(Federico Sereni) – Tanta sofferenza, ma alla fine vince la Roma ed è l’unica cosa che conta. Lo fa grazie all’eroe inaspettato, al Desaparecido. Sì, perché la stramba rimonta all’Olimpico ha un nome ed un cognome: Carles Perez. Il calciatore finito ai margini della rosa, utilizzato a piccolissime dosi da Mourinho è decisivo in una partita che per i giallorossi stava diventando maledetta. Per altro con un gol di pregievole fattura, di quelli che peschi dal cilindro e che rimangono negli annali. Lo spagnolo riapre il match con un sinistro a giro che si insacca alla destra di Sepe, inerme al momento dell’esecuzione, che fa gioire i 65mila dell’Olimpico. E pensare che l’esterno aveva giocato solamente 31 minuti in tutto il 2022 e non segnava da quasi un anno: era il 25 aprile 2021 a Cagliari, dove la Roma perse 3-2. Ma l’ex Barca quando vede la Salernitana si accende: all’andata fu decisivo con il primo (e unico) assist che portò al primo gol di Abraham con la maglia della Roma.
Ma l’apporto di Carles è andato oltre la marcatura: “Sono felice per lui, è un ragazzo fantastico e lavora come nessuno, per il nostro sistema tattico non sta trovando possibilità e oggi l’ho messo in una posizione iper-offensiva dentro una squadra che non aveva nulla da perdere. Lavora bene e sempre con la bocca chiusa” dirà Mourinho al termine del match. Un elogio importante, sicuramente meritato per il classe 1998 che potrebbe ritrovarsi dopo tanto tempo, con un po’ di fiducia. Visibilmente emozionato Perez all’ottava marcatura con la Roma e la quarta in Serie A: “Segnare è stato bellissimo, era tanto che non mi capitava, e quando i tifosi chiamano il tuo nome è bellissimo, Ringrazio i tifosi per come ci aiutano”. Chissà che possa essere un nuovo inizio.