(Jacopo Venturi) – La Roma ci ricasca. Era una settimana cruciale per definire i destini dei giallorossi, quantomeno da qui alla fine della stagione, ma De Rossi e compagni hanno clamorosamente fallito entrambi gli appuntamenti fondamentali che si sono susseguiti nel giro di pochi giorni: il derby, perso con un netto 3-0, e la sfida di ritorno di ottavi di finale di Champions League, con il Porto per 3-1, per un 4-3 finale complessivo che sa di beffa. Ora il futuro della Roma è un grande punto interrogativo: a breve potrebbe saltare Di Francesco e anche in società non è scontato che non accada nulla. Se andiamo a vedere la storia recente della Roma, era già successo che al momento della verità la squadra capitolina si sciogliesse come neve al sole. In panchina c’era Spalletti e nello stesso periodo dell’anno arrivarono tre sconfitte con Lazio, Napoli e Lione, che buttarono fuori la Roma da Coppa Italia ed Europa League e delegittimarono i sogni scudetto in maniera quasi definitiva. Ai tempi però la squadra allenata dal tecnico di Certaldo stava vivendo una stagione esaltante e lo stesso Spalletti era saldissimo sulla sua panchina. La settimana appena trascorsa è invece stata un triste (e forse anche prevedibile) epilogo di un’annata complicata, nella quale la Roma non aveva mai convinto e soprattutto non ha le stesse ambizioni di due anni fa. Proprio questo dato, questa rassegnazione e questa quasi abitudine a dover rinunciare ai propri sogni di gloria forse dovrebbe essere il vero elemento sul quale riflettere da qui ai prossimi mesi a Trigoria, al di là di ogni considerazione tecnica.
(Jacopo Venturi)