(Keivan Karimi) – Domani c’è il derby Milan-Inter, il centrocampista nerazzurro Radja Nainggolan è in forte dubbio e probabilmente partirà al massimo dalla panchina. Ma lo stesso ex romanista è tornato a parlare del suo addio alla squadra giallorossa, forzato e quasi obbligato, dando ogni colpa al direttore sportivo Monchi che avrebbe deciso quasi autonomamente di mandarlo a giocare altrove.
“Se fossi rimasto a Roma sarebbe scoppiata una guerra mondiale ogni giorno – ha ammesso Nainggolan al portale belga Hln.be – Sono andato via per Monchi, con il quale ho avuto uno screzio e non si è comportato in modo professionale nei miei confronti. Se mi avesse detto che voleva cedermi in faccia lo avrei accettato senza problemi, invece ha mandato degli intermediari a trattarmi in Turchia a mia insaputa, quindi ho capito che Roma non era più il mio posto”.
Altra carne al fuoco per l’ormai ex DS romanista, ormai pronto a tornare a Siviglia. Ma in realtà la cessione di Nainggolan all’Inter in cambio di 24 milioni più i cartellini del disordinato Santon e della stella nascente Zaniolo è forse l’unica vera operazione riuscita a Monchi nella sua esperienza romanista. Quattro sessioni di mercato scellerate, negative, senza guizzi salvabili al 100%, ma la scelta di rinunciare all’indisciplinato e ormai stanco Nainggolan è stata decisamente azzeccata. Non a caso il belga all’Inter è una sorta di fantasma che ogni tanto fa parlare di sé più fuori che dentro al campo, mentre Zaniolo nella Roma di oggi è già un titolare e con una valutazione già vicina ai 50 milioni di euro. Ogni altra parola per ora è superflua.