Pagine Romaniste (F. Belli) – Alla ricerca della settima meraviglia. Superate le prime sei prove – tra campionato e Conference League – la Roma era alla ricerca del settimo successo consecutivo. Davanti c’era il Verona, fresco di cambio di panchina passata da Di Francesco a Tudor. Mourinho non ha schierato la formazione titolare. Sulla fascia sinistra mancava Vina, ai box per una botta al ginocchio. A sostituirlo Calafiori. A completare la linea davanti a Rui Patricio Mancini ed Ibanez, Karsdorp a destra. Cristante e Veretout a giostrare a centrocampo. C’è stato anche un cambio sulla trequarti, dove Shomurodov ha preso il posto di Mkhitaryan, anche lui non al meglio per un affaticamento muscolare. Pellegrini ha diretto i lavori offensivi, aiutato da Zaniolo sulla destra. Abraham punta. Era inevitabile e tutti, Mourinho in primis, lo stavano attendendo. Così, “fatalmente”, la prima sconfitta della nuova gestione portoghese è arrivato proprio a Verona. Il solito “fatal Verona”. È successo in una partita spigolosa nella quale la Roma è andata avanti grazie a un gran gol di capitan Pellegrini, ancora una volta per lunghi tratti di un livello assoluto. Il capitano giallorosso ha messo in rete di tacco un gran pallone servito da Karsdorp. Ma il secondo tempo è di tutt’altro registro. La Roma viene raggiunta dal sigillo di Barak al quale fa seguito il vantaggio di Caprari, ma riesce di nuovo a rimetterla in piedi grazie all’autogol di Bessa, disastroso nel tentativo di chiusura su Abraham. Ci pensa il capolavoro di Faraoni a fissare il risultato finale su un 3-2. Un risultato che fa male, soprattutto per come è maturato, e che rischia di minare le certezze che la rosa aveva acquisito finora, a pochi giorni dall’Udinese e dal derby di domenica. Un capitolo a parte meriterebbe l’arbitraggio di Maresca, già al centro delle polemiche per come aveva condotto nella scorsa stagione Roma-Sassuolo. Un esempio: per tutti, gamba alta sul ginocchio di Simeone ai danni di Veretout; nulla. Poco dopo, protesta di Veretout che ha subìto un fallo: giallo. Nella sua partita almeno non ci sono errori che condizionano l’esito della gara. A Mourinho ora l’arduo compito di trovare dei correttivi. A partire da un nervosismo eccessivo che a Verona è stato dannoso e che non è bisogna confondere con la grinta. Queste le parole del portoghese a fine gara: “Loro hanno fatto uno sforzo tremendo per vincere la partita, noi ci siamo impegnati, non ho niente da dire sotto questo punto di vista, però non abbiamo giocato bene. Abbiamo perso tanti duelli individuali, e i calciatori del Verona hanno avuto più intensità di noi. Ho bisogno di rivedere la partita per cercare di capire con più dettagli cosa è successo. Abbiamo interpretato male alcune situazioni, gli attaccanti dovevano fare più pressing. Abbiamo avuto qualche difficoltà anche quando avevamo noi la palla. Abbiamo cercato troppo il gioco lungo e non ci siamo adattati al loro modo di giocare, ci è mancata un po’ di qualità. I tre gol voglio rivederli, ho avuto la sensazione che abbiamo avuto difficoltà a centrocampo. Ci aspettavamo una loro reazione nel secondo tempo, dovevamo gestire meglio i momenti di difficoltà ma come abbiamo vinto 6 partite e non 60, ne abbiamo persa una e non 10. Dobbiamo pensare alla prossima e provare a vincere la settima invece di perdere la seconda“. Lo Special One dovrà essere bravo a gestire una difficile situazione in vista della gara casalinga contro l’Udinese in programma giovedì e soprattutto in vista del derby di domenica alle 18.
Francesco Belli