Juventus-Roma 1-0, le pagelle: Zaniolo, vedo nero. Veretout, poco rigore. Abraham solo volontà

Roberto Gentili –  Stessa storia. La Roma esce ancora una volta senza punti – che contano – dallo Stadium. E sconfitta in uno scontro diretto, il secondo (su altrettanti) stagionale. Alla Juve basta il tocco di testa Kean sulla sponda (sempre di testa) di Bentancur per guadagnare i tre punti. Non solo la sconfitta però. Quando era tra i più vivaci, Zaniolo ha accusato – come sempre gli capita contro i bianconeri – un fastidio muscolare che lo ha costretto ad uscire. Gli uomini di Mourinho non si abbattono e si portano più e più volte in avanti, fino ad ottenere un penalty.

Sottraendolo ad Abraham, Veretout si prende carico della trasformazione. Che non arriva per la parata di Szczesny. Con questo ed una prestazione spenta, il francese si inserisce così tra i peggiori in campo. Nella stessa lista ci sono i nomi di Cristante, Ibanez e Mkhitaryan. L’azzurro galleggia qui e là senza trovare il giusto orientamento, il brasiliano viene sopraffatto da Kean, anche prima del gol. Miki, invece, scarico e disorientato. Ci riesce con una grande forza di volontà Abraham. Pellegrini si vede e non si vede.

LE PAGELLE

Rui Patricio 5 – Fatale il solito saltello nel momento in cui Bentancur e Kean confezionano il vantaggio dove si schiaccia al momento di incrociare le gambe. Maldestra la risposta sulla rovesciata di Bernardeschi, viene graziato dall’errore di Kean a porta spalancata.

Karsdorp 6 – Gli sprint sono vicini allo zero per le folate che arrivano. Non ha vita facile, può comunque considerarsi tra i migliori, o i meno peggio. In crescendo nella ripresa.

Mancini 6 – Si vede subito per il colpo di testa sulla punizione di Pellegrini nei primi minuti, respinta da Szczesny. Tampona dove può.

Ibanez 5 – Soffre Kean, che mette le ali per un paio di cross e per il vantaggio. Il brasiliano guarda ma non riesce mai a fermarlo. Lo stesso fa con Kulusevski negli ultimi minuti. Ritrova i binari giusti, ma il deragliamento ha procurato il danno più importante.

Vina 6 – Nel primo tempo né più né meno la gara contro il Sassuolo. Ugualmente tornato dalla traversata atlantica alla vigilia, vedere prendere l’ascensore il connazionale Bentancur propiziare il gol, siglato da Kean. Lui rimane al primo piano, non solo qui ma per tutta la partita. In crescendo durante la ripresa, cerca il pareggio con una magica azione personale

Cristante 5,5 – La troppa mobilità crea pericolosi varchi alla Juve. Manda in avanti disordinate sventagliate per l’impossibilità ad impostare. Curioso il fatto che sia lui a dialogare con Orsato.

Veretout 5 – Poco rigore. Non solo perché pretende di batterlo togliendolo ad Abraham – che se l’era procurato – ma anche per la prestazione in cui non ottempera praticamente a nessuno dei compiti di competenza. Indossare la maglia della Nazionale lo appaga troppo. Prova a rimediare con il tiro a giro dalla distanza che lambisce il palo sinistro. (Dall’81’ Shomurodov sv)

Zaniolo 6 – Contro la Juve continua a vedere più nero che bianco. Parte al massimo impensierendo a più non posso la squadra di Allegri, si ferma però attorno al 20’: prima quando fronteggia goffamente De Scigilio, indisturbato nel crossare; dopo qualche minuto avverte un fastidio muscolare alla coscia sinistra e deve uscire. (Dal 25’ El Shaarawy 6 – Manda subito Vina al cross con un colpo d’esterno da biliardo. Mantiene alta l’asticella della prestazione.

Pellegrini 5,5 – Il trattamento riservatogli ne tarpa la creatività. Se ne libera comunque con una certa frequenza, ma ogni tentativo di spinta è improduttivo. Prestazione totalmente anonima. Piccola nota: perché c’era Cristante a parlare con Orsato?

Mkhitaryan 4,5 – Recupera la palla che porta al rigore e fa ammonire Szczesny superandolo col tocco sotto. Non porta a termine le consegne tattiche, stenta ad essere una minaccia.

Abraham 6 – Recupera in tempi record, ne ha bisogno però per attivarsi. Inizialmente non risponde alle varie chiamate che arrivano dai compagni, dalla mezz’ora si accende con rabbiose percussioni. Suo il là dell’azione del rigore, gli viene tolto da (a ragion veduta?) Veretout. Con i nervi a fior di pelle, falcia Chiellini e viene ammonito. L’autonomia si spegne nel secondo tempo: la forte ed ammirevole volontà non gli basta per ribaltare la situazione.

Mourinho 5,5 – “Siamo poi così diversi?”, starà pensando Fonseca. Due scontri diretti giocati e due persi. Sin qui troppe similitudini con la precedente Roma. Fino a prima del gol si era vista una squadra ben messa, coriacea. Il gol juventino annebbia tutti, Mou compreso, che non sa come rimediare. La sfortuna – altro comune denominatore con il collega e connazionale – gioca un brutto scherzo con lo stop di Zaniolo. Se Veretout chiede di calciare il rigore per poi non trasformarlo lui può veramente poco. Può (deve) capire i veri numeri della rosa. Il tour de force era già in salita, ora ripida.