Mal di trasferta

Edaordo Bandini – La Roma in questa stagione continua a non vincere in trasferta. Due pareggi contro Porto e Cagliari, due sconfitte a Firenze e a Torino. Sono tanti i fattori che compromettono i risultati dei giallorossi lontano dall’Olimpico. Sicuramente è un fattore di mentalità: la squadra non riesce a fare l’ultimo passo che sancirebbe la definitiva maturazione. Spalletti si è addossato tutte le colpe per la sconfitta contro i granata, ma la colpa non può essere solo sua. Bruno Peres soffre per la partita del grande ex. Commette errori grossolani, vedi il fallo su Belotti che ha causato il calcio di rigore. Nainggolan e De Rossi nel primo tempo corrono a vuoto e non riescono ad entrare nel ritmo partita. I due erano in evidente difficoltà: forse si portano ancora addosso le fatiche dell’Europeo. Salah contro il Crotone sembrava essere tornato quello dei tempi d’oro, ma ieri sul prato dell’Olimpico Grande Torino l’egiziano ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Scelte fallaci in momenti troppo decisivi. Edin Dzeko invece è l’attaccante che in tutta la Serie A ha più occasioni da gol. Purtroppo però per i tifosi romanisti, al bosniaco manca quella freddezza e cattiveria tale da poter spaccare la porta. Alcuni errori sono troppo grossolani per poter lasciar scorrere. Passando invece alle poche note positive su cui Spalletti può essere soddisfatto, c’è da sottolineare la buona prestazione di Szczesny. Il polacco evita la goleada con due parate assolutamente decisive. L’ex Arsenal purtroppo non può nulla sui due gol di Iago Falque. Altra splendida nota positiva é Francesco Totti. Quando entra lui in campo il pubblico granata gli riserva un standing ovation da pelle d’oca. Il capitano giallorosso segna su rigore il gol numero 250 in Serie A. Sembra lui a riaprire il match, ma la Roma è sulle ginocchia. Totti gioca un paio di minuti anche mediano per cercare di innescare con i suoi passaggi i compagni. I giallorossi non rispondo e il Torino chiude la partita con la rete del definitivo 3 a 1. Gli uomini di Spalletti devono ritrovare la serenità giusta per sviare a queste difficoltà mentali e non. Cosa certa che la Roma è ancora impantanata con il suo più grande amore, Francesco Totti.

Edoardo Bandini

Roma-Astra Giurgiu: giallorossi alla ribalta dopo lo schiaffo del Torino

David Moresco – La Roma, stanca e arrabbiata, riparte dopo l’incubo di Torino e ad attenderla, giovedì sera all’Olimpico, c’è l’Astra Giurgiu. La sconfitta contro la squadra Mihajilovic ha mostrato tutti i limiti dei giallorossi, che credevano, dopo aver battuto il Crotone, di aver trovato finalmente una stabilità difensiva, stravolta invece dagli attacchi di Belotti e Iago Falque. La squadra romena, guidata dal tecnico Sumudica, dopo la vittoria storica del suo primo titolo di Romania, non si è riconfermata in campionato e si trova, dopo 11 partite di Liga, ferma a metà classifica, senza più particolari aspettative ed è chiamata alla vittoria per non trovarsi a zero punti dopo due partite.

Spalletti è al centro del mirino per le scelte in campionato e, come nell’ultima trasferta in Repubblica Ceca, tende a modificare radicalmente la squadra negli impegni europei, per far rifiatare i titolari e per dare la possibilità alle seconde linee di mettersi in mostra. In porta dovrebbe tornare il brasiliano Alisson, considerato ormai il portiere titolare di Europa League, e la regia verrà affidata a Paredes, vista l’assenza di De Rossi per squalifica. In attacco, se non dal primo minuto, dovrebbe trovare spazio Iturbe, che non ha brillato a Plzen ed è in cerca dell’ennesimo riscatto stagionale. I sorteggi di Europa League hanno sorriso ai giallorossi, che sembrava potessero vincere il girone senza troppi sforzi. La Roma vista fino ad oggi però, così debole in difesa e così sciupona in attacco, non è più certa della vittoria ed il match contro l’Astra Giurgiu non può che essere la partita della resurrezione, la resurrezione o la definitiva morte.

David Moresco

Juventus-Napoli 2-1

Edoardo Bandini – Nella giornata in cui la Serie A sostiene WeWorld per la raccolta fondi “La voce delle donne” ad alzarla è stata proprio la Vecchia Signora con un importante vittoria contro il Napoli. La Juventus vista contro i partenopei non è bella a vedersi, ma è spietatamente cinica sotto porta. Tre tiri nello specchio della porta difesa da Reina, due gol. Prima Bonucci con uno tiro al volo ha portato in vantaggio i bianconeri. E poi non poteva che non segnare ed essere decisivo il grande ex della partita, Gonzalo Higuain. Il Pipita, che non ha osato esultare, ha infatti siglato la sua settima rete in campionato grazie ad uno splendido tiro di mancino di prima intenzione. Nel mezzo Callejon, anche lui arrivato a quota 7 sigilli in questa stagione, aveva illuso la squadra di Sarri trovando il momentaneo pareggio con un bel destro al volo su passaggio di Insigne: quarto gol dello spagnolo che nasce dai piedi del numero 24. Scelte molto coraggiose quelle utilizzate da Sarri, che inserisce nell’undici titolare Diawara e Chiriches entrambi appena alla seconda presenza dal primo minuto stagionale. Sicuramente però sotto il punto di vista tattico l’allenatore azzurro aveva preparato bene il match dello Stadium, ma a fare la differenza è stata la sciagurata prestazione di Ghoulam. L’algerino ha messo lo zampino in entrambi i gol juventini non riuscendo a spazzare in maniera pulita il pallone. Tre punti fondamentali per la stagione della Juventus che riesce a mettere tra lei e il Napoli una distanza di sicurezza di ben 7 punti. Ora sta solo alla Roma dimostrare di essere la vera anti-Juve.

Edoardo Bandini

 

Mal di trasferta

(E.Bandini) – La Roma in questa stagione continua a non vincere in trasferta. Due pareggi contro Porto e Cagliari, due sconfitte a Firenze e a Torino. Sono tanti i fattori che compromettono i risultati dei giallorossi lontano dall’Olimpico. Sicuramente è un fattore di mentalità: la squadra non riesce a fare l’ultimo passo che sancirebbe la definitiva maturazione. Spalletti si è addossato tutte le colpe per la sconfitta contro i granata, ma la colpa non può essere solo sua. Bruno Peres soffre per la partita del grande ex. Commette errori grossolani, vedi il fallo su Belotti che ha causato il calcio di rigore. Nainggolan e De Rossi nel primo tempo corrono a vuoto e non riescono ad entrare nel ritmo partita. I due erano in evidente difficoltà: forse si portano ancora addosso le fatiche dell’Europeo. Salah contro il Crotone sembrava essere tornato quello dei tempi d’oro, ma ieri sul prato dell’Olimpico Grande Torino l’egiziano ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare. Scelte fallaci in momenti troppo decisivi. Edin Dzeko invece è l’attaccante che in tutta la Serie A ha più occasioni da gol. Purtroppo però per i tifosi romanisti, al bosniaco manca quella freddezza e cattiveria tale da poter spaccare la porta. Alcuni errori sono troppo grossolani per poter lasciar scorrere. Passando invece alle poche note positive su cui Spalletti può essere soddisfatto, c’è da sottolineare la buona prestazione di Szczesny. Il polacco evita la goleada con due parate assolutamente decisive. L’ex Arsenal purtroppo non può nulla sui due gol di Iago Falque. Altra splendida nota positiva é Francesco Totti. Quando entra lui in campo il pubblico granata gli riserva un standing ovation da pelle d’oca. Il capitano giallorosso segna su rigore il gol numero 250 in Serie A. Sembra lui a riaprire il match, ma la Roma è sulle ginocchia. Totti gioca un paio di minuti anche mediano per cercare di innescare con i suoi passaggi i compagni. I giallorossi non rispondo e il Torino chiude la partita con la rete del definitivo 3 a 1. Gli uomini di Spalletti devono ritrovare la serenità giusta per sviare a queste difficoltà mentali e non. Cosa certa che la Roma è ancora impantanata con il suo più grande amore, Francesco Totti.

Rinascita giallorossa

Edoardo Bandini – La Roma riparte dopo le mille polemiche di Firenze. Riparte da delle certezze che finalmente ha trovato e ritrovato. Sono arrivati con un anno di ritardo i gol di Dzeko, giocatore accusato da molti ma non da Spalletti, che gli sta dando fiducia giorno dopo giorno. Edin ha imbroccato la strada giusta e, statistiche alla mano, la seconda stagione è sempre la più prolifica. La Roma ha trovato in Manolas e Fazio la coppia di difensori centrali che danno sicurezza a tutto il reparto (anche se ogni tanto hanno dei cali di concentrazione). Entrambi hanno ben figurato nell’ultime uscite, ma una cosa è certa: questo duo non sarà titolare per tutta la stagione. I giallorossi hanno 2/4 della difesa ai box. Aspettando il rientro dei vari Rudiger, Vermaelen e Rui intanto Spalletti può essere soddisfatto di aver risolto uno dei problemi di inizio stagione. La Roma riparte anche dalle giocate di Francesco Totti, non pervenute a Plzen e a Firenze. È sempre lui che ispira anche alla soglia dei 40 anni. Francesco gioca e basta, senza pensare e senza pressione. Trascina squadra e soprattutto tifosi, che quando c’è lui in campo si raddoppiano. Spalletti e la Roma si rimettono in marcia e ripartono in campionato con alcune solide certezze.

Edoardo Bandini

Torino-Roma. A casa dei granata

Yuri Oggiano – Il campionato non si ferma mai e questo settembre per la Roma è ricco di impegni. Dopo il 4-0 rifilato al Crotone si va a sfidare Torino in una partita tutt’altro che facile perché i risultati dei granata, a cui stanno pesando le assenze di Belotti, bomber della squadra, e Ljajic, non devono ingannare.

Il Gallo ha cominciato questa stagione col giusto piglio andando a segno nelle prime due giornate di Serie A. Dopo il suo infortunio il Torino si è improvvisamente bloccato raccogliendo la miseria di due punti nelle ultime tre partite, mostrando anche nervosismo come dimostra il match contro il Pescara chiuso in 9 dalla squadra di Mihajlovic.

Senza il punto di riferimento davanti il gol fatica ad arrivare ma dietro il Toro si dimostra solido con due 0-0 nelle ultime due apparizioni in campionato. In difesa Hart prova a dare esperienza e forza accompagnato da un Castan in crescita ma al momento la grossa delusione arriva dal centrocampo, un reparto che non riesce a dare il giusto apporto come succedeva con Ventura.

Qualche problema per Mihajlovic che vede arrivare una Roma affamata e che ha demolito il Crotone sotto una pioggia di gol. All’Olimpico hanno riposato Perotti e Nainggolan ed è quasi scontato un loro impiego nel lunch match di domenica dove Totti si accomoderà di nuovo in panchina dopo aver illuminato la serata casalinga giallorossa.

In grande fiducia è Dzeko che sta trovando continuità, quella continuità che vogliono anche Salah ed El Shaarawy. Sarà molto difficile per Spalletti decidere chi dovrà giocare in attacco.

Stesso discorso vale anche in mezzo al campo perché sembra funzionare la coppia Strooman-Paredes che con l’inserimento di Nainggolan avranno un appoggio in più anche in fase difensiva per far soffrire meno il reparto arretrato, vero scoglio per questa Roma di inizio stagione.

A Torino si giocherà presto, ore 12.30 il calcio d’inizio, ma il match sarà molto caldo con le due squadre in cerca di punti.

Yuri Oggiano

Roma-Crotone, presentazione

(E.Bandini) – La Roma riparte dopo le mille polemiche di Firenze. Riparte da delle certezze che finalmente ha trovato e ritrovato. Sono arrivati con un anno di ritardo i gol di Dzeko, giocatore accusato da molti ma non da Spalletti, che gli sta dando fiducia giorno dopo giorno. Edin ha imbroccato la strada giusta e, statistiche alla mano, la seconda stagione è sempre la più prolifica per il bosniaco. La Roma ha trovato in Manolas e Fazio la coppia di difensori centrali che danno sicurezza a tutto il reparto (anche se ogni tanto hanno dei cali di concentrazione). Entrambi hanno ben figurato nell’ultime uscite, ma una cosa è certa: questo duo non sarà titolare per tutta la stagione. I giallorossi hanno 2/4 della difesa ai box. Aspettando il rientro dei vari Rudiger, Vermaelen e Rui intanto Spalletti può essere soddisfatto di aver risolto uno dei problemi di inizio stagione. La Roma riparte soprattutto anche dalle giocate, non pervenute a Plzen e a Firenze, di Francesco Totti. È sempre lui che ispira anche alla soglia dei 40 anni. Francesco gioca e basta, senza pensare e senza pressione. Trascina squadra e soprattutto tifosi, che quando c’è lui in campo si raddoppiano. Spalletti e la Roma si rimettono in marcia e ripartono in campionato con alcune solide certezze.

Rinascita giallorossa

(E.Bandini) – La Roma riparte dopo le mille polemiche di Firenze. Riparte da delle certezze che finalmente ha trovato e ritrovato. Sono arrivati con un anno di ritardo i gol di Dzeko, giocatore accusato da molti ma non da Spalletti, che gli sta dando fiducia giorno dopo giorno. Edin ha imbroccato la strada giusta e, statistiche alla mano, la seconda stagione è sempre la più prolifica. La Roma ha trovato in Manolas e Fazio la coppia di difensori centrali che danno sicurezza a tutto il reparto (anche se ogni tanto hanno dei cali di concentrazione). Entrambi hanno ben figurato nell’ultime uscite, ma una cosa è certa: questo duo non sarà titolare per tutta la stagione. I giallorossi hanno 2/4 della difesa ai box. Aspettando il rientro dei vari Rudiger, Vermaelen e Rui intanto Spalletti può essere soddisfatto di aver risolto uno dei problemi di inizio stagione. La Roma riparte anche dalle giocate di Francesco Totti, non pervenute a Plzen e a Firenze. È sempre lui che ispira anche alla soglia dei 40 anni. Francesco gioca e basta, senza pensare e senza pressione. Trascina squadra e soprattutto tifosi, che quando c’è lui in campo si raddoppiano. Spalletti e la Roma si rimettono in marcia e ripartono in campionato con alcune solide certezze.

Fiorentina-Roma: la disfatta giallorossa

David Moresco – Il posticipo della quarta giornata di Serie A ha un sapore amaro per i giallorossi, che escono sconfitti  dallo stadio Artemio Franchi e dicono addio ad una striscia di imbattibillità che durava da ben 20 partite di campionato. Spalletti ha cambiato 6 undicesimi della formazione vista con il Viktoria Plzen, dentro Szczesny, Florenzi, Strootman, De Rossi, Salah e Dzeko, fuori Alisson Becker, Juan Jesus, Gerson, Paredes e Iturbe, nella speranza di assistere ad un cambio di rotta da parte dei giallorossi. Le due squadre si sono scontrate in un match equilibrato, sbloccato solamente all’82’ con il gol irregolare di Milan Badelj, rete che sembra la fotocopia del gol di Bonucci in Juventus Roma 3-2, solamente con Kalinic al posto di Arturo Vidal. E’ una Roma sterile e sfortunata, ma anche in crescita: migliorata nettamente la fase difensiva che, con Manolas e Fazio, sembra aver trovato l’equilibrio richiesto dal tecnico. In attacco Edin Dzeko salta, corre e sgomita, crea molte occasioni, ma le sciupa  quasi tutte. Il paradosso è che, nell’unica giornata in cui la Roma avrebbe forse meritato la vittoria, rientra nella capitale con zero punti e tanti interrogativi. Ci si domanda il perché delle involuzioni di Radja Nainggolan e Diego Perotti, che ieri sera sembravano doppioni in bianco e nero dei giocatori visti fino a poco tempo fa. Ci si domanda che fine possa fare Manuel Iturbe, che ieri è entrato nel finale ed ha perso malamente un pallone che poteva essere decisivo. E per ultimo ci si chiede  dove possa arrivare questa Roma, che ieri ha mancato, per l’ennesima volta, il salto di qualità proprio sul punto più bello. La Juve, caduta in casa dell’Inter, resta avanti e la vetta della classifica una sorta di miraggio. Ma la stagione è lunga e Roma-Crotone rappresenta già un’ottima opportunità di riscatto.

David Moresco

Saranno famosi: Andrija Zivkovic

(E.Bandini) – Andrija Zivkovic è nato l’11 luglio 1996 a Niš in Serbia, a pochi chilometri dalla Bulgaria. Inizia a giocare per la squadra della sua città il Nacional Niš ed appena 13 anni viene tesserato dal Partizan Belgrado. Il giovane serbo mostra subito tutte le proprie potenzialità e velocemente con la maglia bianconera scala tutte le categorie fino ad esordire con la prima squadra il 28 aprile 2013 contro il Novi Pazar alla giovanissima età di 16 anni. A partire dalla stagione successiva il giovane Andrija viene inserito in pianta stabile in prima squadra. Anno importante per il talento di Niš: titolare inamovibile, esordio in Europa League e ben 5 gol segnati. Al termine del campionato vincerà anche il titolo di miglior calciatore giovane del campionato. Le prestazioni di Zivkovic non restano inosservate e convincono anche Sinisa Mihajlovic, ai tempi c.t. della Serbia, che decide di convocarlo e di farlo esordire nell’amichevole contro il Giapponedell’11 ottobre 2013. Diventerà all’età di 17 anni e 92 giorni,  il giocatore più giovane ad aver giocato con la maglia della Nazionale serba.

La stagione successiva a livello fisico per Zivkovic ha molti alti e bassi, dovuti anche dall’infortunio ad una coscia che lo tiene fuori dai campi per un paio di settimane. Il 2015 però è stato un anno più che positivo sotto il punto di vista personale e dei trofei alzati. Infatti Andrija conquista la Superliga serba con il Partizan e con la Serbia Under 20 il mondiale di categoria in Nuova Zelanda, competizione nella quale segna 2 gol. Il classe ’96  inizia ad essere un nome interessante per molti club europei, ma lui non ha ancora intenzione di allontanarsi da Belgrado. Alla sua porta bussano Inter, Milan e Real Madrid, che offre ben 15 milioni di euro al Partizan, la risposta è sempre la stessa: no secco. L’ultima stagione è stata sicuramente quella più completa grazie alla continuità di gioco che ha avuto nella prima parte del campionato. Infatti è avvenuta la definitiva consacrazione di Zivkovic: 27 presenze, condite da 12 goal e 8 assist. Purtroppo tutti questi numeri non sono bastati per rimanere in Serbia. Infatti Pini Zahavi, procuratore di Zivkovic e rappresentante del fondo di investimento MSI, che detiene il 50% del cartellinodel giovane attaccante, dopo l’ennesimo rifiuto ad un trasferimento (Real Madrid) si sarebbe scontrato con il Partizan Belgrado. In conclusione a febbraio 2016 Andrija è stato messo fuori rosa ed a giugno si è trasferito a parametro zero al Benfica, con cui ha firmato un contratto di 5 anni. 

In patria Zivkovic è soprannominato “Il Messi serbo”, perché  è ovviamente mancino e gioca come attaccante esterno destro. Ricorda l’argentino del Barcellona anche dal punto di vista fisico: è alto 1,70 metri e pesa 66 chili. In un 4-2-3-1 riesce ad esprimersi al meglio, ma può tranquillamente giocare anche come esterno in un 4-3-3, cosa che ha fatto più volte in carriera. La stella del Benfica ha un ottimo tiro dalla distanza, una velocitàimpressionante, una visione di gioco illuminante e una grande rapidità nel dribbling. Zivkovic è molto bravo anche sui calci da fermo, vedere per credere il gol su punizione contro il Messico durante il mondiale Under20.