spalle dell’Inter. Il bilancio è schiacciante a favore dei bianconeri con ben 86 vittorie, 46 sono quelle dei capitolini, 50 i pareggi. Le cose vanno meglio in casa perché la Roma è avanti per 34 a 27. Spera di proseguire questo cammino Di Francesco che, in 9 partite contro i piemontesi, ha perso per 7 volte. Stesso destino contro Allegri, 6 sconfitte in 9 occasioni.

Come a dicembre arbitrerà Paolo Tagliavento di Terni che recentemente ha diretto la Roma nella vittoria per 3-0 contro la SPAL. Si augurano un risultato così ampio i tifosi romanisti che occuperanno i seggiolini dell’Olimpico per l’ultima volta in stagione. Lo faranno in oltre 50mila sperando di salutare la squadra con i tre punti e con la certezza matematica della Champions League.

 

Margherita Bellecca

Incontro ad Oporto tra Monchi e l’agente di Bernard. Operazione complicata: chiesti oltre 10 milioni di bonus alla firma

Simone Burioni – Il viaggio di Monchi in Portogallo non è più un mistero. Il ds della Roma, accompagnato da Federico Balzaretti, la scorsa settimana si è imbarcato verso Oporto per alcuni incontri in vista dell’apertura della sessione di calciomercato estiva. Come raccolto dalla Redazione, il dirigente spagnolo ha incontrato l’agente di Bernard per ascoltare le richieste dell’entourage per accaparrarsi le prestazione del brasiliano che si libererà a parametro zero al 30 giugno: oltre 10 milioni di euro di bonus alla firma e 4 milioni di euro netti di contratto, nonché la sicura partecipazione alla prossima Champions League della Roma. Le cifre, probabilmente troppo alte per il club di Trigoria, complicano non poco la trattativa, senza contare lo status di extracomunitario dell’esterno in forza allo Shakhtar Donetsk. Bernard ha richieste in Cina ed è seguito dal Chelsea. Il sogno di Monchi è Federico Chiesa: talento di proprietà Fiorentina, il classe 1997 è considerato l’elemento ideale da Eusebio Di Francesco per il suo 4-3-3 ma non sarà facile per trattare. La dirigenza viola non considera offerte inferiori ai 40 milioni di euro e la folta concorrenza, in particolare di Inter e Juventus, potrebbe fare aumentare il prezzo. Un affare accessibile dunque solo in caso di cessione di un big, ipotesi che la Roma non vuole perseguire

Simone Burioni

La Champions deve essere archiviata

Margherita Bellecca – La Champions deve essere archiviata perché, domenica sera alle 20.45 alla Sardegna Arena, comincia il rush finale del campionato contro il Cagliari. Se si vuole andare ancora nella massima competizione europea, si devono fare almeno sei punti su nove nelle tre giornate restanti. I rossoblù stanno vivendo il maggior periodo di crisi con due sconfitte nelle ultime tre partite e squadra in ritiro.

Per continuare l’ottimo momento in campionato Di Francesco mischierà ancora le carte. Le fatiche di coppa, fisiche e mentali, potrebbero pesare sul gruppo. Alisson difenderà i pali della Roma con Peres che tornerà ad occupare la fascia destra. Al centro obbligato il duo Manaolas-Fazio per la squalifica di Jesus che rientrerà contro la Juventus. A sinistra Kolarov ha speso tanto, quindi spera di giocare Silva o a sorpresa Luca Pellegrini. Rotazione anche a centrocampo dove si vedrà Gonalons agire al posto di De Rossi. Ancora out Strootman e riconfermato Lorenzo Pellegrini al fianco di Nainggolan. Davanti c’è spazio per Under entrato soltanto a gara in corso contro il Liverpool. A fargli spazio potrebbe essere Schick mentre saranno confermati Dzeko ed El Shaarawy anche per via degli infortuni di Perotti, che tornerà contro la Juventus, e Defrel.

Il Cagliari si gioca una bella fetta di salvezza. Non si vuole sbilanciare Lopez che è pronto a schierare un 3-5-2 con Sau e Pavoletti in attacco. Il piccolo sardo ha già segnato alla Roma l’anno scorso nel 2-2 finale. In mezzo al campo non c’è Cigarini squalificato per due giornate. Giocheranno quindi Padoin, Faragò, Barella, Ionita e Lykogiannis, che possono garantire un ottimo equilibrio alla squadra. La difesa, priva di Castan anch’esso squalificato, si reggerà su Pisacane, Ceppitelli e Andreolli. In porta Cragno. Da sottolineare l’assenza di Joao Pedro fermato per doping.

85 le partite giocate tra Roma e Cagliari col vantaggio netto dei giallorossi per 36 a 23 e con 26 pareggi. Il bilancio viene praticamente pareggiato in Sardegna dove i rossoblù sono addirittura avanti per 18 a 16. 10 volte è uscito il segno X, l’ultima il 28 agosto del 2016. Positivo il duello tra Di Francesco e Lopez, l’abruzzese è avanti per 1-0 che è anche il risultato maturato durante la partita d’andata per il gol di Fazio allo scadere. Roma, Lazio ed Inter giocheranno in tre orari diversi con i giallorossi che chiuderanno il programma della giornata. Questo può essere un vantaggio visto che si sapranno i risultati delle avversarie che giocheranno contro Atalanta ed Udinese, due squadre che hanno ancora molto da dire in campionato. Bisogna vincere per consolidare il terzo posto a soltanto 3km dal traguardo finale.

 

Margherita Bellecca

Roma provaci fino alla fine!

Margherita Bellecca – L’Olimpico è chiamato a spingere la Roma, la Roma è chiamata a coinvolgere l’Olimpico per l’impresa, la seconda dopo aver eliminato il Barcellona nei quarti di finale. Domani sera andrà in scena il ritorno della semifinale contro il Liverpool alle 20.45 con una preoccupazione: quella legata ai 5000 tifosi Reds dopo i tafferugli di Anfield dove ci ha rimesso Sean Cox ora in coma farmacologico.

Si deve pensare al campo però e alla formazione che Di Francesco schiererà. La difesa a tre una settimana fa non ha fatto una grande figura e quindi si torna a quattro con Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov che dovranno impedire a Salah le scorribande dell’andata. Fondamentale sarà anche l’apporto di Alisson, ancora imbattuto tra le mura amiche in Champions. A centrocampo la presenza di Strootman è in forte dubbio. L’olandese è più fuori che dentro da questa partita e la sua assenza sarà sopperita da Pellegrini che può dare quel dinamismo che alla Roma qualche volta manca. Gli altri due che accompagneranno l’italiano sono Nainggolan e De Rossi che dovranno mostrare personalità e grinta per non permettere facili verticalizzazioni al Liverpool. Il tridente offensivo è presto fatto, si rivedrà lo schieramento usato contro il Chievo. Dentro Schick, Dzeko ed El Shaarawy, tutti e tre a segno sabato pomeriggio. L’arma Under potrebbe essere usata a partita in corso a squadre stanche. La sua velocità sarà il jolly da giocare per Di Francesco. Niente da fare per Perotti, che ne avrà almeno per altri dieci giorni.

Ad Anfield si sono apprezzate le qualità del Liverpool. Ritmo alto, palla in verticale ad innescare le tre frecce davanti, soprattutto Salah che sarà ancora una volta il pericolo numero uno. La Roma, però, non deve cadere nel tranello di concentrarsi soltanto sull’egiziano perché anche Manè e Firmino sono dotati di grande tecnica, così come i centrocampisti Wijnaldum ed Henderson. Gli inglesi hanno dimostrato anche qualche fragilità difensiva e il 5-2 dell’andata potrebbe farli stare troppo tranquilli. Klopp manterrà alta l’attenzione perché la squadra di Eusebio Di Francesco all’Olimpico è un rullo compressore, 4 vittorie ed un pareggio.

Servirà l’aiuto di tutti ma soprattutto una grande prestazione in campo, quelle con cui la Roma europea ha deliziato i suoi tifosi e non. Comunque vada bisognerà fare soltanto i complimenti ad una squadra che doveva uscire ai gironi e che ha sovvertito i pronostici di inizio stagione. Tanto di cappello Roma! Ma ora provaci fino alla fine!

 

Margherita Bellecca

Dzeko e Schick la coppia che scoppia!

Margherita Bellecca – 4-1 un risultato che fa sorridere la Roma in vista della partita contro il Liverpool. Il Chievo viene asfaltato all’Olimpico con i giallorossi che sembrano pronti per tentare una nuova impresa in Champions League. Di Francesco può sorridere per tanti motivi: dal secondo gol consecutivo di Schick alla doppietta, con due reti d’autore di Dzeko, la coppia sta cominciando a funzionare.

Partiamo dal primo che ha vissuto una stagione difficile ma che ora sta riscoprendo la gioia di buttare la palla in porta. Maiuscola l’azione di Nainggolan che vince un contrasto sull’esterno prima di mettere un cross calibrato alla perfezione. Schick si muove come un attaccante di razza e trafigge Sorrentino che all’andata gli aveva negato il gol con due miracoli. Torna il sorriso contagioso di Ferrara e torna la felicità nei tifosi della Roma che possono godersi l’acquisto da 40 e passa milioni di euro.

In grande forma Dzeko chiamato a prendersi di nuovo la squadra sulle spalle. E’ stato il suo il gol che ha riacceso le speranze ad Anfield ed è lui che mette il punto esclamativo contro il Chievo. La girata volante col sinistro sembra facile ma non lo è. L’attaccante anticipa di netto il difensore con una sorta di acrobazia e si ripete nella ripresa, sempre col mancino. A battere Sorrentino questa volta è un tiro a giro che a Dzeko abbiamo già visto fare, ne sanno qualcosa Benevento, Milan e Napoli tutte punite dal bosniaco con questa prodezza. Il piede si dimostra caldo ed è quel sinistro con cui ha superato Ter Stegen nella notte con cui aperto le marcature nel 3-0 rifilato al Barcellona.

Probabilmente il tridente di Champions si completerà con El Shaarawy, altro marcatore del poker rifilato al Chievo. Magistrale coast to coast dove il Faraone dimostra anche grande caparbietà andando a vincere un contrasto in area di rigore. Il tocco poi è delizioso come lui sa fare e urlo del gol finalmente liberato dopo aver sprecato l’impossibile contro la SPAL appena una settimana fa. Il risultato c’è, la prestazione anche, il terzo posto è ancora lì ed ora più sicuro grazie alla sconfitta dell’Inter contro la Juventus. La settimana della Roma prosegue con la Champions League, con il Liverpool e con oltre 60mila cuori a spingere la squadra verso qualcosa di incredibile.

Margherita Bellecca