(Federico Sereni) – Durissima da digerire, difficile da spiegare. Quanto accaduto ieri all’Olimpico ha lasciato un senso di stupore misto ad incredulità. Perché cose di questo tipo solo la Roma riesce a farle accadere in un pomeriggio da manicomio con i tifosi giallorossi che lasciano lo stadio sbattendo la testa al muro letteralmente impazziti.
E stavolta non c’entrano allenatori, la piazza o quant’altro. Qua probabilmente c’è bisogno di uno sciamano. Contro la Juventus la Roma domina in lungo e in largo per un’ora, portandosi addirittura sul 3-1 che poteva quasi dare sicurezza. Poi in sette minuti incassa tre gol. Sembrava di averle viste tutte e invece sul 3-4 Pellegrini fallisce anche un rigore. Gli ultimi minuti finali con un uomo in più sono vani, nonostante i segnali positivi dopo la partita di San Siro tre giorni prima contro il Milan.
Vantaggio di Abraham, raddoppio di Mkhitaryan con deviazione fortunata, prima della perla su punizione di Pellegrini. Poi Locatelli, Kulusevski e De Sciglio, in soli sette minuti, ribaltano il punteggio e il risultato spedendo Mourinho nel profondo rosso. Proprio lo Special One ha rimarcato la mancanza di leadership perché un blackout così è inspiegabile ripescando una Juventus nell’abisso in cui l’aveva cacciata. La classifica si complica ulteriormente.