Roberto Gentili – Nella nefasta serata di sabato, c’è chi ha trovato comunque un sorriso. Negli ultimi minuti della gara tra Roma ed Inter, con il risultato oramai compromesso, José Mourinho ha deciso di regalare le battute finali a Cristian Volpato, talento italo-australiano che nella Primavera di Alberto De Rossi ora – e nelle formazioni minori giallorosse prima – ha incantato a suon di giocate di pregiata fattura e gol (4 gol e 3 assist sin qui).
La storia di questo giovane ragazzone (187 cm) parte da lontano, molto lontano. Nato in Australia 18 anni fa – a Camperdown, sobborgo a ovest di Sydney – per vedere riconosciuto il suo talento ha dovuto fare il viaggio inverso dei suoi genitori, entrambi italiani (la madre è australiana, ma di origine italiana).
Scartato da diverse squadre australiane perché considerato non adatto alla A-League, la serie A locale, è stata la Roma a credere in lui. E non solo. A gestirlo è infatti Francesco Totti – presente proprio sabato all’Olimpico dopo due anni di assenza – attraverso la Ct 10 Management guidata dall’agente Fifa Giovanni Demontis.
Per scoprire il suo percorso, abbiamo contattato Tony Basha, proprietario e direttore tecnico dell’Australasian Soccer Academy, la scuola calcio di Sydney da cui è partita l’avventura di Volpato.
Sabato Volpato ha debuttato in Serie A. Quali sono le sue sensazioni?
Piangevo mentre lo vedevo. Ha lavorato duramente per arrivare dov’è. Ha reso me e tutta l’accademia fieri, soprattutto i suoi ex compagni.
Cosa ha detto Volpato sull’esordio?
Era nervoso e contento per il debutto davanti ad un pubblico magnifico. Era però triste per il risultato.
Com’è il rapporto con José Mourinho?
Ha un ottimo rapporto con lui. Gli piace molto José, è un allenatore molto premuroso.
Volpato è stato rifiutato da diverse squadre australiane. Cosa è successo?
In Australia agli allenatori non piacciono i giocatori talentuosi, preferiscono i robot. L’Australia inoltre non ha un sistema di scouting. Io però sapevo delle sue qualità, per questo l’ho proposto alla Roma.
Come è arrivato alla Roma?
Parlai con il mio grande amico Fabrizio Piccareta (ex allenatore della formazione U17 giallorossa, ndr) e gli proposi Cristian. Mi disse di mandarlo a Roma.
Oltre alla Roma, altri club italiani erano interessati?
No, abbiamo parlato solo con la Roma. È un grande club.
La miglior posizione per lui è come trequartista?
Cristian è un giocatore forte, capace di risolvere la partita con una giocata. Mi piace come trequartista, anche come ala. È però un ottimo 10.
Secondo lei, Volpato sceglierà l’Italia o l’Australia?
Mi piacerebbe giocasse per l’Italia. Giocherebbe competizioni migliori e continuerebbe a confrontarsi con standard alti. L’Australia ci proverà ad averlo. Lo hanno già chiamato per l’Under 23, ma ha rifiutato.
Altri giocatori arriveranno alla Roma dall’Australasian Soccer Academy?
Sì, ovviamente non vediamo l’ora di mandare altri giocatori alla Roma, un grande club e tra i migliori al mondo. Abbiamo diversi ragazzi con passaporto italiano molto bravi all’accademia. Non c’è stato però nessun tipo di approccio con il club. Abbiamo inoltre un’ottima collaborazione con la Spal. Dobbiamo mandare i migliori giocatori, come Cristian. Li stiamo preparando.