Closing time.
C’è un pianoforte dal quale partono delle note morbide. Poi una voce: “Closing time open all the doors and let you out into the world”. Sembra profetica, dal lontano 1999, per le sorti di Rudi Garcia. Ad annunciare il suo addio la società. No. Gli addetti ai lavori. No. La sua compagna. Sì. Il suo commento sul suo profilo social non lascia spazio ad interpretazioni. “Auguro il meglio a chi prenderà il suo posto”. Nemmeno il bon ton di stare al proprio posto in un momento così delicato. Manie di protagonismo che abbiamo imparato a conoscere in questi due anni e mezzo di interregno del francese sulla panchina della Roma. Ma questo è un altro discorso… Rudi Garcia lascia il centro sportivo Fulvio Bernardini a bordo del suo suv, non prima di aver salutato tutti quelli che lo hanno accompagnato in questo lungo e, a volte, tortuoso viaggio. Nel gioco delle sliding doors c’è anche chi entra. O meglio, che rientra. Luciano Spalletti dopo interminabili ore di volo destinazione Miami e ritorno nell’italica terra, è pronto a riabbracciare Roma e i suoi tifosi dopo il brusco addio datato agosto 2009. Un altro cavallo di ritorno a stelle e strisce. La speranza è che possa andar meglio del primo, quello del boemo…il tecnico di Certaldo non avrà nemmeno il tempo di disfare le valigie: alle porte c’è la sfida con il Verona fanalino di coda. In pratica la giusta occasione per presentarsi in pompa magna ai suoi “nuovi” tifosi. Dietro l’angolo però c’è la sfida contro la Juventus che è tornata a lottare per lo scudetto dopo un inizio sconcertante. Insomma, non ci sarà nemmeno un attimo di respiro in un girone che Spalletti dovrà sfruttare al massimo per riportare la Roma in zona Champions.
Francesco Trinca