(Keivan Karimi) – Un vero e proprio incubo. Ormai quando si parla di Mondiale, per la Nazionale italiana si tratta di un tabù inaspettato, soprattutto per chi ha appena vinto un campionato europeo e nel palmarès conta 4 titoli planetari.
Il punto più basso e sciatto della storia calcistica azzurra è giunto con lo 0-1 subito internamente dalla Macedonia del Nord. Addio al sogno di giocarsi da protagonisti il Mondiale in Qatar e spazio all’ennesima caccia al colpevole.
I problemi sono enormi, impossibili da analizzare con un semplice articolo di giornale. Ai tifosi italiani ora non resta altro che sperare in un futuro più roseo, ad un ricambio generazionale che, però, sulla carta appare faticoso.
In Italia non vi sono campioni. Solo ottimi giocatori, qualche talento intraprendente e poi molti elementi mediamente buoni. Niente a che vedere con certe generazioni passate. Ma, in attesa di una riforma strutturata sui vivai nostrani, bisogna fare di necessità virtù.
Insigne e Immobile al capolinea, rischia anche Jorginho
Partiamo allora da chi, dopo l’inutile amichevole di martedì in Turchia, non farà più parte del gruppo azzurro. Gli over 30 della rosa difficilmente saranno confermati, soprattutto se Roberto Mancini dovesse dare le dimissioni da commissario tecnico.
Chiellini, dall’alto dei suoi 38 anni, dirà certamente addio alla Nazionale. Lo seguirà l’amico Bonucci, che ne ha 34 ma potrebbe comunque fare da chioccia per il passaggio generazionale. Via dal giro azzurro anche i vari Acerbi, Florenzi, De Sciglio, Sirigu e l’ultimo entrato Joao Pedro. Al capolinea pure Insigne, che giocherà in Canada da luglio prossimo, ed un Immobile che non ha mai avuto un gran feeling con l’azzurro. Rischia il taglio pure Jorginho, passato dall’essere regista indispensabile ad uno dei colpevoli maggiori del flop Mondiale.
Dai rientri di Chiesa e Spinazzola alle nuove leve
La nuova Italia, quella che ahinoi guarderà il Mondiale 2022 da casa, dovrà ripartire dalle due mancanze più grandi degli ultimi mesi. Chiesa e Spinazzola, infortunati di lusso che ad EURO 2020 avevano trascinato il gruppo di Mancini. I loro rientri saranno fondamentali per dare velocità ed imprevedibilità ad una squadra fin troppo prevedibile.
Si ripartirà inevitabilmente da coloro che hanno tutto il tempo per rifarsi. Come Donnarumma, Bastoni, Verratti, Barella, Berardi e tanti altri nazionali che meritano ancora fiducia. Ma anche da coloro che Mancini finora ha considerato poco: Calabria, titolarissimo del Milan, Ferrari leader della difesa del Sassuolo, i talenti di Zaniolo e Scamacca, la verve di Tonali e Zaccagni.
Poi i giovani. Ricominciare a dare fiducia agli Under 21 nel più breve tempo possibile, confrontandosi col c.t. giovanile Nicolato. Serve sfrontatezza, carattere e determinazione nell’Italia che verrà, non più gente a cui tremano le gambe e senza voglia di vincere.
LA LISTA DEI CALCIATORI DELLA NUOVA ITALIA:
Portieri: Donnarumma, Meret, Cragno, Carnesecchi, Vicario.
Terzini destri: Calabria, Di Lorenzo, Zappa, Bellanova, Del Prato, Zanoli.
Terzini sinistri: Spinazzola, Emerson, Dimarco, Lu. Pellegrini, Cambiaso, Parisi, Udogie.
Difensori centrali: Bastoni, Mancini, Ferrari, Romagnoli, Lovato, Casale, Gatti, Okoli, Viti.
Centrocampisti: Barella, Verratti, Lo. Pellegrini, Tonali, Locatelli, Frattesi, Cristante, Sensi, Pobega, Rovella, Maggiore, Ricci, Fagioli.
Esterni offensivi: Chiesa, Berardi, Zaniolo, Politano, Orsolini, Zaccagni, Verde, Vignato, Sottil.
Attaccanti: Scamacca, Belotti, Raspadori, Kean, Pinamonti, Lucca, Esposito, Colombo.