Roberto Gentili – Il treno per la Champions va velocissimo, la Roma tiene il ritmo. Ripresa la vittoria in campionato domenica col Genoa – intervallata dal poker in Conference con lo Zorya – i giallorossi tengono a bada il Torino. I granata di Juric cadono nuovamente in trasferta, questa volta sotto il colpo vincente di Abraham (32’), premiato dal velo del fedel compagno Zaniolo e dal gioiellino di Mkhitaryan. La Roma di Mourinho rimane salda al quinto posto, -3 dal posto Champions, nelle mani dell’Atalanta (28).
Splende l’attacco giallorosso. Mkhitaryan, Zaniolo e Abraham sprigionano velocità e bel calcio per tutta la partita. Il centrocampo – orfano di Pellegrini dopo un quarto d’ora – è controllato dal ritrovato Diawara. Impermeabile la difesa, amministrata da Smalling, ben aiutato da Mancini ed Ibanez. El Shaarawy leggermente calato, Karsdorp fa il suo, con la scorta di riserva di energie.
LE PAGELLE
Rui Patricio 6,5 – Blocca il sussulto di Praet al decimo, osserva e valuta bene gli altri pericoli. Sbaglia un rinvio attorno alla mezz’ora: il Torino arriva in area, ma non punge. Le frecciate granata arrivano nel secondo tempo, tutte controllate.
Mancini 6,5 – Chiude il cancello e di pericoli ne passano ben pochi. Eredita nuovamente la fascia da capitano, onorandola a dovere. Meraviglioso l’esterno che manda Ibanez in profondità nella ripresa.
Smalling 7,5 – Chris K2. Il gioco del Torino è basato sui lanci lunghi per Belotti. Il Gallo però non riesce ad alzare la cresta: l’inglese lo sovrasta su ogni palla alta, asfissiandolo anche corpo a corpo.
Ibanez 6,5 – Una scivolata qui, un anticipo lì e di buchi sulla sinistra non se ne creano. Tocca per primo la palla che Abraham trasformerà nel vantaggio. Più appannato a tratti nella ripresa, attraversata – qui sì – a testa alta.
Karsdorp 7 – Verosimilmente è più pericoloso quando in ripartenza va sulla sinistra. Sulla cross di competenza tiene la posizione, sprintando solo quando essenziale. Partono però cross prettamente innocui, anche se quello basso e leggermente dietro per Mkhitaryan non era affatto male. Nella ripresa è più sollecitato ed è sempre pronto, a difendere come ad offendere. La spia della riserva lampeggia comunque sempre di più.
Pellegrini 6,5 – Breve ma intenso. Gioca un quarto d’ora in cui dispensa palloni preziosi, vedasi quello per El Shaarawy nelle prime battute di match. (Dal 14’ Perez 6 – Ripescato in un batter d’occhio dopo la pimpante prestazione di giovedì, con un avversario più attrezzato suda un po’ di più. Un fugace lampo a fine primo tempo ed agonismo a servizio della squadra. Dal 92′ Kumbulla SV – Mancano due minuti d’orologio quando entra. Riesce nell’impresa di farsi ammonire).
Diawara 6,5 – Rivede il campo dopo il tonfo di Bodo, è la seconda partita – prima da titolare – di campionato dopo quella di agosto con la Salernitana. Pulisce più di qualche pallone, anche se non sempre con il lavaggio completo. La rapidità di passi lo aiuta a chiudere frequentemente linee di passaggio.
El Shaarawy 6 – Sufficienza stiracchiata. Al 5’ Pellegrini gli mette sul piede un prezioso assist, forse colto da un colpo di sonno non allunga il piede. Perde palla una ventina di minuti dopo, innescando la prima vera chance del Toro. Si ripete nel recupero di fine primo tempo: la scelta di cercare Perez non è stata forse delle migliori, soprattutto considerando l’accelerata di Karsdorp. Poco lucido anche in occasione del tiro nella ripresa. (Dall’87’ Vina SV – Il centrocampo manca di pezzi, la difesa ne recupera. Ben ritrovato).
Mkhitaryan 7 – Uscito Pellegrini, si fa carico di abbellire la manovra, approfittando anche del maggiore spazio per farlo. Lo naviga per far arrivare ad Abraham il pallone del vantaggio. Secondo assist per l’inglese dopo quello di giovedì. L’assenza di dover ottemperare a compiti difensivi regala la versione HD.
Zaniolo 6,5 – Sempre lì lì per accendere il motore, che sembra però ingolfato. Fa a sportellate con la difesa granata, anche in fase di ripiegamento. Pulisce la strada per l’assist di Micki a Abraham con un intelligente velo. Manca il gol, che poteva arrivare se non fosse stato per il liscio senza grazia in area. Maggiormente gladiatorio nei secondi 45’, la scivolata uncinante è quella di un Ninja.
Abraham 7 – Con Zaniolo vicino trova nuovamente il gol, questa volta per il vantaggio. Pulito il controllo, preciso il tiro. Come in ogni buona coppia che si rispetti, cerca di portare luce anche verso Zaniolo con tocchi di fino, come quello di tacco di spalle. L’attesa per l’assegnazione – poi non arrivata – del rigore è spasmodica: decide dunque di incantare l’Olimpico con numeri di alta classe. Peccato per il passaggio affannato nel finale.
Mourinho 7 – Sosta rigenerante. Terza vittoria consecutiva, seconda in campionato. La Roma rimane in scia dell’Atalanta – quindi del piazzamento Champions – uscendo vincitrice grazie ad Abraham – “I gol arriveranno” – e ad una prestazione superba di tutta la squadra.