(Keivan Karimi) – Ormai ci siamo. La tanto attesa e paradossale stagione 2022-2023 di Serie A è alle porte. La Roma di José Mourinho ha concluso la preparazione estiva con una festa assoluta in amichevole: il 5-0 all’Olimpico contro lo Shakhtar Donetsk nel giorno della presentazione della squadra.
Un appuntamento simbolico, fatto apposta per il pubblico romano e romanista, pronto a riaccogliere i propri vecchi e nuovi beniamini. Su tutti Paulo Dybala e Gini Wijnaldum, i due colpacci del mercato estivo targato Tiago Pinto.
Ma cosa ci ha lasciato l’amichevole di domenica scorsa? Molto, sia a livello pratico che teorico, anticipazioni importanti in vista di un’annata che la Roma vuole (e deve) disputare da protagonista.
- MOURINHO NON SI NASCONDE E AZZARDA I FAB 4. Sarà stato un test match contro una squadra, suo malgrado, giovanissima e rinnovata. Ma Mourinho contro lo Shakhtar ha confermato di voler cadere in tentazione e schierare assieme i Fab 4: Pellegrini, Zaniolo, Abraham e pure Dybala. Tutti assieme in un 3-4-3 tutto sommato equilibrato. La rete del primo gol agli ucraini è il sintomo che la coesistenza può essere proficua.
2. MATIC UN ACQUISTO DA NON SOTTOVALUTARE. L’Olimpico ha scoperto le enormi qualità tecniche e fisiche di Nemanja Matic. Il mediano giunto a costo zero dal Manchester United è un fedelissimo di Mou. L’amichevole ha svelato i motivi: centrocampista totale, fisicamente integro, aggressivo al punto giusto. Se sta bene, può rubare il posto a Cristante senza troppi indugi.
3. SMALLING SEMPRE PIÙ INTOCCABILE. Non tanto per l’amichevole contro lo Shakhtar, ma Chris Smalling durante tutta la preparazione ha confermato di essere un perno difficilmente sostituibile. Soprattutto se c’è da battagliare e tirare fuori le unghie. Niente da togliere al giovane Kumbulla, ma ai livelli del gigante inglese al momento non c’è nessuno.
4. I PROGRESSI DI SPINAZZOLA. Sarà un altro acquisto ‘interno’ per la Roma 2022-23. Leonardo Spinazzola pian piano sta riacquistando lo stato di forma ideale per diventare nuovamente un elemento portante. Scatto, fiato, corsa, qualità nell’uno contro uno e nel cross. Mourinho lo sta gestendo e non intende fare a meno di lui oltre modo.
5. WIJNALDUM È L’UOMO CHE SERVIVA. Presto per dirlo, visto che prima del match dell’Olimpico aveva svolto solo un paio di allenamenti con la sua nuova squadra. Ma Gini Wijnaldum ha le caratteristiche che Mourinho ha richiesto espressamente per un rinforzo a centrocampo. Esperto, dinamico, pronto agli inserimenti, con un enorme senso del gol. Uno che sa vincere, insomma. Non appena entrerà negli schemi ci sarà da divertirsi.
6. IL RUOLO IDEALE DI DYBALA E ZANIOLO. Roma-Shakhtar ci ha mostrato come possono coesistere Paulo Dybala e Nicolò Zaniolo in campo: sacrificio di Pellegrini a centrocampo ed i due fantasisti a dividersi la trequarti alle spalle di Abraham. Entrambi in teoria ambirebbero a partire più larghi a destra, una posizione che soprattutto la Joya predilige. Mourinho lo ha piazzato proprio lì, mentre Zaniolo sta dimostrando maturità tattica ed anche partendo dal centro-sinistra si è saputo destreggiare con qualità e continuità.
7. PELLEGRINI TRA I MIGLIORI CENTROCAMPISTI D’ITALIA. Lo dicono i numeri, ma soprattutto le prestazioni. Con Mourinho ha fatto il regista, la mezzala, il trequartista classico, la seconda-punta e pure l’esterno. Ed il livello delle prove di Lorenzo Pellegrini è sempre rimasto altissimo. Oltre che tecnicamente enorme, il capitano della Roma è anche capace a fare tutto. Per l’appunto tuttocampista top in Serie A.
8. URGE MIGLIORARE LA PANCHINA (IN ATTACCO). La Roma finalmente ha una rosa lunga, completa, competitiva. Forse solo in attacco mancano le risorse azzeccate. Togliere Dybala e Abraham ed inserire Felix e Shomurodov significa un downgrade evidente per qualità, senso del gol e maturità. Non a caso un certo ‘gallo’ Belotti è sempre lì in attesa di sbarcare.
9. LA DIFESA A TRE NON SI TOCCA. In molti ad inizio estate avevano ipotizzato ad un ritorno di Mourinho al suo primo amore, ovvero la difesa a quattro ed un modulo più offensivo. Invece la sua Roma ha trovato la quadra con il 3-4-2-1, si difende con ordine e sa sfruttare la velocità degli esterni a tutto campo. Modulo che vince non si cambia.
10. EL SHAARAWY, IL DODICESIMO CHE TUTTI VORREBBERO. Probabilmente non è più l’attaccante esterno esplosivo di qualche anno fa. Forse non può essere considerato un titolarissimo. Ma Stephan El Shaarawy è di certo la riserva che chiunque vorrebbe in squadra. Professionale, talentuoso, duttile. Mourinho lo ha schierato domenica come esterno sinistro al posto di Spinazzola, il Faraone ha risposto con due assist vincenti ed un numero impressionante di scatti e sovrapposizioni. Altro tassello da non sottovalutare (né vendere).