Genoa-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: Kumbulla in difesa, Pellegrini a centrocampo. Zaniolo dietro Abraham e Shomurodov

Roberto Gentili –  Uniti come un sol uomo per uscire dalla tempesta. Scivolata nella laguna contro il Venezia prima della sosta per le Nazionali, la Roma inizia l’ultimo sprint del 2021. Nove appuntamenti in un mese, tra cui quelli con Inter – 4 dicembre – ed  Atalanta, il 18, e gli impegni di Conference League, giovedì lo Zorya e la fredda trasferta di Sofia contro il CSKA, dopo la sfida con l’Inter.

Si partirà però da Genova, dalla sponda rossoblù – quella blucerchiata concluderà il tour de force all’Olimpico – fresca di avvicendamento. Con una sola vittoria – a settembre contro il Cagliari – la proprietà statunitense del Genoa ha inevitabilmente sollevato dall’incarico Davide Ballardini. Il tecnico italiano è stato sostituito da Andrij Shevchenko, reduce dall’esperienza come commissario tecnico dell’Ucraina. Nelle ultime quattro gare il Grifone ha ottenuto una sconfitta (3-2) contro il Torino – avversario nella prossima settimana della Roma – e pareggi contro Spezia (1-1), Venezia (0-0) e Empoli (2-2).

Il Genoa andrà alla ricerca dei tre punti per cominciare la missione salvezza, mentre la Roma – dopo la vittoria della Juve con la Lazio – è scivolata al settimo posto.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI GENOA-ROMA

Mancando di tutti e due – oltre che di Spinazzola – i terzini sinistri, Mourinho si vede costretto a confermare la difesa a tre, come visto a Venezia. Dalla Nazionale Kumbulla è rientrato acciaccato (risentimento muscolare) dopo la sfida di Wembley contro l’Inghilterra di Abraham. Ha recuperato – anche se non al cento per cento – ma sarà comunque della gara dall’inizio. Sino al primo pomeriggio di oggi, il candidato per il centro della difesa era Cristante. Il centrocampista, però, è risultato positivo al Covid. L’azzurro non è il solo. Anche il tampone molecolare di Villar ha dato lo stesso esito.

L’assenza di Cristante apre quindi un buco a centrocampo vicino a Veretout. Con il francese a formare la diga di centrocampo ci sarà Pellegrini. Costretto a rinunciare alla chiamata in Nazionale per l’infiammazione del ginocchio sinistro, è pronto ad andare in soccorso della Roma, bisognosa più che mai della presenza del capitano.

Sugli esterni sicuro Kardsorp a destra, l’ex El Shaarawy è invece ancora una volta favorito su Mkhitaryan. Ad agire dietro Abraham e all’altro ex Shomurodov spetterà a Zaniolo, di ritorno dal 1′ dopo l’esclusione a Venezia. Messo alle spalle l’affaticamento – motivo per cui anche lui non è stato a disposizione del c.t. Mancini – Nicolò andrà alla ricerca del primo gol in campionato.

Non sarà un esordio facile per Shevchenko. Alla prima da allenatore di club, Sheva dovrà subito far fronte a diverse assenze. Il tecnico rossoblù non potrà infatti contare su Criscito. Il capitano ha avvertito un problema muscolare. Stesso infortunio che ha colpito anche una pedina del reparto avanzato – Caicedo – che come l’esterno ne avrà fino a metà dicembre. Ancora ai box anche l’ex Roma Destro, fermo dalla sfida proprio contro il Venezia di fine ottobre. Indisponibile inoltre anche Kallon.

In attacco ci sarà quindi Pandev ed uno tra Bianchi (classe 2000) e Buksa, polacco 18enne. Favorito il primo. In difesa, invece, Biraschi, Vasquez e Masiello. Centrocampo con Cambiaso e Sturaro laterali, al centro Badelj, Galdames e Rovella.

DOVE VEDERE GENOA-ROMA

La sfida tra Genoa e Roma sarà visibile su Dazn. Il fischio d’inizio è previsto alle 20:45. Il collegamento con il pre-partita comincerà circa alle 20:15. La telecronaca sarà a cura di Riccardo Mancini, commento tecnico di Simone Tiribocchi.

GENOA-ROMA, ARBITRA IRRATI: POSITIVI I PRECEDENTI

Massimiliano Irrati sarà l’arbitro di GenoaRoma. Alberto Tegoni e Vittorio Di Gioia gli assistenti. Gianluca Manganiello il quarto uomo. Al Var Luca Pairetto, Stefano Alassio all’Avar.

Sono 18 le gare dirette da Irrati della Roma, la prima è proprio un GenoaRoma. L’esordio – nella stagione 2013-14 – non fu positivo visto che i giallorossi persero 1-0, puniti nel finale dell’ultima gara di campionato dal greco Gianni Fetfatzidis. Tolto l’amaro primo incontro, il resto delle partite ha visto prevalere i giallorossi per 8 volte, 6 invece i pareggi e quattro le sconfitte. L’ultimo incrocio tra Irrati e la Roma è dello scorso aprile, quando i giallorossi di Fonseca persero (3-2) in trasferta contro il Cagliari.

LE PROBABILI FORMAZIONI

GENOA FC (3-5-2): Sirigu; Biraschi, Vasquez, Masiello; Cambiaso; Badelj, Galdames, Rovella, Sturaro; Pandev, Bianchi.
A disposizione: Semper, Marchetti, Sabelli, Melegoni, Touré, Ghiglione, Buksa, Behrami.
Allenatore: Andrij Shevchenko.
Indisponibili: Criscito, Caicedo, Vanheusden, Maksimovic, Bani, Hernani, Fares, Destro.
Diffidati: Biraschi.
Squalificati:-.

AS ROMA (3-4-1-2): Rui Patricio; Mancini, Kumbulla, Ibanez; Karsdorp, Pellegrini, Veretout, El Shaarawy; Zaniolo; Abraham, Shomurodov.
A disposizione: Fuzato, Boer, Reynolds, Smalling, Tripi, Diawara, Darboe, Zalewski, Perez, Mkhitaryan, Felix, Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Spinazzola, Vina, Calafiori, Cristante.
Diffidati: Cristante, Veretout, Mancini, Karsdorp.
Squalificati: -.

Arbitro: Irrati.
Assistenti: Tegoni-Di Gioia.
IV Uomo: Manganiello.
Var: Pairetto.
Avar: Alassio.

La Roma affoga in laguna: Mou sempre più giù

(Federico Sereni) – Se il punto più basso ancora non era stato raggiunto, era questione di tempo. La Roma affonda in laguna e stavolta l’acqua non c’entra. Ci pensa il Venezia a travolgerla sfruttando tutti limiti della squadra di Mou con un atteggiamento spregiudicato e coraggioso. Il risultato è la fotografia di una partita in cui la Roma, era andata sotto, aveva rimontato. Poi ha creduto di vincerla e alla fine ha ceduto. Si è visto molto, quasi tutto: Mourinho aveva sacrificato in avvio la linea a 4 e non avendo terzini a sinistra aveva scelto il 3-5-2, con Kumbulla al centro della difesa, Pellegrini mezzala e la coppia Shomurodov-Abraham davanti. Eppure il gol l’aveva trovato subito il Venezia. Con l’insospettabile Caldara (non segnava dal dicembre 2017 contro la Lazio) grazie ad una zampata in anticipo su Cristante. A quel punto la Roma era risalita lentamente, prima con un palo di Abraham. Successivamente un rigore, poi cancellato dal Var. E infine i due gol sul tramonto del primo tempo: Shomurodov, sfruttando una mischia figlia di una testata del centravanti inglese. Che poi si è sbloccato – l’ultimo gol in campionato era del 23 settembre – aggirando Ceccaroni. Gol frutto più della rabbia che di una organizzazione. Un’impressione confermata dalla ripresa. Tanto che al 65′ arriva il pareggio grazie ad Aramu su rigore conquistato da Caldara, migliore in campo. La reazione giallorossa non arriva, si adagia e la squadra di Zanetti la colpisce in rimonta grazie ad Okereke che firma il definitivo 3-2. Ora la crisi è ufficiale coi giallorossi che hanno vinto solo una delle ultime 7 partite ufficiali tra campionato e Conference League. Mourinho adesso si trova una situazione pesante.

Venezia-Roma, le PAGELLE: Abraham, gioia a metà.

MILAN, ITALY – OCTOBER 26: Marash Kumbulla (L) of AS Roma celebrates his goal with his team-mats during the Serie A match between AC Milan and AS Roma at Stadio Giuseppe Meazza on October 26, 2020 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

(R.Rodio) – I voti e le pagelle del match tra Venezia e Roma, vinto dai lagunari per 3-2 in rimonta:

-Venezia-

Romero 7; Mazzocchi 6.5 (Ebuhei 6), Caldara 7, Ceccaroni 5.5, Haps 6; Crnigoj 5.5 (Sigurdsson 6), Ampadu 6.5, Busio 7; Aramu 7, Okereke 7 (Henry 6), Kiyine 6.5. All: Zanetti 7.

-Roma-

RUI PATRICIO 6 – Il paradosso di una domenica orribile. Prende 3 gol dal Venezia (qualche responsabilità sul primo) ma tiene a galla una barcollante Roma con due prodezze nel finale.

MANCINI 4 – Le sue ambasce in marcatura sono ormai tipiche. Si divide le colpe del primo gol subito con Cristante, nella ripresa ci capisce poco o nulla e tiene in gioco Okereke nella ripartenza del 3-2. Più nevrotico che leader, più caotico che utile.

KUMBULLA 4 – Ogni volta che Okereke lo punta sono dolori. Sbaglia nella postura, nel concetto e nella determinazione. Sembra ancor più impaurito di quando è sbarcato a Roma. Un’involuzione definitiva e preoccupante. (66′ PEREZ 5 – Cerca sempre di colpire il pallone col mancino e perde tempi di gioco fondamentali. Una deviazione gli nega la rete del 3-3, in un’altra occasione ci mette del suo perdendo tempi biblici).

IBAÑEZ 5 – Cerca di strafare, ma crea più caos del dovuto. Quando deve impostare è da mani tra i capelli. Un suo mancato colpo di testa (con annessa spinta di Kiyine) dà lo spunto all’azione del rigore per i veneti.

KARSDORP 4,5 – Stringe i denti e fisicamente arranca. Ma ciò che manda ai matti è l’incapacità di mettere un pallone degno di questo nome in area di rigore. Ormai è accertato come non rientri nel suo bagaglio il cross dal fondo. La vera domanda è che cosa ci sia in quel bagaglio. (83′ ZALEWSKI S.V. – Ingresso inspiegabile in un momento caotico del match. Lo si ricorda solo per 2-3 cross in cui centra in pieno l’avversario diretto).

PELLEGRINI 5,5 – Con un ginocchio dolorante e senza allenamenti veri e propri in settimana, c’è poco da contestare al capitano. Generoso e sempre presente, ma oggi la qualità manca anche dalle sue parti: tanti errori anche banali che compromettono la sua prova.

CRISTANTE 4,5 – C’è il suo zampino nei primi due gol del Venezia. Marcatura saltata su palla inattiva (il primo) e rigore procurato (il secondo). Chiamato ad impostare, si limita al classico lancione lungo. In questo modo la Roma continua a non avere gioco ed idee.

VERETOUT 4,5 – Se non riesce a sganciarsi e creare pericolosità con i suoi inserimenti è quasi inutile. Il suo primo tempo è confortante, il secondo una pena continua, con numerosi palloni persi e contrasti inesistenti. Dagli exploit di Salerno ad oggi sembra passata un’era geologica.

EL SHAARAWY 5,5 – Si applica a tutta fascia e risulta tra i più propositivi del momento. Ma la coperta è corta, così il Faraone perde lucidità quando deve chiudere il compasso. Si divora il gol dell’1-3 prima della rimonta veneta. (77′ ZANIOLO 4,5 – Dovrebbe dare un apporto decisivo con la sua fisicità, invece sbatte totalmente contro Ebuehi e Tessmann. Inutile).

ABRAHAM 6 – Quanto meno la buona notizia del ritorno al gol. Una bella rete di potenza, mentre poco prima aveva messo lo zampino di sponda anche sull’1-1 di Shomurodov. Impreciso e sfortunato su almeno altre 2-3 conclusioni. Manca la continuità.

SHOMURODOV 5 – Nonostante il gol, la sua prova non può essere sufficiente. Prima dell’1-1 si divora un gol clamoroso, mentre nel secondo tempo sparisce senza dare una mano al centrocampo. L’intesa con Abraham solo a tratti. (83′ MAYORAL S.V. – Non ha tempo e spazio per farsi notare).

All. MOURINHO – Dopo questa sconfitta iniziano le domande, sia di natura tattica che tecnica. Che la rosa sia incompleta è palese dal 31 agosto ma per evitare di perdere 3-2 con il Venezia possono bastare anche i medi profili spediti oggi in campo. Il passaggio alla difesa a 3 non ha pagato, così come il tentativo di inserire più attaccanti nel finale. La strada maestra di inizio stagione è stata persa e gennaio è ancora lontano. Così diventa dura.

Venezia-Roma 3-2, le pagelle: Kumbulla, Mancini e Cristante impantanati nella laguna. Abraham-Shomurodov durano solo un tempo

Roberto Gentili – Naufragio in laguna. La Roma affonda anche a Venezia. I veneti – peggior attacco del campionato – superano i giallorossi 3-2. Caldara porta la squadra di Zanetti subito in vantaggio (4’), annullato da Shomurodov (42’) e Abraham (45+1’). Nella ripresa l’inglese non sfrutta le occasioni, la squadra cala e viene colpita da Aramu su rigore (67’) e Okereke, scattato sul filo del fuorigioco al 75’.

Mourinho ripristina la difesa a 3, ma l’umiliazione è servita. Difesa da incubo: Kumbulla scivola subito, Mancini affossa piano piano nella melma lagunare. Rimane sopra solo Ibanez. Karsdorp spinge poco e male, Cristante è sfortunato: presente in tutti e tre i gol, ha responsabilità gravi sul primo ed il terzo. Il rigore concesso lascia più di qualche dubbio. Veretout sempre sospeso a metà, la coppia d’attacco AbrahamShomurodov fa scintille per un tempo. Nella ripresa il vento non è nei migliori e non riescono ad accendere nessuna trama. Pellegrini stringe i denti e fa quel che può, El Shaarawy schizza sulla fascia.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6 – Poco reattivo sul gol di Caldara, rimane composto sulle conclusioni successive. Graziato da Okereke al 35’, su cui comunque c’era. Spiazzato dal rigore. Tentando di ingannare Okereke, viene colto sul tempo e freddato al momento del tiro. Evita il poker due volte.

Mancini 4 – Il vantaggio avversario – scaturito da un suo inutile fallo – arriva nuovamente con l’autore che passa tra lui e Cristante, anche se questa volta la responsabilità è più del centrocampista. Sincronizza il timer delle uscite e ne sbaglia poche. Il timer si inceppa nella ripresa e viene travolto a quasi ogni affondo. Tiene in gioco poi Okereke sul 3-2.

Kumbulla 4,5 – Okereke è una scheggia impazzita. Il nigeriano lo supera facilmente: improponibile come vada a chiuderlo al 35’. Andandogli dietro va sempre in confusione e viene costretto ad una prestazione caotica. (Dal 69’ Perez 5 – Non ha la giusta freddezza quando appena entrato ha una ghiotta palla gol. Si ripete sul finire di gara).

Ibanez 5,5 – Da un difensore ruvido come lui non ci aspetta che venga spostato con facilità: Okereke in corsa – al 12’ – mostra il contrario. Fa il suo, non entrando tra gli imputati sui gol. Cala nel secondo tempo, nel cui inizio va vicino al tris, stoppato sulla linea dalla provvidenziale sforbiciata di Haps.

Karsdorp 5 – Condizionato dall’ammonizione per proteste, ottenuta dopo una buona chiusura in tackle. Non affonda in avanti, timoroso dietro. Perde un paio di palloni e ne sbaglia altrettanti. Il passaggio di Veretout al 35’ è sì lento, ma lui non è da meno: mentre pensa se attaccare o temporeggiare, Kiyine lo lascia sul posto. Cambia marcia ed è più presente nella ripresa, ma la benzina finisce dopo due accelerate. (Dall’83’ Zalewski sv)

Cristante 4,5 – Nuovamente responsabile del vantaggio: Caldara lo anticipa con facilità. Non imputabile per il rigore, lo è – insieme a Mancini – per il tris veneto: rimane troppo alto, la scarsa velocità non aiuta. Distratto e disastroso in ogni pericolo veneziano.

Veretout 5,5 – Il passaggio lento per Karsdrop è l’unica macchia in una partita ordinata. Lo stesso ordine c’è nei cross dalla sinistra, meno nei tiri: dopo il palo di Abraham è posizionato bene, non inquadra la porta. La mira va ritrovata. Come la forma.

El Shaarawy 5,5 – Solito peperino di fascia, non riesce a far girare il solito destro: o colpisce i difensori oppure Romero è attento. Invita Abraham al tiro attorno al ventesimo. Sparisce e Mou lo leva. (Dal 77’ Zaniolo sv – Escluso per la scarsa forma, lo conferma nel poco tempo a disposizione).

Pellegrini 6 – Acciaccato, ma presente. Il dolore lo tormenta e non riesce ad attuare le idee. Il rigore su Abraham viene revocato per un suo fuorigioco. Prende Romero in contropiede su sponda di Abraham, il tiro è centrale e l’argentino ci arriva. Perde la palla del 3-2. Mezzo voto in più per l’abnegazione.

Abraham 6 – Conquista il rigore, toltogli dal Var. I fischi rimbombano però ancora nelle orecchie e firma una prestazione super. Il palo colpito lo motiva ancor di più: di testa fa parte il gol del pareggio di Shomurodov; l’uzbeko ricambia il favore servendo un cross col contagiri, trasformato con potenza e rabbia. Le stesse mancano nelle possibilità del secondo tempo.

Shomurodov 6 – Forma di nuovo la coppia con Abraham, vista a Verona. Sfiora al 20’ il pareggio, ma la simbiosi sembrasi creata: l’inglese mette in mezzo la palla che ribadirà per il pareggio, ringrazia impacchettando l’assist. Prova a far segnare anche El Shaarawy, da qui poi cala. (Dall’84’ Mayoral sv).

Mourinho 4,5 – Chiude il tour de force con un’altra umiliazione. Subire 3 gol dal Venezia, peggior attacco, era impresa ardua. La disorganizzazione difensiva ed errori dei singoli hanno portato al nefasto record. Cambia e rispolvera la difesa a 3: non basta per evitare l’alta marea. Sta a guardare per tutta la partita, senza fornire indicazioni. Si accende solo con l’arbitro – che ha sì i suoi errori sul groppone, ma non è il responsabile principale – e nel finale.

Venezia-Roma, le probabili formazioni e dove vederla: Pellegrini stringe i denti, El Shaarawy titolare. Incognita terzino sinistro, viva la chance per Tripi

Roberto Gentili – Affannata e logorata – psicologicamente come fisicamente – dal tour de force, la Roma si appresta a concludere l’ultima tappa. Prima della sosta delle Nazionali – dal cui rientro ci sarà la trasferta col Genoa – i giallorossi sono attesi a Venezia nel lunch match della dodicesima giornata.

In Veneto gli uomini, compresi gli epurati tornati giovedì, di Mou arrivano accompagnati dall’eco dei fischi dell’Olimpico dopo il pareggio con le sembianze della sconfitta contro il Bodø/Glimt. In campionato, invece, la Roma è reduce dal k.o. con il Milan.

Il Venezia arriva invece da due sconfitte (Sassuolo per 3-1 e Salernitana 1-2) e dal pareggio con il Genoa (0-0). I lagunari guidati da Zanetti occupano il diciassettesimo posto con 9 punti. L’ipotetica vittoria permetterebbe di staccarsi dal gruppo impegnato nella lotta retrocessione, in cui sono invischiate Spezia, Salernitana e Cagliari, ultima squadra battuta (1-2) dalla Roma. I tre punti urgono invece ai capitolini per restare aggrappati al quarto posto, quindi all’obiettivo Champions League.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI VENEZIA-ROMA

Chi proverà ad aggrapparsi sarà anche Lorenzo Pellegrini. Assente giovedì, il capitano sta affrontando l’infiammazione per sovraccarico al ginocchio sinistro. In settimana ha lavorato individualmente, possibile comunque che stringa i denti per non mancare nuovamente, anche in vista del delicato impegno con l’Italia contro la Svizzera.

Sicura l’assenza di Matias Viña. La lesione muscolare all’adduttore destro terrà il terzino uruguaiano fuori dai giochi per un mese. Poco ipotizzabile il ritorno il 21 col Genoa, maggiori chance che torni a disposizione di Mourinho il 28 novembre per il Torino. Nel mezzo, oltretutto, ci sarà l’importante sfida di Conference League contro lo Zorya Luhansk.

Non è però il solo terzino sinistro indisponibile. Riprende la maledizione degli esterni giallorossi: out anche Calafiori, fermato da un infortunio. Si apre così il rebus su chi impiegare come centrale e chi come terzino sinistro. Facendo affidamento su quanto detto da Mourinho in conferenza, è viva l’ipotesi di Tripi laterale ed Ibanez centrale. Così non fosse, si aprirebbero diversi scenari. Tra tutti, quello di giovedì – Cristante vicino a Mancini ed Ibanez spostato – o Kumbulla dal 1′ e sempre il brasiliano esterno.

Le scelte di centrocampo saranno legate a doppio filo con quelle difensive. Grandi possibilità per Villar, il quale come compagno di reparto avrà Veretout se Cristante dovesse scalare o l’italiano in caso contrario. Dopo le parole nel post partita contro il Bodo, Mou non ha speso parole di elogio per il transalpino. Visti i precedenti, plausibile un turno di riposo. Ad ogni modo, non ci sarà di certo Darboe. Il gambiano – in procinto di legarsi al club fino al 2026 – paga con la mancata convocazione la confusionaria partita di giovedì.

Confermati Karsdorp e Rui Patricio, ci sarà un cambio sulla trequarti. El Shaarawy – il più in forma della squadra – ha scalato le gerarchie offensive, spodestando Mkhitaryan. I gol contro il Milan ed il Bodø dovrebbero così spingerlo verso la ritrovata titolarità. Completeranno lo spento reparto offensivo Zaniolo a destra e Abraham avanti.

Il Venezia cercherà il colpo grosso affidandosi al consueto 4-3-3. Ebueh e Haps laterali, Caldara e Ceccaroni al centro comporranno la difesa davanti a Romero. Il metronomo italo-statunitense Busio sarà affiancato da Crnigoj e Ampadu. Aramu e Okerere ai lati di Henry.

VENEZIA-ROMA, ARBITRA AURELIANO: DEBUTTO CON I GIALLOROSSI

L’arbitro di VeneziaRoma sarà Gianluca Aureliano. Matteo Bottegoni e Francesco Fiore gli assistenti. Il ruolo di quarto uomo spetterà invece a Marco Serra. Michael Fabbri al Var, Preti all’Avar.

Esordio assoluto per Aureliano con la Roma. Sarà invece l’undicesimo incrocio con il Venezia. Negativo lo score: solamente due le vittorie, quattro invece le sconfitte così come i pareggi. Decima presenza al Var invece per Fabbri in una gara della Roma. L’ultima partita è dello scorso campionato: 1-1 in casa con l’Atalanta.

DOVE VEDERE VENEZIA-ROMA

Venezia-Roma sarà visibile sia su Dazn che su Sky Sport. Due i canali dedicati sulla pay-tv: Sky Sport Calcio (numero 202 e 249 del satellite, 473 e 483 sul terrestre) e Sky Sport (251 del satellite). Possibile ovviamente la visione in streaming con Dazn, ma gli abbonati Sky potranno usufruire anche dell’app Sky Go. Disponibile anche il pacchetto riservato su Now.

LE PROBABILI FORMAZIONI

VENEZIA FC (4-3-3): Romero; Ebuehi, Caldara, Ceccaroni, Haps; Crnigoj, Busio, Ampadu, Aramu, Henry, Okereke.
A disposizione: Maenpaa, Mazzocchi Molinari, Modolo, Schnegg, Svoboda, Heymans, Tessmann, Kinine, Peretz, Sigurdsson, Forte.
Allenatore: Paolo Zanetti.
Indisponibili: Johnsen, Vacca.
Diffidati: Heymans, Ampadu.
Squalificati:-.

AS ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibañez, Tripi; Cristante, Villar; Zaniolo, Pellegrini, El Shaarawy; Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Reynolds  Kumbulla, Villar, Diawara, Perez, El Shaarawy, Felix, Shomurodov, Mayoral.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Spinazzola, Smalling, Viña, Calafiori, Darboe.
Diffidati: Cristante, Mancini, Veretout.
Squalificati: -.

Arbitro: Aureliano.
Assistenti. Bottegoni-Fiore.
IV Uomo: Serra.
Var: Fabbri.
Avar: Preti.

Roma-Bodø/Glimt 2-2, le pagelle: El Shaarawy gladiatorio, Abraham e Zaniolo disordinati

Roberto Gentili – La vergogna non è stata cancellata, ma ne è stata evitata un’altra. Il fantasma dell’andata sembrava riavvicinarsi, è servito il gol di Ibanez all’84’ a scacciarlo via e fissare il pareggio per 2-2.  Il solito Solbakken sigla il vantaggio (45+1’), El Shaarawy pareggia (54’). Botheim ripristina il vantaggio scandinavo, annullato dal difensore brasiliano (84’).

In campo c’erano i titolari, eccezion fatta per Darboe. La prestazione è stata di carattere, senza però un equilibrio. Faticare ed acciuffare il pareggio negli ultimi minuti contro il Bodo – squadra compatta e degna – non può ovviamente lasciare soddisfazione. Attacco come un buco nero: Zaniolo, Mkhitaryan e Abraham stentano. Numerosi gli errori di misura e di decisione, soprattutto di Nicolò. Capitolo arbitraggio: due rigori decisamente netti. C’è da recriminare.

Gol – fatto e sfiorato – volontà ed intraprendenza. Pochi dubbi che El Shaarawy sia il migliore della Roma. Esce col petto gonfio – letteralmente, visto come arriva il gol – da una prestazione faticosa Ibanez. Cristante dirige, aiutato fino al 2-1 da Mancini. Male sul sorpasso del Bodo, sfiora il gol, fermato incredibilmente davanti alla porta dal palo. Veretout deve sdoppiarsi, non arrivando fino in fondo nei compiti.

LE PAGELLE

Rui Patricio 4,5 – L’unico tiro vero che arriva lo fulmina, come col Milan sul primo palo. L’azione, tra l’altro, parte da un rilancio mal calibrato verso Karsdorp. Il raddoppio è una fotocopia: Botheim sbuca al centro dell’area

Karsdorp 6 – Riempie l’area di cross, dopodiché tocca ai compagni riempirla a dovere e gestirla. Giustamente largo sul lancio di Rui Patricio, viene anticipato. Si raffredda nella ripresa.

Mancini 4 – Il Bodo attacca e fatica a tenere la posizione, risultando comunque il più solido. Fino al contro sorpasso: Botheim colpisce di testa proprio davanti a lui. Da non credere il palo colpito a pochissimi passi.

Cristante 6 – Ritorno al passato. Scala al centro della difesa, come con Fonseca. E col Milan. Nulla da dire sull’impostazione: ogni lancio arriva sui piedi dei compagni, Karsdorp in particolar modo. Il problema è la copertura: perde il senso della posizione sul vantaggio, Solbaken è alle spalle e mette dentro. Freddo nel mantenere la concentrazione, guida la difesa.

Ibanez 6   Mou l’aveva detto: “Non è un terzino che può giocare alto”. Non si vede offensivamente, dietro però non brilla. Sempre in affanno su Solbakken, non si oppone all’assist di Sampsted per Botheim. Riscatta il tutto con il gol del pareggio.

Veretout 5,5   Lavora per due e deve far ricorso a tutto il serbatoio. Colma i vuoti lasciati da Darboe coprendo in ogni maniera i vari buchi, innesca Zaniolo con precisione di tempi e potenza. Impreciso sul vantaggio: l’assist di Hagen passa a pochi passi da lui. La stessa situazione si ripete al raddoppio quando manca la scivolata che avrebbe stoppato il decisivo cambio campo. Le due conclusioni sono approssimative.

Darboe 4 – Sotto pressione sbaglia ogni pallone, anche oggi è all’interno dell’azione del vantaggio norvegese. In ritardo e timoroso nel chiudere Pellegrino, che di testa tocca per Hagen il quale a sua volta serve Solbakken. La misura del lancio per Zaniolo attorno alla mezz’ora non accompagna la vispa visione. E non compensa nulla. (Dal 46’ Villar 5 – Male la gestione in un contropiede,  Veretout non sente l’aiuto).

Zaniolo 4 – Combattivo nel pressing, lento con la palla tra i piedi. Indeciso al 37’: non tira né tocca per Abraham, finendo per perdere il possesso. Brivido a fine tempo primo per la palla persa davanti l’area, saggio nel non forzare il contropiede: gira per El Shaarawy che pareggia. L’esterno prova a restituirgli il favore: dentro l’area non trova il giusto equilibrio per controllare. Da qui il raddoppio degli ospiti e l’uscita dal campo. (Dal 66’ Shomurodov 6 – Ingresso di voglia. Cerca la conclusione, spizza l’angolo sul quale Mancini colpisce il palo. Non dà continuità).

Mkhitaryan 4 – Fa le veci di Pellegrini e prende possesso del centro della trequarti. Stenta però ad esserlo anche nel gioco, sebbene in quelle poche volte che vi entra la manovra ne beneficia. Troppi i tocchi sbagliati, dura nuovamente ancora un tempo. (Dal 46’ Perez 5 – Vaga sulla destra senza trovare la giusta collocazione. Pericoloso su corner, la palla attraversa l’area in solitaria.).

El Shaarawy 6,5 – Costantemente pericoloso, sfiora il gol nel primo tempo. Arriva in corsa calciando con la “bicicletta”, scegliendo però l’interno: il collo sarebbe stato più opportuno. Lo stesso interno destro funziona per il tiro a giro che porta il pareggio. Per una questione di centimetri non sigla la doppietta. (Dal 88′ Zalewski sv).

Abraham 4 – Macchinoso quando la palla gli arriva sui piedi, cerca la girata sull’evolversi dell’azione di Zaniolo a fine primo tempo. Non mette peso in avanti. Prima della leadership è da ritrovare la forma, al netto del fastidio alla caviglia. (Dal 81’ Mayoral 6,5 – Perdonato, Mou lo mette nel finale. Subito due assist: il secondo è quello del pareggio di Ibanez).

Mourinho 4,5 – Innegabile il doppio errore dell’arbitro sui rigori. La motivazione non può reggere per giustificare il pareggio ed un’altra umiliazione, scampata solo all’ultimo. E con l’ingresso delle riserve. Rivedere le scelte della formazione titolare potrebbe essere un primo passo in avanti. Passi in avanti che non si vedono a livello di gioco. Balza subito agli occhi la tremenda fatica nell’imbastire l’azione. Un punto ed 8 (!) gol subiti contro il Bodo. C’è poco da dire.

Roma-Bodø/Glimt, le PAGELLE: Ibanez evita la figuraccia.

(R.Rodio) – I voti e le pagelle assegnate al termine di Roma-Bodø/Glimt, match di Conference League finito sul 2-2:

-Roma-

RUI PATRICIO 5,5 – Sulle due reti non gli si può imputare nulla, visto che il sinistro di Solbakken e la zuccata di Botheim sono imparabili. Il primo gol norvegese nasce però da un rinvio sballato del portoghese.

KARSDORP 5 – L’impressione è che presto potrebbe svenire per la fatica. E prima di ciò non avrà ancora effettuato un cross degno di questo nome. Generoso ma tecnicamente invalidante.

MANCINI 5 – Quando serve la prova da leader, con la fascia da capitano al braccio, sembra fare due passi indietro. Pesano nella sua gara la dormita in marcatura sull’1-2 norvegese e il palo colpito da mezzo metro nel finale.

CRISTANTE 6 – Il suo ritorno al centro della difesa ha un compito specifico: impostare dalle retrovie. Lo fa discretamente trovando con continuità Karsdorp a destra. Certo, quando c’è da difendere si trova spesso spaesato.

IBAÑEZ 6 – Ha il merito di aver messo la “faccia” negli ultimi minuti e trovare il gol del pareggio. Schierato da terzino mascherato, dunque fuori ruolo, si comporta degnamente. I pericoli maggiori arrivano sempre quando deve gestire il pallone.

DARBOE 4 – Conferma quanto detto in Norvegia: a questi livelli non può giocare, neanche contro questo Bodo. (46′ VILLAR 5,5 – Il fatto è che ci prova, mettendosi a disposizione della squadra. Ma le caratteristiche dello spagnolo appaiono quasi vacue: passaggi quasi sempre banali e un destro dal limite cestinato malamente sul fondo).

VERETOUT 6 – Migliora nella corsa e nella brillantezza rispetto alle ultime uscite. Più presente nella ripresa, dove torna a sradicare palloni ed inserirsi con continuità. Ma siamo lontani dal Veretout letale dello scorso anno.

ZANIOLO 4,5 – La sua peggior versione da quando è rientrato a pieno ritmo. La gamba stavolta fatica ad ingranare e le consuete sgroppate sono inesistenti. L’occasione mancata a metà primo tempo è da denuncia. (67′ SHOMURODOV 6 – Si muove tanto, dando quella vivacità che serviva già nel primo tempo. Perché non rilanciarlo titolare, visto il momento ‘no’ dei compagni?)

MKHITARYAN 4 – Prosegue senza soluzione di continuità il suo periodo imbarazzante. Passa in posizione centrale per l’assenza di Pellegrini, ma tocca pochissimi palloni e quasi tutti regalati agli avversari. Mourinho lo cambia dopo un tempo per disperazione. (46′ PEREZ 5,5 – Molto mobile e vivace, ma poco incisivo).

EL SHAARAWY 7 – Il miglior romanista per distacco. Dopo un primo tempo un po’ strozzato, si inventa il gol del pari con la solita giocata a rientrare. Va vicinissimo al bis con un destro al volo sul quale si esalta Haikin. Salva-faccia. (89′ ZALEWSKI S.V. – Gettato nella mischia con la speranza inventi qualcosa).

ABRAHAM 4,5 – Che sia per colpa del fastidio al tallone, dell’ambientamento in Italia o di un’involuzione tecnica generale. Fatto sta che l’inglese non ne azzecca più una. Preoccupa quando sia avulso dal gioco, non riesce mai a far salire la squadra e risulta poco cattivo in area. Forse il riposo è la miglior medicina. (BORJA MAYORAL 6 – Tra i ‘perdonati’ di Mourinho è quello che impatta meglio. Mette due buoni palloni in mezzo, dal secondo di questi nasce il pari di Ibanez. Magari meriterebbe qualche minuto in più).

All. MOURINHO – Il suo progetto sta fortemente scricchiolando. Non è tanto il pareggio ma il fatto che non ci siano passi avanti. Oggi la squadra era piena di “titolari” ma non è stata in grado di battere una squadra forte ma inferiore. Il momento di forma generale è scadente e nonostante il massimo impegno il gruppo non riesce ad esprimersi. L’esperimento di riportare Cristante al centro della difesa non ha pagato, così come l’insistere su Mkhitaryan, ormai ai minimi termini. Qualcosa dovrà succedere prima del mercato di gennaio o si davvero dura. Intanto probabilmente servirà vincere le prossime due in Conference ma per arrivare secondi, fallendo il primo obiettivo di stagione.

Roma-Bodø/Glimt, le probabili formazioni e dove vederla: assente Pellegrini, Mkhitaryan al suo posto. El Shaarawy a sinistra, Darboe per Veretout

Roberto Gentili – Vincere, per cancellare l’onta subita in Norvegia. Vincere, per accertarsi di passare il girone come prima ed evitare incroci con le retrocesse dall’Europa League. Nel bel mezzo di polemiche arbitrali e della diffida – oltre ad un turno di squalifica – alla Curva Sud, la Roma ospiterà il Bodø/Glimt nella prima gara di ritorno del girone di Conference League.

Da quella vergognosa partita, la squadra di Mourinho – multato per 10.000 euro a causa delle polemiche contro Maresca nel post gara contro il Milan – ha disputato tre gare di campionato, ottenendo tutte le combinazioni: pareggio contro il Napoli (0-0), vittoria a Cagliari (1-2) e sconfitta con il Milan (1-2). Il Bodo, invece, ha ugualmente pareggiato nella prima sfida post Roma (1-1 con il Strømsgodset) per poi trionfare contro Molde (0-2) e superare di misura il Sandefjord Fotball (1-0). Gli scandinavi hanno così consolidato il primato dell’Eliteserien, che ora li vede comandare con 54 punti.

La voglia di rivalsa imperversa tra la squadra ed i tifosi. Domani sera saranno infatti ben 40.000 i sostenitori presenti sugli spalti dell’Olimpico, numero impressionante per una gara non di cartello e in un giorno lavorativo. Nel contesto di “Heroes” – la campagna lanciata dal club giallorosso ad inizio pandemia Covid – sono stati invitati anche gli operatori sanitari.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI ROMA-BODØ/GLIMT

Dopo l’indecente gara d’andata, Mourinho aveva annunciato come al ritorno avrebbe calato tutti gli assi a disposizione. Nel mazzo a disposizione dell’allenatore lusitano mancherà però una carta, la più preziosa sin qui. Non ci sarà infatti Pellegrini, bloccato da un’infiammazione per sovraccarico al ginocchio sinistro. Il capitano – che ha subìto la contusione in allenamento qualche giorno prima della sfida con la Juve – dovrebbe però esserci per la trasferta di Venezia, ultima gara prima della sosta.

L’operazione riscatto spetterà dunque ai fedeli scudieri di Mou. Rui Patricio in porta, certi Mancini – il quale vestirà i gradi di capitano – Ibanez al centro della retroguardia che vedrà sicuramente Karsdorp a destra, mentre c’è il dubbio sull’altro versante. Sebbene fosse presente dal 1’ a Bodo, Calafiori potrebbe sostituire Vina. La possibilità di riscatto ci sarà anche per Darboe. Il centrocampista è stato protagonista in negativo della disfatta, ma per lui domani potrebbe esserci spazio. A lasciarglielo dovrebbe essere Veretout.

Parlando di spazio, ci sarà una casella da occupare sulla trequarti data l’assenza di Pellegrini. Spetterà a Mkhitaryan sostituirlo. Micki – in chiaroscuro in questo avvio di campionato – spingerà insieme a Zaniolo ed El Shaarawy Abraham al ritorno del gol. Il centravanti inglese non segna da oltre un mese: l’ultima rete risale al 30 settembre, proprio in Conference League.

Impettiti d’orgoglio per l’impresa fatta, il Bodo riproporrà lo stesso undici. Haikin tra i pali, Sampsted e Bjorkan ai lati della difesa, abitata al centro da Moe e Lode. Fet e Konradsen mezzali, Berg centrale di centrocampo. In avanti i mattatori di serata Solbakken e Botheim insieme a Pellegrino.

ROMA-BODØ/GLIMT, ARBITRA PAPAPETROU: PRIMO INCROCIO CON TUTTE E DUE LE SQUADRE

La partita sarà diretta da Anastasios Papapetrou. L’arbitro greco verrà assistito dai connazionali Tryfon Petropoulous e Iordanis Aptosoglou. Aristostelis Diamantopoulos quarto uomo. Non presente il Var, previsto solamente per la finale di Tirana. Esordio assoluto con entrambe le squadre per Papapetrou.

DOVE VEDERE ROMA-BODØ/GLIMT

RomaBodø/Glimt sarà visibile sia su Dazn che su Sky Sport e Tv8. Sulla pay-tv il canale di riferimento sarà Sky Sport Action (numero 206) e Sky Sport (numero 253). Anche coloro i quali che non dispongono di un abbonamento né a Dazn né a Sky potranno vedere il match. La partita sarà infatti trasmessa in chiaro anche su Tv8. La telecronaca su Sky e Tv8 è affidata a Riccardo Gentile, Gabriele Minotti al commento tecnico. Alberto Santi e Simone Tiribocchi, invece, racconteranno la partita su Dazn.

LE PROBABILI FORMAZIONI

AS ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Vina; Cristante, Darboe; Zaniolo, Mkhitaryan, El Shaarawy; Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Tripi, Kumbulla, Calafiori, Veretout, Zalewski, Bove, Perez, Shomurodov.
Allenatore: José Mourinho.
Indisponibili: Spinazzola, Smalling, Pellegrini.
Diffidati: -.
Squalificati:-.

FK BODØ/GLIMT (4-3-3): Haikin; Sampsted, Lode, Hoibraten, Bjorkan; Fet, Berg, Saltnes; Solbakken, Botheim, Pellegrino.
A disposizione: Smits, Vetlesen, Kondradsen, Moe, Moberg, Hage, Selvåg Nordås, Kvile, Mugisha, Koomson.
Allenatore:  Kjetil Knutsen.
Indisponibili: Saltnes.
Diffidati: -.
Squalificati:-.

Arbitro: Papapetrou.
Assistenti: PetropoulousAptosoglou.
IV Uomo: Diamantopoulos.

Roma-Milan 1-2, le pagelle: Abraham innocuo, Zaniolo e Pellegrini ci provano. Sofferenza per Cristante e Veretout

(Federico Sereni) – La Roma viene catturata dalle streghe di Halloween e rapita dal Diavolo. I giallorossi di Mourinho escono sconfitti dall’ennesimo confronto con una big. Il Milan passa 2-1 in una partita viva, forse troppo visti gli episodi dubbi. I rossoneri si sbarazzano della compagine di Mourinho prima con una punizione potentissima di Ibrahimovic e poi con un generoso rigore trasformato da Kessiè. I giallorossi si accendono solo nel finale con il classico gol dell’ex di El Shaarawy.

Tralasciando gli episodi, la squadra è sembrata inferiore rispetto a quella allenata da Pioli. Costruzione dal basso praticamente nulla, così come le occasioni da rete. Qualche colpo provato da Pellegrini, tutti fuori misura. Rui Patricio responsabile, in negativo, del match. Come lo stesso Ibanez, goffamente e involontariamente. Il brasiliano spartisce le colpe insieme al compagno del reparto Mancini.  Cristante e Veretout disconnessi e confusi, mentre l’attacco è spento. Il solo Zaniolo, acceso nella parte conclusiva della gara, non basta a cambiare le sorti. Lì davanti Mkhitaryan è poco lucido, mentre Abraham è sempre più svuotato.

LE PAGELLE

Rui Patricio 5; Karsdorp 6, Mancini 6, Ibanez 6, Vina 5,5; Cristante 6, Veretout 6; Zaniolo 6, Pellegrini 6,5, Mkhitaryan 5; Abraham 5. Subentrati: Felix 6, El Shaarawy 6,5, Perez 6, Shomurodov sv. Allenatore: Mourinho 5,5.