(Jacopo Venturi) – Justin Kluivert è di sicuro un valore di questa Roma. Economicamente, tecnicamente e tatticamente parlando. Per quanto riguarda il primo aspetto la questione è evidente: i giallorossi hanno profumatamente pagato il numero 99 circa un anno e mezzo fa, dunque il suo valore sul mercato rimane alto ed è destinato a salire, salvo clamorosi cali da parte dell’olandese. Il secondo punto anche è chiaramente comprensibile. Kluivert ha delle doti innegabili, dalla corsa, al tiro fino alla capacità nell’uno contro uno. Ha tutte le carte in regola per essere un esterno difficile da contrastare per chiunque. L’aspetto più significativo però riguarda la terza voce, quella tattica. Infatti Kluivert lo scorso anno aveva dato l’impressione di essere un giocatore spesso al di fuori delle logiche della squadra e questo non lo aveva premiato. Quest’anno Fonseca invece sembra averlo capito maggiormente: sta sfruttando la sua inclinazione all’isolamento e alla giocata estemporanea per dare una variante in più all’attacco della Roma. E questa strategia, soprattutto nella prima parte della stagione, quando la squadra funzionava nel suo complesso, ha dato i suoi frutti. Kluivert poi è ancora lontano dall’essere un giocatore fatto e finito, trascinante, e dunque è anche lui caduto in una spirale di prestazioni non brillanti con il calo generale dei suoi compagni di squadra. Ma per la sua età questo è comprensibile. Al momento l’olandese è una pedina strategica, fastidiosa per gli avversari, che sta cercando di rendere più sistematico un modo di giocare troppo senza briglie. Un giovane talento in cerca dell’affermazione di se stesso.
(Jacopo Venturi)