(Keivan Karimi) – Tanto cuore, coraggio, spirito di sacrificio. La Roma ha battuto il Milan giocando da squadra incerottata, con una miriade di assenze e con calciatori non al top della forma costretti a giocare tutti i 90 minuti. Un successo per 2-1 che risolleva il morale e che mostra il lato migliore di un gruppo unito e mai domo.
Paulo Fonseca lancia una Roma inedita, con un Perotti a mezzo servizio e con Dzeko e Pastore titolari e costretti a stringere i denti. Il Milan di Pioli è squadra più compatta, ma con problemi a livello psicologico non da poco. La partenza è positiva per i rossoneri, ma è la Roma ad andare avanti: Edin Dzeko si ‘toglie’ la maschera per un attimo e trova l’incornata vincente sugli sviluppi di un corner. I rossoneri sembrano alle corde, i padroni di casa trascinati da un Olimpico versione notti magiche rischia di chiudere il conto.
Pastore spreca, Mancini e Smalling vanno ad un’unghia dal raddoppio, e il Milan nella ripresa colpisce alla prima occasione: cross di Calabria, inserimento di Theo Hernandez che trova la deviazione sfortunata di Smalling e spiazza Lopez: 1-1 e tutto da rifare.
Ma la forza e la voglia di vincere della Roma ha la meglio: pallone rubato in zona offensiva, Dzeko imbuca un pallone che finisce a Zaniolo: sinistro in buca d’angolo e Donnarumma spiazzato. Un secondo vantaggio che resterà tale fino al termine, per un successo strameritato di una Roma in emergenza ma con un rinnovato coraggio da Lupi.