(Jacopo Venturi) – Sette partite, un pareggio e sei vittorie. Considerato anche come si stava mettendo, il finale di campionato della Roma è quantomeno rassicurante per Paulo Fonseca. La sua squadra ha risposto bene alla crisi, riuscendo ad assimilare in breve tempo le novità tattiche e a ritrovare una qualità di gioco importante. Quest’ultimo aspetto deve far sorridere il tecnico portoghese, che con le sue modifiche è riuscito non solo a rialzare i suoi ma anche a restituirgli certezze. E da questo è derivato il miglior calcio della Roma, che ovviamente possiede e ha sempre posseduto gli interpreti per farlo. Ora, non è scontato che Fonseca voglia insistere su questo modello gioco, ma, in fondo, perché no? Sembra rispondere meglio alle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e lo stesso tecnico ex Shakhtar pare esser giunto alla conclusione che è proprio questa impostazione a tre che gli permette di mettere in campo al meglio le sue idee di calcio. Fonseca infatti non è così attaccato al 4-2-3-1 da non potersene staccare (e lo ha ampiamente dimostrato), ma è assolutamente irremovibile sul tipo di calcio che la sua squadra deve giocare. E questo si avvicina molto di più a quello visto nelle ultime sette partite che a quello che la Roma ha mostrato nelle partite precedenti alla svolta tattica.
(Jacopo Venturi)