Lorenzo il Magnifico, dall’investitura di Totti alla maturazione con Mourinho

(Federico Sereni) – 26 anni oggi, romano, romanista e una carriera da dedicare alla Roma. Il personaggio è Lorenzo Pellegrini. Il Capitano giallorosso, la C maiuscola è d’obbligo, è diventato grande e non si parla dell’età, ma del Pellegrini giocatore. Per molto tempo, quasi tutti gli anni nella Capitale, si sono avute voci perlopiù negative su di lui: “Non può essere l’erede di Totti e De Rossi“, “Non sarà mai un grande calciatore“, “Non mi rappresenta“, solo per dirne alcune tra le più gettonate. Quest’anno il ragazzo di Cinecittà ha frantumato ogni dubbio ed ora tutta la tifoseria, anche se qualcuno ancora non si arrende, viaggia sulla stessa barca.

IL FATTORE MOU

Senza nulla togliere a Di Francesco e Fonseca, il salto di Pellegrini c’è stato con un allenatore carismatico, vincente e che non lascia nulla al caso. Per Mourinho, Lorenzo, è stato sempre al centro del progetto: “Avessi tre Pellegrini li farei giocare tutti“, una delle frasi iconiche rivolte al numero 7 (chissà presto 10). E lui non si è fatto attendere ed ha subito preso per mano la Roma. Nel vero senso della parola. L’ha trascinata fuori dal pantano (si pensi alla gara contro il Cagliari), l’ha fatta splendere (contro la Lazio), l’ha fatta vincere (il percorso in Conference League). Mourinho ha trovato il suo generale in campo, uno Special One aggiunto dotato di stesso carisma e tenacia.

L’INVESTITURA DI TOTTI

Uno che è arrivato molto prima su Lorenzo Pellegrini, anche quando si facevano dei paragoni con Florenzi per la successione della fascia da Capitano, è stato sicuramente Francesco Totti. Da sempre suo pupillo: “Non ho sentito Florenzi, ho sentito invece Lorenzo. Non ci credeva al mio addio, ora ci crederà. A lui ho promesso tante cose e spero che queste possano avverarsi. È un ragazzo speciale, forte, sia in campo che fuori. È una persona pulita, può fare bene alla Roma, può dare tanto a questa società e a questa maglia. Lui la onorerà fino alla fine, perché è un tifoso della Roma“, disse quando fece quella conferenza fiume al CONI. Ed ora suo possibile erede: “Per me potrebbe anche essere il nuovo 10 della Roma, non credo però la prenderà conoscendolo. È un grande giocatore, l’ho già detto“. Orgoglio romano come lo sono stati Totti e De Rossi, tra i più recenti, e leader indiscusso di questa Roma che lo segue e che non lo lascia mai solo. Tanti auguri Lorenzo.