SERIE A – Roma flop, la Spal espugna 2-0 l’Olimpico (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Una brutta sorpresa nel sabato dell’Olimpico per la Roma, che pecca di grinta, carattere ed equilibri e soccombe ad una sorprendente Spal, meritevole della vittoria finale per 2-0. Nell’assolato pomeriggio di ottobre, i giallorossi tornano a rivedere i fantasmi di un mese fa, quando contro Chievo, Bologna e Real riuscirono a tirar fuori solo un pareggio e due k.o.

Tanto turnover per la Roma che deve fare a meno di Kolarov, De Rossi e Schick e si priva anche di Manolas lasciato in panchina. Partenza buona dei giallorossi con Dzeko ed El Shaarawy subito pericolosi, ma sono gli episodi a decidere il primo tempo: Roma poco concreta sotto porta, mentre la Spal passa con il rigore di Petagna, conquistato dal velocissimo Lazzari per fallo di Luca Pellegrini.

Nella ripresa Dzeko ‘condanna’ i suoi divorandosi la rete del pareggio, episodio che evidentemente fa crollare i giallorossi che pochi minuti dopo da corner subiscono lo 0-2 di Bonifazi. Dopo quasi 40 minuti di caos, confusione, nervosismo, con il ‘rosso’ per proteste al portiere emiliano Milinkovic e una Roma incapace di creare reali pericoli. Una brutta sconfitta che rigetta sconforto dalle parti di Trigoria; l’occasione per rifarsi arriverà subito contro il CSKA Mosca martedì sera in Champions League.

https://www.youtube.com/watch?v=hzJhKp5GiK4

Verso Roma-Spal: giallorossi in emergenza, 5 assenti illustri

(Keivan Karimi) – Riparte finalmente il campionato dopo le 2 settimane di sosta per le Nazionali. La prima gara del 9° turno è Roma-Spal, anticipo di oggi sabato 20 ottobre delle ore 15 allo stadio Olimpico, una sfida importante per gli uomini di Di Francesco all’inizio di un ciclo terribile e ricco di impegni.

QUI ROMA – Squadra in emergenza dopo la sosta, anche se la rosa lunga della Roma attuale permette a Di Francesco di dormire sonni abbastanza tranquilli. Come ammesso dal tecnico ieri e confermato dalla lista convocati, i padroni di casa dovranno fare a meno di De Rossi, Kolarov, Perotti, Karsdorp e pure Schick, quest’ultimo tornato con un acciacco dall’esperienza con la Nazionale ceca. Ritorna Pastore tra i disponibili, ma appare ancora lontano dalla forma migliore. Conferma da titolare per Luca Pellegrini, già lanciato dal 1′ nell’ultima sfida a Empoli.

QUI SPAL – Squalificato Felipe, indisponibili gli ormai lungodegenti Viviani, Djourou e Kurtic, la Spal di mister Semplici non cambierà certo atteggiamento contro la Roma. 3-5-2 di partenza con qualche ballottaggio ancora da chiarire, come in attacco dove capitan Antenucci e Paloschi si giocano una maglia da titolare.

PROBABILI FORMAZIONI

ROMA (4-2-3-1): Olsen; Santon, Manolas, Fazio, Lu. Pellegrini; Cristante, Nzonzi; Under, Lo. Pellegrini, Kluivert; Dzeko.

A disposizione: Mirante, Fuzato, Florenzi, Jesus, Marcano, Coric, Zaniolo, Pastore, El Shaarawy, Cangiano. All. Di Francesco.

SPAL (3-5-2): Gomis; Cionek, Vicari, Bonifazi; Lazzari, Missiroli, Schiattarella, Everton, Costa; Antenucci, Petagna.

A disposizione: Milinkovic, Simic, Dickmann, Fares, Valoti, Valdifiori, Vitale, Paloschi, Floccari, Moncini. All: Semplici.

 

De Rossi, cuore Roma: “Ho dato tutto per la squadra. Ma ho un grande rimpianto…”

(Keivan Karimi) – Il cuore romanista è una attitudine scontata, la fedeltà una dote innata. Daniele De Rossi si appresta a disputare una nuova fase di carriera da capitano, per quella che potrebbe dunque non essere la sua ultima stagione giallorossa. Queste le sue parole da leader della Roma nell’intervista dell’emittente RomaTV:

Cos’è cambiato in tutti questi anni di Roma?

“Sono cambiate tante cose ora è davvero bella Trigori. Ne ho fatti di ritiri qui, ma anche in questo le cose sono cambiate. C’era chi ti portava in ritiro da due giorni prima e chi per niente, come Luis Enrique. A lui voglio molto bene, conoscerlo è stata una esperienza piacevole. Un calcio diverso, una mentalità diversa, il divertimento per raggiungere la vittoria. In generale questi ultimi anni sono quelli in cui mi sto divertendo di più, forse perché sono maturato, ho imparato a vivere meglio questa professione e il mio legame con questa squadra”.

Il tuo rapporto con Roma e la Roma è speciale…

“Mi considero un professionista serio, ma ora ora lo faccio con consapevolezza. Un calciatore la carriera se la allunga da solo: non è una casualità se le mie ultime stagioni stanno andando bene, ho avuto più cultura del lavoro, cura dei particolari. Se una città si lega così tanto a un giocatore è perché alla fine in campo, di base, ho fatto sempre capire che ho scelto di dimostrare qui di essere un calciatore forte e di tenerci a questa squadra. Il mio essere in una certa maniera mi ha creato del distacco con una parte di questa città che magari ha provato a combattermi, ma allo stesso modo ha generato anche un amore forte con una grande parte di tifosi e di romani. Io qui ci vivo bene, davvero bene”.

Rimpianti?

“Se potessi tornare indietro rigiocherei quel Roma-Sampdoria, mi metterei in marcatura a uomo su Pazzini. È la gara che ci poteva dare quel trionfo che quella squadra avrebbe meritato. Di partite da rigiocare ce ne sarebbero anche altre, anche in quella stessa stagione, se avessimo vinto altri incontri non avremmo avuto bisogno di quei tre punti con la Sampdoria. Rigiocherei anche Liverpool-Roma: avevamo iniziato benissimo e poi è finita con uno scarto troppo grande rispetto a quanto dimostrato in campo”.

Pensi di rientrare con la Spal?

“Non so fare delle previsioni sul rientro, è una frattura, quando guarisce guarisce. Era il sesto minuto quando mi sono fatto male, non ho sentito un grande dolore ma a fine primo tempo il piede era già gonfio. Ho capito che qualcosa si era rotto, ma la partita era in bilico e in questo momento c’è bisogno di tutti”.

Il derby vi ha dato una scossa?

“Vincendo il derby si è creata un po’ più di convinzione in noi stessi, anche chi zoppicava a livello di prestazioni è rifiorito, basti pensare a Pellegrini. Dal momento in cui ha fatto il tacco è nato un giocatore nuovo e mi auguro rimanga così per 20 anni e con la stessa maglia. Nei momenti negativi bisogna sostenere i giocatori, perché così giocheranno meglio”.

Il ritiro si avvicina?

“Oh, iniziate ad abituarvi all’idea, non manca tantissimo. La Roma va avanti però, è andata avanti dopo Di Bartolomei, Conti, Giannini, dopo le peggiori delusioni. Stiamo andando avanti anche senza Francesco, che è forse la cosa più dolorosa per i tifosi, figuratevi se non si può superare il post carriera del sottoscritto. Se mi fa male il ginocchio per cinque giorni di seguito, penso che voglio smettere e dico a mia moglie che questa estate ce ne andiamo in vacanza per tre mesi. Appena sto bene, penso subito alla prossima gara. Ma sono coerente, non voglio essere un peso, non voglio essere qualcosa che toglie, ho già le idee chiare sui prossimi anni. Non lo dico mai, mi tengo la libertà di poter cambiare idea, sono un po’ egoista in questo”.

Pensi di poter allenare in futuro?

“Ho grande passione per questo sport, è l’unico ruolo in cui mi vedo nel futuro. Dovrò capire se avrò voglia di sottoporre la mia famiglia allo stress dei risultati, della lontananza o degli spostamenti”.

 

Zaniolo, il nuovo idolo

Margherita Bellecca -La Roma avanza grazie all’onda verde Zaniolo. Sull’enfant prodige giallorosso è stato praticamente già detto tutto. Dalla professione dei genitori al gusto preferito di gelato, il personaggismo che contraddistingue il calcio italiano ha inglobato anche lui. Sarà la carenza strutturale di talento che ha attanagliato la nazionale nell’ultimo decennio o poco più, ma puntandogli i riflettori addosso con i crismi del nuovo Totti non si fa un favore al ragazzo.

È giusto, anzi sacrosanto che la Roma e i suoi tifosi si godano l’esplosione di un talento arrivato in estate senza grandi aspettative, ma il servizio più grande che si possa fare a Zaniolo in questo momento è proteggerlo dalla fanfara mediatica che sta scatenando. Fa bene Di Francesco a tutelarlo, deresponsabilizzandolo da tutto ciò che non sia la sfera prettamente calcistica. E fa bene anche l’ambiente intorno al ragazzo ad evitare la sovraesposizione a cui un baby boomer come lui attira inevitabilmente.

Il rischio maggiore in questo momento è distrarlo dal percorso di crescita nel quale il numero 22 non è che all’inizio. A dargli una mano a fargli capire che la tutela della sua classe è fondamentale può  essere una sua vecchia conoscenza, Mauro Icardi, ancora una volta nella bufera per i comportamenti non all’altezza del suo talento da parte della fidanzata procuratrice.

 

Margherita Bellecca

Perotti ora è un mistero: altro stop al polpaccio

(Keivan Karimi) – Un vero e proprio mistero quello attorno a Diego Perotti, fantasista della Roma che in questa stagione è finora dichiarato come non pervenuto. Il numero 8 giallorosso è passato dall’essere pedina intoccabile nel 4-3-3 di Di Francesco a calciatore nascosto nell’ombra per via dei numerosissimi infortuni muscolari.

Già nel finale della scorsa stagione Perotti aveva saltato 8 importanti gare, tra cui quelle contro Liverpool e Barcellona di Champions League, prima a causa di un problema al polpaccio, poi per una distorsione alla caviglia piuttosto fastidiosa che ne ha forse compromesso anche la convocazione ai Mondiali di Russia con la maglia dell’Argentina.

L’anno nuovo è iniziato in maniera ancor peggiore: l’ex Siviglia e Genoa si è fermato per ben 25 giorni per colpa di un nuovo risentimento alla caviglia, rientrando in tempo per le sfide contro Real Madrid e Bologna. Dopo di che nuovo stop al bicipite femorale, con ulteriore stop per tre incontri. La sfida contro la Spal di sabato prossimo sarebbe dovuta essere l’occasione per rivedere ‘el Monito’, ma oggi da Trigoria arriva la notizia di un nuovo infortunio, ricaduta seria al polpaccio e stop ancora prolungato.

Ci si interroga dunque sulle condizione fisiche e cliniche di Perotti, sempre più corpo estraneo di questa Roma per colpe non solo sue. Ai giallorossi manca la sua qualità nella fase di possesso palla e la capacità di saltare l’uomo, nonostante la presenza in rosa di altri esterni come El Shaarawy, Under o Kluivert. A gennaio non è da escludere nuovi eventuali ragionamenti sulla sua permanenza a Roma, visto che a Di Francesco servono forze fresche e disponibili, cosa che Perotti ad oggi è lontano dall’essere.

“Alisson via da Roma, ecco perché”. La rivelazione dal Brasile

(Keivan Karimi) – Anche se Robin Olsen sta pian piano prendendo fiducia e considerazione dell’ambiente giallorosso, a Roma in molti ancora rimpiangono la cessione di Alisson Becker, passato per 72 milioni di euro complessivi al Liverpool nell’ultima sessione di mercato estivo.

Il portale Calciomercato.it ha interpellato in Brasile il giornalista Diogo Rimoli, firma di diverse testate a Porto Alegre e amico di Alisson da tempo. Il corrispondente ha parlato del motivo per cui il numero uno della Seleçao ha scelto di intraprendere l’avventura inglese, lasciando Roma in lacrime: “Non lo sento da quando ha lasciato Roma. È stata una decisione difficile lasciare i capitolini perché si sentiva a casa, ma lui è un grande professionista e si sarà già adattato al meglio nei Reds. In estate ha prevalso la voglia di vincere qualcosa di importante e in questo senso lui ha ritenuto che a Liverpool avrebbe avuto maggiori chance“.

Insomma la tesi di un futuro più ‘glorioso’ a Liverpool viene confermata; una notizia che non farà piacere ai tifosi romanisti, orgogliosi della propria squadra ma che rischiano di vedere il club giallorosso come una scelta di passaggio e non un punto d’arrivo per molti campioni e talenti.

SERIE A – La giornata dei bomber: Ronaldo, Higuain, Dzeko, Icardi e Immobile decisivi

(Keivan Karimi) – L’ottava giornata del campionato di Serie A, che ha anticipato la seconda sosta stagionale per le Nazionali, ha regalato gol ed emozioni da parte dei migliori bomber del campionato. Tutti a segno i centravanti più quotati del torneo.

A cominciare da Cristiano Ronaldo, che getta alle spalle i problemi ‘legali’ e trova il gol nel 2-0 con cui la Juventus spazza via l’Udinese. Sabato sera è Edin Dzeko a mettersi in mostra con un gol da bomber vero in Empoli-Roma, ritrovando la rete che in campionato mancava da agosto.

Domenica fortunata per i numeri 9 di Milano: prima Gonzalo Higuain poi Mauro Icardi a suon di doppiette trascinano Milan e Inter nelle vittorie su Chievo e Spal. Rete decisiva anche di Ciro Immobile, cannoniere della Lazio, che fa sorridere i suoi contro la Fiorentina. Ma tra tutti questi grandi attaccanti il più prolifico resta il polacco Krzysztof Piątek del Genoa: nono centro in otto gare che però non evita la sconfitta interna contro il Parma.

I risultati dell’ottava giornata di Serie A:

ATALANTA-SAMPDORIA 0-1 (Tonelli)

CAGLIARI-BOLOGNA 2-0 (Joao Pedro, Pavoletti)

EMPOLI-ROMA 0-2 (Nzonzi, Dzeko)

GENOA-PARMA 1-3 (Piatek, Rigoni, Siligardi, Ceravolo)

LAZIO-FIORENTINA 1-0 (Immobile)

MILAN-CHIEVO 3-1 (Higuain, Higuain, Bonaventura, Pellissier)

NAPOLI-SASSUOLO 2-0 (Ounas, Insigne)

SPAL-INTER 1-2 (Icardi, Paloschi, Icardi)

TORINO-FROSINONE 3-2 (Rincon, Baselli, Goldaniga, Ciano, Berenguer)

UDINESE-JUVENTUS 0-2 (Bentancur, Ronaldo)

Roma corsara ad Empoli: decidono Nzonzi e Dzeko (VIDEO)

(Keivan Karimi) – Brutta, difficile, sporca ma importantissima. La vittoria della Roma sul campo dell’Empoli è la quarta consecutiva dopo il ritiro punitivo di metà settembre, che conferma la fiducia e la buona forma dei giallorossi che però oggi al Castellani hanno sofferto più del previsto.

Un gol per tempo per la squadra di Di Francesco, che vince anche senza elementi come Kolarov o Pastore, ma dimentica il gioco tamburellante visto nel derby o con il Viktoria Plzen. La Roma si muove al piccolo trotto, concede qualcosa in contropiede ma si avvale dei suoi ‘corazzieri’ per vincere: prima Nzonzi su calcio piazzato poi Dzeko nel finale in ripartenza puniscono un buon Empoli.

A inizio ripresa periodo di altissima difficoltà per la Roma che è graziata da Caputo, infelice sia nel calciare il rigore concesso da Mazzoleni alle stelle, sia nel fallire un paio di contropiedi importanti. De Rossi e compagni ringraziano e agiscono di conseguenza, portandosi a casa i 3 punti che fanno morale e migliorano la classifica in maniera evidente.

https://www.youtube.com/watch?v=vr7jnq-AEfs

Champions e Europa League, quasi en-plein delle italiane: cade solo la Lazio

(Keivan Karimi) – Un turno molto positivo nel complesso per le sei squadre italiane impegnate nelle coppe europee. Tra Champions League ed Europa League sono arrivate cinque vittorie, alcune anche roboanti o prestigiosissime, e una sola sconfitta, quella della Lazio in casa dell’Eintracht Francoforte per 4-1 che ha rovinato la perfezione settimanale.

In Champions en plein delle quattro italiane impegnate: martedì la Juventus ha fatto fuori con un secco 3-0 lo Young Boys mentre ancora meglio ha fatto la Roma con un 5-0 interno sul Viktoria Plzen. Il giorno dopo successo d’oro dell’Inter in casa del PSV Eindhoven per 2-1 in rimonta, mentre il Napoli ha sconfitto il Liverpool con un gol di Insigne nel finale facendo impazzire il San Paolo.

Ieri sera il Milan ha proseguito la serie positiva battendo in casa 3-1 l’Olympiacos nella seconda gara del girone di Europa League, poi il pesante k.o. della Lazio ha evitato la possibilità di vedere tutte le squadre nostrane vincenti assieme. Era comunque dal 2005 che non accadeva una cosa simile.

Di Francesco e Florenzi sfidano il Viktoria Plzen: “Serve gioco e continuità”

(Keivan Karimi) – Il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco e il vice capitano Alessandro Florenzi parleranno oggi in conferenza stampa alla vigilia della seconda giornata del gruppo G di Champions League contro il Viktoria Plzen.

Come sta gestendo l’entusiasmo post vittoria al derby?
Di Francesco: “Ai miei giocatori ho ribadito solo un concetto: equilibrio, punto. Dobbiamo lavorare e continuare su questo passo, il derby è stata un’ottima partita, dobbiamo dare continuità agli atteggiamenti e al modo di stare in campo”.

Come ti sei trovato nel vecchio ruolo?
Florenzi: “Bene, quando sto in campo sto bene”.
Di Francesco: “Lui basta che sta in campo, dove vuoi giocare?”
Florenzi: “Terzino”.
Di Francesco: “Ecco, poi decido io dove metterlo. Abbiamo fatto grandissime cose con lui terzino destro, è un vantaggio averlo a disposizione”.

Cambio di modulo per gli acciacchi di Pastore e De Rossi?
Di Francesco: “Dipende, quando la Lazio ha modificato il sistema di gioco, io ho messo Cristante e abbiamo finito con il 3-5-2. Il 4-3-3 è un modulo che conosciamo ma possiamo modificare”.

Che percorso ti aspetti in Champions League?
Florenzi: “Sarà difficile, ma speriamo di replicare quello dell’anno scorso. Quella di domani è una partita importante, sarà la prima in casa e vogliamo fare bella figura”.

Kolarov ha giocato con un dito fratturato: è stato un gesto simbolico di unità di gruppo?
Di Francesco: “Gli ho fatto i complimenti. Non abbiamo fatto uscire questa notizia prima della partita, Aleksandar è stato un grande ma per domani è in dubbio, valuteremo insieme quale sarà la mia scelta”.

Kluivert titolare?
Di Francesco: “Potrebbe giocare anche dall’inizio”.

Dzeko?
Di Francesco: “Deve solo ritrovare il gol. Al di là di 10′ dove ha subìto determinate situazioni, è stato determinante sul primo gol. Me lo tengo stretto, va anche un po’ coccolato e con lui sto facendo un lavoro generale, è troppo importante come calciatore per noi, ritroverà la via del gol che lo riporterà a essere tranquillo”.

È passata “la nottata”?
Florenzi: “Come ha detto De Rossi, non lo dico fino alla fine. La Roma deve dare di più, dobbiamo far sì che questo momento sia alle spalle ed essere continui”.

Mancanza di gol di Dzeko per un aspetto tattico?
Di Francesco: “Bisogna sempre trovare il pelo nell’uovo… deve trovare le opportunità per fare gol, lui magari fa più gol difficili, gliene servirebbe uno semplice. Io sono sempre contento quando si vince e segnano gli attaccanti, è un aspetto psicologico importante. Lui fa il centravanti, l’anno scorso ci lamentavano che non aveva Nainggolan vicino, poi ha segnato uguale. Il gol ripulisce tante situazioni tecnico-tattiche”.
Florenzi: “È entrato in 2 gol comunque nel derby”.
Di Francesco: “Poi ti ha dato un’ottima palla”.
Florenzi: “Là mi sono addormentato io (ride, ndr)”.

Nell’interpretazione del 4-2-3-1, come cambia interpretarlo con un trequartista come Pellegrini o Pastore?
Di Francesco: “Abbiamo Zaniolo e Coric che non avete ancora visto, utili in quel ruolo. A Pastore chiedo meno inserimenti e più assist, è un giocatore unico un po’ come Coric, ha la giocata in più e che ti aspetti meno, gli altri danno continuità in copertura e in possesso, si inseriscono di più durante le partite. Per questo modulo, sono importanti anche i mediani e gli esterni, devono occupare gli spazi. È un insieme di cose, bisogna muoversi bene insieme, con il 4-3-3 i movimenti erano più definiti”.

Cosa è scattato dopo Bologna?
Florenzi: “Parte tutto dalla testa. Se la testa non dà quell’input giusto… Puoi anche non dormire, ma se ci sei di testa fai una grande partita. Abbiamo riordinato le idee e siamo sulla buona strada per questo”.

Come sta Nzonzi fisicamente?
Di Francesco: “Io ho cambiato tanto per trovare l’assetto giusto e mettere gli uomini al posto giusto, abbiamo purtroppo effettuato prestazioni di livello basso per questo. Steven non si era mai allenato quando è arrivato, si pensa che solo la partita ti dia buone prestazione ma l’esempio lampante è Santon, non aveva mai giocato 1′ eppure ha giocato due partite consecutive. Se non si fosse allenato bene tutto questo periodo, non ci sarebbe riuscito. L’aspetto fisico è l’allenamento quotidiano, sei giorni fa si diceva che la preparazione non c’era, allora come è possibile quello che è successo? Ditemelo voi, avevate detto che non c’era preparazione né giocatori, bisogna unire le cose fisiche, tecniche e mentali, altrimenti non si va da nessuna parte”.

Un giudizio su Santon?
Florenzi: “È stato accolto con un po’ troppe critiche. Siamo tanto legati con Davide, sono stato felice del suo arrivo. Non do giudizi su di me, figuratevi se li do a un compagno, ma è sotto gli occhi di tutti che è stato tra i migliori, speriamo continui così”.

Avanti con il 4-2-3-1?
Di Francesco: “A me non piace cambiare tantissimo, ma per ora abbiamo ancora parlato poco del Viktoria Plzen. Squadra difficile da affrontare, ha un attaccante molto forte che ha grande presenza davanti e dobbiamo capire che affronteremo una squadra fisica e dobbiamo far valere la nostra qualità tecnica. Cercherò di mettere i giocatori nelle posizioni migliori e, magari, modificare durante il match”.

Orgoglioso di scendere in campo da capitano?
Florenzi: “Io sono e sarò, ogni volta che avrò l’occasione di essere capitano, orgoglioso di rappresentare la Roma. Come ho sempre detto, devo mangiare tante patate come Totti e De Rossi, stavo dicendo amici (ride, ndr). È un grande orgoglio portare la fascia, ma il capitano resta De Rossi e speriamo possa giocare tante partite, è tanto fondamentale per noi”.

Olsen?
Di Francesco: “Lui viene da un calcio totalmente differente, sta lavorando molto e sta giocando tantissimo con i piedi e cerca di mettersi a disposizione dei compagni. Sta migliorando il suo posizionamento a palla lontana, abbiamo messo spesso in fuorigioco Immobile e lui deve rischiare e giocare più alto, in questo deve ancora lavorare. Dal punto di vista della sua disponibilità, sono molto contento, sta capendo la lingua”.

Parlare in inglese nello spogliatoio può essere un freno nell’ambientamento?
Florenzi: “Quest’anno abbiamo tanti italiani rispetto agli altri anni. Si parla italiano, per il poco che so parlo inglese con chi so io, non è un inglese fluido come quello di De Rossi, però io penso che dentro una famiglia dobbiamo aiutarci tutti. Io ho imparato a dire esterno in turco, quando parlo con Cengiz glielo dico in turco e fa bene. Dobbiamo aiutarci tutti ed è quello che ho cercato di fare io, anche Cengiz e Robin stanno imparando bene”.

Luca Pellegrini in Champions?
Di Francesco: “Lui è sempre un’idea, ma deve continuare a lavorare con umiltà. Ha 15′ in Serie A in questo momento, non è detto che tra queste gare non possa esordire dal 1′, lo tengo in considerazione ma dipende spesso da lui. La formazione non la fa l’allenatore, ma i giocatori e i loro atteggiamenti”.

Giocare a sinistra alto?
Florenzi: “Tra qualche ora saprete la formazione, magari ci giocherò e lo saprete prima di me”.