Cremonese, debole e imprecisa sui calci piazzati. Certezza Okereke, Tsadjout pericolo da subentrato

Francesca Palmeri  – Reduce dalla vittoria in Europa League contro il Salisburgo, la Roma si prepara a scendere in campo per lo spigoloso match di Serie A contro la Cremonese. Sfida da non sottovalutare, visto l’ultimo precedente in Coppa Italia. I lombardi hanno conquistato la vittoria eliminando i giallorossi. La squadra di Ballardini è a quota 0 successi nel nostro massimo campionato, se dovesse anche domani esserci un digiuno da parte dei grigiorossi, sarebbe la serie più lunga in assoluto di insuccessi di una squadra dall’istituzione del girone unico nel 1929-30. Come dichiarato in conferenza stampa da Ballardini: “L’ambizione di vincere è la stessa”. I lombardi affronteranno quindi la gara con lo stesso spirito della Coppa Italia, anche se il periodo è pur sempre estremamente negativo: dal 2023 hanno totalizzato solo 2 punti in 8 gare di Serie A. 

I precedenti di questa stagione

Nella gara di andata ad avere la meglio è stata la squadra di Mourinho, al 65° Smalling mette a segno la rete dell’1-0. I calci piazzati sono stati i veri protagonisti della sfida, in particolare quello che ha portato in vantaggio la Roma. Inoltre i grigiorossi hanno sofferto in modo particolare i contropiedi della squadra avversaria: 7 in totale quelli concessi in 90 minuti. A livello offensivo la Cremonese si mostra capace di alternare costruzione bassa e giocate sul lungo per far ripartire l’azione. Nel match di Coppa Italia del 1 febbraio, la storia è totalmente diversa. Probabilmente la più brutta Roma di questa stagione, affronta una Cremonese orgogliosa reduce dall’eliminazione del Napoli nella stessa competizione. La partita termina 2-1 per i lombardi. Primo gol di Dessers su rigore, il secondo clamoroso errore di Celik che devia la sfera di gioco in autogol.

Cruciali i calci piazzati 

Come visto nei precedenti match, la Cremonese ha evidenti limiti tecnici e tattici. Ha il secondo peggior attacco e la seconda peggior difesa del campionato. Sofferente soprattutto sui calci piazzati: sono 11 le reti subite da calcio d’angolo in questa stagione. Nonostante gli evidenti difetti Ballardini può contare su una rosa di attaccanti vasta e pericolosa. Un dato da sottolineare è la capacità dei grigiorossi di reagire nel secondo tempo, frazione nella quale hanno segnato il 71% dei propri gol stagionali in Serie A. Dato realizzabile grazie alla concreta possibilità di variare tatticamente sulla trequarti campo durante i 90 minuti. Frank Tsadjout è l’avversario da contrastare, l’uomo più in forma in queste ultime partite. Non è un titolare, ma riesce sempre ad incidere da subentrato. Nella gara in Coppa Italia è stato uno dei protagonisti mettendo più volte in difficoltà la fase difensiva giallorossa.

Le certezze

Altro nome da menzionare è quello di Soualiho Meïté centrocampista, metronomo della squadra lombarda. Il francese detta i tempi di gioco e ha la responsabilità di gestire i palloni sporchi rendendoli più giocabili dai suoi compagni. La maggior parte delle ripartenze grigiorosse partono da lui. Valeri rappresenta a tutti gli effetti l’uomo della manovra offensiva lombarda, ha creato quest’anno per i compagni 25 occasioni, ed è terzo tra i difensori in questa stagione per numero di conclusioni tentate (26), alle spalle solamente di Theo Hernandez  e Federico Dimarco.

La certezza in attacco è David Okereke. L’attaccante nigeriano è stato quasi sempre schierato da titolare, ha collezionato 21 presenze su 24 giornate disponibili. L’ex Venezia è il perno lì davanti ed ha all’attivo 5 reti: nessuno nella rosa come lui. Per questo la Cremonese cercherà di innescarlo spesso per sfruttare la sua velocità in contropiede vista anche la sua abilità nel dribbling e una buona dose di realizzazione.

 

Una sfida trappola per la Roma. Il fanalino di coda sembra poter far adagiare sugli allori la squadra giallorossa che invece dovrà battersi per superare la squadra di Ballardini e provare l’aggancio al secondo posto, attualmente coperto da Inter e Milan. E poi c’è la voglia di rivalsa dopo la sfida in Coppa Italia che ancora grida vendetta.

Real Sociedad, tra talento e qualità: la forza degli spagnoli nelle stelle di Oyarzabal e David Silva

Fabrizio Castellucci – Capacità di palleggio, gestione del possesso palla e imprevedibilità dettata dalla fantasia dell’attacco: ecco l’identikit della Real Sociedad. L’urna di Nyon ha decretato gli spagnoli come prossimo avversario della Roma in Europa League. La terza della Liga contro la terza della Serie A, questo l’esito dell’accoppiamento degli Ottavi di Finale. Gli spagnoli in Coppa hanno avuto un cammino sontuoso, primi nel girone con il Manchester United, per una migliore differenza reti, ma vincendo ad Old Trafford, con 4 clean sheet nella fase a gironi.

IL MODULO

Il ciclo del tecnico della Real Sociedad, Imanol Alguacil, si è aperto nel 2018 ed ha disegnato la sua squadra con un 4-3-1-2, ma molto abili nell’interpretare il 4-3-3 grazie alla duttilità dei due fantasisti: Mikel Oyarzabal e David Silva. Centro di riferimento dell’attacco il norvergese Alexander Sørloth, in prestito dal Lipsia, ora titolare per l’infortunio dell’ex giallorosso Umar Sadiq. Con queste caratteristiche sono arrivate anche vittorie, come la Coppa di Spagna nel 2020, ma anche soddisfazioni a livello europeo.

GLI 11 IDEALI

(4-3-1-2): Remiro; Elustondo, Zubeldia, Le Normand, Rico; Mendez, Illarramendi, Marin; David Silva; Sorloth, Oyarzabal.

La Real Sociedad giocherebbe con Remiro tra i pali, difesa a quattro con Elustondo, Zubeldia, Le Normand, Rico. Nella fase a gironi è stata il punto di forza degli avversari giallorossi, ma la poca esperienza internazionale potrebbe essere un punto a favore dello Special One, che puó contare su Dybala e Abraham, sperando nel pieno recupero di Wijnaldum. La vera lotta sarà a centrocampo, che come da tradizione è abituato al possesso del pallone e alla gestione dei ritmi di gioco. Il grave infortunio al ginocchio di Umar Sadiq, lo terrà fuori dal match. L’attaccante nigeriano, dopo le giovanili in giallorosso, ha collezionato 6 presenze e 2 reti in prima squadra.

DA TENERE D’OCCHIO

Il tridente offensivo è la vera vena ispiratrice degli Txuri-urdin (in basco ‘biancoazzurri’). Oyarzabal si è preso sulle spalle la squadra, con 10 gol e 7 assist, accompagnato dalla vena realizzativa di Sørloth che è a quota 11 reti stagionali. Il giovane spagnolo possiede grandi mezzi tecnici che gli permettono spesso di puntare l’avversario nel uno contro uno e di irriderli con numeri funambolici; inoltre dimostra avere una certa abilità negli assist e nei cross dovuti ad un piede mancino davvero raffinato. Questo giocatore, oltre alla posizione del trequartista, può ricoprire anche altri ruoli dell’attacco come quelli di ala destra e sinistra.

Il tutto senza considerare David Silva, l’ex Manchester City vanta un palmares incredibile, anche grazie ai successi in Nazionale, ma al momento è alle prese con un infortunio. Completa il tridente l’attaccante norvegese Sørloth, un imponente centravanti di 1.94 cm per 90 kg. Di piede mancino, forte fisicamente nei contrasti aereii e dotato di una buona tecnica. Sarà il fulcro dell’attacco basco  anche per via dei numeri stagionali: 13 gol in 28 presenze per lui. I maggiori pericoli in attacco arriveranno da loro due, ma anche da Navarro (trequartista con sei gol e due assist) e il giapponese ventenne Kubo (4 gol e sette assist).Occhio anche a Brais Mendez. L’esterno, arrivato in estate dal Celta Vigo, è già a quota dieci marcature ma con ben sette assist all’attivo.

Un avversario ed una partita da non sottovalutare dunque per Mourinho. Ad influire sarà sicuramente anche il fattore campo: per la prima volta negli ultimi due anni la Roma non è testa di serie e dovrà giocare la prima sfida all’Olimpico. Servirà quindi maggiore attenzione contro i ragazzi di Imanol Alguacil.