Roma-Chievo 2-2: le pagelle

Simone Indovino – Due settimane che si pensava avessero potuto sistemare corpo e mente della squadra di Di Francesco, e invece non si sono visti cambiamenti in positivo. Giocatori decisi in avvio partita, e abili a portarsi sul doppio vantaggio dopo 30 minuti, grazie a El Shaarawy e Cristante. Poi, con l’errore psicologico che contraddistingue la storia della Roma, si sono seduti appagati subendo due reti e andando addirittura vicini alla sconfitta, se non fosse stato per Olsen. Il lavoro fatto in questa pausa è risultato vano, non può che toccare all’allenatore risollevare la situazione. Altrimenti, i problemi già palesati in quattro partite, non potranno che aumentare.

ROMA

Olsen 6.5 – Infilato da Birsa con un tiro che difficilmente avrebbe potuto parare, punito da Kolarov in occasione del secondo gol subito. Anzi, aveva evitato pochi secondi prima il diretto autogol del compagno. Evita la totale debacle con un guizzo allo scadere.

Florenzi 6.5 – Tanta corsa per il rientrante terzino che poi, a causa proprio della precaria condizione, viene rilevato nella ripresa. Tantissime le sue sovrapposizioni che spesso i compagni non riesco a premiare. Positivi i dialoghi sulla destra con Under.

Manolas 6 – È l’unico della linea difensiva che fa quello che può, specie dopo l’uscita dal campo di Florenzi. In questo momento si ritrova a combattere da solo, poiché i suoi diretti colleghi non danno garanzie.

Juan Jesus 5 – La sensazione è in questo momento trovare il compagno adatto di Manolas sia un problema. Così come Fazio e Marcano, anche Jesus non convince regalando una prestazione anonima e distratta. Troppe le uscite a vuoto e non precisi svariati posizionamenti.

Kolarov 5 – Pesa tantissimo nell’ottica generale della sua prestazione l’errato posizionamento sul secondo gol subito. Come se fosse stato colto di sorpresa in un momento di distrazione. Non può concedere a Stepinski, inoltre, di girarsi nell’area piccola con tutta quella comodità.

Cristante 6 – La gioia del primo gol romanista grazie a un preciso inserimento che gli vale la sufficienza, ma non pare ancora inserito al meglio negli schemi romanisti. Ci vuole comprensibilmente tempo, e si spera che la marcatura gli possa fare guadagnare fiducia.

Nzonzi 6 – Quando le gambe reggono l’urto, il suo pressing frutta tantissimi palloni recuperati. Eleganti anche le giocate con i piedi a smistare palloni. Poi, quando la condizione non ancora al meglio precipita, un calo di rendimento drastico.

Pellegrini 5 – Continua il momento non positivo per il romano, che non sta riuscendo a far vedere le qualità per cui DiFra e Monchi hanno puntato su di lui. Sembra spesso correre a vuoto, e anche le giocate con i piedi non sono delle migliori. Spreca una buonissima da ghiotta posizione, calciando male.

El Shaarawy 6 – Esplode e sonnecchia, esplode e sonnecchia. È il leitmotiv del suo match. Abile ad aprire le marcature, a pressare e correre a tutta fascia. Nella ripresa però il copione è diverso, e si adegua alla mediocrità della squadra eccezion fatta per un buon cross rasoterra.

Dzeko 5.5 – Partita strana. Buon piglio in avvio, che porta a un grande assist per Cristante, poi il sonno fino a quando gli avversari non gli regalano un pallone e lui prova a calciare dal limite col destro. Si divora l’occasione del nuovo vantaggio a pochi minuti dalla fine.

Under 6 – A conti fatti dà vivacità alla fase offensiva della Roma, con i suoi classici strappi. Arriva tuttavia a concludere in maniera pericolosa solamente una volta con il destro, vedendo la respinta di Sorrentino negargli la gioia della prima rete in campionato. Bani lo contrasta al meglio e il turco accusa l’asfissiante marcatura in determinate occasioni.

De Rossi 5.5 – Gestione classica della sfera e un giallo rimediato. Doveva fare più da schermo davanti la difesa.

Karsdorp 5 – Per averlo visto in campo così distratto (la prateria per l’avanzata del Chievo sulla seconda rete si apre dal suo lato), vogliamo credere che davvero Florenzi non ne avesse più.

Kluivert s.v. – In campo nel momento di maggiore confusione da parte della Roma, e questo lo penalizza non poco.

Di Francesco 5 – Ma la sua Roma aggressiva dello scorso anno dov’è finita? Vero che svariati interpreti sono cambiati, ma oggi a combinare la frittata sono stati degli interpreti che aveva già in rosa. Si sperava di cambiare rotta quest’oggi invece siamo ancora in mare aperto, e questo sta già compromettendo la corsa agli obiettivi in campionato, appena a metà settembre.

Simone Indovino