(Keivan Karimi) – I fischi fanno parte del calcio, spesso sono fatti per contestare altri invece per dare una ‘svegliata’ ai propri beniamini. Lo sa bene Lorenzo Pellegrini, talento classe ’96 e protagonista di una strana involuzione tecnica e psicologica in questo inizio di campionato con la Roma. Da calciatore dal futuro assicurato sembrava essersi trasformato in talento sprecato, poco incline a dare una mano alla squadra, quasi svagato nelle sue prove personali.
Ieri però è arrivato il momento della rivalsa: minuto 37 del derby Roma-Lazio, Pastore esce per un affaticamento al polpaccio e Pellegrini prende il suo posto nell’inedito ruolo da trequartista. Il suo impatto nel match più sentito è straordinario. Buoni dialoghi, grande personalità e quel gol di tacco che apre le marcature e destina la Roma alla vittoria. Senza dimenticare che il buon ‘Lollo’ si concederà poi la punizione per la testa di Fazio del 3-1 e la conquista del fallo da cui scaturisce la bomba vincente di Kolarov.
Interpellato oggi da Roma Radio, il protagonista del derby ha parlato in toni entusiastici della sua miglior prestazione stagionale: “Vincere questa sfida è ancora più bello di quanto pensavo. Non ho avuto tempo per prepararmi, pensavo che Pastore non dovesse uscire ma mi hanno chiamato e sono entrato. Il gol di tacco? Puro istinto, potevo fare solo quello per calciare e l’ho fatto. Non eravamo scarsi dopo Bologna-Roma e non siamo fenomeni oggi, siamo un gruppo unito che doveva riemergere. Kolarov e De Rossi sono degli esempi, Aleksandar ha giocato con un infortunio e dimostra che tipo di professionista sia. Ora non resta che proseguire così e lavorare al meglio”.