Simone Indovino – Da Capitano… a Capitano. Nel giorno in cui si celebrano i 42 anni di Francesco Totti, arricchiti dalla pubblicazione della sua biografia da ieri notte in commercio, Daniele De Rossi può festeggiare un traguardo storico con la sua Roma. Ha indossato i colori del suo cuore per seicento volte. Chissà se lui stesso avrebbe immaginato di tagliare questo traguardo in quella notte autunnale del 2001, quando scese per la prima volta in campo con la maglia giallorossa. Era una serata di Champions League, si affrontava l’Anderlecht, e la partita sarebbe terminata 1-1. Ma poco importa, perché era semplicemente la prima parola di un meraviglioso romanzo che ancora non è stato portato a termine.
Daniele sarà sempre quel giocatore che, passateci l’espressione, ci mette le palle in ogni situazione. Quando c’è da fare un tackle, quando c’è da tirare un rigore (vedi Roma-Barcellona), quando c’è da difendere un amico, o quando c’è da prendersi delle responsabilità. Non è un caso che dopo la recente sconfitta di Bologna sia stato lui a parlare a nome di tutta la squadra, col coraggio che l’ha sempre contraddistinto. Daniele sarà sempre quel giocatore che impazzirà per un gol della Roma, che sia realizzato da lui o da un compagno. Daniele sarà sempre quel giocatore che correrà per il campo stringendo fiero la maglia della Roma. E non è importante se la sua frase «Ho un solo rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera» è ormai trita e ritrita nella memoria, ma Daniele è questo. Innamorato della sua squadra, di quei colori, che ieri ha baciato per la seicentesima volta. E continuerà.
Simone Indovino