SERIE A – Le designazioni arbitrali per la 4ª giornata: la Juve a Chiffi

(Keivan Karimi) – L’AIA e la FIGC quest’oggi hanno reso nota la lista degli arbitri designati per la quarta giornata del campionato di Serie A. Il match più intrigante tra Napoli e Fiorentina sarà diretto dal sig. Fabbri. La Juve capolista sarà invece seguita dal giovane arbitro Chiffi contro il Sassuolo. All’Olimpico per Roma-Chievo fischierà invece Mazzoleni.

Ecco le designazioni della 4ª giornata:

CAGLIARI – MILAN h.20.30
ABISSO
COSTANZO – BINDONI
IV: GHERSINI
VAR: MASSA
AVAR: DI IORIO

EMPOLI – LAZIO h.18.00
ORSATO
SCHENONE – IMPERIALE
IV: GUCCINI
VAR: PAIRETTO
AVAR: TEGONI

FROSINONE – SAMPDORIA Sabato 15\09 h.20.30
IRRATI
CECCONI – PAGLIARDINI
IV: DI MARTINO
VAR: DOVERI
AVAR: GIALLATINI

GENOA – BOLOGNA
BANTI
VIVENZI – VILLA
IV: BARONI
VAR: GUIDA
AVAR: ALASSIO

INTER – PARMA Sabato 15\09 h.15.00
MANGANIELLO
PERETTI – DE MEO
IV: SACCHI
VAR: ROCCHI
AVAR: LIBERTI

JUVENTUS – SASSUOLO
CHIFFI
DEL GIOVANE – LONGO
IV: ROS
VAR: DI BELLO
AVAR: POSADO

NAPOLI – FIORENTINA Sabato 15\09 h.18.00
FABBRI
DI LIBERATORE – TONOLINI
IV: PASQUA
VAR: GIACOMELLI
AVAR: MARRAZZO

ROMA – CHIEVO h.12.30
MAZZOLENI
MANGANELLI – PRENNA
IV: PEZZUTO
VAR: MARESCA
AVAR: DI VUOLO

SPAL – ATALANTA Lunedì 17\09 h.20.30
MARIANI
TOLFO – GORI
IV: PILLITTERI
VAR: CALVARESE
AVAR: RANGHETTI

UDINESE – TORINO
VALERI
VUOTO – CALIARI
IV: LA PENNA
VAR: NASCA
AVAR: PAGANESSI

Roma, quanti infortuni durante la sosta! Ma i giallorossi ritrovano Perotti

(Keivan Karimi) – Non porta fortuna alla Roma la sosta per le nazionali, come si evince dal report di Trigoria degli ultimi giorni. I giallorossi, tra calciatori volati in giro per il mondo per le varie convocazioni internazionali e coloro che sono rimasti ad allenarsi in casa, hanno dovuto constatare numerosi problemi fisici e muscolari.

A cominciare da Javier Pastore, uno di quei calciatori che avrebbero potuto approfittare della sosta per prendere ritmo e confidenza con gli schemi di mister Di Francesco. L’argentino ha però subito un fastidio al polpaccio che gli farà saltare molto probabilmente le sfide a Chievo e Real Madrid.

Al ‘Flaco’ si sono aggiunti già giorni fa i vari Florenzi e Mirante, in realtà infortunati già da una decina di giorni ed indisponibili pure per l’amichevole di Benevento. Non sono stati da meno, purtroppo, alcuni romanisti convocati dalle Nazionali: il ceco Patrik Schick si è fermato nel ritiro della Repubblica Ceca per un risentimento all’adduttore, che però potrebbe rientrare in poche ore. Così come la lieve distorsione per Kostas Manolas durante Ungheria-Grecia di ieri sera.

Non infortunati ma comunque in trend negativo altri calciatori della Roma: stanco e affaticato Edin Dzeko dopo i 90 minuti giocati con la Bosnia, tanto da restare fuori dall’allenamento odierno a Trigoria. Nervoso e poco stimolato il portiere Robin Olsen, massacrato invece dalla stampa svedese dopo le ultime prove tra Roma e Nazionale.

L’Italia cade anche in Portogallo. A questa Nazionale serve stabilità e gioco

(Keivan Karimi) – Non ne va bene una alla Nazionale italiana, che dopo il brutto pareggio con la Polonia di venerdì, cade in Portogallo contro i campioni d’Europa in carica, superiori nel gioco e nella qualità tecnica nonostante l’assenza di Cristiano Ronaldo.

Una sconfitta per 1-0 che ha mostrato i limiti tecnici e caratteriali di un’Italia ancora sepolta dalle delusioni dello scorso anno, dal flop Ventura e la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia. Un anno decisamente sventurato per la squadra azzurra, che in quasi 12 mesi ha vinto solo una partita, l’amichevole con l’Arabia Saudita di maggio scorso.

Ieri ci ha messo del suo anche Roberto Mancini, il nuovo commissario tecnico che ha preferito sperimentare una nuova soluzione tattica (il 4-4-2) e inserire giocatori tutt’altro che titolari, da Lazzari a Caldara, passando per Cristante, Zaza o Emerson. Ne è scaturita una prova confusa, senza idee e alla mercè degli attacchi portoghesi.

A questa Italia serve ben altro: il talento non manca, pecca invece di personalità e soprattutto di una struttura tecnico-tattica adeguata. Il ‘Mancio’ fa bene a testare giovani talenti e volti nuovi, ma per risollevare una Nazionale in crisi serve stabilità: si punti sul 4-3-3 e su almeno cinque o sei punti fermi intoccabili. Chi sarebbero? Donnarumma tra i pali, la coppia difensiva Bonucci-Chiellini, la regia di Jorginho, il dinamismo di Bonaventura e i guizzi di Insigne. Sugli altri titolari si può discutere, ma intanto è necessario sviluppare un progetto di calcio vero e organizzato su determinate basi concrete.

Pellegrini, doppia bocciatura. Dopo la Roma anche la Nazionale?

(Keivan Karimi) – Da grande talento di prospettiva, cercato in estate da diversi top club come Juventus e Manchester United, a elemento dalle quotazioni a ribasso. Lorenzo Pellegrini vive forse il momento più difficile da quando è un calciatore professionista, avendo di recente ‘fallito’ alcune prove importanti sotto gli occhi dei riflettori.

Il centrocampista classe ’96 non sta convincendo con la maglia della Roma, nonostante il club gli abbia dato grande fiducia, blindandolo in estate e cedendo suoi altri compagni di reparto come Nainggolan e Strootman. Ma il giovane Pellegrini non avrebbe dato segnali positivi ad inizio stagione, tanto che il tecnico Di Francesco, che lo conosce dai tempi di Sassuolo, lo ha lasciato in panchina in 2 incontri ufficiali su 3 e bocciato contro l’Atalanta, sostituendolo dopo 45 minuti insufficienti.

Lo stesso è accaduto in Italia-Polonia di venerdì scorso; il c.t. azzurro Roberto Mancini ha conferito fiducia e maglia da titolare a Pellegrini, che però nel primo tempo della scialba gara di Nations League ha deluso, visti gli scarsi movimenti verticali ed un gioco palla a terra lento e prevedibile. Sostituito al 46′ da Bonaventura, il romanista ha ricevuto una doppia bocciatura venendo poi escluso dalle convocazioni per il match odierno contro il Portogallo. Momento dunque durissimo per il ragazzo di Cinecittà, che dovrà rialzare la testa dimostrando di essere un talento vero e pronto e non solo una stella cadente.

Nations League: solo 1-1 per l’Italia con la Polonia (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Non brillante e ancora poco amalgamata l’Italia di Roberto Mancini, che ieri ha esordito ufficialmente nella neonata Nations League. La nuova competizione lanciata dall’Uefa ha visto gli azzurri sfidare la Polonia allo stadio Dall’Ara di Bologna. Ne è scaturito uno scialbo 1-1 che mostra ancora vecchi difetti e fantasmi ancora da curare.

Primo tempo giocato alla pari dalle due squadre, ma è la nazionale polacca a farsi più pericolosa e passare in vantaggio: al 39′ Lewandowski ruba palla al limite dell’area azzurra e serve perfettamente Piotr Zielinski; il centrocampista del Napoli punisce Donnarumma dopo averlo graziato pochi minuti prima. 1-0 per la Polonia a fine primo tempo, mentre nella ripresa l’Italia tira fuori l’orgoglio, anche se gioco e organizzazione latitano. Il pari arriva grazie ad una giocata di Federico Chiesa, messo giù in area da Blaszczykowski e bravo a guadagnarsi il calcio di rigore, poi trasformato freddamente da un pur deludente Jorginho. 1-1 il risultato finale, punteggio poco positivo ma soprattutto prova azzurra da rivedere. Ci sarà poco tempo, perché l’Italia scenderà in campo già lunedì a Lisbona contro il Portogallo orfano di Cristiano Ronaldo.

https://www.youtube.com/watch?v=Utaj3A7jjzM

Amichevole: Roma sconfitta in casa del Benevento per 2-1

(Keivan Karimi) – Perde ancora la Roma, ma stavolta in amichevole, con la squadra a ranghi ridottissimi tra infortunati e giocatori convocati dalle rispettive Nazionali. I giallorossi hanno sfruttato la sosta per testare le gambe di parte della rosa, in un test-match contro il Benevento giocato oggi allo stadio ‘Ciro Vigorito’.

Il finale ha visto vincere i campani per 2-1, con le reti tutte nella ripresa di Insigne e Asencio per i padroni di casa e del baby Bucri per la Roma, schierata da mister Di Francesco con il classico 4-3-3 ma con tante novità dal 1′ minuto. Spazio al terzo portiere Fuzato, al jolly Santon, ai giovani talenti Coric, Celar e D’Orazio ma anche ai titolari Karsdorp, Fazio, Pastore e El Shaarawy.

Dopo un primo tempo giocato alla pari e a ritmi blandi, nella ripresa il vortice di sostituzioni ha premiato il Benevento, che ha approfittato di una difesa romanista ancora una volta ballerina. Il portiere Fuzato, autore di una buona prestazione individuale, non ha potuto opporsi alle due reti dei campani. Sconfitta addolcita dalla rete del 17enne attaccanti Bucri, dopo una giocata solitaria di El Shaarawy.

 

La Fiorentina sfida la Lega: la fascia da capitano di Astori non si tocca

(Keivan Karimi) – Fa molto discutere la decisione della Lega di Serie A di obbligare i capitani della squadre della massima serie ad indossare una fascia non più personalizzata ma identica per tutti e creata appositamente per il campionato italiano. Nelle prime giornate capitani come De Rossi o Gomez non hanno rispettato tale indicazione, ma la Lega ha fatto sapere di non tollerare più inadempienze a partire dalla 3.a giornata: i capitani che indosseranno fasce diverse da quelle previste saranno multati.

In controtendenza va però la Fiorentina, a cui non sarà dunque permesso di portare la fascia dedicata al compianto Davide Astori, capitano scomparso lo scorso 4 marzo per un arresto cardiaco in albergo. I viola non intendono rispettare questa delibera e preferiscono pagare le multe piuttosto che rinunciare a questo omaggio giusto e meritato al compagno scomparso, le cui iniziali compaiono sulla fascia indossata da German Pezzella ogni domenica.

Il parere del club viola è stato sintetizzato nel ritiro della Nazionale da Cristiano Biraghi, fresco di convocazione: “La fascia che porta German non serve descriverla, non va messa in discussione. Non abbiamo problemi a pagare di tasca nostra la multa,  perché quella fascia ricorda un grande uomo, un nostro grande compagno e, soprattutto, una nostra guida”.

Roma, Totti: “Squadra forte, ma la Juve è irraggiungibile. Stop alle critiche a Monchi e Di Francesco”

(Keivan Karimi) – A Trigoria si approfitta della sosta per le nazionali per 4 chiacchiere con Francesco Totti; l’emittente radiofonica ufficiale Roma Radio ha interpellato l’ex capitano, oggi dirigente, per fare il punto della situazione sulla Roma di oggi:

Francesco, i tifosi oggi sono dispiaciuti per l’inizio del campionato.

“E’ un momento particolare, nessuno si sarebbe aspettato questo inizio di stagione un po’ particolare. Sono solo tre partite, non si possono ricercare già le colpe. Il campionato è ancora lungo, bisogna essere realisti: la Juve fa un campionato a parte, noi dobbiamo fare un campionato con Milan, Inter, Napoli e Lazio, un secondo torneo. La gente lo deve sapere, le aspettative devono essere altre. Vedendo quello che è successo lo scorso anno è normale che devi cercare di migliorare, ma per farlo dovresti arrivare in fianle di Champions e vincere lo scudetto. Però la realtà è un’altra, la Juve è fuori concorso, noi cerchiamo di arrivare tra secondo e quarto posto. Dobbiamo arrivare più avanti possibile in Champions con l’unione del gruppo, annullando le dicerie fuori Trigoria”.

A Roma si parla troppo presto, anche Di Francesco è in discussione.

“Le chiacchiere da bar le lasciamo fuori da Trigoria. La realtà dei fatti la conosciamo solo noi, sul mister metto la mano sul fuoco, è tra i migliori in Italia. Non si fa influenzare da nessuno, ha carattere e col tempo dimostrerà il suo valore. L’ha già dimostrato a Sassuolo e anche lo scorso anno a Roma. La piazza è particolare, vogliamo vincere ma qui mi sembra che vinca solo la Juve. Dobbiamo stare vicini al mister, società e anche tifosi che ci spingono durante le partite. I tifosi romanisti hanno orgoglio e amore, senza di loro non si va da nessuna parte, è abbastanza chiaro. Insieme possiamo uscire dal tunnel, ma dopo 3 partite non si giudica nulla. La squadra deve essere brava a seguire i suoi pensieri”.

 

Le parole di Kluivert e Schick dai ritiri delle nazionali?

“Quando si va in nazionale i giornalisti ti tirano fuori le cose non-dette. Loro sono ragazzi, vogliono giocare e hanno apprezzamento nella Roma. E’ normale voler giocare, chiunque a 18 anni vuole giocare sempre. Non si possono raggirare certe dichiarazioni, ci dispiace perché loro sono due ragazzi con un grande futuro. La Roma ci punta fortemente e ci faranno vedere il loro valore”.

Monchi sotto attacco per la campagna acqusti/cessioni. 

“Non sono qui per difenderlo. Si è mosso con la società in determinati modi. Ha venduto grandi giocatori ma ne ha comprati fortissimi, giovani e di prospettiva. E’ una squadra forte, da secondo-quarto posto, hai 16 nazionali su 25 giocatori, quindi sei di alto livello. Stare a dire che Monchi è incapace è superfluo, a fine anno si può tirare una riga, a fine anno si fanno le valutazioni. Se non arrivano i risultati è giusto criticarlo, ma dopo 3 giornate è impossibile farlo, anche perché se vinciamo 10 partite di seguito tornerà ad essere il numero uno. Serve solo equilibrio. Tutti speriamo di vincere tutte le partite, ma è quasi impossibile. Solo la Juve vince qui. L’importante è che non ci sia alcun alibi, la squadra è forte e deve lottare per vincere, poi se c’è la possibilità o non c’è è un altro discorso”.

Hai rivisto la partita del tuo addio?

“La partita no, però la celebrazione finale sì con i miei figli. Era meglio che non mi fermavo a riguardarla, ma è piacevole. Vedere ciò che è successo quel giorno è surreale, mi restano impresse le espressioni della gente. La sincerità, l’amore nei miei confronti. Non me lo sarei mai rivisto, ma con le ‘belve’ dentro casa tocca riguardare”.

Ünder e Kluivert all’unisono: “Roma è la nostra città, ora pronti a tutto”

(Keivan Karimi) – In molti criticano le scelte di mercato del d.s. romanista Monchi nelle ultime sessioni, ma il club giallorosso grazie alle intuizioni dello spagnolo si è assicurato le prestazioni future di due talenti assoluti in attacco: Cengiz Ünder e Justin Kluivert. Le due ali d’attacco formano una coppia tutta estro, rapidità e voglia di esplodere. 40 esatti in due, età verdissima ma già grande personalità.

Ünder, convocato dalla Nazionale turca, ha parlato oggi così della sua esperienza romana: “Ormai mi sto abituandoo all’Italia. Io amo i tifosi e la città. Mi auguro di poter disputare una buona stagione. Per ora devo dire che sto bene e tutto è a posto”.

Un augurio che si è fatto anche Kluivert, pure lui intervistato dal ritiro della sua selezione, l’Olanda: “Voglio diventare titolare, sono partito per quello. Sicuramente non è ancora arrivato il mio momento, ma ho giocato diversi minuti e sono felice. Tutti sapevano che l’inizio a Roma sarebbe stato difficile perché si aspettano tanto. All’Ajax ero più libero in campo, mentre qui devo giocare più verso l’interno. Mi sento sempre più a mio agio”.

Due ragazzi con le idee chiare che, se dovessero confermare le buone impressioni, sarebbero gli elementi giusti per il salto di qualità.

Roma, weekend da dimenticare: k.o. a Milano mentre gli ex brillano altrove

(Keivan Karimi) – Il weekend calcistico appena trascorso è forse stato uno dei peggiori in casa Roma negli ultimi anni. Non tanto per il risultato negativo contro il Milan, visto che una sconfitta bruciante ci può stare contro una rivale in campionato e per di più in trasferta, ma per tutto ciò che è accaduto anche attorno ai giallorossi e che ha gettato ancora più fango sull’attuale dirigenza.

La Roma ha ceduto al Milan venerdì sera perdendo per 2-1 in extremis. Un k.o. che fa male sia per il risultato, che ridimensiona le ambizioni romaniste, sia per la prova insufficiente della squadra ed in particolare dei nuovi arrivati: Javier Pastore ha brancolato nel buio, Steven Nzonzi è apparso lento e fuori forma così come il portiere Robin Olsen e il difensore Ivan Marcano, tutti apparsi piuttosto acerbi all’interno degli schemi di mister Di Francesco, lui stesso costretto dalle scelte di mercato a schierare una Roma inedita e tutt’altro che brillante a San Siro.

Non solo la sconfitta di Milano dicevamo; la Roma ed i propri tifosi hanno sofferto anche incollati al televisore nel vedere Radja Nainggolan aprire le marcature di Bologna-Inter, con un classico inserimento senza palla concluso con una botta di destro in rete. Gol e inchino per un ex idolo della tifoseria che difficilmente verrà dimenticato dalla Sud. Poche ore dopo Gervinho, altro ex ancora apprezzato a Trigoria, è tornato a far centro in Italia segnando in Parma-Juventus il momentaneo pareggio ducale. E c’è chi a Roma lo avrebbe ripreso al volo per dare più vivacità ad un attacco, quello giallorosso attuale, tutt’altro che scintillante.

Ieri invece è stata la giornata di Gregoire Defrel, attaccante che la Roma ha ‘sbolognato’ senza problemi alla Sampdoria: piccola rivincita personale quella del francese che ha azzittito tutti i suoi critici con una doppietta spettacolare segnata contro il Napoli. A chiudere il weekend traumatico dei giallorossi anche la super prestazione di Kevin Strootman in Monaco-Marsiglia, gara d’esordio dell’olandese ceduto lunedì scorso in Ligue 1. Tutto questo senza dimenticare la rete di Bruno Peres decisiva in San Paolo-Cearà e la prestazione ‘top’ di Gerson in Fiorentina-Chievo di una settimana fa.

L’unico mezzo sorriso lo regala Alisson, l’indimenticato numero 1 brasiliano che in Leicester-Liverpool ha commesso una papera totale con i piedi regalando il gol della bandiera ai padroni di casa, senza però subire mattanze mediatiche anglosassoni. Scelte sbagliate del club o solo cabala negativa? La Roma e il d.s. Monchi sperano solo che fine settimana così non si ripetano più.