Roma-Bodø/Glimt 2-2, le pagelle: El Shaarawy gladiatorio, Abraham e Zaniolo disordinati

Roberto Gentili – La vergogna non è stata cancellata, ma ne è stata evitata un’altra. Il fantasma dell’andata sembrava riavvicinarsi, è servito il gol di Ibanez all’84’ a scacciarlo via e fissare il pareggio per 2-2.  Il solito Solbakken sigla il vantaggio (45+1’), El Shaarawy pareggia (54’). Botheim ripristina il vantaggio scandinavo, annullato dal difensore brasiliano (84’).

In campo c’erano i titolari, eccezion fatta per Darboe. La prestazione è stata di carattere, senza però un equilibrio. Faticare ed acciuffare il pareggio negli ultimi minuti contro il Bodo – squadra compatta e degna – non può ovviamente lasciare soddisfazione. Attacco come un buco nero: Zaniolo, Mkhitaryan e Abraham stentano. Numerosi gli errori di misura e di decisione, soprattutto di Nicolò. Capitolo arbitraggio: due rigori decisamente netti. C’è da recriminare.

Gol – fatto e sfiorato – volontà ed intraprendenza. Pochi dubbi che El Shaarawy sia il migliore della Roma. Esce col petto gonfio – letteralmente, visto come arriva il gol – da una prestazione faticosa Ibanez. Cristante dirige, aiutato fino al 2-1 da Mancini. Male sul sorpasso del Bodo, sfiora il gol, fermato incredibilmente davanti alla porta dal palo. Veretout deve sdoppiarsi, non arrivando fino in fondo nei compiti.

LE PAGELLE

Rui Patricio 4,5 – L’unico tiro vero che arriva lo fulmina, come col Milan sul primo palo. L’azione, tra l’altro, parte da un rilancio mal calibrato verso Karsdorp. Il raddoppio è una fotocopia: Botheim sbuca al centro dell’area

Karsdorp 6 – Riempie l’area di cross, dopodiché tocca ai compagni riempirla a dovere e gestirla. Giustamente largo sul lancio di Rui Patricio, viene anticipato. Si raffredda nella ripresa.

Mancini 4 – Il Bodo attacca e fatica a tenere la posizione, risultando comunque il più solido. Fino al contro sorpasso: Botheim colpisce di testa proprio davanti a lui. Da non credere il palo colpito a pochissimi passi.

Cristante 6 – Ritorno al passato. Scala al centro della difesa, come con Fonseca. E col Milan. Nulla da dire sull’impostazione: ogni lancio arriva sui piedi dei compagni, Karsdorp in particolar modo. Il problema è la copertura: perde il senso della posizione sul vantaggio, Solbaken è alle spalle e mette dentro. Freddo nel mantenere la concentrazione, guida la difesa.

Ibanez 6   Mou l’aveva detto: “Non è un terzino che può giocare alto”. Non si vede offensivamente, dietro però non brilla. Sempre in affanno su Solbakken, non si oppone all’assist di Sampsted per Botheim. Riscatta il tutto con il gol del pareggio.

Veretout 5,5   Lavora per due e deve far ricorso a tutto il serbatoio. Colma i vuoti lasciati da Darboe coprendo in ogni maniera i vari buchi, innesca Zaniolo con precisione di tempi e potenza. Impreciso sul vantaggio: l’assist di Hagen passa a pochi passi da lui. La stessa situazione si ripete al raddoppio quando manca la scivolata che avrebbe stoppato il decisivo cambio campo. Le due conclusioni sono approssimative.

Darboe 4 – Sotto pressione sbaglia ogni pallone, anche oggi è all’interno dell’azione del vantaggio norvegese. In ritardo e timoroso nel chiudere Pellegrino, che di testa tocca per Hagen il quale a sua volta serve Solbakken. La misura del lancio per Zaniolo attorno alla mezz’ora non accompagna la vispa visione. E non compensa nulla. (Dal 46’ Villar 5 – Male la gestione in un contropiede,  Veretout non sente l’aiuto).

Zaniolo 4 – Combattivo nel pressing, lento con la palla tra i piedi. Indeciso al 37’: non tira né tocca per Abraham, finendo per perdere il possesso. Brivido a fine tempo primo per la palla persa davanti l’area, saggio nel non forzare il contropiede: gira per El Shaarawy che pareggia. L’esterno prova a restituirgli il favore: dentro l’area non trova il giusto equilibrio per controllare. Da qui il raddoppio degli ospiti e l’uscita dal campo. (Dal 66’ Shomurodov 6 – Ingresso di voglia. Cerca la conclusione, spizza l’angolo sul quale Mancini colpisce il palo. Non dà continuità).

Mkhitaryan 4 – Fa le veci di Pellegrini e prende possesso del centro della trequarti. Stenta però ad esserlo anche nel gioco, sebbene in quelle poche volte che vi entra la manovra ne beneficia. Troppi i tocchi sbagliati, dura nuovamente ancora un tempo. (Dal 46’ Perez 5 – Vaga sulla destra senza trovare la giusta collocazione. Pericoloso su corner, la palla attraversa l’area in solitaria.).

El Shaarawy 6,5 – Costantemente pericoloso, sfiora il gol nel primo tempo. Arriva in corsa calciando con la “bicicletta”, scegliendo però l’interno: il collo sarebbe stato più opportuno. Lo stesso interno destro funziona per il tiro a giro che porta il pareggio. Per una questione di centimetri non sigla la doppietta. (Dal 88′ Zalewski sv).

Abraham 4 – Macchinoso quando la palla gli arriva sui piedi, cerca la girata sull’evolversi dell’azione di Zaniolo a fine primo tempo. Non mette peso in avanti. Prima della leadership è da ritrovare la forma, al netto del fastidio alla caviglia. (Dal 81’ Mayoral 6,5 – Perdonato, Mou lo mette nel finale. Subito due assist: il secondo è quello del pareggio di Ibanez).

Mourinho 4,5 – Innegabile il doppio errore dell’arbitro sui rigori. La motivazione non può reggere per giustificare il pareggio ed un’altra umiliazione, scampata solo all’ultimo. E con l’ingresso delle riserve. Rivedere le scelte della formazione titolare potrebbe essere un primo passo in avanti. Passi in avanti che non si vedono a livello di gioco. Balza subito agli occhi la tremenda fatica nell’imbastire l’azione. Un punto ed 8 (!) gol subiti contro il Bodo. C’è poco da dire.

Roma-Bodø/Glimt, le PAGELLE: Ibanez evita la figuraccia.

(R.Rodio) – I voti e le pagelle assegnate al termine di Roma-Bodø/Glimt, match di Conference League finito sul 2-2:

-Roma-

RUI PATRICIO 5,5 – Sulle due reti non gli si può imputare nulla, visto che il sinistro di Solbakken e la zuccata di Botheim sono imparabili. Il primo gol norvegese nasce però da un rinvio sballato del portoghese.

KARSDORP 5 – L’impressione è che presto potrebbe svenire per la fatica. E prima di ciò non avrà ancora effettuato un cross degno di questo nome. Generoso ma tecnicamente invalidante.

MANCINI 5 – Quando serve la prova da leader, con la fascia da capitano al braccio, sembra fare due passi indietro. Pesano nella sua gara la dormita in marcatura sull’1-2 norvegese e il palo colpito da mezzo metro nel finale.

CRISTANTE 6 – Il suo ritorno al centro della difesa ha un compito specifico: impostare dalle retrovie. Lo fa discretamente trovando con continuità Karsdorp a destra. Certo, quando c’è da difendere si trova spesso spaesato.

IBAÑEZ 6 – Ha il merito di aver messo la “faccia” negli ultimi minuti e trovare il gol del pareggio. Schierato da terzino mascherato, dunque fuori ruolo, si comporta degnamente. I pericoli maggiori arrivano sempre quando deve gestire il pallone.

DARBOE 4 – Conferma quanto detto in Norvegia: a questi livelli non può giocare, neanche contro questo Bodo. (46′ VILLAR 5,5 – Il fatto è che ci prova, mettendosi a disposizione della squadra. Ma le caratteristiche dello spagnolo appaiono quasi vacue: passaggi quasi sempre banali e un destro dal limite cestinato malamente sul fondo).

VERETOUT 6 – Migliora nella corsa e nella brillantezza rispetto alle ultime uscite. Più presente nella ripresa, dove torna a sradicare palloni ed inserirsi con continuità. Ma siamo lontani dal Veretout letale dello scorso anno.

ZANIOLO 4,5 – La sua peggior versione da quando è rientrato a pieno ritmo. La gamba stavolta fatica ad ingranare e le consuete sgroppate sono inesistenti. L’occasione mancata a metà primo tempo è da denuncia. (67′ SHOMURODOV 6 – Si muove tanto, dando quella vivacità che serviva già nel primo tempo. Perché non rilanciarlo titolare, visto il momento ‘no’ dei compagni?)

MKHITARYAN 4 – Prosegue senza soluzione di continuità il suo periodo imbarazzante. Passa in posizione centrale per l’assenza di Pellegrini, ma tocca pochissimi palloni e quasi tutti regalati agli avversari. Mourinho lo cambia dopo un tempo per disperazione. (46′ PEREZ 5,5 – Molto mobile e vivace, ma poco incisivo).

EL SHAARAWY 7 – Il miglior romanista per distacco. Dopo un primo tempo un po’ strozzato, si inventa il gol del pari con la solita giocata a rientrare. Va vicinissimo al bis con un destro al volo sul quale si esalta Haikin. Salva-faccia. (89′ ZALEWSKI S.V. – Gettato nella mischia con la speranza inventi qualcosa).

ABRAHAM 4,5 – Che sia per colpa del fastidio al tallone, dell’ambientamento in Italia o di un’involuzione tecnica generale. Fatto sta che l’inglese non ne azzecca più una. Preoccupa quando sia avulso dal gioco, non riesce mai a far salire la squadra e risulta poco cattivo in area. Forse il riposo è la miglior medicina. (BORJA MAYORAL 6 – Tra i ‘perdonati’ di Mourinho è quello che impatta meglio. Mette due buoni palloni in mezzo, dal secondo di questi nasce il pari di Ibanez. Magari meriterebbe qualche minuto in più).

All. MOURINHO – Il suo progetto sta fortemente scricchiolando. Non è tanto il pareggio ma il fatto che non ci siano passi avanti. Oggi la squadra era piena di “titolari” ma non è stata in grado di battere una squadra forte ma inferiore. Il momento di forma generale è scadente e nonostante il massimo impegno il gruppo non riesce ad esprimersi. L’esperimento di riportare Cristante al centro della difesa non ha pagato, così come l’insistere su Mkhitaryan, ormai ai minimi termini. Qualcosa dovrà succedere prima del mercato di gennaio o si davvero dura. Intanto probabilmente servirà vincere le prossime due in Conference ma per arrivare secondi, fallendo il primo obiettivo di stagione.